Il cervello è l'organo posto
all'apice, sia dal punto di vista della struttura che della funzione, del sistema nervoso centrale. Esso è l'organo
più importante del sistema nervoso centrale con un peso piuttosto variabile che
non supera i 1.500 grammi ed ha un volume compreso tra i 1100 e i 1300 cm³, tenendo presente la possibilità di
significative variazioni tra individuo e individuo, anche legate a sesso, età e
altri fattori. Tutti
gli esseri viventi ne hanno uno.
L'intelligenza
è etimologicamente
definibile come quel complesso di funzionalità e abilità psichiche e mentali che consente ad un
soggetto in primo luogo di capire,
ovvero di giungere autonomamente a delle conoscenze
reali per merito di propri trattamenti delle informazioni o come la capacità
generale di capire in sé.
La proprietà
cognitiva
dell'intelligenza sottende alla buona esecuzione di tutte quelle
attività della mente che comportino un "lavorare sulle informazioni che si
possiede per andare oltre"; esempi di queste attività, possono
essere tratte delle conclusioni a partire da ciò che è noto, fare previsioni
riguardo al futuro, esprimere un giudizio, risolvere un problema mai incontrato
in precedenza, scoprire in una situazione aspetti prima non considerati, creare
un prodotto nuovo che risulti efficace dal proprio punto di vista. Funzione che
si percepisce nella capacità del soggetto che la detiene di comprendere,
adattarsi e fronteggiare con successo nuove situazioni, l'intelligenza può
essere concepita anche come una capacità di adattamento all'ambiente. È una
caratteristica propria in primo luogo dell'uomo
e delle specie animali. Non tutti gli esseri viventi ne sono dotati, in
particolare gli umani.
L’arroganza
appartiene ad esseri presuntuosi, i quali spesso cercando di mascherare l’aver
vissuto ben poche esperienze e temendo il confronto con gli altri tendono ad
elevare se stessi facendo credere di “avere qualcosa in più di loro”. Piuttosto
che imparare dagli altri, o fare domande (cosa che vedono come segno di
vulnerabilità), gli arroganti tendono a generalizzare e, basandosi sulle loro
limitate esperienze di vita, vorrebbero imporre agli altri il loro punto di
vista.
L’arrogante ha un disperato bisogno di apparire nel
modo giusto. Se si prova a fare un piccolo commento non gradito, anche se solo
leggermente provocatorio, l’arrogante diventerà furioso nei confronti del suo interlocutore.
Questo accadrà ogni qual volta verrà messo in dubbio (anche non volendo) il suo
aspetto, la sua intelligenza, la sua abilità atletica, o qualsiasi altra cosa
legata all’immagine che vuol dare di se stesso. Non lo giudico negativamente,
non l’ho mai fatto poiché scivolerei al suo stesso livello. Spesso indossa una
maschera perché deve nascondere il proprio punto debole e la propria paura. Il
più delle volte ha bisogno di costruirsi un’impeccabile immagine per coprire la sofferenza interiore. Di
arroganti il mondo ne è pieno, in tutti i campi non escluso quello sportivo.
Mi preme sottolineare, per amore della verità, che
quanto espresso è frutto di una approfondita ricerca, che mi ha dato
l’occasione di acculturarmi sugli argomenti trattati e di esprimere anche il mio
pensiero.
In verità avevo qualche conoscenza, non abbastanza
particolareggiata, e molto ci sarebbe ancora da dire, ma non è il blog la
giusta sede. A me interessava mettere l’accento su alcuni aspetti delle persone
che in qualche modo ho frequentato (nella lettura e di persona). Queste ritengono
di essere le portatrici del verbo e reputano di stare sempre dalla parte della
ragione, non a caso affermano che il sottoscritto vuole il male della scherma.
Ognuno di noi è libero di esprimersi nel modo a lui
più consono, il mio è quello di saper accettare le critiche e le espressioni
negative che mi vengono fatte. Una cosa è certa continuerò a dare il mio
contributo alla scherma scrivendo ed ospitando quanti hanno voglia di esprimere
i loro pensieri. Quello che pretendo è che lo facciano avendo rispetto per gli
altri e se hanno timore di firmarsi pubblicamente non ha importanza, quello che
conta è che si palesino con il sottoscritto.
Ezio RINALDI
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