M° Giancarlo TORAN |
Un articolo per Piazzascherma non l’avevo mai scritto, e pensavo di
avere i miei buoni motivi. La posizione “politica” del curatore del blog, Ezio
Rinaldi, era ed è chiaramente di opposizione all’attuale gruppo dirigente: lui
non ne ha mai fatto mistero, e quindi su questa piazza virtuale si sono
espressi in tanti che la pensano più o meno come lui. Non sono mancati, però,
quelli di opinione contraria, e questo ha reso il blog un punto di incontro
molto frequentato, come dimostra l’elevatissimo numero di visualizzazioni.
Personalmente, mi ritengo un “battitore libero”: non ambisco a
cariche, il mio percorso l’ho fatto, le mie esperienze le ho avute, nel bene e
nel male. Sento di potermi esprimere abbastanza liberamente, anche se molto
raramente ho scritto di politica, negli ultimi anni.
Quel che mi ha tenuto lontano dal dire qui la mia, in tante occasioni,
è stato l’anonimato. Non sono del tutto contrario: capisco i timori di chi si
espone, ed ha qualcosa da perdere. Tuttavia è fin troppo facile, per chi vuol
restare anonimo, lasciarsi andare a esagerazioni che talvolta superano, e di
molto, il limite del buon gusto, se non del lecito.
Non è poi facile né piacevole dialogare o discutere con chi sa tutto
di te, perché ti firmi, mentre tu non sai chi si nasconde dietro certe frasi. A
lungo andare, queste distorsioni hanno portato alla chiusura del blog, e questo
è dispiaciuto a molti - anche a me - che hanno espresso il loro disappunto
chiedendone la riapertura, ma con nuove regole, che scoraggiassero l’anonimato.
Nel senso che chi ha seri motivi per non firmarsi può farlo, a condizione di
rendere nota la sua identità al gestore del blog, che si impegna a non renderla
nota, salvo casi particolari, che si possono intuire. Materia spinosa, che
probabilmente allontanerà da Piazzascherma molti scrittori abituali.
Scrivo, quindi, dopo aver espresso il mio disappunto per la chiusura,
un po’ per coerenza, un po’ con la speranza di un dibattito più sano e
costruttivo. La situazione attuale è molto critica - non solo per la scherma -
e le prossime scadenze potrebbero modificare radicalmente la geografia del
nostro mondo.
Diciamo la verità: c’è molta confusione sotto il cielo. Quindi - mi
perdonino Confucio e Mao se li cito a sproposito - ci sono anche grandi
opportunità, per chi le sa cogliere.
Covid-19 e sue complicate conseguenze, sentenze, ricorsi, modifiche
statutarie, elezioni si oppure no, sono tanti aspetti che potrebbero diventare
secondari o esplosivi, da soli o in rapporto con il cambiamento più complesso
di tutti: quello che si attende da parte del Governo, e di Sport e Salute,
entro la fine dell’estate.
Siamo abituati ai grandi annunci che rimangono tali, alle montagne che
partoriscono topolini, e non sappiamo cosa succederà questa volta. Certo è che
la coperta è troppo corta, e sarà difficile trovare un equo compromesso, ad
esempio, fra le esigenze degli operatori sportivi e quelle delle società
sportive. La crisi economica in arrivo non sarà certo di aiuto, e temo anche,
per il delicato equilibrio del nostro sistema sportivo, che qualcuno si accorga
che la guerra fredda è finita da un pezzo: che ne sarà dello sport militare?
In tutto questo fermento potrebbe essere di aiuto un buon confronto di
idee: Piazzascherma potrebbe diventare – è un augurio – un luogo di confronto,
liberandosi dal vecchio cliché. I social non hanno la stessa funzione, perché
polverizzano idee e punti di vista, e ognuno va a cercare opinioni che
confermino la propria. I siti della Federazione informano, ma dall’alto, e non
permettono il dialogo: senza critiche, e risposte nel merito, la mitica “base”
non è per nulla coinvolta.
Quindi, e concludo, ho deciso di dare anch’io qui il mio piccolo ma
libero contributo: spero di ritrovarmi presto in buona e numerosa
compagnia.
Illustrissimo Maestro Toran, anche questa volta condivido quanto da scritto, in special modo per quanto riguarda il futuro della scherma, quello che ci si presenterà nel prossimo mese di settembre, con le riaperture delle Sale da Scherma, se il buon Dio vorrà e Ministro Spadafora permettendo e con quali condizioni e spese per le società schermistiche.
RispondiEliminaMa non tutte le disgrazie sono il Covid, Spadafora o le spese inerenti per la sanificazione a norma di legge giornaliera della Sala di scherma, spogliatoi ed altro ancora, il problema sarà, quanti allievi e allieve ritroveremo nella sala pronti ad affrontare ancora un anno di scherma?
Queste le problematiche a cui più persone potremmo iniziare a dibattere, senza barriere ostruttive formate dal "io sono di qua, tu con chi stai? O tu stai di la".
Mi auguro che da questo Blog rinnovato si possa dialogare nei giorni e mesi futuri senza pregiudizi di parte, nell'interesse della scherma per tutti.
Temo come già più di un giornale ha pubblicato, che probabilmente saranno molte le defezioni degli iscritti alle varie Federazioni negli anni futuri, non per mancanza di passione per la scherma o altre discipline sportive, ma per mancanza di liquidità delle molte famiglie disagiate dalla perdita del lavoro. Aiuti dagli Enti dello Stato?, meglio non pensarci e allora da chi, chi potrà finanziare l'opera di Maestri di scherma o tecnici a supporto delle attività di sala? Si creeranno altri disoccupati, quelli provenienti dallo sport (Sale di scherma comprese)?
Su questi temi mi piacerebbe avere un confronto su queste pagine, magari anche con l'intervento del Presidente Scarzo o dei membri del Consiglio Direttivo della Federazione Italiana Scherma, ma non in modo anonimo, come molti altri nei mesi trascorsi hanno fatto non avendo il coraggio delle proprie azioni. ma firmando i loro interventi, permettendo a chi legge di sapere quanto valgono i giudizi che si esprimono.
Nell'augurio di un sano dibattito sulle varie problematiche future inerenti la scherma, come mai è stato fatto, che: "il Signore ci aiuti", così come da una famosa trasmissione televisiva. Mario Castrucci
Caro Mario, condivido il tuo auspicio ma noto che non c'è l'abitudine di interloquire civilmente su questioni che toccano tutti. Avverto un insano timore diffuso nell'esprimere le proprie opinioni, più che ai dibattiti siamo abituati ai comunicati, da sempre. O stai con me, e non discuti, o sei contro di me e non ti ascolto, da sempre è stato così nell'ambiente della scherma e, per questo, spero che rapporti sinceri e schietti possano caratterizzare il futuro di questo meraviglioso sport senza creare barriere. Devo riconoscere che qualche sforzo è stato fatto e, personalmente, ho partecipato ad una puntata della trasmissione via web "la voce delle regioni" dove però è mancata la possibilità di un confronto diretto. Ho potuto dire la mia senza contraddittorio. In "Piazza" è diverso
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