07 settembre 2025

CALENDARIO E QUALCHE PREOCCUPAZIONE

Qualche giorno fa, sulle pagine di questa “PIAZZA”, ho scritto poche righe in merito alla messa in opera del calendario gare. Approfondendo la questione, e chiedo scusa anticipatamente per qualche omissione o strafalcione, a mio avviso ritengo che Vertiginoso sia l’aggettivo più adatto per descrivere l’abbandono schermistico, paragonabile solo a un altro, cioè preoccupante. Dall’intervista al Vice presidente federale Daniele Garozzo, la sensazione che più traspare dalle sue parole, sempre che non abbia interpretato male quanto espresso, per contrastare questo fenomeno, è quella di cambiare qualcosa. Reputo che non ci voglia un genio della finanza per capire che forse, una federazione con pochi iscritti, deve dipendere in modo famelico dai premi ottenuti dai successi della Nazionale maggiore, senza i quali non può mantenersi in quanto gli introiti derivanti dalle società, proprio a causa degli abbandoni, sono scarsi.

Qualche idea è stata partorita e come prima azione efficace, pare sia stato fatto non proprio un ritocco al calendario gare, ma un vero e proprio riordino.

Per la sciabola è rimasta l’impostazione della scorsa stagione, con i tutti i Cadetti che prendono parte ad almeno una prova nazionale di categoria grazie alla quale potranno partecipare alla prova nazionale GOLD. Invece, a dispetto della parità di genere di cui si parla tanto, nulla di tutto ciò per le ragazze del fioretto, alle quali viene imposta la qualificazione per la gara GOLD, e nulla è previsto per chi non raggiunge la magica classifica che consente loro di accedere alla fase nazionale.

Per fare un recap più agile, credo di poter affermare che le cose stiano così:

Fioretto Maschile, Spada Maschile, Spada Femminile: selezione per i Nazionali GOLD, e per i primi esclusi campionato nazionale SILVER per i primi degli esclusi;

Sciabola Maschile e Sciabola Femminile: tutti i partecipanti alle Prove nazionali vengono ammessi anche al campionato nazionale GOLD (non esiste il Campionato silver);

Fioretto Femminile: selezione per i Nazionali GOLD, nessun Campionato Silver per le escluse che terminano l’attività annuale con questa gara.

Talchè non vi sono trattamenti equi per le varie armi, e a comandare sono i numeri, in quanto se sono esigui , le gare sono poche o vengono eliminate.

Resta in essere una sola competizione per gli U23 nel calendario, cioè il Campionato Italiano, che ha il sapore di un “andiamoci tutti e vediamo che succede”.

La musica cambia non appena si parla di categoria GPG, perché è stato introdotto il Campionato regionale a squadre con la possibilità di formare un team con atleti di società diverse, il punto debole è che, nonostante sia inserita nel calendario federale, non dà punteggio, né può essere utile per qualificarsi al Gran Premio Giovanissimi di Riccione, al contrario delle gare regionali/interregionali individuali.

Curioso, se non incomprensibile la strategia delle gare di Eurofence league, dove la Conference, cioè la Federazione europea di scherma, la quale ha creato un nuovo campionato aperto anche agli U23, e senza limite numerico di partecipazione.

Il fine sarebbe quello di aumentare la voglia di fare gare, a vario livello, approfittando del desiderio di chi ha voglia di parteciparvi. Evidentemente l’EL sperava di trovare appoggio da parte della FIS, la quale, al contrario, ha deciso di limitare la partecipazione degli italiani a solo 20 atleti (per arma), forse per non sobbarcarsi il costo di più di 4 arbitri così come imposto da regolamento. Peraltro, la partecipazione è rivolta solo ai Cadetti, e non ai Giovani. Sarebbe interessante conoscere il parere del Consigliere De Bartolomeo, che siede nel consiglio della Conference federation.

Incuriosisce il Trofeo Outsider. Spicca la terminologia, ancora una volta scelta nel grande e oramai consunto vocabolario anglosassone e che si accosta a Silver e Gold alla nuova nomenclatura della sempre più probabile futura “Italian Fencing Federation”.

Si tratta di un campionato facoltativo, riservato agli esclusi della categoria Gold, ma solo per i Cadetti. I Comitati regionali non hanno obbligo di organizzarlo, e forse, sempre a causa di esigui numeri  degli esclusi o di regioni poco popolose di schermitori, ups! Perdonatemi, di fencers, verrà deciso di dare la possibilità di organizzare, permettetemi la correzione, un Interregional Outsider trophy.

Ma la novità maggiore è quella relativa all’aumento delle quote di gara, da 20 a 25€/cad. L’ultimo aumento avvenne nel 2012, da 15 a 20€, e in effetti un aumentino dopo tredici anni, ci sta tutto, ma va ricordato che da almeno otto anni, il plateau dei tesserati federali è stabile, e forse in alcuni casi è addirittura in decrescita. Per usare un termine inglese, lo spread di atleti è low. Se fosse inflazione sarebbe ottimo, ma non è così.

In questa nuovissima federazione, assistiamo a una mancanza totale di idee promozionali, che invece altri sport fanno con eccellenti risultati, cavalcando l’onda dei loro rarissimi successi, ma che mediaticamente sono efficacissimi. Se pensiamo infatti che i nostri campioni sono numeri uno del mondo da anni e si avvicendano con altri italiani, in altri sport i cui numeri sono di gran lunga superiori alla scherma, nasce un campione ogni morte di Papa: mi si conceda la battuta, negli ultimi 20 anni abbiamo assistito alla dipartita di quattro Papi e qualche campione in più è nato.

Ovviamente, invece di premiare i qualificati alla gara nazionale, non dico evitandogli la cifra di partecipazione, ma di far loro lo sconto di 5€/cad, ritornando così ai 20€ dell’anno scorso, la New Italian Fencing Federation, aumenta il costo di gara a 30€. Se non fosse vero direi che è una barzelletta.

Qualcosa quindi deve essere rivista e poco importa se a qualcuno possa non piacere, perché, è bene non dimenticarlo, il fine ultimo è l’aumento degli iscritti e conseguentemente dei praticanti. Credo sia sbagliato ritenere che poche presenze in sala scherma possa essere il giusto viatico. L’ideale sarebbe evitare di insegnare scherma in strutture reliquati degli impianti sportivi, o che si debba sempre fare promozione nelle scuole, per poi essere demoliti da uno spot del nuoto, ma sparato in TV e nel momento migliore delle prestazioni dei suoi atleti. Poi, vedere batterie, anche le più noiose, dell’atletica, dalle otto del mattino alle dieci di sera, ma non la scherma per la quale vengono trasmesse solo le fasi finali fa male. In buona sostanza, ci sono sport la cui appetibilità è certamente superiore alla scherma ma affinché questa possa essere attrattiva e seguita, parimenti all’atletica, nuoto, rugby, ciclismo etc, è necessario studiare un progetto che possa favorirne la visibilità. Insomma, fare in modo che la scherma sia vista dai gironi fino alla fine. Ammetto che non è né semplice e tantomeno facile, per questo si rende necessario un efficace progetto, magari la FIS lo avrà anche fatto ma a tutt’oggi non si è ancora visto.

Sembrerebbe che la scherma, secondo un non ben chiaro disegno, debba essere per pochi (in sala), costosa (vedi materiale e gare e trasferte e tesseramento), e con la pretesa di accrescere il numero dei praticanti, salvo ravvisare esattamente il contrario e piangere per il fatidico abbandono, anzi scusate “drop out”.

Sappiamo però che botte piena e moglie ubriaca, non è possibile averle. Credo quindi di poter dire che questo quadriennio stia partendo male, molto male, anzi very bad.

Infine vi chiedo scusa per il sarcasmo sull’uso dei termini in inglese ma sono Italiano e l’inglesizzazione mi è particolarmente antipatica, anche se dobbiamo conviverci.

Ezio RINALDI