Questo il titolo apparso a pag. 31 della Gazzetta
dello Sport del 7 agosto 2013.
L’articolo non ha una firma e riporta in forma
sintetica quanto approvato dalla Commissione Istruzione e Sport del Senato.
Tutti i Presidenti di ASD fino a qualche giorno fa
sapevano che i propri atleti, amatori e non, per praticare una attività
motoria, dovevano presentare un certificato medico che attestasse la buona e
robusta costituzione fisica, mentre per le attività che prevedono la partecipazione
a gare o competizioni varie, il certificato richiesto è quello per attività
agonistica. Non sto a citare tutti gli incidenti che hanno causato il decesso
di giovani atleti, ma basta fare riferimento a tale casistica per evitare
possibili ulteriori inciampi nefasti.
Mi permetto di affermare che nella Commissione
Istruzione e Sport del Senato di veri sportivi non ce n’è nemmeno l’ombra.
Sicuramente saranno tutti seri ed onesti professionisti e certamente in buona
fede, ma esperienze sportive zero. Come ben sapete non sono un medico ma
dirigente sportivo e praticante attività amatoriale sportiva (in gioventù
praticavo Judo presso il CUS Roma). Ho sempre presentato il certificato medico
attestante l’idoneità all’attività sportiva agonistica, ciò ha messo tranquillo
il sottoscritto e la struttura che mi ospita.
La visita medica è il primo atto dell’azione di
prevenzione ed avere un elettrocardiogramma è quanto mai opportuno per
stabilire se il sistema cardio circolatorio (a riposo) è nella norma. Peraltro
l’emendamento presentato a modifica del Decreto Balduzzi non elimina la
presentazione di una certificazione medica attestante una buona condizione
fisica ed il rilascio di tale documento comporta l’esborso di una parcella al
medico di base, perché, se non erro, lo impone la legge allora non capisco dove
sia la semplificazione e mi riesce difficile capire anche le eventuali
difficoltà economiche delle famiglie che voglio far fare sport ai propri figli:
un certificato agonistico costa da 50 a 75 euro, quello del medico di base
minimo 25 euro. Contesto anche l’aggravio di lavoro per le ASL in quanto basta
rivolgersi ad un medico specializzato in medicina dello sport ed abilitato al
rilascio di detti certificati.
Contesto il fatto che gli alunni praticanti uno
sport presso la propria scuola ed in orario curriculare non essendo agonisti ma
amatoti o se volete praticanti attività ludico motoria non abbiano bisogno
della certificazione medica. Vorrei ricordare che negli istituti scolastici
generalmente vengono esercitati sport di squadra – palla mano – palla volo
- che pur non partecipanti a campionati
o competizioni delle FSN (ci sono tornei interscolastici) prevedono uno sforzo
fisico notevole che altera il normale status a riposo del corpo umano. Pertanto
i Dirigenti Scolastici si assumo enormi responsabilità a meno di proibire lo sport
nel proprio plesso.
Contesto anche l’idea che la richiesta di adeguata
certificazione possa allontanare i giovani dallo sport, se così fosse gli
irresponsabili sarebbero i dirigenti a tutti i livelli: l’eventuale allontanamento
dei giovani dallo sport dipende da altre cause, che richiederebbero l’apertura
di un dibattito molto serio.
Condivido pienamente la posizione del Presidente
della Federmedici dr. Maurizio CASASCO, il quale afferma che “Così la
prevenzione è morta. Il Senato si è assunto una responsabilità enorme.”
Personalmente invito i Presidenti delle ASD, Dirigenti
scolastici, titolari di palestre e strutture sportive di richiedere ai loro
atleti/alunni ed amatori la certificazione più completa al fine di garantire
tutte le parti in causa, ma soprattutto i genitori.
Ezio RINALDI
Caro Ezio, ti ringrazio per aver portato in evidenza quanto deliberato dal Senato, ma posso garantirti che chi vuole fare attività sportiva presso il mio centro prima mi porta la certificazione medica e poi entra.
RispondiEliminaEnzo Sebastiano Zuanella Presidente A:S.D.Scherma Ostia
Come perdere l'occasione di rendere sicuro lo sport per tutti.
RispondiEliminaCon questo emendamento si affossa una concreta possibilità di
attivare una prevenzione precoce delle patologie cardiovascolari e
non
solo. Purtroppo la miopia o meglio la cecità del “fare” le cose
senza
una visione razionale degli aspetti preventivi ha fatto morire la
sia
pur brevissima vita del certificato proposto da Balduzzi che aveva
infatti previsto una organica , moderna e strutturata visione su
come
fare e cosa fare.
Ai senatori del PD è sfuggito, per colpa o dolo, un particolare
fondamentale che avrebbe assimilato gli effetti della prevenzione
del
Decreto Balduzzi con quelli ottenuti dalla normativa sulla
certificazione agonistica: una riduzione delle morti improvvise da
sport e da esercizio fisico grazie al semplice elettrocardiogramma
e
agli accertamenti fatti da personale specialistico.
Ci auguriamo che invece LEi sappia cogliere l'importanza concreta e
tangibile dei controlli finalmente seri e strutturati che il Decreto
Balduzzi aveva proposto eliminando l'emendamento del PD
Questo “governo” avrà altrimenti sulla coscienza tante persone che
si
sarebbero
potute salvare.
Eccezionalmente ho pubblicato il succitato commento, perché rende un ulteriore contributo alla salvaguardia della salute. Trattandosi di un pensiero assolutamente condivisibile, ma soprattutto educato e non offensivo verso nessuno, sarebbe stato opportuno firmarlo.
RispondiEliminaEzio RINALDI
Purtroppo al peggio non c'è...A quanto pare tra i proponenti l'abolizione dell'obbligo del certificato ludico ricreativo ci sono i PEDIATRI. Non si comprende il perchè. E' vero che si discute sulle evidenze scientifiche in merito alla costo-efficacia dell'elettrocardiogramma prima di fare sport per la prevenione della morte improvvisa. Ma allora la Società Europea di cardiologia si è bevuta il cervello quando afferma che è bene eseguire una valutazione pre-attività come la si fa in Italia? In un'articolo della American Society Pediatrics (2012;129;e1094; originally published online March 26, 2012;
RispondiEliminaSECTION ON CARDIOLOGY AND CARDIAC SURGERY
Pediatric Sudden Cardiac Arrest) si parla anche della nostra normativa presa come esempio. Si parla anche dei giapponesi che dal lontano 1973 fanno fare un ECG ai loro bambini. Vogliamo vedere articoli scientifici più recenti? il Prog Cardiovasc Dis. 2012 Mar-Apr;54(5):445-50. doi: 10.1016/j.pcad.2012.01.001. dice che negli USA non fanno l'elettrocardiogramma esteso a tutti solo perche "The major obstacle to ECG screening in the United States is the lack of a physician workforce skilled in interpretation of an athlete's ECG" !! Con buona pace per tutti coloro che dicono che è un problema di costi o altro. Vogliamo aggingere altri dati? Il problema è che non si può richiedere un emendamento così "pesante" barattandolo con una batosta economica per le famiglie! trovatemi una famiglia che non voglia spendere trenta euro per una certificazione fatta come si deve compresa di ECG
Il presente commento è firmato dal Dr. Gianmario Satta e viene trascritto da me in quanto avendolo pubblicato tramite smartfone non veniva visualizzato in chiaro.
RispondiElimina"solo per errore non è stato inserito il mio nome: gianmario satta medico dello sport.
A completamento di quanto scritto questo malsano emendamento del "fare" ha si abrogato l'obbligo di certificazione ma non ha abrogato il decreto Balduzzi: ergo, il decreto, fino a prova contraria, va applicato seguendo le linee guida previste per l'attività ludico ricreativa e amatoriale."
Egr. Dr Satta, come può notare il secondo commento risulta pubblicato antecedente al primo. La precisazione è d'uopo affinché chi legge possa avere la cronologia esatta degli interventi.
RispondiEliminaLa ringrazio ancora, Ezio RINALDI