03 dicembre 2012

RICONOSCIMENTO DI UNA VITTORIA


Mi sembra doveroso riconoscere la vittoria plebiscitaria di Giorgio Scarso e la mia pesante sconfitta. Il risultato non ammette discussioni, pertanto, rivolgendomi a quanti in tutti questi mesi hanno deplorato disfunzioni del GSA; costi esagerati per la partecipazione all’attività agonistica nazionale; soprusi o minacce; convocazioni discutibili e quant’altro di non lamentarsi più e di accettare le indicazioni che i delegati hanno espresso e cioè che la gestione di Giorgio Scarso risponde pienamente alle esigenze del mondo schermistico.

Personalmente ho stretto la mano al Presidente e l’ho abbracciato augurandogli con sincerità BUON LAVORO.

Al tempo stesso, come promesso, non chiuderò il blog e probabilmente lo trasformerò in un sito, al quale non saranno ammessi gli anonimi.

Rivolgo un sentito grazie a quanti mi hanno onorato del loro sostegno per porre la mia candidatura alla presidenza della FIS. Li ringrazio per il sincero ed affettuoso starmi vicino.

Infine voglio rassicurare i miei amici che non vado in pensione e sarò disponibile verso quegli affiliati che vorranno disporre della mia esperienza.

GRAZIE ANCORA!

Ezio RINALDI

7 commenti:

  1. Bravo Ezio, ben detto ora nessuno sarà più autorizzato a lamentarsi se le cose non andranno come dovrebbero andare.

    Enzo

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  2. Caro Rinaldi,
    il coraggio al cambiamento non sempre viene premiato al meglio. Immagino che si aspettava di più dall'urna. Comunque deve essere contento. Il suo impegno, così come dei altri candidati Consiglieri che l'hanno seguita, deve servire come spartiacque. Si é preso una grossa responsabilità. Quella di innescare il cambiamento e di monitorare la situazione da qui in avanti. Io resto dell'idea che la durata di un Presidente deve essere solo di un quadriennio. In questo, si dica ciò che si vuole, ma l'organizzazione in cui lavoro la Confindustria, ne fa un manifesto d'esempio. Complimenti per la sua determinazione e volontà di favorire nuovi stimoli. Spero di conoscerla presto di persona. Un caro saluto
    nicola campoli

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  3. Ogni tanto bisogna anche sapere andare controcorrente. Lo ha fatto Enzio con la sua candidatura, per tanti inaspettata, pur sapendo di evere poche possibilità di riuscire a spuntarla.
    Negli ultimi due anni molte persone hanno paventato un loro interesse, e qualche tentativo di mettere su una cordata è stato anche timidamente abbozzato. Ma tutto si è sciolto, come neve al sole di agosto, davanti alla paura di perdere.
    Si può raccontare quello che si vuole, ma la paura di ritorsioni post-elettorali è stata molto più forte delle timide velleità di rinnovamento.
    Bisogna però, maturamente, fare anche autocritica perchè una sconfitta di queste proporzioni è sicuramente figlia di una campagna elettorale non completamente azzeccata.
    Si è troppo presto rinunciato a proporre un proprio programma, fatto anche di parti antipatiche a qualcuno, per cominciare ad inseguire i voti di quelle parti del nostro mondo schermistico che all'apparenza poteva mostrare qualche segno di insoddisfazione, tralasciandone altre considerate apertamente schierate con la dirigenza uscente, pur rimanendo sempre accorti a non dire nulla che potesse anche lontanamente toccarli. Nel segreto dell'urna, non si sa mai.
    Analisi superficiale la mia, ma in queste poche righe non potevo fare altro, se Ezio vorrà discuterne più approfonditamente sa come contattarmi.
    Se si vorrà veramente proporsi per il 2016, allora serve un cambio di marcia, politico.
    Basta con inutili accuse verso l'avversario, la carta della ritorsione è molto rischiosa, o si riesce a dimostrarla e quindi si discute di denuncie circostanziate, oppure diventa un boomerang che rischia solo di coprire di ridicolo chi l'ha lanciato.
    Basta avere paura di parlare di certi argomenti, che in questa campagna elettorale sono apparsi come autentici tabù, come la riforma del settore arbitrale. Anche se a qualcuno sarà inviso, c'è una grandissima parte dei nostri associati che lo apprezzerebbero moltissimo. Si sa, in una elezione qualcuno vota sempre per gli altri, anche quest'ultima lo ha dimostrato nonostante il plebiscitario consenso per il vincitore, quindi è inutile cercare di avere tutti amici. Si punti alla maggioranza.
    Concludo con un messaggio per il presidente confermato. Adesso ci sono 4 anni di mandato davanti, gli ultimi per lui. Non dovendo più viverli a caccia di consensi, io spero che abbia la forza ed il coraggio di applicare quelle riforme che sono indispensabili per il nostro piccolo mondo, per cominciare da quelle per il calendario agonistico (cadetti e giovani boccheggiano, sig. presidente), e che possa venire ricordato come un quadriennio d'oro non solo per le medaglie olimpiche.

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  4. Caro Paolo,
    come sempre sai essere chiaro e puntuale nei tuoi commenti, per questo ti ho sempre stimato, sin da quando ho avuto il piacere di averti con me al C.S.E.
    Condivido gran parte di quello che hai scritto ma divergo sulla campagna elettorale. In queste ultime 48 ore mi sono giunte diverse telefonate di solidarietà, qualcuna tesa a rendermi l’onore delle armi. Francamente non so quanto sincere o di circostanza siano state, nel dubbio le prendo in maniera positiva.
    La tua analisi sulla campagna elettorale è parzialmente veritiera, però ti posso assicurare che di più non si poteva proprio fare. Giorgio Scarso ha avuto la possibilità di girare l’Italia intera, trovando in ogni regione chi gli organizzava la riunione (Presidenti di Comitato Regionale, i quali non potevano sottrarsi a tale obbligo) ed ha potuto parlare esponendo le linee politiche con le quali ha gestito la Federazione, mentre al sottoscritto, pur essendo presente in alcune regioni ove egli ha riunito le società, non è stato concesso di parlare e di esporre il progetto o di contestare le argomentazioni del Presidente..
    Bisognava fare il porta a porta, ciò avrebbe comportato un impegno finanziario intorno ai 30.000 euro; bisognava forse stampare un opuscolo con il programma ed i componenti la squadra, bisognava spedirlo a tutti gli aventi causa, quindi altra spesa intorno ai 2.000 euro; bisognava presenziare più assiduamente sui luoghi di gara, altri 15.000 euro (vitto alloggio e viaggio): Insomma era necessario investire circa 50.000 euro e chi dice il contrario non ha mai partecipato ad una competizione elettorale.
    Altro elemento fondamentale è stato la mancanza di punti di riferimento in ogni regione. Infine, diciamola tutta: la mia candidatura, pur essendo io un personaggio arcinoto, non era molto gradita e ciò per il semplice fatto che è stato fatto passare il concetto della vetustà del sottoscritto (nel consiglio eletto di vintage ce n’è tanto).
    Più di qualcuno ha pensato che mi ritirassi, ma pensi che il sottoscritto potesse abbandonare la nave? Non lo avrei mai fatto.
    Tutto quanto sopra detto, ritengo doveroso riconoscere la forza e la bravura dei vincitori: non sono state le idee, i programmi o i progetti a vincere ma i numeri.
    Personalmente ho messo tutto me stesso in questa avventura e pur riconoscendomi qualche errore sono soddisfatto del mio operato.
    Tu affermi che “la carta della ritorsione è molto rischiosa, o si riesce a dimostrarla e quindi si discute di denuncie circostanziate, oppure diventa un boomerang che rischia solo di coprire di ridicolo chi l'ha lanciato”, bene vai al profilo facebook - nonnismo nella scherma e nello sport in generale - e leggiti ciò che è stato pubblicato. Avrei potuto utilizzarlo in assemblea in quanto la pubblicazione della denuncia è stata fatta sabato 1 dicembre, ma a mio avviso avrei fatto sciacallaggio e non è nel mio stile. Peraltro dei fatti pubblicati ne ero a conoscenza già da febbraio e nei miei commenti, pur denunciando le azioni di minaccia, non ho mai fatto riferimento alla vicenda ne l'ho utilizzata per la mia campagna elettorale.
    Come sempre un caro saluto,
    Ezio

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  5. Caro Campoli,
    La ringrazio per il sostegno morale, ciò mi conforta e mi sprona ad andare avanti nel primario interesse della Federazione e del movimento schermistico italiano.
    Spero anch'io di conoscerLa personalmente, per intanto un caro saluto.
    Ezio RINALDI

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  6. Naturalmente parlo a titolo personale, di ciò che sento in giro e delle sensazioni che mi vengono trasmesse dalle persone con cui in questi ultimi mesi ho discusso del futuro della FIS.
    Io, e parlo come persona, una cosa che non farei nella prossima campagna elettorale (qualora uno decida di cimentarsici nuovamente) è quella di presentarmi agli associati con una squadra già formata almeno due anni prima. Il nascondersi fino all'ultimo, l'entrata e uscita di persone a poche settimane dal voto ha dato l'idea di una compagnia male in arnese, poco coesa, con un aspirante presidente che annaspava alla ricerca di una squadra che stentava a formarsi. Naturalmente sono sicuro che non è stato così, che i motivi sono altri, ma questa è stata la sensazione tra le persone con cui ho parlato.
    Altra cosa che io farei : lavorare per le rappresentanze di atleti e tecnici, i cosidetti "grandi elettori". Quello è il vero termometro delle elezioni, li si misurano le forze e le possibilità di successo.
    Lasciare andare la cosa è stato, per quello che ho sentito, come la dimostrazione del poco tempo con cui si è agito e lavorato. Le elezioni a ridosso delle vacanze (primi di ottobre) non da tempo a chi parte a settembre per la campagna elettorale, occorre prepararsi prima con dei candidati da proporre al sostegno degli associati. Non avere nessuno è un autogol clamoroso.
    Poi, sempre io, mi metterei in gioco due anni prima, senza la paura di ritorsioni. Anzi, il fronteggiare senza paura una campagna elettorale fa si che molto difficilmente il mio avversario si possa lasciare andare a gesti intimidatori, perchè avrei tutto il tempo di renderli pubblici e trasformarli in punti a mio favore.
    La mia campagna elettorale la fonderei su quello che voglio fare da presidente, non su quello che sbaglia il presidente in carica.
    Direi "io propongo di fare così....", due anni di martellamento nella testa delle gente sono sufficienti per rendere credibile un progetto. Pochi giorni, no. Anche se il progetto è validissimo.
    Per certi versi siete un pò caduti nell'errore che (in modo un pò comico) fece quel grande guascone che fu Gianfranco Funari, che quando si presentò quale sindaco di Milano, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva del suo programma elettorale rispose : "nun lo dico, sennò moh copiano".
    Due anni per preparare il futuro, per mettere assieme una squadra solida che possa portare avanti un programma elettorale senza paura. Il tempo c'è. Forza!!

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  7. Caro Paolo,
    capisco il tuo contributo, ma al momento fare analisi approfondite non serve a niente. L'unica cosa che mi sento di dire e che Giorgio Scarso avrebbe vinto comunque: vuoi perchè era forte di una posizione quale la carica di Presidente in carica, vuoi perchè aluni soggetti si sono tiranti indietro. Avremmo potuto attenuare il peso della sconfitta racimolando qualcosa in più.
    Oggi parlare di come impostare la futura campagna elettorale mi sembra fuori luogo.Bisogna lasciar trascorrere un pò di tempo e poi si vedrà cosa fare. Nel frattempo cercherò di dare voce attraverso il blog a quanti vorranno esprimere le loro idee. Non accetterò critiche nei confronti di Scarso: il popolo lo ha voluto ed ora deve tenerselo, atteso che comunque bisogna farlo governare per poterlo criticare. Soprattutto non accetterò più gli anonimi e non basterà fornire generalità false per accedere ai commenti.
    Un abbraccio, Ezio

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