24 maggio 2025

INIZIATIVE FEDERALI: il ticket!

Mazzone ha presentato i campionati italiani assoluti con una importante novità: il biglietto di ingresso per vedere i nostri atleti. Ha parlato di ottime e studiatissime tariffe per chiunque vorrà vedere questo sport che, al momento, non gode di particolare appeal se non durante le olimpiadi o grandi manifestazioni schermistiche.

Probabilmente con tale impulso si cerca di valorizzare lo sport della scherma, il quale offerto gratis non ha lo stesso rilievo che con il pagamento di un ticket.  I numeri globali del movimento non sono elevatissimi e vale la pena ricordare che non siamo il tennis, pallavolo, basket o altri sport molto più attrattivi. Ciononostante credo che l’iniziativa federale vada condivisa e sostenuta, pur in presenza di oggettive riflessioni che debbono essere comunque fatte.

L’iniziativa è in linea con i campionati mondiali svolti a Milano nel 2024 e ovviamente alle varie edizioni di Coppa del Mondo che si svolgono in Italia e reputo che tornare indietro possa essere un fallimento quindi bisogna insistere e sperare che gli incassi aumentino sempre più. Speranza che si aggiunge a quella di vedere l’evento schermistico sempre più desiderato a livello nazionale ed appetibile per i network. In tale quadro avrei inizialmente disposto che una parte dell’incasso fosse destinata in beneficenza: si fa sempre in tempo!

Va segnalata però una buona notizia, relativamente alla stagione sportiva in corso: i numeri del campionato Gold e Silver stanno finalmente prendendo piede. L’idea voluta dalla precedente amministrazione federale ha permesso di allungare il calendario per gli schermitori meno dotati alla metà di giugno, periodo sportivo occupato dall’Olimpo dei campioni italiani. In tale contesto ci chiediamo se servirà o meno a fare ulteriori riflessioni anche per il campionato Gpg e quelli delle categorie successive, i quali potrebbero fatalmente slittare a dopo la fine della scuola, lasciando così feste religiose e laiche con i suoi formidabili ponti calendaristici agli svaghi di famiglia. Il ritmo dell’allenamento ne gioverebbe con i ringraziamenti di molte società e maestri. Idea folle? Pensiamoci!

Intanto prepariamoci anche ad acquistare i biglietti per assistere ai campionati europei di Genova, nella certezza di vedere degli assalti frizzanti e spettacolari, il tutto sempre nell’interesse della scherma.

Ezio RINALDI

14 maggio 2025

LA RESPONSABILITÀ DEL COMMISSARIO TECNICO E LA NECESSITÀ DI UNA RIFORMA STRUTTURALE NELLA SCIABOLA ITALIANA.

Qualche giorno fà mi è pervenuta da un certo sig. Michele la e-mail  che segue. L’autore, pur palesandosi come “Michele” al sottoscritto risulta anonimo, quindi non pubblicabile. Trattandosi di argomento particolarmente interessante lo faccio mio e lo pubblico a mia firma, pregando lo sconosciuto autore di palesarsi affinchè il suo contributo non sia attribuito ad un pavido signore che ha paura delle proprie idee.
“Gentile Ezio, desidero condividere con te questo mio pensiero, al quale attribuisco particolare importanza, pur non sapendo individuare con esattezza la sua collocazione più adeguata all'interno della pagina Confido nella tua sensibilità e competenza per valutarne l’inserimento nel punto che riterrai più opportuno. Ti ringrazio sin d’ora per l’attenzione. LA RESPONSABILITÀ DEL COMMISSARIO TECNICO E LA NECESSITÀ DI UNA RIFORMA STRUTTURALE NELLA SCIABOLA ITALIANA.
Essere commissario tecnico di una disciplina sportiva non significa solo occuparsi della selezione degli atleti o della gestione tecnica: è, prima di tutto, un incarico strategico che richiede visione, coerenza e la capacità di costruire un percorso solido e duraturo. Purtroppo, in Italia, questo ruolo viene spesso interpretato in modo riduttivo, come se bastasse cambiare il volto alla guida per risolvere problematiche che, invece, affondano le radici in un sistema che necessita di un ripensamento profondo.
Negli ultimi anni, la sciabola italiana ha visto alternarsi diversi commissari tecnici, senza che questo avvicendamento portasse a un reale rinnovamento nelle dinamiche operative o nella progettualità a lungo termine.
Si è preferito agire in superficie, evitando di affrontare le criticità strutturali che ostacolano lo sviluppo del settore.
Una delle questioni più delicate riguarda la gestione del ricambio generazionale.
La scelta di convocare atleti molto giovani, con l’intento di dar loro fiducia e opportunità, è un’idea condivisibile solo a patto che si accompagni a un percorso di crescita adeguato.
Nella realtà, spesso significa esporli prematuramente a contesti altamente competitivi, senza una preparazione tecnica e mentale sufficiente.
Un passaggio diretto dalle categorie giovanili all’élite internazionale è, nella maggior parte dei casi, inopportuno.
Come in ogni processo educativo, anche nello sport serve gradualità: non si può passare dalle scuole medie all’università senza una solida formazione intermedia.
Questo vale a maggior ragione nella sciabola, disciplina che, per sua natura, richiede tempo, esperienza e maturità.
Ciò che manca, oggi, è un vero centro tecnico nazionale: un polo di eccellenza dove i migliori atleti possano allenarsi fianco a fianco, quotidianamente, seguiti da un’équipe tecnica di alto profilo, in un ambiente organizzato, coerente e orientato allo sviluppo del talento. L’attuale frammentazione di risorse, competenze e intenti non consente di costruire un’identità forte e condivisa.
Ogni realtà procede isolata, spesso con obiettivi divergenti, con il rischio concreto di perdere atleti promettenti per mancanza di continuità o supporto.
La sciabola italiana sta attraversando una fase complessa. I risultati recenti e l’analisi attenta delle dinamiche interne lo confermano.
È tempo di riconoscere, con onestà e coraggio, che non ci troviamo di fronte a una crisi passeggera o legata a singole figure.
Si tratta, piuttosto, di una crisi sistemica che necessita di essere affrontata con serietà, competenza e visione.
Serve una riforma autentica, profonda, che guardi con lucidità al futuro, che metta al centro il merito, la formazione continua, la collaborazione tra le realtà territoriali e un investimento strutturato sui giovani.
Un percorso che non può prescindere dal coinvolgimento degli atleti più esperti, la cui presenza rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la crescita tecnica e umana delle nuove generazioni.
Solo attraverso un progetto ambizioso ma concreto sarà possibile restituire alla sciabola italiana il prestigio e la competitività che le sono propri.
Non si tratta soltanto di tornare a vincere. Si tratta, soprattutto, di ricostruire fiducia, identità e prospettiva per un'intera generazione di atleti e tecnici che meritano di operare in un sistema moderno, efficace e all’altezza delle loro ambizioni.”
Ezio RINALDI

03 maggio 2025

TERREMOTO NELLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DI SCHERMA

TRADUZIONE IN ITALIANO
Egregio Presidente,
DECISIONI DEL COMITATO ESECUTIVO DELLA FIE
1. A seguito delle dimissioni del Sig. Emmanuel Katsiadakis (MH, GRE) del 24 aprile 2025, il Comitato Esecutivo della FIE si è riunito in videoconferenza il 30 aprile 2025.
Il Comitato Esecutivo ha accettato e ratificato la decisione del Sig. Emmanuel Katsiadakis.
In conformità con l'articolo 5.1 dello Statuto della FIE, in base al quale la gestione della FIE è affidata al Comitato Esecutivo tra un Congresso e l'altro, e al fine di garantire il regolare funzionamento della FIE, il Comitato Esecutivo ha nominato il Sig. Abdelmoneim ElHusseiny (EGY)
Presidente ad interim. Il Sig. ElHusseiny ha accettato e assumerà pertanto tutte le funzioni di
Presidente della FIE, come previsto dallo Statuto della FIE e da altri regolamenti.
La decisione del Comitato Esecutivo sarà sottoposta al Congresso della FIE per la ratifica nella sua
prossima riunione.
2. Il Comitato Esecutivo ha eletto il Sig. Novak Perovic (RSA) Vicepresidente della FIE.
3. Sono stati nominati nuovi rappresentanti del Comitato Esecutivo nelle seguenti commissioni:
• Commissione Arbitrale: Abdelmoneim ElHusseiny (EGY)
• Commissione SEMI: Novak Perovic (RSA)
4. Il gruppo responsabile della verifica dell'idoneità degli atleti, del personale di supporto degli atleti e dei funzionari tecnici internazionali in possesso di passaporto russo o bielorusso è composto come segue:
• Novak Perovic (RSA) Vicepresidente, Presidente del Gruppo
• Donald Anthony (USA) Vicepresidente
• Paolo Azzi (ITA) Membro del Comitato Esecutivo
• Ruben Limardo (VEN) Presidente della Commissione Atleti
• Haibin Wang (CHN) Membro del Comitato Esecutivo
Abdelmoneim ElHusseiny
Presidente ad interim

Non è dato conoscere le motivazioni che hanno indotto il Sig. Emmanuel Katsiadakis a rassegnare le proprie dimissioni da reggente della Federazione Internazionale di Scherma, però indiscrezioni riferirebbero, il condizionale è d'obbligo, che il tutto sia riconducibile ad una possibile lettera da inviare al Presidente degli USA, TRUMP, per invitarlo a rimuovere le sanzioni contro la Russia e conseguentemente contro Usmanov, iniziativa pare non condivisa dal dimissionario.

Non è peregrino supporre che nella testa di personaggi dalla visione filorussa una lettera possa essere il mezzo o lo strumento per rimuovere sanzioni adottate da USA-UE e SVIZZERA però, a mio modesto avviso, non c’è nessun motivo, soprattutto nell’attuale contesto politico, che un eventuale posizione benevola da parte degli USA comporti automaticamente un cambio di atteggiamento da parte del governo Svizzero, peraltro la confederazione elvetica è sede della FIE la quale è sottoposta alle sue leggi. Insomma una lettera di quel genere non avrebbe senso.

In rispetto dello statuto FIE, Katsiadakis sarebbe dovuto essere sostituito dalla Signora SAIDOVA, Segretario Generale  della Federazione, la quale parrebbe che abbia rifiutato di subentrare nella gestione in quanto appena arrivata e certe dinamiche funzionali e gestionali le sono ancora sconosciute e qui  una domanda è d'obbligo: come si fa a nominare Segretario Generale una persona non in possesso delle necessarie qualità e requisiti, per subentrare ad un Presidente dimissionario, così come prevede lo statuto FIE? A seguito di tale rinuncia il Comitato esecutivo ha nominato reggente l'egiziano Abdelmoneim ElHusseiny, che ha accettato la nomina. Il tutto dovrà essere ratificato dal prossimo congresso FIE e, chiaramente, non ci saranno problemi vista la schiacciante superiorità numerica di chi attualmente tira le fila della federazione.

Non è una bella immagine e si ha la sensazione di avere a che fare con un circolo chiuso, dove il grande capo ordina e tutti scattano in piedi, compresa la Svizzera, ma, è bene chiarirlo, non è così che funziona.

A controllare il tutto è sempre Usmanov ed il suo cerchio magico. In questo contesto la presenza di Paolo AZZI, del Dr. FIORE, di Maurizio RANDAZZO, di Giuseppe CAFIERO è rassicurante per gli interessi italiani e, comunque, serve per non restare fuori dalle stanze dei bottoni.

Una notizia passata sottobanco è l'uscita di Giandomenico VARALLO dalla commissione SEMI. Egli ne è (era) il presidente. Anche qui il condizionale è d'obbligo poichè le solite indiscrezioni riferiscono di significativi malintesi con la Signora SAIDOVA e sarebbe interessante conoscere le motivazioni che hanno dato origine alle precitate incomprensioni.

Insomma, ho l’impressione, tutta mia, che sulla FIE aleggino ombre che influiscono sulle decisioni assunte, quelle stesse ombre che gestiscono il potere economico ed organizzativo. Nulla di nuovo all'orizzonte poichè tutte le federazioni nazionali ed internazionali funzionano allo stesso modo, quindi nemmeno la FIS è immune da tutto ciò.

Che dire? Siamo di fronte ad un panorama non propriamente brillante e sarà così ancora per anni ma quello che mi appare ancor meno chiaro è l'appiattimento del rappresentante Statunitense, Sig. Donald Anthony sulle posizioni filorusse: evidentemente gli USA, sotto, sotto, stanno con i moscoviti.

Ezio RINALDI