25 febbraio 2022

GUERRA E SCHERMA NEL TERZO MILLENNIO

 “Hello world… oggi sono stata svegliata dai miei genitori alle 6 am per per avvisarmi che da stamattina siamo in guerra”, sono le parole di Olga Kharlan che vive e si allena in Italia, presso la Virtus Bologna, e pronunciate dal suo profilo Instagram.

Anche gli italiani, svegliandosi oggi hanno trovato sui loro social e sui giornali la notizia tristissima che nel mezzo dell’Europa era scoppiata una nuova guerra. Le parole di Vladimir Putin hanno fatto da eco alla situazione: “Vogliamo smilitarizzare e de-nazificare l’Ucraina. E chiunque interferirà con la nostra operazione militare e minaccerà la nostra nazione o il nostro popolo, la nostra risposta sarà immediata e porterà a conseguenze che la storia non avrà mai sperimentato”. Non proprio dichiarazioni diplomatiche o di circostanza, pronunciate per calmare le acque peraltro già agitate, ma al contrario per ben chiare fatti e persone, e senza mezzi toni, il cui senso potrebbe essere così parafrasato: “lasciateci fare, perché sono affari nostri e non vostri”.

Non entreremo quindi nei meandri della politica, ma in quelli della scherma ovviamente sì.

Da mesi infatti si parlava di queste mobilitazioni militari, e il dibattito era sì allarmato, ma non eccessivo. In Italia si è cantato a Sanremo, e molto si è speso per gossip di basso livello, specie nei giorni scorsi, anche perché il calcio la fa sempre da padrone. Eppure nel fine settimana passato, quello dell’11-13 febbraio (una data non di certo a caso), si è svolta la gara di Coppa del mondo di spada maschile a Sochi, in Russia, cioè in casa di Vladimir Putin, o per meglio dire di Alisher Uzmanov che è il presidente della FIE e presidente di Gazprom, la maggiore azienda produttrice di gas della Russia.

L’11 febbraio si sposa è il caso di dirlo con quella di oggi, 24 febbraio 2022, giorno in cui sono atterrate a Sochi le donne della spada mondiale, per la loro prova individuale e a squadre, alla cui prova sono ovviamente assenti le spadiste ucraine, avendo disdetto la loro partecipazione la settimana scorsa.

Il dato più corposo dal punto di vista diplomatico è che nessuna federazione schermistica nazionale ha pensato di boicottare la gara, e fra queste né quella americana, né la nostra che è infatti atterrata ieri sera e sta vivendo da molto vicino questa esperienza.

Mai avremmo pensato di vedere una nuova guerra nel cuore dell’Europa, dopo quella della ex-Jugoslavia.

Ci auguriamo pertanto che tutto si possa risolvere nel migliore e più rapido modo possibile e che si riesca a chiarire soprattutto diplomaticamente quanto sta accadendo in Ucraina, per il bene degli amici ucraini e del mondo intero. Nel frattempo seguiremo le gare, per capire quale sarà il tono della competizione e speriamo di riuscire a farvene un resoconto adeguato.

 Fabrizio Orsini

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