Le barbine non finiscono mai!
Sono di questi giorni alcune notizie riportate da “Repubblica” e “Il fattoquotidiano.it”.
Il primo ci dice che l’antidoping
può finire in Francia nel senso che durante il periodo olimpico i test
antidoping potrebbero essere effettuati in un laboratorio vicino a Parigi. In
buona sostanza, il prelevamento delle urine verrebbe fatto in Italia ed i test
in Francia, quindi le provette viaggerebbero per l’Europa, e con quali garanzie
di sicurezza? Il motivo sarebbe che il laboratorio dell’Acqua Acetosa di Roma
non risponderebbe alle regole WADA poichè insisterebbe sul terreno del CONI, in
chiarissimo conflitto di interesse. Conseguentemente la WADA potrebbe ritirarci
l’accredito e sarebbe più che una figura barbina. Se non ho capito male, se ci
venisse ritirato l’accredito non si potrebbero fare gare internazionali in
Italia. Credo che “Repubblica” abbia carte incontestabili sull’argomento
altrimenti non avrebbe pubblicato la notizia. Qualora si verificasse questa ipotesi
(al momento rimane ancora tale) non sarebbe una figura barbina ma peggio, molto peggio, al punto da far riecheggiare
la famosa ed indimenticata espressione di Emilio Fede.
Pare che chi si occupa del settore avrebbe individuato una
sede che si troverebbe in via casilina (Roma) ma per renderla operativa
servirebbero ben 13 milioni di euro. In ogni caso Milano-Cortina perderebbe un
pezzo importante. Speriamo bene!
L’altra notizia riguarda l’assegnazione
delle Olimpiadi Giovanili. Il CIO ha rifilato uno smacco a Milano-Cortina poiché
ha fatto slittare l’assegnazione dell’evento, per il quale si era candidata l’Italia,
per manifesta incapacità organizzativa. Ogni commento risulterebbe superfluo poiché
siamo trattati, ma visti i fatti ce lo meritiamo, a livello di terzo mondo ed
anche meno. In capo a chi le responsabilità? A mio avviso innanzitutto ai
vertici dello sport Italiano: non dimentichiamoci che il Presidente del CONI è
a capo della fondazione per le Olimpiadi Milano-Cortina. E poi alla politica
(Abodi).
Insomma, nonostante gli enormi
sforzi per dimostrare le grandi capacità di una nazione come l’Italia, mettiamo
in evidenza una dirigenza non all’altezza. Eppure lo sport ha figure di
notevole spessore e capacità, pertanto mi riesce difficile comprendere come sia
possibile arrivare a tali fallimenti. Mi auguro e, credo, se lo augurano tutti
gli Italiani, che si possa porre rimedio a tutto questo: ne va del prestigio e
della onorabilità dell’Italia.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/18/milano-cortina-smaccio-cio-olimpiadi-giovanili-incapacita-organizzativa/7326136/
https://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2023/10/20/news/milano-cortina_2026_perde_i_pezzi_lantidoping_puo_finire_in_francia-418297996/
Ezio RINALDI
Buonasera Rinaldi, la prendo larga e spero di non annoiare. Premetto che ho sempre considerato male l'estrema longevità di cui godono i consigli direttivi delle Federazioni Sportive e tutt'ora auspico che i Presidenti di club escano dal torpore del quieto vivere e la smettano di votare ostinatamente i consigli uscenti. Questa volta però temo che il problema non sia tanto l'incapacità dei dirigenti sportivi quanto più banalmente la mancanza di soldi. Le olimpiadi evidenziano un fatto, l'Italia è una paese che da troppi anni è governata da una classe politica caratterizzata da un difficile rapporto con la realtà. Abbiamo appena speso 140 miliardi di euro presi a prestito per rifare villette di campagna e facciate di palazzi storici, tutti rigorosamente privati, e questo è solo una delle ultime follie di un Paese che si rifiuta di fare la propria parte. Quindi che dire, se non ci sono i soldi per fare le Olimpiadi, bene fa Rinaldi a evidenziare la cosa, ma sospetto che questo sia solo il primo di una lunga serie di fallimenti, molti dei quali di ben più forte impatto sulle nostre quotidianità.
RispondiEliminaCaro Stefano, se mancano i soldi perché sono stati chiesti i giochi? Sono sempre più convinto che non sia stata fatta una analisi logistica ed infrastrutturale adeguata. Non sono stati calcolati a dovere i costi e le lungaggini burocratiche. Malago' è il Presidente della fondazione delle olimpiadi invernali quindi una qualche responsabilità deve avercela per forza.
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