27 luglio 2018

DOPING TECNOLOGICO: è tutto chiaro?


Alcune settimane fa come di consueto si è svolto l’allenamento collegiale in previsione dei Campionati del Mondo in Cina, che si stanno concludendo in queste ore. In particolar modo durante il ritiro di sciabola femminile sono accaduti episodi a dir poco spiacevoli.
Come tutti ricorderanno nelle settimane scorse le quattro finaliste dei Campionati Italiani di sciabola femminile successivamente al maldestro controllo della commissione SEMI, proprio in occasione della finale dei Campionati Italiani di Verona, avevano inviato alla FIS la richiesta per l’istituzione di una commissione federale di garanzia atta ad accertare:

  • L’esistenza di segnalazioni anomale;
  • le circostanze e le procedure adottate per l’accertamento SEMI;
  • la visione di qualsiasi filmato e/o video arbitraggio dei match in cui erano coinvolte le suddette finaliste al fine di accertare eventuali anomalie;
  • le eventuali responsabilità di soggetti tesserati e non;
Ad onor del vero l’istanza è stata firmata solo da tre delle quattro atlete finaliste.
Il Segretario Generale, il 1° giugno, nel dare riscontro a tale istanza, a sua volta intimava alle firmatarie di inoltrare, senza indugio, ogni altra informazione utile al fine di consentire alla segreteria generale di individuare gli uffici o gli organi competenti per esaminare le stesse e predisporre una relazione da presentare al consiglio federale. Nella stessa corrispondenza, il Segretario Generale sottolineava che il controllo della SEMI era stato effettuato secondo quanto previsto dalla norme FIE. Sin qui l’antefatto.
Trascorso oltre un mese, la mattina del 5 luglio, nel corso del suddetto allenamento, pare si sia presentato il Procuratore Generale delle FIS, il quale, sembra che, rivolgendosi alla prima delle atlete firmatarie della petizione inviata alla FIS, nel tentare di avviare una sorta di interrogatorio, abbia usato toni, da taluni ritenuti non idonei. I soffioni riferiscono che il Procuratore inizialmente non si sia qualificato ed alla richiesta di spiegazioni di una delle atlete abbia risposto, con tono piccato: ”Qui le domande le faccio io”.   Ne è seguita una educata ma quanto mai decisa risposta da parte dell’atleta Interpellata, la quale, in sostanza, avrebbe dichiarato di non avere nulla da aggiungere a quanto esposto con la precitata istanza, a cui non era stata data alcun riscontro da parte federale, almeno fino a quel momento. Il Procuratore Federale ha poi convocato riservatamente anche l’altra finalista presente all’allenamento ed anch’essa firmataria della richiesta. La serie di domande avrebbe visibilmente scosso la ragazza, tanto da non poter proseguire l’allenamento. Infine è stata convocata anche l’ultima atleta presente all’allenamento ed anch’essa finalista dei Campionati Italiani, quant’unque non firmataria dell’istanza, che però alla fine del colloquio non mostrava particolare turbamento, probabilmente solo perché maggiormente in grado di gestire le emozioni.
Detta iniziativa avrebbe provocato uno stato turbativo sullo stesso allenamento, dove il CT, probabilmente consapevole del fatto che fossero presenti elementi di disturbo, aveva appena terminato un lungo discorso sulla necessità di fare squadra e che qualsiasi elemento che avesse potuto turbare l’ambiente doveva essere tenuto fuori da quella sede.
Se il tutto rispondesse al vero, sarebbe sconcertante, poiché atlete che abbiamo cercato di rappresentare una esigenza di chiarezza in relazione a possibili anomalie sui materiali controllati, anziché ricevere il plauso della Federazione siano state oggetto di un interrogatorio per lo meno anomalo, viste le condizioni e le modalità in cui si sarebbe svolto. E’ pur vero che la Procura federale agisce autonomamente ma ciò che stupisce è la mancanza di iniziativa in relazione ad altri fatti ben più gravi e di cui la Procura è sicuramente a conoscenza. L’opinione che mi sono fatta e di tutt’altro avviso e lo spiegherò più avanti. Terminata la sua azione il Procuratore lasciava la sede dell’allenamento. Sarà un caso che nelle prime ore pomeridiane la segreteria generale inviava la seguente pec:
…..omissis… Il Consiglio federale ha ritenuto di trasmettere tutta la documentazione inerente alle circostanze segnalate alla Commissione SEMI. Il Consiglio ha infatti valutato la suddetta Commissione quale unica struttura Federale preposta a vagliare ogni questione relativa all’efficienza dei materiali tecnici utilizzati per lo svolgimento di attività schermistiche… 

Tale comunicazione è quando mai contraddittoria. Infatti, se il Consiglio Federale ha fatto le valutazioni richiamate nella citata “pec” come mai si è presentato il procuratore federale per fare delle indagini?
Parrebbe quanto meno strano che lo stesso sia venuto a conoscenza autonomamente dei fatti. E se così non è stato, perché il Consiglio federale avrebbe individuato nella Commissione SEMI l’unica struttura preposta a vagliare ogni decisione relativa ai materiali tecnici se poi invece ne viene informata anche un’altra? Oppure il Procuratore Federale dipende dalla Commissione SEMI ed indirizza le sue indagini su indicazioni di quest’ultima?
Sulla base di quanto contenuto nella “pec” si avanzano seri dubbi sulle iniziative della Procura federale, non a caso proprio il 19 luglio 2018 sulla Gazzetta dello Sport e su altri quotidiani il Gen. Enrico CATALDI Procuratore della super Procura CONI si è dimesso dalla sua carica, dichiarando che la Super Procura non può lottare contro le lobby delle federazioni. Nel leggere i resoconti della stampa, le motivazioni addotte danno un sinistro quadro della Giustizia Sportiva, facendo capire che le Procure federali fanno quello che vogliono. L’atto del Generale rafforza in me l’idea che della giustizia sportiva non si possa nutrire una fiducia incondizionata poiché, sempre da quanto emerge sugli organi di stampa essa il più delle volte è al servizio del potere. Il titolo di uno degli articoli recita: “Il Generale CATALDI: “Me ne vado, la Super Procura non può lottare contro le lobby delle federazioni” e se lo dice lui!
Rimane il fatto che per il CONI è una mazzata tremenda, che potrebbe avere ripercussioni a livello governativo. Intanto, a quanto è dato sapere, il Governo sembra abbia stoppato i “Principi informatori del CONI” perché vorrebbe vederci più chiaro. Credo sempre più fermamente che la permanenza sullo stesso scranno per diversi mandati sia penalizzante per la crescita e per la vitalità del movimento sportivo, portando il vertice a ritenere la carica non più un servizio per la base bensì il consolidamento di posizioni di ingiustificato privilegio.
Ezio RINALDI

39 commenti:

  1. Quindi il Procuratore federale è andato agli allenamenti in incognito? Senza presentarsi? Per reperire informazioni? Per investigare? e invece di chiedere e informarsi presso l'atleta indicata nella petizione, ha chiesto alle firmatarie? Non ho mica capito. Speriamo che si riesca a chiarire e soprattutto a fare giustizia

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    1. Fake news. Impossibile che il Procuratore federale sia andato in incognito e senza un formale invito a presentarsi.
      Il Procuratore federale avrà prodotto formale convocazione scritta e protocollata in Fis, con specificati il giorno, l’ora e il luogo della presentazione, nonché l’autorità davanti alla quale l'atleta tesserata doveva presentarsi.
      La Segreteria della Fis è sempre molto attenta e avrà dotato il Procuratore federale di una tessera personale di riconoscimento per l'esercizio delle funzioni speciali inquirenti previsti dalle Carte federali.
      Avviene in una qualsiasi gara federale: per potere assistere gli atleti a bordo pedana, tutti i Tecnici devono ritirare il passi dagli addetti della segreteria federale.
      Senza il permesso di passare, non è consentito l'accesso a bordo pedana, figuriamoci se il Procuratore federale non aveva una tessera federale.
      La sciabola assoluta si allena al Centro olimpico del Coni all'Acqua Acetosa di Roma, che ha dei vigilanti all'entrata per il controllo dell'accesso agli impianti.
      Come è entrato il Procuratore federale?
      Se come scrivete il Procuratore federale ha condotto degli interrogatori, dove li ha condotti? In palestra? All'aria aperta? Certo che no, gli interrogatori si fanno in un locale, con scrivania e sedie, un computer e una stampante, sempre se quello che scrivete sia vero.
      Gli spazi del Centro olimpico sono del Coni: il Procuratore federale avrà ottenuto, dai funzionari del Comitato olimpico, formale autorizzazione per occupare un locale attrezzato, ai fini dell'interrogatorio. E per poterlo ottenere avrà esibito la formale convocazione scritta, protocollata in Fis, con specificati il giorno, l’ora e il luogo della presentazione.
      Nel luogo della presentazione sarà stato indicato il Centro olimpico di Roma.
      Fake news. Non diffondiamo in Rete notizie false.

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    2. buona sera , volevo solo dire che non esiste alcun controllo dell'accesso agli impianti del suddetto Centro Olimpico . Ci sono i vigilanti , ma non controllano nessun pedone , limitandosi ad alzare la sbarra solo alle auto con autorizzazione .

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    3. Ma sono minorenni le interrogate? In tal caso c'era una autorizzazione dei genitori? Ma almeno il Ct era presente?

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    4. Interrogate o semplicemente sentite, ascoltate? C'è differenza.

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  2. Ok, mi fido di quello che dice.
    Ma come mai lei non si è firmato? Lavora in FIS? Che male c'era a firmarsi? Scusi sa, ma lei difende la fis e il procuratore federale, e mi sta bene, ma perché resta anonimo?

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  3. Il Procuratore federale:

    1. è nominato dal Consiglio federale, su proposta del Presidente federale;

    2. non è un Organo di giustizia, ma è una parte che esercita le proprie funzioni davanti agli Organi di giustizia;

    3. se durante le indagini prende notizia di fatti rilevanti anche per l’Ufficio del Pubblico Ministero, trasmette senza indugio copia degli atti al Presidente federale affinché questi informi l’Autorità giudiziaria competente ovvero vi provvede direttamente.


    L’articolo 1 della Legge n.401/1989 stabilisce che “chiunque compie atti fraudolenti al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, è punito con la reclusione da un mese ad un anno e con la multa da Euro 258 a Euro 1032”.

    Dopo le dimissioni di Cataldi, è molto probabile che il Presidente federale stia valutando di informare l’Autorità giudiziaria penale competente, perché sarebbe politicamente censurabile per lui e per il Consiglio federale limitarsi a trasmettere notizia dei fatti al Procuratore federale, che lui stesso ha proposto al Consiglio federale per la nomina.

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    1. Certo tutte le ipotesi che ho letto sono plausibili. Da come sono raccontati i fatti assomiglia tutto ad clamoroso abuso di potere. Sarebbe molto interessante conoscere i nomi del procuratore e soprattutto di chi lo ha accompagnato.

      Sgomento, invece, per il ci ed il suo staff che non sono intervenuti in una situazione che ha fortemente turbato le migliori atlete del raduno. Alla faccia della tutela legale, umana e professionale di queste schermitrici che hanno la sola colpa di essersi messe a disposizione di tutti così da fugare qualsiasi dubbio sull'onorabilità di ciascuna e, indirettamente, della federazione che non le ha tutelate prima, durante e ora neanche dopo la segnalazione. Anzi....

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    2. Ma prima di sentenziare a vanvera siete sicuri che i fatti si siano svolti così??

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    3. Aspettiamo allora la vera versione.

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  4. Quella qui riportata in questo articolo (chiacchera della peggior specie piuttosto) è una notizia FALSA come ben argomentato dall'anonimo del 28 luglio 2018 11:35. Mi domando come si possa anche solo pensare di scrivere una cosa così.

    Forse l'estate ha causato un colpo di sole e un abbaglio a chi conduce questo blog!
    Rimasti a corto di argomenti per attaccare la tanto invisa dirigenza federale si finisce per scrivere ...ate galattiche come questa.


    Mi auguro che il Procuratore Federale ne venga informato e proceda per vie legali a tutela dell'immagine dell'Ufficio che riveste perché se anche una sola persona su mille avesse creduto a quanto qui scritto ciò sarebbe un danno enorme che non può restare impunito.





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  5. Caro anonimo delle ore 10,05 sei proprio sicuro che sia stato oggetto di un colpo di sole che mi abbia fatto prendere un abbaglio? Non credo proprio e se mi conoscessi veramente sapresti anche che difficilmente scriva di argomenti che non abbiano un fondamento di verità. Pur rispettando il tuo anonimato ritengo che il post non abbia credibilità: Io ho scritto un articolo e ci ho messo la faccia e tu?

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    1. Caro Rinaldi, è uso a un certo punto tirar fuori la questione dall'anonimato.
      Dire sciocchezze firmandosi o cose vere da anonimo contro l'abitudine di creare false notizie pro-domo degli antifederalisti capisce che già si spiega da solo. La cagnara gratuita dà noia anche a chi non si schiera né da una parte né dall'altra. Si fidi. E lo dico col massimo rispetto delle diverse opinioni e schieramenti.

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    2. Amico mio,ritengo di non aver scritto alcuna falsa notizia, non attizzo cagnare gratuite e non mi pare che Lei non sia schierato. Il problema non è il diverso schieramento o l'essere antifederalista ma continuare ad avere un rispetto reciproco nella diversità delle proprie idee. Comunque con il blog do a tutti la possibilità di mettere a nudo le varie sfaccettature del movimento schermistico e dei suoi protagonisti: nessuno escluso.

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  6. Sono d'accordo sul fatto che le vicende narrate nell'articolo possano essere false. Il problema si pone semmai fossero vere! Saremmo di fronte a una situazione profondamente spiacevole che crea un precedente (prego i giuristi di venirmi in aiuto), e per certi versi in un clima di terrore, in cui, per un motivo o un altro, potrebbe piombare in casa di chiunque il suddetto PF, per ragioni condivisibili o meno, vere o presunte.
    Mi auguro che si voglia chiarire quanto prima, nell'interesse di tutta la scherma.

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  7. Orsini, poiché quanto si afferma nell'articolo a proposito del Procuratore è falso, può riporre i suoi timori complottisti e tornare a dormire.

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  8. Mi auguro che il Procuratore Federale abbia proceduto a seguito di formale convocazione scritta alle atlete, a loro tutela e dell'immagine dell'Ufficio che riveste. Perché se anche una sola atleta fosse stata interrogata senza convocazione formale preventiva, ciò sarebbe un danno enorme che non può restare impunito.

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  9. Anonimo del 30 luglio 2018 delle ore 21:29, se non ci fornisce prove di quanto afferma, non possiamo crederle.

    Di certo, perché ne parlano Maestri e atleti, ci sono stati interrogatori al CPO CONI di Roma durante il ritiro di preparazione ai Mondiali.

    Chi pratica la scherma da tempo, afferma che sarebbe il primo caso del genere. È già inquietante che un Procuratore federale interroghi atleti, interrompendo l'ordinario ritiro. Quantomeno invasivo.

    Se lo avesse fatto senza preventiva convocazione, getterebbe più di un'ombra sull'intera Federazione. Presidente, Segretario, Consiglio Federale, non potevano non sapere.

    L'anonimo delle 21:29, che ci appare assai informato, forse perché vicino a chi conosce i fatti, sarà di certo collaborativo.

    Ci condividerà prove inconfutabili, che confermeranno che non ci sono stati questi interrogatori durante il ritiro al CPO CONI di Roma.

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    1. No carissimo, è lei che accusa a dover fornire le prove di ciò che dice. Il sentito dire non è una prova se non del paraocchi che porta.

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    2. La Procura federale fa indagini preliminari e può farlo quando ritiene, perché in questo consiste un'indagine. Si convocano gli accusati, non i testimoni dei fatti o chi formula le accuse.
      La faccia finita con il fare il populista.
      Se c'è stato un illecito sportivo e va accertato voglio ben augurarmi che gli organi di controllo conducano gli interrogatori a sorpresa, altrimenti sarebbero niente più che dilettanti tirati fuori dall'ovetto Kinder!!!

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  10. E allora auguriamoci anche che il Procuratore federale fosse quello vero e non un sosia atterrato all'Acquacetosa con un UFO. Ovvero, parliamo solo se c'è la prova di un illecito. Se io, in un certo contesto di affermazioni, dico "mi auguro che Giovanni non uccida sua moglie", in ogni caso lo scredito. Senza motivo. E questa la libertà di espressione? Screditare e adombrare illeciti? Si fa così dal parrucchiere. Scusate se da lettore non approvo. Il giornalettismo scandalistico è la rovina del nostro Paese. Pensavo che gli schermitori fossero diversi. Puah!

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  11. Nel caso fosse stata commessa qualche irregolarità da parte del Procuratore Federale (per esempio mancata formale preventiva convocazione delle atlete) cosa rischierebbe il procuratore stesso o il segretario generale della FIS o il Presidente Federale? Esistono delle procedure in questi frangenti?

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    1. Che c'entra il Segretario, che c'entra il Presidente? La Procura è organo indipendente. Questa continua smania di attribuire responsabilità che per di più altro non sono che chiacchere e per di più volerle appioppare proprio a Cannella e Scarso perché avversari elettorali è atteggiamento tipico di chi si schiera con il paraocchi della politica. Questi interventi della Signora Pina in menopausa perpetua dequalificano in un attimo tutto ciò che di buono il blog fa.

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  12. Perché il procuratore dovrebbe formalmente convocarmi se sta solo raccogliendo informazioni preliminari? I Carabinieri ti convocano in caserma ogni volta che devono indagare o possono raccogliere informazioni prima di decidere se e chi convocare?

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  13. 1
    Il procuratore federale non è polizia giudiziaria, non fa il carabiniere. Lui si muove in un ambito sportivo, nel rispetto delle procedure previste, non di quelle attribuite alla polizia.

    2
    La segreteria federale sa tutto perchè il procuratore si avvale di impiegati federali.

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    Il protocollo della procura è lo stesso della segreteria, le stanze sono a viale Tiziano, telefoni, fax, pc sono della FIS.

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    Il procuratore generale Cataldi si è dimesso perchè ha accusato le Federazioni di nominare e indirizzare la giustizia sportiva federale.

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    Quante Pine in menopausa o Gini in andropausa tra le fila dei fedelissimi, costantenente dotati di paraocchi federali, di Scarso e Cannella.

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    1. E quindi secondo lei il procuratore federale sarebbe un deficiente qualunque che non conosce i protocolli cui attenersi per non andare incontro ad illeciti. Se lei la pensa così...

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    2. Il Procuratore svolge le funzioni di indagine giudiziaria nell'ambito dell'ordinamento sportivo.
      È più che lecito il paragone con il magistrato della Procura della Repubblica, che ha a disposizione le forze di polizia giudiziaria per le indagini, mentre il Procuratore federale in assenza di una "polizia sportiva" svolge l'indagine da solo, ma con gli stessi presupposti.

      Inoltre ha detto bene. La Procura si avvale per le comunicazioni dei medesimi impiegati della segreteria, ma ciò non significa che è sottoposta al potere decisionale o alla possibile reprimenda da parte del Segretario, che anche volendo non ha potere in merito su di essa e il suo operato.
      Figuriamoci poi se il Segretario mettesse il naso nelle vicende giudiziarie quante tonnellate di sterco sareste pronti a buttargli addosso.
      Non vi va mai bene niente, ma ci sono delle pillole per questo.



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    3. E quindi secondo lei il procuratore federale può interrogare senza convocare i tesserati. Se lei la pensa così, è inquietante...

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  14. Chi paragona il PF all'Arma, non capisce un'H.
    L'Arma interroga in stretta osservanza del codice di procedura penale. Persino chi viene contattato ed invitato a recarsi presso un comando, per affari di giustizia, riceve una notifica.
    Durante gli allenamenti a Roma, secondo quanto si apprende dal blog, il PF ha proceduto, senza convocazione, a formale interrogatorio, di alcune atlete, convocate dalla FIS.
    Il PF è andato all'allenamento federale, perché sapeva che trovava quelle atlete. Siccome le convocazioni non sono pubblicate sul sito federale, il PF ha potuto sapere queste informazioni soltanto dalla FIS.
    Ma all'allenamento federale c'erano altri atleti e Maestri; l'ambiente della scherma è piccolo e molti conoscono ora quanto accaduto, nei minimi particolari.
    Chi commenta, per criticare le contestazioni all'operato del PF,  deve portare motivazioni giuridiche, invece di sparare ..zzate. 
    O dire, semplicemente, che non è vero o che chi critica lo fa in odio a Scarso.

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    1. NO. Chi dice che il Procuratore Federale ha agito senza rispettare le regole DEVE DIMOSTRARE che così è stato. Perché qui io leggo solo dicerie, non prove.

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    2. I fatti sono stati riportati. Ciascuno può trarre le conclusioni. Per me è inquietante aver letto commenti che sostengono poteri di polizia sportiva in capo all'Ufficio di Procura Federale. Lo trovo un chiaro indice di deriva del sistema democratico schermistico. Mi auguro che il nuovo Governo intervenga per porre rimedi a questo abuso dell'autonomia dello sport.

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    3. A me pare inquietante leggere commenti fondati sul sentito dire che si autoalimenta del chiacchericcio collettivo.

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    4. Ma se è un chiacchericcio collettivo, fondato sul sentito dire che si autoalimenta, perchè leggo commenti che difendono, a prescindere, l'operato del Procuratore? Ho letto commenti, probabilmente dello stesso autore, che legittimano un interrogatorio senza formare convocazione, durante un allenamento federale.
      Si sono fatti paragoni assurdi con la Polizia giudiziaria e la Magistratura penale, pur di difendere l'indifendibile.
      Mettiamo da parte la veridicità dei fatti riportati, vi rendete conto che state legittimando un’attività inquirente sportiva, che non ha precedenti nella storia della scherma?
      Cari fedelissimi a prescindere, ci segnalate quante volte un Procuratore federale ha interrogato gli atleti, durante gli allenamenti, senza convocazione.

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    5. I fedelissimi alla logica e alla coerenza si sono rotti il c...di leggere chiacchere che vengono elevate a realtà solo perché vulgate dalla massa.
      Ci sono delle indagini in corso. E' grave che se ne parli in pubblico a sproposito. Se questo le basta per additarli a "fedelissimi a prescindere" ciò testimonia da che parte stiano i paraocchi.

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    6. E non le legga, mica glielo ha ordinato il dottore.

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    7. L"anonimo che si è rotto il c...o di leggere il blog, riferisce che ci sono delle indagini in corso.

      Come lo sa?


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  15. Signor Rinaldi,
    lei ha riportato la vicenda di un presunto caso di doping tecnologico, che si sarebbe verificato ai recenti Italiani Giovani di sciabola femminile individuale. Chi era presente sugli spalti, ha  riferito di potere testimoniare qualcosa di eccezionale straordinarietà. Durante le semifinali, sono stati notati ufficiali di gara agitarsi sulle tribune. Qualcuno ha riferito di averli visti filmare con i cellulari spettatori e atlete in competizione. Al termine della gara, oltre dieci minuti dopo l'ultima stoccata che aveva sancito l'assegnazione del titolo, lo speaker ha intimato alle quattro atlete a podio di consegnare ai rappresentanti della commissione SEMI il materiale schermistico usato negli assalti (passanti e giubbetti elettrici). Ai profani, questa modalità di controllo è apparsa intempestiva, inefficace, nonché potenzialmente foriera di ulteriori elementi di incertezza. Lei, Rinaldi, ha informato i lettori del blog, che tre delle quattro atlete a podio hanno consegnato un'istanza alla FIS, con la quale hanno chiesto il perché del controllo SEMI, attivato nei loro confronti. Alcuni Maestri, che hanno decenni di esperienza sulle pedane, affermano di non avere mai visto un controllo del genere. In questi giorni apprendiamo, sempre per sua opera, Rinaldi, che il Procuratore FIS ha iniziato le indagini preliminari, interrogando le atlete a podio. Qualcuno si è chiesto se fra i primi interrogati figurassero i membri della commissione SEMI. Poi una riflessione ha posto dubbi: com'è difficile per la Procura FIS interrogare uno dei consiglieri federali che ti ha nominato. E se scopro che il controllo SEMI ha aumentato le incertezze invece di risolverle, sai che guai.

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  16. Se può essere di aiuto alla ricostruzione dei fatti, ai campionati italiani giovani di Verona, durante i quarti di finale della prova individuale femminile di sciabola, si è visto un agitato andirivieni di presidenti di giuria. Dal videoarbitraggio della pedana verde, alla direzione di torneo.

    Gli arbitri lamentavano la mancata registrazione di un colpo, sferrato da una sciabolatrice siciliana, sul bersaglio alto dell'avversaria del centro Italia.

    Destava soprattutto stupore, la reazione dell'atleta colpita, che, per la stessa azione, si lamentava di essere stata toccata sulla gamba, cioè su un bersaglio assai distante dalla reale zona di contatto della lama avversa.

    Questo è tutto.

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