Paolo CUCCU |
Come funziona questo Ranking è altrettanto semplice. Si partecipa a delle
gare ed in base al piazzamento si ottiene un punteggio, gli stessi sommati
formano una classifica partendo dallo spadaccino che ha più punti. Tutto facile
e bello, non fosse però che le gare autorizzate sono una miriade, le gare alle
quali partecipare per farsi autorizzare pochissime!
A questo punto se si vuole dare così tanta rilevanza al Ranking, bisogna
anche creare una struttura che sia lo specchio della stagione e non della
singola giornata. Non si può parlare di una classifica se la stessa alla fine
si basa su due gare. La prima subito ad inizio della stagione, l'altra quando
oramai è quasi finita. Difatti sbagliare la prima gara, o peggio ancora essere
assenti perché una brutta influenza o una piccolo infortunio ad atleti di alto
livello può benissimo capitare, significa saltare una stagione intera.
Paradossalmente chi azzecca la prima gara è a posto per tutti i successivi
mesi, dove non ha più necessità di fare altri risultati per il ranking
nazionale, in quanto poi i campionati italiani assoluti cadono a stagione
internazionale, almeno per quanto concerne la Coppa del Mondo, oramai conclusa.
Meglio ancora se l'unico risultato dell'anno entra proprio in quest'ultima
gara, significa campare di rendita per i successivi 12 mesi con la stagione di
coppa assicurata.
Mi pare quindi evidente che questo non sia un sistema per selezionare i
migliori, ma solo quelli che riescono ad imbroccare la gara giusta al momento
giusto. Il sistema deve cambiare, anche investendo i CT di maggiori
responsabilità nelle scelte. Se si vuole mantenere il concetto delle due gare
secche a stagione, allora occorre che le stesse siano più ravvicinate nel
tempo, ottobre e novembre, cioè in un periodo che dia la possibilità a chi
riesce di ottenere quei punti che servono poi per affrontare la stagione di
gare internazionali, oppure si torna a considerare i piazzamenti, rendendo
convocabili dal CT gli atleti che nell'arco dei 12 mesi abbiamo raggiunto nelle
tre gare nazionali un piazzamento almeno nei primi 16 posti. La terza strada ci
sarebbe, ovvero quella di creare una stagione nazionale che sia il vero
specchio dello stato di forma dei nostri atleti, con gare a cadenza almeno
bimestrale.
Quest'ultima soluzione richiederebbe però una seria revisione dell'attività
agonistica, abbandonando concetti che sono oramai diretti derivati di quelli
con cui si gestiva la scherma negli anni '30 del secolo scorso. Per prima cosa
una gestione diversa delle competizioni, con una parte di elite ed una per
tutti gli altri, e rendere le competizioni quanto più agonistiche possibile.
Qualcosa si potrebbe scopiazzare anche dai cugini francesi, che se sono
rispetto a noi un numero spropositato di tesserati, qualcosina in quanto a
organizzazione l'avranno anche capita.
Per prima cosa si dovrebbero suddividere le gare in tre livelli. Il primo,
quello regionale, dove con una spesa contenuta si approcciano le competizioni,
e si esegue una prima e importante scrematura degli atleti. Cosa che per altro
già viene effettuata per la spada. Successivamente le gare
"splittate" su tre sedi differenti, una per ogni arma, con due giorni
di competizione per tutti. al sabato, con inizio nella tarda mattinata o primo
pomeriggio, con una fase a giorni ed una a eliminazione diretta con lo scopo di
selezionare 64 tiratori. Il giorno successivo i 64 qualificati costituiranno il
gruppo di èlite, che ripartendo dai gironi si giocherà la gara che conta, tutti
gli altri parteciperanno ad un campionato di seconda categoria, sempre
ripartendo dai gironi. Questo per rendere le gare di alto livello più
interessanti e gratificanti per chi vi accede, e per tutti gli altri rendere la
trasferta qualcosa di più sostenibile nel rapporto qualità/prezzo, con la
possibilità di giocarsi due gare e tirare per due giorni. Il costo non
aumenterebbe, perché con competizioni che iniziano alle 13/14 non c'è necessità
di dormire due notti fuori, ma sempre e solo una, e almeno non si attraversa
l'Italia per fare un girone e tornare a casa.
Ovviamente, cosa fondamentale, le premiazioni devono essere
effettuate per i primi 8 classificati, sia per il primo livello regionale, che
per le due gare nazionali: èlite e seconda categoria.
Paolo CUCCU
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