12 settembre 2016

FESTA DELLA SCHERMA: le considerazioni di Francesco Storace.

Ricevo e pubblico volentieri le considerazioni di Francesco Storace sull'incontro con le società, che il Presidente federale ha avuto in occasione della "Festa della scherma" del 10 settembre 2016.

“Gentile Ezio,
                   approfitto della tua “Piazza” per formulare alcuni commenti sulla c.d.” Festa della Scherma” svoltasi nel week end a Roma.
Confido che questo spazio – blog possa costituire per tutti nell’immediato futuro un luogo di dibattito sulle tematiche del movimento scherma, che si appresta a rinnovare i vertici federali.
Ho sempre ritenuto che lo scambio di idee, anche contrapposte, e la “vivacità” di un momento elettorale costituiscono comunque un arricchimento che non può che giovare a tutti.
Ritenevo che la Festa, tanto promossa dalla FIS, avrebbe avuto notevole successo di partecipazione e contenuti.
In realtà sotto il primo profilo devo constatare che la presenza di rappresentanti di società è stata veramente molto scarsa; a parte infatti alcune società laziali e le premiate, per il resto ho notato poche persone.
Tanto è vero che il dibattito sui cui contenuti è stato veramente ridotto.
L’ assenza di molti conferma quanto riferitomi da tanti circa un sostanziale scollamento tra la base e il vertice.
Episodici incontri non possono infatti determinare una vera sinergia tra le società e i componenti del CF, si deve sviluppare invece un costante rapporto che possa determinare una proficua collaborazione per affrontare insieme le tematiche societarie.
Credo che sarà molto opportuno nel futuro prevedere assemblee istituzionali, con cadenza annuale, con i rappresentanti delle società, che vivono oggi momenti di grande difficoltà, soprattutto sul piano finanziario.
Quanto ai contenuti della riunione rilevo che si è trattato, per la quasi totalità del tempo, di un lungo autoreferenziale monologo del Presidente che ha esposto, ovviamente dal suo personale punto di vista, i risultati della gestione annuale.
Non mi soffermerò su tutti i temi toccati, magari costituiranno oggetto di altre riflessioni, ma solo per ora sull’argomento che più mi sta a cuore relativo alla vita delle società e alle difficoltà delle famiglie a sostenere i propri ragazzi per praticare questo meraviglioso e costoso sport.
Il bilancio preventivo 2016 ancora non mi pare sia pubblicato - il Presidente dice che comunque sarà pubblicato (a fine anno?!) -   ma il consuntivo 2015 mostra alcuni primi elementi che mi sono balzati agli occhi i quali meritano una riflessione e/o risposta da chi di dovere:
-      gli associati hanno massicciamente sostenuto la FIS con versamenti per affiliazioni e oneri per gare, multe, etc. per circa € 1.226.000 avendo indietro come contributi circa € 370.000,00, comprensive di quanto corrisposto ad AIMS e AMIS ;
-      le spese per commissioni bancarie sono state oltre € 26.000,00, oltre € 2.000,00 mese in tempo di banking on line!
-      per manutenzione e sviluppo sistemi informativi e sito oltre € 10.000/ mese!
-      per la comunicazione quasi  € 20.000/ mese!
Mi piacerebbe capire la ratio di tali scelte perché, ad esempio, a fronte di un bisogno impellente delle società e delle famiglie, alle prime non va neppure la metà di quanto la FIS incassa dai loro versamenti; non credo che sia giusto così.
E poi allora è inutile autoglorificarsi per il bilancio chiuso in attivo per oltre € 280.000,00! almeno in parte di questi denari potevano direttamente od indirettamente beneficiare famiglie e società.
La politica delle spese deve esserci spiegata, sono fiducioso in una risposta.
Io qualche idea l’avrei … ma aspetto!

Francesco Storace”

4 commenti:

  1. Per prima cosa vorrei comunque fare un complimento ed un incoraggiamento alla Federazione ed al presidente Scarso nel proseguire anche in futuro, indipendentemente dall'esito, questa Festa della Scherma.
    La Coppa Italia è nata proprio su spinta delle società "civili", che a gran voce chiedevano una campionato più equo, dove non fossero presenti le società militari fatte da professionisti.
    Credo sia da rivedere la soluzione scelta, che in questi anni ha generato un sacco di forfait da parte delle società coinvolte. Con una estate intera davanti si potrebbe pensare anche a qualcosa di più articolato ed aperto anche ad un maggiore numero di società.
    Da sempre trovo assolutamente contraddittorio che in Italia si parli di professionismo magistrale e poi l'attività agonistica subisca una pausa di 3 mesi abbondanti.
    Il giorno che veramente il Maestro di scherma approderà al professionismo sarà certamente la categoria lavorativa che godrà il maggior numero di giorni ferie al mondo.
    L'insuccesso di presenze è un po' lì'insuccesso della nostra società, di cui ricordiamoci lo sport ne è sempre lo specchio.
    All'italiano piace delegare, c'è poco da fare, non impegnarsi in prima persona. Protesta, brontola, mugugna, ma poi quello che cerca è solo un capopopolo che si metta a dirigere la rivoluzione, che deve sempre essere soft sennò disturba troppo.
    Ma soprattutto che si prenda tutte le responsabilità in caso di fallimento, e che possa sempre essere scaricato appena in tempo per salire sul carro del vincitore.
    Questo gli italiani più furbi l'hanno capito da tempo, basta vedere la politica vera, e quindi la più interessante occupazione per quelli che vogliono emergere da gruppo dei cortigiani è quella di rastrellare quante più deleghe possibili, per ottenere quanto più peso politico sia possibile.
    Non stupiamoci dunque di vedere sedie vuote, anche quando non c'è assolutamente nessuna posizione da prendere. Meglio delegare qualcuno ad esserci, poi al limite si chiederà quale scarpa silenziosamente calzare, ma tenendo sempre l'altra vicina, non si sa mai.
    Da tempo si scrive su questo blog del disagio economico delle famiglie, del periodo che attraversa l'economia, del fatto che la scherma stia diventando più costosa per le gare che non per quota associativa o materiale.
    Il presidente Scarso ha anche risposto, durante la festa della scherma piemontese lo scorso giugno : "così è, così rimane", il concetto espresso, senza però due euro di spiegazione accessoria. La prossima volta eventualmente glieli mando prima così magari la possiamo ascoltare.
    Ma in effetti già è molto complicato farlo capire in sede regionale che i bambini (e famiglie) per una garetta non possono sobbarcarsi sempre centinaia di kilometri, in sede nazionale immagino sia ancora più difficile.
    Mancano i contributi alle società, verissimo, oltretutto ancora non si capisce quale sia il meccanismo di assegnazione degli stessi. Per esempio la mia società non ha mai ricevuto nulla dalla federazione, e credo anche altre siano nella medesima situazione.
    Ma non è certo il contributo di 1,54€ per punto che può determinare un aiuto alle famiglie. Le piccole società con quello che racimolano di punti in una stagione al massimo possono pagare 1 mese di affitto della palestra, oppure 1 trasferta al Maestro, ma di certo non alleggerire la quota per ogni singolo socio, se non veramente per pochi euro.

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  2. Serve una diversa pianificazione dell'attività agonistica, che torni a privilegiare l'attività locale, e che renda gli appuntamenti nazionali qualcosa di élite, non solo un concentramento di gente al solo fine di potere dire "siamo mille e mille". Tanto paga Pantalone.
    Le altre, e alte, cifre spese marketing e comunicazione non mi scandalizzano. Se non forse per la loro pochezza. Una ragionata ed efficace campagna marketing gestita da uno studio di professionisti probabilmente ci costerebbe almeno 5 volte tanto su base mensile.
    A me interessa vedere il rapporto qualità/prezzo, cioè quei denari spesi cosa hanno fruttato?
    I soldi avanzati non sono un merito della gestione, sono un obbligo imposto da CONI, che da qualche hanno ha imposto alle federazioni, e le stesse ai comitati regionali, di avere nel bilancio la voce "restituzione contributi". Una specie di "patto di stabilità", dove la Federazione riceve un contributo annuo dal CONI ma non può spenderlo tutto. Per cui non si poteva destinarlo ad altro.
    Avrei anche parecchio da ridire sulla definizione delle Olimpiadi come "una ciliegina sulla torta", relegando la massima competizione planetaria ad un ruolo quasi di garetta marginale.
    Le "ciliegine" sono ben altre, quella è la gara che determina il successo o meno di un quadriennio di lavoro. Per quello il CONI li chiama "quadrienni olimpici" e non "quadrienni della ciliegia candita".
    Al massimo quello lo trovi guardando "Master Chef".

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  3. 240.000, mila euro l'anno per la comunicazione????
    Una famosa agenza di comunicazione, che annovera fra i propri clienti società come la Sony, enti pubblici locali, CNR, Presidenza della Repubblica, Ministero Ambiente etc. etc. offre pacchetti di "Large Corporate Communication” al costo di 1/4 rispetto a quello della FIS!!!
    Dire molte parole non basta quando alla fine si comunicano solo pochi pensieri.
    A. Fileccia

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  4. Salve,
    forse la situazione peggiore della "Festa" era notare il clima per ottenere adesioni. Vedere CT con tanto di Ipad a segnare consensi e chiudere accordi, e pure per la Legge italiana e per la correttezza che dovrebbe ispirare il comportamento di un CT, i dipendenti non partecipano ad eventi elettorali se non si dimettono prima (chissà cosa potrebbe succedere se un CT facesse attività politica contro l’attuale dirigenza!) Invece abbiamo dipendenti, ct, presidenti di società (per rami familiari) che sembrano vantare ruoli politici e sembrano fare accordi. Quindi le scelte del CF in futuro rispecchieranno i ruoli avuti in campagna elettorale e non la meritocrazia come sarebbe doveroso almeno nello sport. Inoltre, come spesso si è detto dei politici, se uno ha bisogno di qualcuno per avere i voti, come si sdebiterà?
    Mi sembra strano parlare di pubblicazione del Bilancio Preventivo a fine anno. Se si chiama preventivo un motivo c'è. Si parla di “utili” senza conoscere il Preventivo? Converrà che l'economia è una materia precisa. Si stipula un Preventivo per comunicare gli indirizzi politici di una amministrazione. Si fanno e comunicano variazioni di Bilancio per chiarire le intenzioni di una amministrazione durante l'anno e poi si fa il consuntivo. Una brava amministrazione è quella che riesce ad avere un valore positivo tra Preventivo e Consuntivo e non viceversa e che adopera il meno possibile la formula della variazione di bilancio, non venendo meno agli indirizzi politici e programmatici ed evitare variazioni assurde al documento amministrativo di previsione, rispettando il più possibile gli orientamenti iniziali.
    Nei versamenti degli associati si tiene conto degli 80€ che la FIS impone a chi vuole partecipare a gare all'estero? Perchè nel corrispondere fondi alle Società si inseriscono anche quelli dati agli alleati politici dell'Aims e dell'Amis? Sono associazioni di categoria che non dovrebbero entrare nei fondi per le Società, peraltro sono strutture che fruiscono già di agevolazioni federali: segretarie, locali, telefoni etc..
    Le risorse finanziarie destinate alla comunicazione durante un mese a cosa fanno riferimento? Certamente non agli stipendi dei numerosi collaboratori conterranei del Presidente assunti in F.I.S.. Forse alle spese per i servizi fotografici? Alle spese per le sporadiche pubblicità sulla Gazzetta, accordo che sembra coinvolgere il Coni?
    Capisco il sistema ragionieristico ma maggiore trasparenza sul dettaglio delle spese sarebbe auspicabile, forse si eviterebbero anche alcune polemiche.
    Tranquillo Storace comunque nessuno le risponderà mai, tanto l’atteggiamento di chi pensa di poter fare tutto senza doverne rispondere è la base e il mondo della scherma non ha capito che tutti ne pagheranno le conseguenze tranne chi le gestisce.
    Svevo Morandi

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