Si dice che il mostro debba
essere ucciso quando sta nella culla.
Vi starete domandando a cosa è
diretta la mia osservazione e soprattutto chi sia il “mostro” e chi il “sicario”.
Gli eventi di queste ultime
settimane in merito a quanto sta accadendo all’interno dell’A.N.S. hanno portato
alla luce una delle crisi federali più difficili dell’ultimo decennio.
Avrete appunto compreso che
quando parlo di "mostro" mi riferisco all’A.N.S. e quando parlo di "sicario" alla F.I.S..
Ma veniamo al nucleo della
questione.
Come ricorderete, l’evento clou
che ha indotto le elucubrazioni sul tentativo di esautoramento dell’A.N.S. da
parte della F.I.S. è stato proprio l’emissione dell’ultimo bando per gli esami di
tecnico di II e III livello.
A distanza di pochi giorni da
tale evento il Consiglio dell’A.N.S. è praticamente imploso.
Non male per uno stratega ma
vediamo di comprendere meglio il movente e le possibili prospettive.
Non nascondo la curiosità e la
voglia, quindi, di approfondire le mie conoscenze sull’argomento,
conseguentemente ho chiesto, qua e là, lumi sulla questione e le confidenze che
mi sono state fatte vanno nella medesima direzione delle mie iniziali intuizioni.
Sembra che l’A.N.S. abbia commesso
il peccato originale ossia quello di volere crescere e far valere appieno le
proprie prerogative senza dover sottostare ai diktat e ai controlli della
Federazione.
Da qui la scissione interna tra
filo federali e combattenti.
E poiché io sono un combattente
non posso che simpatizzare per quest’ultimi.
Quando gli equilibri, già abbastanza
precari, vengono del tutto meno ha però inizio una vera è propria guerra.
I rumors parlano di un’A.I.M.S. elevata a “gendarmeria” della F.I.S. incaricata
di vigilare sull’A.N.S. e detenere finanche dati e informazioni di pertinenza di
quest’ultima; di pizzini/raccomandazioni che qualcuno avrebbe preteso di
consegnare alle commissioni d’esame, di dichiarazioni sconvenienti sul
presidente e sulla F.i.s., di uno sconfinamento territoriale dell’A.N.S. nella città
del Papa, di un presidente federale accentratore, che avrebbe rivendicato
poteri certificativi statutariamente rimessi alla esclusiva competenza
dell’A.N.S.
Il contrasto interno ha poi
costretto taluni a rinvangare il passato riportando alla luce esiti di
procedimenti giudiziari che avrebbero pesantemente stigmatizzato l’uso strumentale
dell’A.I.M.S. per annientare gli avversari politici.
E, infine, il giallo dei diplomi
che, dapprima, sarebbero stati firmati in bianco dal presidente federale per,
poi, essere scoperti dalla "gendarmeria" A.I.M.S. e ritenuti frutto di gravi
irregolarità commesse dall’A.N.S.
Comunque siano andate le cose a breve
ci sarà l’elezione del nuovo Consiglio A.N.S. e questo sarà il momento in cui si
giocherà la partita finale.
Se i filo federali avranno la
meglio ogni questione sarà risolta: il silenzio tornerà a regnare nelle cattedrali
della F.I.S.
Se vinceranno i combattenti il
2017 sarà l’anno della svolta. Qualcuno dovrà fare un passo indietro e io sono
certo che toccherà alla federazione.
A mio modesto parere l’attuale
assetto normativo sta tutto dalla parte dell’A.N.S!
E’ per questo motivo che ho briosamente
rappresentato che, oggi, l’operazione aritmetica F.I.S.+A.I.M.S.-A.N.S. non potrebbe
trovare soluzione neppure per mano del genio matematico.
Credo che il cambiamento sia
inevitabile anche se in molti hanno ancora paura o, forse, interesse a che ciò
non avvenga.
Ben sappiamo che chi detiene il
potere tende ad abituare i sudditi a
fare sempre le medesime cose in modo che sia la stessa assuefazione a restituire
quell’apparente sicurezza che la gente eleva a bisogno primario della propria
vita.
Ritengo invece che sia giunto il momento che il mondo della scherma
italiana si abitui a non abituarsi più perché le
persone che fanno sempre le stesse cose ottengono soltanto i risultati che
hanno sempre ottenuto.
Auspico che questa volta non sia possibile uccidere il mostro perché il
mostro non sta più nella culla. E’ un po’ cresciuto e crescendo ha acquistato
consapevolezza di sé.
Nella seduta del CF programmata per il giorno 22 p.v. sarà affrontata
anche la questione della decadenza dei consiglieri Campofreda e Lauria.
Sarà una buona occasione per verificare fino a che punto la FIS intenderà
trascinare lo scontro anche con quelle società che ne hanno già evidenziato
l’intervenuta decadenza a norma di Statuto.
Ma il fatto stesso che Campofreda e Lauria, sebbene decaduti, partecipino
alla riunione del 22 gennaio non è certo un buon segno! Sapremo a breve quale
sarà la risposta del consiglio.
In bocca al lupo all’A.N.S. e a quanti ne sostengono la libera crescita e il
continuo rinnovamento.
Ezio RINALDI
E siamo solo all'inizio.
RispondiEliminaCredo che il bello, anzi il brutto, debba ancora venire!
Con le Leggi dello Stato non si può scherzare; e non mi riferisco alla vicenda dell'A.N.S. ma a quella, forse ancor più grave, che riguarda ben altro.
STAY TUNED
A. Fileccia
La riunione del C.F. è terminata ma nel comunicato pubblicato sul sito non vi è alcuna traccia circa la decadenza di Campofreda e Lauria. Non riesco ad immaginare che tipo di salto mortale stiano tentando di fare per salvare le due poltrone. Ci si divertirà parecchio appena la risposta verrà fuori poichè prima o poi dovranno rendere il conto se non alle società che ne hanno fatto richiesta certamente a qualcuno che sta molto più in alto di loro.
RispondiEliminaA. Fileccia