In questo fine settimana abbiamo
visto in azione fiorettisti a Il Cairo, sciabolatrici in Grecia e sciabolatori
a Padova. l'Italia però era anche reduce da una buona performance agli europei
cadetti e giovani di Antalya dove si è distinta, ma senza grandi exploit
sebbene abbiamo visto emergere atleti di società sportive storiche che da tempo
non si vedevano in campo internazionale e il Giardino di Milano è una di
quelle.
Volti e nomi nuovi che si
affacciano alla ribalta, prefigurano in qualche modo un possibile scenario
futuro nelle sei armi che, come sappiamo, probabilmente saranno rinnovate, ma con
una ristrutturazione graduale, cioè come si è sempre fatto, o se vogliamo dirlo
in politichese, con un cambiamento che ci sarà, ma senza stravolgimenti
improvvisi e nel tempo. Né più né meno di come avrebbe fatto qualsiasi
dirigenza in carica.
Sotto questo aspetto direi nulla
di nuovo all’orizzonte: è sempre stato così. Ritengo che il procedere del nuovo
Consiglio sia improntato alla cautela ed all’analisi dell’esistente. Pertanto,
viene da dire che è meglio non inventarsi niente poiché è già tutto inventato:
nell’Esercito si diceva, ma si dice anche ora, guarda il precedente, d’altra
parte credo sia da persone intelligenti non stravolgere anzi è meglio veleggiare
sfruttando come si può il vento che spira lì dove si è, senza per forza andare
a cercarne di più fresco e nuovo altrove.
E se da una parte plaudo e condivido il modo di procedere, dall’altra, in
maniera un po’ maliziosa, credo che lo sbandierato "cambiamento", sia
stata solo un'abile mossa di marketing politico.
Nel frattempo la sciabola
francese si fa strada, costruendo la nuova generazione che forse a Los Angeles
darà del filo da torcere al resto del mondo. Gli ungheresi stanno facendo
timidi tentativi di rinnovamento, sebbene gli emergenti giapponesi e i tostissimi
coreani non vogliano in alcun modo cedere di fronte a nessuno.
Il fioretto resta ben saldo in
Italia, e gli americani non mollano la presa, anzi oramai è un'arma che
maneggiano con destrezza. Le donne sempre in alto assieme agli uomini, anche se
la outsider Harvey dal Canada sta mostrando ottime doti personali e con ogni
probabilità la vedremo ancora.
Invece i problemi femminili della
sciabola, saranno per Aquili un lungo rebus da sciogliere, ma sono certo che se
farà prevalere il buon senso e saprà coinvolgere i pochissimi maestri italiani
del settore, potrebbe ottenere valide risposte.
Restano sagome ben chiare
all'orizzonte che saranno approdo del prossimo Consiglio federale, il quale non
ha di certo in cima al suo Ordine del giorno i problemi delle medaglie
internazionali, demandate ai nuovi CT, dette sagome riguardano questioni più
scottanti verso le quali tutta la scherma resta in trepidante attesa, e per le
quali siamo certi ci sarà una gestione equilibrata con inoppugnabile senso di
giustizia ed equità.
Nel frattempo le tre caravelle
delle armi schermistiche dovranno fare un lungo periplo attorno alla Penisola,
per approdare a Genova per gli Europei, mostrando una nazionale non così tanto
rinnovata, ma che di certo avrà tutta la voglia di fare bene.
Tra le altre cose il Consiglio Federale ha nominato i CT per il settore paralimpico: Alessandro PAROLI - Fioretto; Antongiulio STELLA - sciabola; Michele TARANTINI - Spada. Ai tre neo commissari i migliori auguri per un proficuo lavoro che porti a nuovi e strabilianti successi.
Infine e per concludere, non va
dimenticato che il nuovo Consiglio non ha ereditato una federazione in disarmo,
bensì un movimento vivo e vegeto per il quale un cambio di passo, con un
rinnovamento che riguardi anche, se non soprattutto, un deciso cambiamento di
mentalità. Mi riferisco in particolar modo al rispetto delle regole.
Ezio RINALDI
Nessun commento:
Posta un commento