28 agosto 2015

IL RAMMARICO del M° SPERLINGA



Il Maestro Sperlinga continua a rilasciare interviste, mettendo sempre più in evidenza lo stretto rapporto, tecnico ed umano, con la sua allieva. In questa occasione però emergono alcuni spunti di particolare rilievo:
  • Perché il Maestro  non è stato coinvolto nella condivisione della gioia per il conseguimento del secondo titolo mondiale?;
  • Perché il Maestro ha necessità di ribadire la indissolubilità del legame tecnico con la sua allieva? ;
  •  Perché il Maestro avverte una sorta di ostracismo nei suoi confronti?;
  •  Perché la Campionessa è silente?
Peraltro SPERLINGA pone in evidenza che la campionessa può scendere in pedana ad occhi bendati, come a dire: “ nessuno si arroghi meriti che non gli competono”.
Un precedente articolo lo titolai “DISAGIO TRA CAMPIONESSA E MAESTRO?”, dalla presente intervista nulla traspare di tutto questo, anzi il Maestro ribadisce l’assoluta comunione di intenti con la sua allieva e che nessuno potrà, in qualche modo, scalfire.
A mio avviso se tutto andasse in modo regolare e tranquillo non ci sarebbe la necessità di ribadire i concetti espressi nell’intervista, quindi, quali messaggi sta inviando il Maestro SPERLINGA al mondo della scherma attraverso i suoi interventi sui media?
La campionessa del mondo è un patrimonio della scherma italiana e posso affermare, senza ombra di smentita, che in questo particolare momento, purtroppo, se non ci fosse lei il settore spada sarebbe quasi nullo, quindi, nell’interesse di tutti, qualcuno deve fare un passo indietro e questo non può essere il suo maestro!
Ezio RINALDI

3 commenti:

  1. Caro Ezio,
    nel far presente che oltre ad una "Lettera aperta a Rosssella" , pubblicata sul quotidiano La Sicilia, il sottoscritto non ha fin qui rilasciato nessuna altra intervista oltre quella che hai ora commentato.
    Per quanto riguarda il rapporto con la mia allieva, così come tu hai rilevato, ribadisco e spero per l'ultima volta, che ho la fortuna di vivere un rapporto umano di grande qualità con la mia allieva, la quale, se non bastasse, me ne ha dato di recente graditissima conferma.
    Saluti
    Gianni Sperlinga

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    1. Caro Gianni,
      personalmente non ho mai avuto dubbi sulla solidità del rapporto tecnico e umano che hai con Rossella: d’altra parte se così non fosse non avreste vinto due mondiali storici (li hai vinti anche tu). Gli interrogativi che piazza della scherma pone sono altri e ritengo altresì che non debba essere tu a dare delle risposte (le hai date nell’intervista).
      Un grande abbraccio,
      Ezio

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  2. Caro Ezio, sono appena rientrato dalle vacanze e noto con piacere che la pausa estiva non ha assopito la capacità di informazione critica di questo blog.
    E’ abbastanza chiaro, soprattutto per un siciliano come me, che la rilettura emotiva da te prospettata in merito all’intervista del maestro Sperlinga colga al meglio il suo intrinseco significato.
    Non mi pare ci sia altro da aggiungere se non una piccola digressione sull’espressione facciale del maestro, così come ritratta nella foto riprodotta in uno con l’articolo.
    E’ noto che l’uomo affida a particolari gesti e sguardi il compito di sostenere in modo coerente ciò che esprime a parole.
    Ovviamente l’immagine che accompagna l’articolo non è contestuale all’intervista ma, in qualche modo, riesce ad evocare, almeno nella mia immaginazione, i più reconditi sentimenti del Maestro in merito alla vicenda di che trattasi.
    Nella comunicazione visiva dei siciliani confluiscono movenze di antichissime radici, frutto dell’esigenza di trasmettere in modo sibillino particolari messaggi ben percepibili dai conterranei e meno recepibili dai soggetti estranei al particolare contesto etnologico.
    Insomma un tipo di comunicazione perfetta e inequivocabile, fatta di sottintesi , che per questo non abbisogna dell’uso della parola.
    E’ per questo che ritengo che lo sguardo del maestro Sperlinga, ripreso nella foto, sia assolutamente eloquente ed esaustivo ed in linea con il senso di questo post!
    A. Fileccia

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