Periodo di gare intense nella Federscherma. Bolzano in particolare ha visto la bellezza di quattro gare, la Qualificazione assoluti fioretto e sciabola, la Gara di Spada Serie C2 maschile e femminile a squadre Zona 1 e i due Grand Prix di spada a squadre maschile e femminile del GPG per categorie Allievi-ragazzi, e Bambini-giovanissimi.
Luogo ineccepibile,
organizzazione ottima non c’è che dire, se non una piccola osservazione lo
svolgimento della gara per gli Assoluti di Fioretto e sciabola.
Nelle quattro armi appaiono la
bellezza di 445 atleti. Vista la distanza va fatto un plauso agli stakanovisti
delle gare che si sono spostati in Trentino, che a onor del vero regala sempre
una splendida accoglienza.
Vediamo dai numeri che nella gara
di Fioretto maschile i 183 partecipanti sono stati ridotti a valle dei
gironi a 147, cioè solo 36 hanno fatto i sei assalti del girone, ma non la
diretta, corrispondente al 20% degli eliminati. Identica sorte per la Sciabola
maschile di 90 atleti, il 20%, cioè 18 è andato a casa prima della diretta.
Per le donne la sorte è stata diversa. Delle 113 fiorettiste, 3 non sono
andate alla diretta, il 2,6%, e fra le 59 sciabolatrici nessuna
eliminata. Come mai questa differenza di trattamento? Una forma di cavalleria
post litteram, in un’era in cui si invoca la parità di genere e di trattamento
fra i due sessi? Ma anche fra armi. Se il fioretto aumenta vanno eliminati,
mentre se sono pochi possono farsi anche la diretta?
Curiosissimo come all’inizio
della gara di sciabola maschile, la formula di gara fosse chiarissima,
ovvero tutti i partecipanti andavano alla eliminazione diretta. Forse un
refuso, ma a classifica provvisoria la formula è stata cambiata e i 18
sciabolatori esclusi sono rimasti con l’amaro in bocca. Una stranezza, che però
qualcuno sembra abbia affermato che “capita”. E tutto per non far fare la gara
a 67 atleti, corrispondente al 15% del totale degli iscritti? Incomprensibile,
anche se era concomitante la gara a squadre di spada maschile e femminile,
eppure loro non sono stati eliminati, tenendo conto che l’iscrizione alla gara
a squadre costava solo 40€ per squadra, che in rapporto ai 20€ sborsati per la
gara individuale è quantomeno una disparità evidente. Considerato che dalle
gare individuali la FIS ha incassato 4.445€ e da quella a squadre 1.120€, sarebbe
stato opportuno avere un occhio di riguardo più per le competizioni individuali
che per le squadre: forse sarebbe stato più produttivo.
L’ideale è che si facessero
regole generali più chiare e anche invocare, non solo la parità di genere, ma
anche di arma. È forse troppo? Una maggiore attenzione da parte dei
rappresentanti federali degli atleti ad interessarsi anche di questi semplici,
ma non proprio inutili problemi, onde evitare disparità tra le varie armi,
maschile e femminile, sarebbe auspicabile.
Fabrizio ORSINI