Mi
è stato chiesto se premiare o promuovere iniziative tese ad una valorizzazione,
quasi in forma esclusiva, dei giovani Under 20, soprattutto ora che
il Ministro dello sport è una campionessa, in attività fino alle ultime
olimpiadi, che ha superato da un pezzo i 40 anni, sia giusta.
Mi è stato
fatto notare che, stando alle regole vigenti della F.I.S. un Under 20 o anche
Under 23 ha moltissimi vantaggi nel partecipare alle gare internazionali ed a
tante altre iniziative federali.
Mi hanno
chiesto, visto che vengono insegnati ai ragazzi i valori culturali dello sport,
dove chi merita e lo dimostra sul campo, va avanti, come sia possibile avere un
indirizzo politico finalizzato ad atleti solo in virtù delle loro giovane età?
Ho
dissertato con le mie conoscenze sull’argomento, ponendo in evidenza che in
qualunque settore gli amministratori devono lasciare il dovuto spazio ai
giovani, ancorché meritevoli. Ho posto in evidenza che la F.I.S. da sempre
investe risorse economiche e tecniche per la crescita sportiva dei giovani.
Peraltro senza una siffatta politica difficilmente arriverebbero i successi a
tutti noi noti. Dalla discussione con i miei interlocutori è emerso che spesso
alcuni giovani non meritano ovvero sono piuttosto agevolati, quindi è come se
fosse stato fatto loro un regalo.
Mi era
sconosciuto il fine ultimo della discussione, ma andando avanti con lo scambio
di vedute il quadro si faceva più chiaro e così ho potuto intendere ciò che
volevano porre in evidenza: il ranking e le sue peculiarità.
Ho posto una
maggiore attenzione a ciò che dicevano, cercando di non farmi sfuggire nemmeno
una virgola delle loro argomentazioni: come ex Vice Presidente prima e
Consigliere poi non volevo dare l’impressione di non sapere di cosa stessero
parlando.
Per i miei
interlocutori la stranezza di alcune decisioni assunte a vario titolo da parte
del Consiglio Federale o dei CT sta nel Ranking. A loro dire, le varie graduatorie
per la FIS hanno più valore della fede per la Chiesa. Infatti, grazie al
ranking si prendono borse di studio, grazie al ranking si partecipa a gare
internazionali e grazie alle suddette gare, si sale nel ranking. Avrei potuto
dare subito delle risposte ma ho voluto attendere che finissero di parlare.
Mi hanno fatto degli esempi sottoponendomi un foglio
di carta sul quale c’era scritto quanto di seguito trascrivo:
“Facciamo un semplice esempio per
capire come la compilazione del ranking non sempre sia lineare:
MARIO BRAMBILLA atleta di una arma
U17
GENNARO ESPOSITO atleta di una arma
U20
CALOGERO SINAGRA atleta di una arma
U23
PAOLO PUDDU atleta di una arma Over
23
Chiameremo tutti con le iniziali e
poniamo solo l’attenzione sulle gare di circuito valevoli per il ranking
assoluto.
MB partecipa alle due prove nazionali di circuito e ottiene discreti
piazzamenti 100 punti alla prima 150 alla seconda, ma non si qualifica per gli
assoluti.
GE partecipa alla sola prima gara del
circuito nazionale e ottiene 150 punti. Alla seconda d’ufficio gli
vengono assegnati 150 punti perché GE
è stato riserva ai Campionati del Mondo a sq U20. Inoltre, a GE viene dato il permesso di
partecipare ai campionati Assoluti senza fare qualificazioni, dove
prenderà minimo 150 punti per la partecipazione. Inoltre a GE vengono assegnati i punti ranking del Campionato Italiano U23.
CS partecipa alle gare nazionali e dopo
un ottima prestazione alla prima prova prende 180 punti, per diversi motivi
nella seconda ottiene solo 80 punti. Affronta la prova di Coppa Italia ed è il
primo dei non qualificati agli assoluti. Ottiene però i punti del U23 validi
per il ranking.
PP appena ventitreenne ma fuori dall’U23 dopo molti sacrifici ottiene
discreto risultato alla prima prova nazionale 100 punti e un buon risultato
alla seconda 150. Si qualifica per gli assoluti.
Ora alla luce di quanto riportato PP
dovrebbe essere il più alto nel ranking, considerando la discreta stagione
fatta. No assolutamente no per la FEDERAZIONE scherma il poverino pur avendo
fatto ottime gare, viene scavalcato da chi ha all’attivo solo il fatto di
essere più giovane.
Infatti, il ragionamento è
articolato ma semplice.
GE pur avendo
solo partecipato ad una gara del circuito nazionale, ha avuto a TAVOLINO i
punti della seconda, la partecipazione agli assoluti che gli darà minimo 150
punti e anche quella al circuito U23 al quale GE non può partecipare
perché nato 3 mesi prima (gara che vale come un circuito nazionale con 300 partecipanti
provenienti da qualificazione, mentre l’italiano U23 vede solo 120 atleti e
senza veri big).
Questo significa che GE a
differenza del più giovane MB avrà per tutto la stagione 2013/2014 una
posizione ranking altissima che gli significa partecipazione a Gare
Internazionali e quindi la possibilità di aumentare il suo punteggio ranking,
borse di studio, convocazioni ad allenamenti federali, inserimenti liste
federali e quanto altro comporta questo.
Fermo restando che già la FIS
prevede la partecipazione a gare internazionali con il 50% di U23, considerando
che la partecipazioni ai Mondiali ha già dato curriculum e prestigio
all’atleta, considerando che lo sport deve essere meritocrazia. Ma perché un
24enne è già vecchio per la FIS e deve subire tutto questo. Non solo concilia
lo studio universitario e magari le spese che ne comporta, non solo lotta con i
giovani ben seguiti dalla FIS con stage federali, ma deve anche subire la beffa
che l’unica cosa trasparente nello sport sono i risultati ottenuti in PEDANA.
Infatti, si trova davanti a lui atleti
che in pedana non ci sono saliti, per qualsiasi motivo, e se li trova anche
alla finale Assoluti alla quale lui ha lottato per partecipare e poi li ritrova
avanti per il Campionato Italiano U23 al quale lui non ha partecipato.
Ma allora a cosa serve questo
Ranking la FIS farebbe meglio a presentare un elenco di atleti di suo
gradimento e basta.
Siamo in una società dove si trova
lavoro a 27anni mediamente, dove si va via di casa a 30anni mediamente e la FIS
premia solo chi ha meno di 20anni. Assurdo.
Con questo ranking e questa
filosofia forse il ministro IDEM o MAX BIAGI sarebbero andati a fare altro
molto prima di vincere medaglie a 40anni. Non ci si dica che se uno vince non
ci sono problemi di età. Certo però per vincere ci vuole fiducia, serenità e
soprattutto possibilità di emergere. Qui è un cane che si morde la coda. Senza
punti RANKING non si fanno gare internazionali, e liste federali, senza quelle
non si fanno punti ranking ed esperienza. Quindi se regaliamo tutto questo ad
un U20….
NB i punteggi cui si fa riferimento
sono simbolici ma rendono l’idea del concetto finale”.
Dico
francamente, e spero di non aver omesso nulla, che il discorso, definito
semplice, in realtà è un po’ contorto, quindi ho impiegato un certo tempo per
capire il tutto, ma alla fine credo di poter dare personalmente alcune
risposte, per il resto chi vuole può intervenire a sostegno delle
argomentazioni o contestarle.
Fino a
quando ero in Consiglio le borse di studio (indennità per allenamenti) venivano
assegnate non già sulla base del ranking ma sulla nomina (dichiarazione) di
atleta di Interesse Nazionale o Interesse Olimpico. Gli atleti in possesso di
tali qualifiche devono essere convocati dai vari CT altrimenti non avrebbe
senso dichiararli I.N. e I.O.
Sulla
questione credo sia sufficiente rivolgersi al Presidente della Commissione
Atleti (CONFALONIERI), il quale, deputato a trattare le problematiche relative
agli atleti con il CDF, è sicuramente a conoscenza di tutto e potrà dare le
risposte necessarie.
Per quanto
riguarda le regole, queste possono essere riviste dal CDF, anche stagione
durante. Qualora la F.I.S. deliberi deroghe ai regolamenti queste possono
essere contestate ma non quando la variante ci tocca personalmente, bensì
appena la delibera è diventa pubblica e lo devono fare le società schermistiche.
Per quanto attiene al tipo di politica che la FIS pone in essere, bisogna sempre ricordarsi che essa esercita il mandato che la base gli ha conferito.
Ho voluto
pubblicare la discussione al fine di evitare che si potesse affermare che non
affronti argomenti spinosi. D’altra parte sono convinto che il Presidente, al
quale gli va riconosciuta una notevole sensibilità verso gli associati e tesserati, farà
in modo che l’argomento trovi le risposte più adeguate.
Ezio RINALDI
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