29 marzo 2021

POLEMICHE VARIE

Valentina VEZZALI
Mi chiedono di scrivere dell’Italia che ha conquistato l’oro a squadre nella spada e certamente sarà fatto, unitamente ai risultati delle gare inerenti il fioretto, in svolgimento questo fine settimana. A gare concluse, sarà certamente, more solito, redatto un articolo con i risultati conseguiti.
Adesso mi preme maggiormente segnalare una serie di vicende che hanno visto, come attori ed attrici, alcuni rappresentanti della scherma italiana e, in particolar modo, VEZZALI, DI FRANCISCA e CIPRESSA.
La prima, nominata Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, ha fatto un intervento davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato, il quale è stato ritenuto dalla “associazione palestre” assai deludente, per il fatto che non avrebbe “rappresentato la gravissima situazione nella quale versa l’intero settore dello sport”, essendosi limitata “a parlare della carenza della impiantistica sportiva e della importanza dello sport come inclusione sociale nelle aree più disagiate, richiamando il relativo progetto. Un intervento completamente fuori luogo in un momento in cui avrebbe dovuto parlare di ben altro, da un sostegno economico, per la totale mancanza di entrate, ad un programma di accompagnamento e rilancio, in vista delle future riaperture. L’ennesima delusione a firma di chi rappresenta lo sport.”. Commento durissimo nei confronti del Sottosegretario, in particolar modo se paragonato a quello dell’ANSA, che riporto integralmente e testualmente: I 700 milioni dal Recovery Plan non sono sufficienti per il mondo dello sport? L'individuazione di questa cifra risponde a soddisfare le esigenze minime. Tuttavia, è mia intenzione avviare un confronto con il governo per una più equa redistribuzione delle risorse."
Così il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, rispondendo alle domande degli onorevoli e dei senatori in occasione dell'audizione presso le commissioni riunite VII Camera e 7/a Senato, sui contenuti della proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza.
Quanto al decreto 'sostegno' alle società sportive Asd e Ssd, che rischiano la chiusura, la sottosegretaria precisa: "E' mia intenzione dare il giusto valore ad Asd e Ssd e seguirò personalmente l'evolversi del decreto, mi sono già avviata con il Mef affinché arrivino le giuste risorse alle società sportive" (ANSA).
E’ del tutto evidente che l’Associazione non ha ascoltato con la dovuta e giusta attenzione, giacché, da quanto riportato dall’ANSA, Valentina VEZZALI ha fatto cenno al decreto “sostegno”, prendendo impegno a seguire direttamente gli sviluppi della situazione e affermando, peraltro, che i 700 milioni del Recovery plan è una cifra minima per soddisfare le esigenze del settore.
Aspettiamo, e vediamo, l’evolversi della situazione e poi si potranno fare le opportune valutazioni, senza sconti. Vale la pena ricordare che, al momento della sua nomina, lo stanziamento era già stato programmato.
Elisa Di Francisca
Altro motivo di malcontento è stata la sostituzione di Giuseppe PIERRO alla guida del Dipartimento per lo Sport, che ha suscitato il risentimento dell’On. Spadafora, predecessore della Vezzali. L’ex Ministro per lo sport, infatti, ritiene ingiustificato tale provvedimento, poiché, nel contesto attuale, avrebbe preferito una certa continuità con il precedente Governo, pur ritenendo la sostituzione rientrante nelle prerogative del Sottosegretario. Ma ciò che non mi piace - e mi disturba alquanto - è il fatto che l’ex Ministro paventi che tale decisione non sarebbe dell’attuale Sottosegretario (Vezzali) ma in qualche modo voluta da altri (Draghi?). Potrebbe avere ragione, ma il Governo attuale nasce per dare una svolta ed una maggiore incisività rispetto al precedente ed in questo ambito, credo, sia avvenuta la sostituzione. Chiarisco subito che in linea di principio concordo con l’On. Spadafora, nel senso che radere al suolo tutto ciò che è stato fatto prima e ricominciare daccapo non rientra nei miei parametri gestionali. Non conosco Giuseppe PIERRO, però, se è stato un dirigente capace, ben poteva rimanere al suo posto, nel segno di quella continuità tanto cara all’ex Ministro, al quale rappresento che la sua riforma, però, non trova il mio gradimento e probabilmente non è piaciuta nemmeno agli attuali governanti. In tal senso vale la pena ricordare che i decreti attuativi sono stati approvati in tutta fretta altrimenti la legge non sarebbe entrata in vigore, con il rischio di ricominciare tutto daccapo. Per me, forse, sarebbe stata la cosa migliore, mal digerisco l’intromissione della politica nello sport: infatti, a mio sommesso avviso, la politica divide; mentre, lo sport non ha barriere, non ha colori, non ha religione e al suo interno, almeno in teoria, tutti sono uguali. Pertanto, caro Onorevole, pur non piacendomi il provvedimento, alla luce dei nuovi impulsi che il Governo vuole dare al sistema Italia, peraltro sostenuti dal Suo partito, lo accetto nella speranza che il Sottosegretario VEZZZALI sappia dare un contributo incisivo e decisivo.
Altra occasione di polemiche è data dalla pubblicazione del libro autobiografico di Elisa Di
Andrea Cipressa
Francisca, nel quale la jesina si racconta a cuore aperto trattando anche argomenti molto personali, come le scelte amorose, la fatica di crescere, la ribellione al padre, alla scuola, la violenza confusa con l’amore
, la ragazza che vuole prendersi tutto, la confusione che non trova un porto, la libertà del piacere, l'atleta che vince, la donna che perde, la madre. In queste narrazioni è da notare che Elisa è sicuramente, e (per me) coraggiosamente, sempre stata se stessa, con tutti gli annessi e connessi di una personalità molto forte, che grava come un macigno sulle sue spalle e non le consente di essere una persona normale. Nel suo libro, evidentemente ha dato molto spazio a quella che per molti anni è stata la sua vita, cioè la scherma, ed in tale contesto non poteva certamente mancare il riferimento al CT del fioretto. Infatti, Cipressa, in un post sulla sua pagina face book, recrimina sulla circostanza in cui la Di Francisca lo definisce un “CT che non funziona”. Egli pone in evidenza di essere un Commissario vincente, come se chi lo ha preceduto non avesse vinto niente (FINI-MAGRO-CERIONI).
Personalmente, ritengo Cipressa un buon gestore del suo settore ed in quanto tale ha portato a casa più di qualche alloro, quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare. Ma quando succedono queste cose la verità sta sempre nel mezzo. Infatti, se bisogna riconoscergli gli allori, la stessa cosa non si può dire per la conduzione di alcune situazioni che avrebbero richiesto una maggiore incisività nelle decisioni. In tal senso, ricordo l’aspra polemica tra la Di Francisca e Arianna Errigo e, probabilmente, la gestione di quella vicenda non è piaciuta alla Jesina.
Se fossi io il CT, non avrei commentato il libro di Elisa su facebook, per me è una caduta di stile (siamo prigionieri dei social), lo avrei fatto attraverso una intervista su qualche quotidiano importante. Però ognuno di noi ha un suo modo di essere: Io il mio, Elisa e Cipressa il loro.
Insomma, quello che voglio dire è che nessuno è senza peccato e qualche volta un esame di coscienza andrebbe fatto.
Ezio RINALDI

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