08 giugno 2024

LA VOCE DEGLI ARBITRI

Cagliari 6 giugno 2024, Campionati Italiani Assoluti, nella giornata del fioretto maschile, l’inizio della gara è segnato da un comunicato ufficiale degli arbitri presenti, i quali, con microfono alla mano e voce di Martina Pascucci, affiancata da Gaspare Armata, due dei più giovani e competenti arbitri italiani, rappresentano alcune istanze alla Federazione Italiana Scherma.

Dietro di loro c’è tutta la compagine arbitrale presente alla gara e che sostiene il comunicato. Sembra che la questione sia connessa con i compensi ed i rimborsi, considerati non adeguati all’impegno cui gli arbitri sono sottoposti durante l’anno agonistico.

La scena si è svolta sotto gli occhi dei Direttori di torneo Carlo Cubeddu, Giuseppe Bucca e Federico Surano, di certo consapevoli dell’azione posta in essere dai colleghi arbitri ma non è dato sapere se siano sostenitori pieni o parziali delle questioni poste.

Non ho ricordi di azioni simili in passato da parte della componente arbitrale, per lo meno a memoria d’uomo. Il Gruppo è sempre stato abbastanza unito e che io ricordi mai una parola contro la Federazione.

A stagione finita o quasi ed a pochi mesi dalle elezioni federali, una mossa del genere ha tutto il sapore della politica. L’obiettivo sembrerebbe quello di far entrare il tema arbitrale nei programmi federali, visto che da sempre si invocano regole diverse da quelle in atto, che mai nessuno ha pensato di cambiare. Ci provammo nel 2012 quando mi candidai alla Presidenza federale e nell’occasione affermammo che era giunta l’ora per una riforma radicale del settore ovvero proponemmo, tra le altre cose, che il GSA fosse elettivo e che avesse una struttura simile ad un comitato regionale, senza che nessun arbitro facesse un passo verso chi voleva innovare e far fare un salto di qualità professionale alla categoria.

Oggi è di moda affermare che le proteste dei giovani sono sempre giustificate. Non sono d’accordo ma mi adeguo al pensiero dominante. Spero solo che possa essere l’inizio di un nuovo percorso, di un vero cambiamento.

Sull’episodio si rende necessaria qualche riflessione.

Il comunicato è scritto in politichese, cioè dice tutto per non dire niente, poiché non esplicita i veri motivi della protesta, che, a quanto sembra, siano da riportare al Dio denaro. Forse ho letto male o non ho ben capito e per tale ragione lo riporto integralmente e con il video della sua lettura.

Devo però ammettere che l’azione non è stata di ordinaria amministrazione: certamente un fatto nuovo.

Credo che il Presidente AZZI, già arbitro internazionale, sicuramente saprà raccogliere le istanze dei ragazzi e sono fiducioso che al riguardo saranno presentate adeguate proposte che il Consiglio discuterà in maniera positiva.

Ezio RINALDI


A nome dei nostri colleghi presenti oggi qui e non, rappresentanti di una componente, quella arbitrale, indispensabile per lo svolgimento delle gare, crediamo sia divenuto indispensabile esprimere a tutti voi, atleti, tecnici, dirigenti e partecipanti del nostro mondo, lo stato dei fatti ed una situazione che è non più sostenibile per tutti e tutte noi.
Abbiamo provato, più volte, la strada del dialogo, ripetuti sono stati i tentativi di confronto con  il consiglio federale e quanti hanno la possibilità di migliorare le cose.
Ammettiamo che avremmo sperato un esito diverso e che trovarci qui, davanti a voi, prima di una gara così importante senza il nostro telecomando ma con un microfono rappresenta un piccolo fallimento anche per noi.
Questo momento per noi, non poteva più essere rimandato.
Siamo stati molto diretti e richiediamo con fermezza, ancora una volta, di avere un riscontro rapido alle nostre richieste e preoccupazioni per non rischiare di destabilizzare ulteriormente il settore arbitrale italiano, preso ad esempio ed invidiato da tutte le Federazioni del mondo.
Desideriamo quindi rapprendere che:
A) vi è una grande responsabilità degli organismi federali nella legittimazione di alcuni comportamenti e scelte;
B) non sussiste più alcun dialogo con la nostra componente, che è totalmente abbandonata e ridotta a mero “mezzo utile” alla vita delle gare;
C) sussiste un’assoluta assenza di condivisione riguardo le linee programmatiche e le scelte in seno alla commissione arbitrale che si riflettono sulla formazione, sulle designazioni e sull’andamento delle gare.
Sappiamo di creare un disagio e di questo ne siamo rammaricati. ma riteniamo giusto rendere pubbliche le nostre necessità e quanto successo negli ultimi mesi.
Vorremmo fosse inteso come costruttivo ed a servizio del nostro mondo.
Grazie

2 commenti:

  1. Tutto ciò non voleva essere strumentalizzato politicamente.

    Non è una questione economica.

    La direzione di torneo era all’oscuro di quello che sarebbe successo.

    Le parole contenute in questo articolo CI hanno dato profondo dispiacere.

    Prima di scrivere un articolo pieno di supposizioni, si sarebbe anche potuto contattare i diretti interessati (ci trovate nei palazzetti, a fare quello che amiamo).

    Gaspare Armata

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    1. Intanto Vi do atto di un bel coraggio, prima nel produrre il comunicato e leggerlo pubblicamente, dopo per aver commentato il mio articolo, cosa non comune.
      Fatta questa premessa veniamo all’articolo. Non ho strumentalizzato alcun che in quanto ho smesso di fare politica attiva nel mondo scherma e non mi interessa questo binario. Ho semplicemente avanzato un dubbio sulle finalità del comunicato poiché parlate di “fatti e situazioni non più sostenibili”; di “esiti” diversi ma nel concreto non spiegate quali siano i fatti e quali esiti vi aspettavate. Parlate di “destabilizzazione” e non spiegate in cosa dovrebbe consistere questa “destabilizzazione”. Ho capito che avete cercato un dialogo con i vertici FIS e non siete stati ascoltati. Dite che non sia una questione economica, quindi, a maggior ragione, dovreste spiegare quale sia il fine del vostro manifesto. Non vi sembra un po’ tutto fumoso? Quando si emette un comunicato è necessario fare una piccola premessa sul pregresso altrimenti chi vi ascolta non capisce cosa stiate cercando.
      Mi spiace se con il mio articolo Vi abbia procurato un certo malessere, non era mia intenzione. Se leggete bene il pezzo vi accorgerete che, nonostante tutto, mi sono pronunciato positivamente sollecitando il Presidente AZZI ad ascoltarvi o, quantomeno, portare in consiglio delle proposte da discutere.

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