30 novembre 2016

LE RISPOSTE A BRUSCA

Sergio BRUSCA
Brusca,
fammi la cortesia di non usare più l’ipocrita frase  “Caro Ezio”: non sono un tuo caro e mai vorrò esserlo. Troppa è la distanza che ci separa per l’opposto modo di pensare ed agire.
Ero certo che avresti iniziato la tua lagna come da prevedibile copione, attribuendomi il post del dott. Fileccia e dimostrando ancora una volta la tua assoluta malafede: l’articolo è a nome del dott. Antonello FILECCIA, il quale, oltre a non essere avvezzo a porre la sua firma sugli scritti degli altri, si è limitato a riportare fatti ampiamente documentati proprio dal tuo blog.
Ritengo quindi il tuo incipit altrettanto insolente nei confronti dell’autore del post.
Venendo al merito delle tue argomentazioni non posso non rilevare, ancora una volta, la profonda incoerenza che sta, da un lato, nel ringraziamento che rivolgi al Presidente Tonucci per quello che ha fatto, considerandolo un ottimo Presidente, e dall’altro nell’affermare che sebbene la linea decisionale interna al Club era quella di non condividere la sua candidatura alla presidenza FIS  decideste comunque di rimanere a suo fianco, supportando l’iniziativa.
Detta così sembrerebbe proprio che in quel tempo avevi le idee un po’ confuse o forse, come si suole dire, tentavi di stare con un piede sopra a due staffe!
Non capisco infatti perché non lo metteste subito in minoranza: vuoi forse far credere  che non esisteva un consiglio direttivo e che tu eri solo un numero?
Tu non eri costretto da nessuno ad accettare la linea dettata dall’avvocato: potevi dimetterti subito e potevi far dimettere la maggioranza del consiglio, non lo facesti perché anche tu avevi fatto i tuoi calcoli.
Ricordo bene quanto fosti attivo sul sito “La scherma del futuro” e quanta passione mettevi nello scrivere le varie comunicazioni: per uno che non condivideva quella linea sarebbe un incomprensibile  controsenso, non credi?
Quando affermi che “qualcuno” stava spingendo il Presidente Tonucci a fare il salto di qualità quel “qualcuno” non ero certamente io, e questo lo sai molto bene perché quel “qualcuno” sarebbe entrato al Club con un importante incarico, peraltro retribuito.
Ti ricordo che in tanti, e non solo io, lo spingevano a percorrere quella strada proprio in ragione del suo spessore politico.
Forse Tonucci avrebbe dovuto dimettersi? Non lo fece e non credo per stoltezza: un uomo del suo livello valuta con attenzione ogni azione che lo vede coinvolto.
Forse sarebbe meglio dire che al Club le persone valide vengono defenestrate. Successe anche con Nostini.
Non so a chi ti riferisca quando parli di malcontento cavalcato per interessi personali. Comunque nel caso facessi riferimento al sottoscritto ti ricordo che ero Consigliere in carica e la mia azione era diretta solo e soltanto  riguardo alle modifiche statutarie.
Se poi queste ci avessero dato ragione non nascondo la mia volontà di sostenere Tonucci in un percorso verso la Presidenza. E non mi venire a dire che non eri d’accordo anche tu, lo eravamo tutti e lo ribadivamo ad ogni riunione nello studio dell’avvocato.
Oggi hai ancora il coraggio di parlare di “vecchio” e “nuovo”; sull’argomento ho scritto un articolo pubblicato sul blog dal titolo “LA LIBERTA’ HA UN COSTO”: ti invito a leggerlo così ti fai un’idea del mio pensiero.
Come di certo saprai la vecchia politica è fatta di prebende elargite in prossimità del voto ed io non ne ho mai distribuite.
La nuova politica, invece, è fatta di lettere scritte dai vari C.T. (profumatamente contrattualizzati) inviate alle società, con invito a votare per questo o per quell’altro; è fatta di deleghe raccolte sempre dai C.T. e distribuite nel seggio elettorale.
Non mi appartiene neppure questa!
Il dott. Fileccia ha letto ciò che è pubblicato sul tuo blog e ne ha tratto le conclusioni. Personalmente non mi interessano le motivazioni delle tue dimissioni ma il tempo in cui sono state presentate: ribadisco che, se non condividevi quel progetto, nessuno ti avrebbe potuto trattenere contro la tua volontà.
Ma per far questo avresti dovuto mostrare una volontà ferrea ed inequivoca.
Ribadisco che “la coerenza è un valore che non appartiene a tutti” e certamente non ti appartiene e ti spiego perché. Parlando di regole ritengo che su queste non ci possa essere una coerenza a singhiozzi e su tale argomento, ovvero sulla eleggibilità ad libitum del presidente non ho mai cambiato idea; adattarmi alle circostanze del caso è un atteggiamento che non mi appartiene.
Per quanto riguarda l’arch. ORSINI, se vorrà, ti risponderà personalmente.
La tua disamina, “politica” è certamente personale e faziosa in quanto, non essendo stato capace di “colpire” sui programmi stai tentando di distrarre l’attenzione dei lettori sulle critiche mosse al Presidente Scarso e sulla sua condizione di ineleggibilità a te, un tempo, tanto cara!
Siamo sicuramente su piani differenti e con visioni opposte. Io non ho politiche da perseguire, ho idee ferme e determinate, certamente divergenti dalle tue che invece appaiono alquanto ondivaghe, e che comunque ho sempre rispettato. Quindi ti chiedo di rispettare le mie.
Quando affermi che “Ezio Rinaldi da anni “pilota” una propria “strategia politica” non mi è difficile spiegarti che quando credo in qualcosa non mollo. Non mi sono mai battuto contro le persone ma per il bene comune, forse è criticabile il modo (ognuno ha il suo) ma non l’idea.
Sono d’accordo con te sulla non condivisione: se tutti condividessimo tutto il mondo sarebbe piatto!
Mi sono messo sulla “Piazza” conscio del fatto di poter subire critiche aspre, dure, ma l’ho fatto con lo spirito di chi vuol contribuire ad una dialettica costruttiva e non mi pento assolutamente di averlo fatto: io sì ci ho messo la faccia e l’ho fatto pubblicamente. Mi preme segnalarti anche l’articolo “PROVOCAZIONI E CHIARIMENTI” del 25.11.2013.
Per ultimo ti informo che non risponderò ad eventuali tue repliche, qualunque ne siano il tono ed i contenuti, né ho voglia di trasformare la Piazza in un ring.
RINALDI


2 commenti:

  1. Visto che sono stato tirato in ballo, ritorno sull’argomento.
    Nel mio racconto sulle note vicende Bruschiane ho omesso una piccola ma interessante considerazione.
    Il sig. Brusca afferma di essere stato vicino al presidente Tonucci finché ha potuto e quando ha capito che non si poteva più andare avanti per quella strada e che soprattutto le conseguenze le avrebbe patite anche il club decise di tirarsi fuori.
    Ma quali conseguenze avrebbe potuto patire il club SR per l’intenzione dell’avv. Tonucci di candidarsi quale potenziale competitor di Giorgio Scarso e, ancor prima, per il fatto di capeggiare l’eroica squadra Scherma del Futuro?
    Questo intrigante arcano non è stato mai svelato dal Brusca ma forse non è poi tanto difficile immaginarne la soluzione!
    Ai lettori la risposta.
    A. Fileccia

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  2. Stimato Brusca,
    Se mi troverò a passare per Roma verrò certamente a trovarla al CS Roma, onorando l'invito per il caffè e per parlare di scherma certamente.
    Per quanto riguarda il pilotare e navigare in questo mare politico credo molto onestamente che agitarsi ora, a elezioni compiute sia del tutto come sbracciarsi mentre la nave è salpata, chi naviga e guarda non capisce se si sta salutando o si sta chiedendo una mano per salire a bordo. Ammetto pertanto di non capire come mai si alzi tanta polvere adesso, per faccende così "lontane".
    Non mi risulta che sia mai stata attaccata o, se vuole, ci sia stata intromissione nella politica del Suo club, quindi mi riesce quanto mai difficile capire le motivazioni che l’hanno indotta a produrre i Suoi scritti e non voglio nemmeno entrare nel merito di simpatie ed antipatie poiché mi sembra di capire che le distanze siano siderali, evidentemente le vicende narrate, nascondono conseguenze che hanno segnato entrambe le parti e che mi pare rimarranno sommerse ancora a lungo. Una cosa è certa ne sono venuto a conoscenza solo ora e apprezzo la discrezione ed il rispetto che sulla questione è stato tenuto.
    Mi permetta un piccolo consiglio da amante della polemica quale io sono. Continuiamo sulle concretezze e non sulle congetture, altrimenti ne uscirà salvo solo chi urlera' più forte, non chi avrà ragione, e io sono un amante della verità non delle grida.
    Se è vero come lei dice che vuol fare politica, sta parlando delle prossime elezioni del 2020? Se sì, o se no, comunque buon lavoro e in bocca al lupo!
    Tanti saluti
    Fabrizio Orsini

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