02 settembre 2022

ACCADEMIA NAZIONALE DI SCHERMA: una sede che da fastidio!


Non sono molto avvezzo all’utilizzo dei vari social però uso facebook per il blog, quindi ogni tanto lo apro e una passeggiata su tale piattaforma me la faccio. In una di queste ho potuto leggere un commento del Dr. Maurizio FUMO, ex Presidente della V° sezione della Corte di Cassazione, inerente l’Accademia Nazionale di Scherma (ANS). Riporto integralmente il post: “
L’Accademia Nazionale di Scherma di Napoli, che ha 161 anni e da più di 30 cerca una sede nella nostra città, ne ha trovato, in pochi mesi, una a Prato. Rappresentata la cosa al competente assessore della città metropolitana, ci siamo sentiti rispondere che “Napoli non è in Toscana”. Traduzione: quello che è possibile altrove non è possibile qui, non perché non ci siano spazi e locali disponibili, ma perché noi amministratori pubblici non sappiamo/vogliamo/possiamo dare una risposta ad un’esigenza che non ci appare prioritaria. In fin dei conti, soddisfare la vostra richiesta non porta voti, non porta pubblicità, non determina visibilità. E poi non vogliamo pestare i piedi a nessuno. Si tratta solo di storia, cultura, identità, tradizione sportiva. Siete l’unico ente che in Italia può rilasciare il titolo di maestro di scherma? E’ irrilevante. Avete vinto un contenzioso giudiziario contro la Federazione Scherma che aveva tentato di sottrarvi questa prerogativa? Non ci interessa. Avete bisogno di una sede per non estinguervi? Arrangiatevi: la scherma non è il calcio.
Ovviamente l’Accademia non si trasferirà a Prato, ma a Prato finirà per avere la sede operativa. Quella legale continuerà a fluttuare nell’aria inquinata (anche dalla politica) di questa masochistica.”
Al di là delle varie considerazioni, nelle quali non voglio entrarci, una seria riflessione sul passaggio (sul politicante di turno): “…. E poi non vogliamo pestare i piedi a nessuno...”, penso sia doverosa.
Cosa significa “non vogliamo pestare i piedi a nessuno?” Il Comune di Napoli non vuole entrare in conflitto con chi? Mi sembra di rivedere un film già visto.
Si sa che l’ANS, per ragioni connesse ai vari esposti/ricorsi/contenziosi, ha avuto delle forti divergenze con la FIS e che nella città di Napoli e provincie sono presenti fortissime connessioni con club, che hanno espresso ed esprimono cariche ad altissimo livello nella dirigenza federale, come nessun’altra regione ha saputo fare. Per cui potrebbe essere lecito supporre che, data la familiarità con nomi noti della scherma nel territorio di Napoli, prima di concedere spazi a chicchessia, anche se intimamente legati alla scherma da 161 anni, sia necessario porre in essere una serie di manovre di avvicinamento, per sondare la possibilità di lasciar entrare anche l’ANS nel novero dei beneficiari di spazi comunali o regionali. E’ noto, infatti, che il vecchio impianto dello stadio collana, abbandonato nottetempo a causa di un dissesto della struttura, ha visto l’ANS trasferirsi in un nuovo impianto, che però trovasi nello stesso stadio. Tale impianto fu poi concesso alla federazione, la quale, attraverso un bando pubblico, lo affidò ad un singolo club (il club schermistico partenopeo del maestro Sandro Cuomo). L’affido prevedeva esplicitamente che si fosse dovuta mantenere la presenza dell’ANS nella struttura; tuttavia, in seguito, il club trovò il modo di far liberare i locali che l’accademia occupava. Da allora, l’ANS è costretta ad un pellegrinaggio senza sosta. Che oggi l’Ente morale partenopeo debba essere penalizzato dalla amministrazione napoletana, a causa dei suoi colpevoli conflitti con la FIS, diretti o indiretti, e con i suoi rappresentanti napoletani (per ragioni più o meno giustificate), è cosa assai singolare e ben nota. Sarà proprio la FIS, e/o i suoi dirigenti partenopei, quel soggetto a cui non si vogliono pestare i piedi? Se così fosse ci troveremmo di fronte ad una situazione a dir poco allucinante e paradossale, e mi fermo qui.
A mio avviso, la verità potrebbe essere molto più semplice e consistere nell’impoverimento della cultura sportiva e della scherma in particolare. Mettere sullo stesso piano una qualunque ASD e l’Accademia Nazionale di Scherma di Napoli rappresenta un paradosso mostruoso. Eppure, in tanti oggi approfittano e denominano la propria ASD con “Accademia”, “Federazione”, “Ente” e spacciano per buoni corsi di formazione o attestati di qualsiasi natura. Anche i Politici sono legati ad Associazioni che rappresentano in alcuni casi occasioni politiche importanti, in altri dei veri e propri salvadanai per rendere piaceri elettorali. A Napoli, nell’Area dei beni comuni, rientrano alcune tra le occupazioni più longeve della storia. Un veloce giro sui social potrebbe aprirvi la mente in tal senso. Fortunatamente, gli esperti sanno che alcune denominazioni sono vietate poiché possono generare confusione nell’utenza e, pertanto, ci auguriamo che la nuova amministrazione della città di Napoli e della Regione sappiano approfittare di questo scorcio di vacanze per documentarsi sulla storia e sull’Accademia. Spero anche che questo piccolo scritto accenda una lucina su una vicenda che ha del paradossale.
“Nemo propheta in patria”, mai frase fu più vera e più appropriata. Napoli, città bellissima e culturalmente significativa, ha la fortuna di avere una Associazione che ha creato la scherma in Italia e nel mondo e che nasce ben prima della Federazione: basterebbe solo questo a spingere le autorità comunali a guardare all’Associazione con una sensibilità più appropriata.
Ho sempre auspicato un dialogo vero tra le parti, poiché ritengo delittuoso vedere un Ente come l’ANS trattato come un cancro da estirpare/eliminare dalla famiglia della scherma Italiana, ed attualmente avversato in questo anche dalla amministrazione comunale. Che dire? Se non che il tutto è sempre dettato dalle convenienze e da ritorni personali.
L’Accademia troverà una sede e continuerà a vivere così come ha fatto nei suoi 161 anni di esistenza.
Ezio RINALDI
 

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