Sulla mia
persona si sono dette tante cose, alcune vere altre false e strumentali: è
arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza.
Quello che
sta per finire è il 33° anno di dirigenza nell’ambito della scherma e
volendo raccontarli tutti vi annoierei, anche se sono stati anni di intensa
attività.
Diverse
volte sono stato identificato come colui che riesce a restare a galla a
dispetto di tutto e di tutti, in altre parole sarei riuscito a cavalcare le
onde migliori. Ebbene sono stato e sono un uomo intellettualmente libero e come
tale quando non condividevo, ed ancora oggi quando non condivido, prendo strade
diverse da quelle nelle quali inizialmente mi ero avviato.
Quando mi
affacciai per la prima volta sui social, allora schermanet e poi ancora
schermaonline venni duramente attaccato: in quelle occasioni a criticarmi
furono i miei colleghi del Consiglio, i quali non gradirono il fatto che potessi
avere un contatto con la base, anche quando questa dialogava con me con un
nickname. Non mi nascosi allora e non l’ho mai fatto dopo, assumendomi sempre
le mie responsabilità. Successivamente fui accusato di fare politica con
concetti ormai vetusti ed anche l’attuale Presidente, in più di una
circostanza, ebbe ad esprimere tale concetto, con ciò cercando, e riuscendovi
anche, di farmi passare come un personaggio ormai superato. Francamente quel
che pensava il Presidente con la sua corte, non mi interessava allora e non mi
interessa oggi, soprattutto perché il tempo ha dimostrato la falsità di quei
pensieri. Vorrei, però, esprimere la mia opinione sul fare politica e cosa è la
politica.
Fare
politica vuol dire essere abili, furbi, astuti e non trovo tra gli aggettivi
che definiscono fare politica l’intelligenza; per quanto
riguarda la politica la definizione si traduce in scienza del
governo. Poi c’è il politicante, il quale, normalmente, è
fortemente predisposto al compromesso, dice e non dice, è abile nello sfruttare
le varie situazioni a proprio vantaggio e abitualmente è incline più al
democratismo che alla democrazia. Egli mente sapendo di mentire, non mantiene
la parola data, tende a procrastinare l’assunzione di impegni.
Nel
concetto di fare politica non mi ci ritrovo in quanto non sono né furbo né
astuto e tantomeno abile, con un pizzico di presunzione mi definirei un uomo
che sa sfruttare quel minimo di intelligenza che il buon Dio gli ha dato,
naturalmente non sono nemmeno una verginella: anche io avrei da farmi perdonare
diverse cose, ma ho sempre detto quel che penso: certo utilizzando una
terminologia che non fosse offensiva, quindi avendo rispetto per le persone che
ho avuto ed ho di fronte.
Di me si sa
tutto, sono continuamente monitorato e pur ben consapevole di essere sotto
controllo non ho avuto difficoltà ad esternare il mio pensiero. Lo feci con il
grande Renzo NOSTINI – allora ero un giovane Presidente di Comitato Regionale –
con DI BLASI e l’ho fatto con SCARSO. Tutto ciò non significa che sono sempre
stato dalla parte della ragione, tutt’altro, spesso ho sbagliato ma non ho
avuto e non ho remore a riconoscere l’errore e quando do la parola la mantengo,
anche a costo di pagare oneri salatissimi.
Spesso,
sono stato indicato, ma credo di esserlo tuttora nonostante non sia un
tesserato FIS, come il nemico da abbattere e quindi strumentalizzato a fini
politici: ho saputo accettare tutto questo con grande serenità.
Ho un solo
rammarico, non essere riuscito a dare tanto quanto ho avuto.
Di recente
un Consigliere federale, con il quale non ho mai avuto alcuna frequentazione se
non, in qualche circostanza, quella istituzionale, nel conversare con altro
tesserato FIS e sollecitato a prendere le distanze dall’attuale vertice
federale, in modo sprezzante e direi offensivo, così si è espresso: “Capisco,
ma l’alternativa è passare dalla parte di RINALDI e non ci penso proprio”. Che
dire? Questo soggetto è, evidentemente, animato da un pregiudizio che non trova
alcuna giustificazione. Però la sua affermazione mi ha dato modo riprendere un
pensiero espresso qualche tempo fa e che voglio di seguito riproporre.
In quei giorni venni definito quasi un faccendiere,
espressione assai forte fatta circolare ad arte al fine di screditarmi agli
occhi del mondo schermistico.
Quel termine, ‘faccendiere’, mi aveva lasciato molto
perplesso in effetti, perché di norma viene usato con un significato negativo e
di sicuro poco edificante, per indicare personaggi che tramano, inciuciano,
trafficano spesso nell’ombra, col fine esclusivo di ottenere benefici
personali.
Il ‘faccendiere’, insomma, è un soggetto che compie
affari, condotte, o manovre all'occorrenza nascoste e illegali. E’ un procacciatore d'affari e un
mediatore senza scrupoli.
Nel moderno linguaggio giornalistico per ‘faccendiere’ si intende una
persona che compie affari perlopiù illeciti per conto di uno o più imprenditori privati con la pubblica amministrazione: per esempio affari di corruzione, insider trading, aggiotaggio o a vantaggio di un gruppo di pressione. Insomma, nei miei confronti cominciava a
concretizzarsi un giudizio che rimanda a un modo di essere e di agire poco
trasparente e molto mirato ad interessi personali.
Prendendo in prestito la famosa esclamazione di un ex
Presidente della Repubblica, io dissi “Non ci sto”.
Non ci
sto perché sfido chiunque ad affermare che io abbia mai
tratto un profitto economico dalle attività che ho svolto al servizio della
scherma italiana.
Non ci
sto perché dalla mia attività di dirigente schermistico
ho ricevuto più danni che benefici, sia direttamente che indirettamente.
Non ci
sto perché tutto ciò che ho fatto l’ho sempre fatto alla
luce del sole, assumendomene piena responsabilità.
Non ci
sto perché sono uno dei pochissimi, nel passato prossimo
e remoto della FIS, ad aver avuto la capacità di dimettersi alla vigilia di
un’Olimpiade, appena preso atto dell’impossibilità di adempiere in modo
costruttivo al proprio mandato elettorale.
Non ci
sto, perché sono l’unico ad avere espresso pubblicamente
e con grande chiarezza la propria intenzione di attivare e animare un dibattito
politico del tutto trasparente, proprio per non dare l’idea di tramare ed agire
nell’ombra.
Chi volle, e forse ci prova ancora, dare di me un’idea
fosca o truffaldina, solo perché la passione connessa al mio impegno politico
mi porta da anni e anni a dialogare con tantissime persone, sforzandomi sempre
di trovare con esse un punto d’accordo, si sbaglia di grosso. Il mio unico
obiettivo è quello di fare il bene della nostra amata scherma.
Infine, a quel Consigliere che ha avuto espressioni
ingiustificatamente e strumentalmente negative nei miei confronti auguro un
2018 all’altezza della sua bassezza.
Ad maiora
Ezio RINALDI
Con questo articolo Ezio Rinaldi ha sicuramente marcato la distanza che c'è tra lui e questo consigliere federale. Una distanza che si esprime in senso verticale. Conosco Ezio Rinaldi da almeno 5 lustri, da quando era solo un maresciallo che con tanta voglia e passione accompagnava i supoi atleti del centro sportivo dell'Esercito alle gare, anche a quelle più remote e meno significative dal punto di vista del risultato. Negli anni in cui ha gestito la squadra di scherma con le stellette non ha mai fatto mancare la partecipazione a chiunque gliela domandasse, indipendetemente dal luogo e dal prestigio della competizione. Questo perchè per lui è sempre stata al primo posto la scherma e la sua immagine, e poi le sue ambizioni. Anche queste ultime fanno parte di lui e della sua storia, e non le ha mai nascoste al contrario di altri, e sempre a differenza della massa di politicanti è tra i pochi che le hanno perseguite confrontandosi sempre con tutti, su qualsiasi argomento, senza nascondersi dietro ad un dito. La politica è una cosa buona, e chi vuole metterci la faccia e sacrificare parte importante della propria vita per permettere a tutti noi di fare il nostro amato sport nelle migliori condizioni possibili è sempre da ammirare e ringraziare. E secondo il mio modestissimo avviso Ezio Ridaldi non è stato ringraziato, nemmeno un pochino. Additarlo oggi come un nemico da abbattare è di una bassezza morale indefinibile. Si può essere di idee contrarie, è assolutamente lecito pensarla diversamente, e ci mancherebbe!!! Quello che non è lecito è cercare di gettare fango (e uso un termine edulcorato) solo per partito preso, per tifo politico o peggio ancora per paura di perdere il cadreghino.
RispondiEliminaNegli anni, specialmente negli ultimi, su Ezio Rinaldi me ne hanno raccontate di tutti i colori, pensando di rivelarmi chissà quali verità nascoste. Al massimo sono riusciti a strapparmi un sorriso, senza riuscire mai nemmeno per un istante a scalfire l'ammirazione e l'affetto che nutro per la persona, e poi anche per il politico. Alcuni invece sono riusciti a farmi attorcigliare le budella, stare a sentirli sparlare di altri mentre loro operano in modo ben più laido mi ha dato la stessa sensazione di quando si calpesta una cacca in una assolata giornata d'estate.
Mi voglio unire agli auguri per un felice 2018 a tutti quelli che amano la scherma, e sono disposti a regalare un po' di se agli altri, per fargli vivere la loro esperienza sportiva nel migliore dei modi. Agli altri un arrivederci alla prima giornata di caldo estivo. Sotto le mie scarpe.
Paolo, non vale! Tu sei mio amico e quindi di parte. Però non ti nascondo che il tuo commento mi abbia fatto molto, ma molto piacere.
RispondiEliminaMi sembra alquanto chiaro chi fosse il Consigliere, considerando che pochi sono i nomi nuovi dalla sua presenza al CF e che ci precisa di averci parlato solo istituzionalmente e mai frequentato, lo inviterei a riflettere e valutare con la sua testa le persone. Capisco che entrando nel CF si fa voto di non intendere e volere avendo nessun pensiero se non quello del presidente, ma credo che superati i 40anni tutti dovrebbero provare a valutare le persone secondo la propria esperienza e soprattutto coscienza e non lasciare che gli interessi personali di "culo sulla poltrona" prendano il sopravvento sulle valutazioni e considerazioni.
RispondiEliminaRinaldi a lei dico: non ti curar di loro ma guarda e passa e poi la vita ci insegna che purtroppo quando il nemico non puoi contrastarlo con argomentazioni valide, puoi solo denigrarlo sperando di sminuirne la credibilità. Ma vede la cosa che nessuno ha capito, lei ha una sua personalità e credibilità ma il tutto è aumentato in modo esponenziale perché le cose che lei scrive o lascia scrivere, hanno riscontri concreti e reali, denunciando un pensiero e malessere comune. La sua credibilità la ha conquistata con le verità, le stesse che hanno portato il presidente e il suo consiglio a perderla.
Difficile da accettare, ma molti farebbero bene a farsene una ragione e i Consiglieri a non illudersi, con la nuova legge, il futuro sarà diverso da come lo immaginano. Ci sarà spazio solo per i veri fedelissimi che sapranno garantire un futuro a Scarso, quindi i presenti utili 'faccendieri' sono fuori dai giochi.
Il pensatore
All'anonimo "Il pensatore" comunico di aver tagliato la prima parte del suo commento poiché l'ho ritenuto offensivo. Mi sarebbe piaciuto pubblicare l'intero post ma non era proprio possibile.
EliminaOffensivo verso chi?
RispondiEliminaTolgo ogni dubbio, rispettando la scelta di Rinaldi e quindi cerco di edulcorare il mio pensiero: "Successivamente fui accusato di fare politica con concetti ormai vetusti ed anche l’attuale Presidente, in più di una circostanza, ebbe ad esprimere tale concetto, con ciò cercando, e riuscendovi anche, di farmi passare come un personaggio ormai superato".
RispondiEliminaPrendendo spunto da queste affermazioni mi sono permesso di dire: chi affermava ciò riteneva e ritiene di essere un politico moderno perchè gira il mondo accumulando Miglia? perchè allaccia rapporti con Paesi stranieri a spese Fis e senza trasmetterne i benefici per la Fis stessa (non essendo più membro della FIE che senso avrebbe?). Moderno perché crede nella comunicazione Sociale e Fotografica?
Oppure è moderno ma da scuola antica perché assume in Fis senza concorso gran parte delle persone provenienti dalla sua 'terra'? o forse perché lascia gestire argomenti importanti come i regolamenti e i calendari a zelanti dipendenti lontani dal mondo reale? o forse perché lascia invariato l'80% del CF evitando scontri politici di chi giustamente vorrebbe crescere? O perché modifica lo Statuto a suo favore riportandolo a mero 'refuso'? O perché ha annullato ogni forma di democrazia assembleare levando anche la povera sola Assemblea di metà mandato? Oppure, e mi sbilancio, perchè non ascolta mai la base e fa solo quello che pochi, eletti, 'faccendieri' gli suggeriscono o chiedono senza mai, mai, prendere spunto dalle reali esigenze della base?
Non so se basterà come 'pulitura'del pensiero che non vuole offendere nessuno ma solo rispondere alle affermazioni poco attente di chi ritiene di essere il depositario della verità solo perchè un gruppetto di ruffiani lo fa sentire tale.
Concludo dicendo che un vero politico è colui che talmente sicuro di quello che sa fare e fa, riesce a gestire e 'sfruttare' anche le personalità difficili e fattive. Che non annulla realtà storiche del Paese ma anche le sa indirizzare al meglio gestendo e contrastando i 'mal di pancia' della base. La dittatura non è buona politica è l'anti politica.
Il Pensatore
Il pugliese Rinaldi, ufficiale dell'esercito in pensione, romano d'adozione, scrive che si occupa di scherma da 33 anni, gli ultimi dei quali in opposizione al siculo Giorgio Scarso, maresciallo dell'esercito in pensione, anche lui romano d'adozione. Non condivido il pugliese Rinaldi, romano d'adozione, tuttavia gli riconosco che questo blog è l'unica espressione pubblica di dissenso al siculo Giorgio Scarso, maresciallo in pensione, romano d'adozione.
RispondiEliminaIl siculo Giorgio Scarso, romano d'adozione, è da 5 mandati che occupa la Fis, da 17 anni ininterrotti siede sulla poltrona a Roma in viale Tiziano, 4 anni da vicepresidente e 13 anni da presidente.
Il suo 1° mandato fu nel 2000 - 2005, con il veneto Antonio Di Blasi presidente, il siculo Giorgio Scarso, romano d'adozione con la poltrona a viale Tiziano, fu vicepresidente in quota tecnici.
Il suo 2° mandato fu nel 2005 - 2008, il siculo Giorgio Scarso, romano d'adozione con la poltrona a viale Tiziano, presidente per la prima volta, con i voti anche del pugliese Rinaldi, romano d'adozione.
Il suo 3° mandato fu nel 2009 - 2012, il siculo Giorgio Scarso, romano d'adozione con la poltrona a viale Tiziano, presidente e il pugliese Rinaldi, romano d'adozione, consigliere federale per l'ultima volta con poltrona a viale Tiziano.
Il 4° mandato fu nel 2013 - 2016, il siculo Giorgio Scarso, romano d'adozione con la poltrona a viale Tiziano, presidente, eletto con un consiglio federale di fedelissimi signór sì signore.
Il 5° mandato è iniziato a novembre 2016, il siculo Giorgio Scarso, romano d'adozione con la poltrona a viale Tiziano, presidente eletto con un consiglio federale di fedelissimi signór sì signore tranne l'ambiziosa parlamentare marchigiana Valentina Vezzali, romana d'adozione con la poltrona a Montecitorio.
Il pugliese Rinaldi è diventato per lavoro romano d'adozione.
Il siculo Giorgio Scarso è diventato romano d'adozione per elezione.
La marchigiana Valentina Vezzali è diventata romana d'adozione per elezione.
Morale, chi diventa romano d'adozione per elezione si innamora delle poltrone e le mantiene per decenni.
Diceva il pugliese musicista Renzo Arbore, romano d'adozione per lavoro, ripreso dal siculo Gaspare Fardella avvocato, meditate gente meditate.
Vorrei sommessamente precisare che: 1° - vivo nel Lazio dal 1961 (Anagni, dove ho frequentato la II media) con breve parentesi a Chiusi (1963/64) e dal 1966 stabilmente a Roma, dove mi sono sposato (con una romana) e sono nate le mie figlie: residente e non domiciliato, quindi laziale e romano fin dalla giovanissima età (13 anni),senza per questo rinunciare o peggio rinnegare la mia pugliesità da oltre 7 generazioni ; 2° - Giorgio Scarso, forse è domiciliato a Roma ma la sua residenza è a Modica; 3° - Non ho capito se non c’è condivisione sulla persona Rinaldi o sul suo pensiero. Nel primo caso, devo ammettere, un po’ mi dispiace perché ritengo di non aver fatto male a nessuno, nel secondo invece reputo la non condivisione assolutamente legittima ed in quanto tale esprimo il mio sincero ringraziamento per averlo detto e sulla Piazza l’ospitalità sarà sempre garantita; 4° - lasciai l’incarico di Consigliere a seguito di mie irrevocabili dimissioni nel mese di febbraio 2012, quindi nessun attaccamento alla poltrona; 5° - prima di assurgere alla carica di Consigliere ho ricoperto la stessa nel C.R.L. e dopo quella di Commissario e Presidente dell’Organismo territoriale.
Eliminama che significa esattamente questo post pieno di adozioni e denominazioni di origine protetta?? Rinaldi sarebbe emigrato a 13 anni dalla Puglia con il chiaro proposito di farsi eleggere presidente della FIS?? Accidenti, che chiarezza di pensiero in così tenera età. Il problema del presidente Scarso sarebbe la sua residenza , origine o attuale domicilio?? L'on. Vezzali sarebbe romana solo perchè eletta in parlamento? Dove oltretutto per tutta la prima parte del mandato ben poco si è fatta vedere. Secondo il suo ragionamento chiunque passi più di 3 giorni nello stesso posto diventa "oriundo". Ma poi che c'azzecca??? Il parlamento sta a Roma per tutti, mica solo per chi fa scherma, o forse manco quello voleva dire. oltretutto la camera è stata sciolta e non verrà rieletta, abbiamo l'adozione revocata???....boh!?
EliminaNel lontano 2006, dopo quasi un anno che il maestro Scarso riuscì, per la prima volta, nell'impresa di essere eletto Presidente, riuscendo anche a far eleggere tutta la sua squadra (consiglieri, organi di giustizia, procuratore federale, revisori dei conti), il cui merito però - è giusto dirlo - non fu del tutto suo, ma di alcuni importanti "portatori d'acqua", che facevano parte del suo entourage, ed i quali non ebbero contezza del fatto che in tal modo si sarebbe "uccisa la democrazia" (quegli stessi che, forse, oggi tornerebbero indietro sia sulle loro decisioni, sia sulle loro azioni), scrissi un articolo su SCHERMANET dal titolo: "Il saper fare o il far sapere".
RispondiEliminaIn tale scritto, sottolineavo, in buona sostanza, il fatto che la "politica", quella giusta, quella vera, quella che cioè ha come unici e soli obiettivi il benessere e la crescita di una comunità, è esclusivamente quella del SAPER FARE, dove chi ha la responsabilità delle scelte, nella ricerca del raggiungimento di tali obiettivi, può anche sbagliare, ma poi, riconosciuti gli errori commessi, si prodiga nel porre i dovuti correttivi.
Se si ha, in poche parole, la fondamentale finalità di apportare benefici ad un ambiente, ad un movimento, ad un sistema, ad una collettività, e non si ha come unico proposito il privilegio e/o l'ambizione personale, ci si sforza, già dall'inizio, a proporsi non solo come "uomo nuovo dai nuovi metodi", ma si fa di tutto per applicare tali nuovi metodi, e non ci si crogiola dietro ad un limitato "FAR SAPERE", dal chiaro e vacuo intento propagandistico, in cui la dirigenza federale di allora pareva essere molto impegnata.
Bene, a distanza di quasi 12 anni, non sembra che molto sia cambiato: gli strombazzati nuovi metodi (ove ci fossero stati) non si sono visti, la propaganda continua ad essere presente, quasi quale principale attività, come pure continua ad essere ricorrente lo squallido pensiero di quel Consigliere federale, che pare potersi riassumere nell'antico - ma, a quanto pare, sempre attuale - broccardo "il nemico del mio nemico è mio amico".
Io credo - ma posso, forse, sbagliarmi - che così non si vada proprio da nessuna parte e che qualche cosa debba realmente cambiare.
Meditate, gente, meditate.
Cordialmente
Gaspare Fardella