07 giugno 2021

CIPRESSA: convocazioni e conflitti di interesse.

Andrea CIPRESSA - CT del fioretto
Fino ad oggi del settore tecnico mi sono occupato principalmente della spada, recenti fatti mi portano a parlare del fioretto e di CIPRESSA, CT dell’arma.

Fanno discutere le scelte effettuate dal CT del fioretto, il quale, durante il ritiro collegiale a Tirrenia, ha convocato le atlete Camilla Mancini, Francesca Palumbo ed Erica Cipressa, a cui ha comunicato la sua proposta di convocazione della squadra di fioretto femminile per le olimpiadi. Sembra che il CT, a giustificazione della scelta di Erica CIPRESSA (sua figlia), quale quarta componente del team (riserva), abbia affermato che quest’ultima gli darebbe più garanzie di affidabilità negli assalti a 5 stoccate.

Naturalmente, le due escluse (Palumbo-Mancini) hanno esposto la questione alle loro rispettive società: l’Aeronatica Militare, per la Palumbo, e le Fiamme Gialle, per la Mancini; queste si sono immediatamente attivate per una dettagliata analisi sui risultati delle atlete nell’ultimo quadriennio, la quale, sinteticamente, è risultata la seguente:

1.    Camilla MANCINI ha partecipato a 2 Campionati del Mondo e 2 Campionati Europei, ha conquistato l’ORO ai Campionati del Mondo a Squadre e risulta al 26° posto del Ranking GP FIE;

2.    Francesca PALUMBO ha partecipato ad 1 Campionato del Mondo ed 1 Campionato Europeo, ha conquistato l’ARGENTO ai Campionati del Mondo a squadre e risulta al 19° posto del Ranking GP FIE

3.    Erica CIPRESSA non ha mai partecipato a Campionati del Mondo ed Europei e risulta al 27° posto del Ranking GP FIE.

E’evidente che mentre le due Frascatane hanno esperienze maggiori, e anche di successo, a competizioni di natura simile alle Olimpiadi, la Veneta non ha mai ottenuto nessuna convocazione a simili manifestazioni ed ha una posizione nel ranking GP FIE inferiore a quella delle altre 2 atlete.

Il ranking mondiale dimostra che anche nelle prove di coppa del mondo CIPRESSA (Fiamme Oro come il CT) ha ottenuto un minor numero di risultati. Peraltro, durante questo terribile periodo, dovuto al Covid19, l’unico momento in cui si sarebbe potuta svolgere una attenta ed oggettiva verifica, prima delle Olimpiadi, sullo stato di forma delle atlete, sarebbe stato in occasione ai Campionati Italiani Assoluti, in programma a Cassino dal 26 al 30 maggio 2021, competizione che però è stata esclusa per la imbarazzante ed intempestiva comunicazione del Commissario Tecnico, fatta a Tirrenia il 10 maggio 2021.

A questo punto non si comprende quali siano stati i dati ed i criteri oggettivi a mente dei quali l’atleta CIRESSA possa ritenersi meritevole della scelta, anche in considerazione che il curriculum (risultati) della stessa sono certamente inferiori alle due Frascatane.

Il caso è stato sottoposto all’attenzione del Presidente federale Paolo AZZI e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport Valentina Vezzali ed al CONI.

Alla luce di tutto ciò, consequenziali appaiono talune considerazioni, principalmente:

a.      L’atleta CIPRESSA è tesserata per il Gruppo Sportivo Fiamme Oro, come il CT;

b.      È figlia del CT Andrea CIPRESSA;

c.      Il Commissario è chiaramente in una condizione di conflitto di interesse;

d.      Il sottosegretario di Stato Valentina VEZZALI è tutt’ora tesserata per il Gruppo Sportivo Fiamme Oro.

ANDREOTTI, grande politico e statista, sovente ripeteva: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, ed in questo caso è di tutta evidenza che, anche volendosi sforzare a non pensar male, il peccato prende il nettamente sopravvento!

In buona sostanza, il Presidente Federale non sconfesserà il CT e tutto rimarrà secondo le decisioni adottate, che sono figlie delle scelte assembleari.

I lettori potranno verificare, nelle tabelle sottostanti, i numeri relativi alle precitate atlete e avere certezza delle scelte, se non proprio nepotiste (il CT) e clientelari (il CF), quanto meno poco libere e/o trasparenti.

Inoltre, è da aggiungere che - a quanto parre - le solite indiscrezioni riferirebbero che il solo consigliere in quota atleti si sia espresso a favore delle Frascatane, ma che nell’occasione non ha avuto alcun supporto da parte dell’altro consigliere laziale.

POSIZIONE NEL RANKING ATTUALE

Cipressa: 27°

Mancini: 26°

Palumbo: 19°

TABELLA RISULTATI INDIVIDUALI



Ezio RINALDI


7 commenti:

  1. Desidero informare i lettori che l’articolo ha superato le 320 letture e ciò in un brevissimo lasso ti tempo. Il rilievo sta a dimostrare che l’argomento è molto sentito e quindi non può essere considerato “una bega di basso profilo”. Naturalmente, ognuno è libero di pensarla come crede. Gli elementi pubblicati sono incontestabili, peraltro trasmessi a varie autorità.

    RispondiElimina
  2. Seguo la carriera di Francesca Palumbo, lucana come me, da oltre un decennio e conoscendo i sacrifici fatti e il contributo dato per la qualificazione della squadra di fioretto femminile alle prossime olompiadi resto basito, deluso e amareggiato davanti alla decisione di escluderla dalla squadra. Spero, anche per l'immagine dello sport che amo, che il Consiglio Federale possa valutare serenamente la proposta del CT Cipressa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Vito, come avrai letto nel mio commento, ci sono i soliti difensori federale che rubricano la vicenda come "una bega di basso livello". Purtroppo anche di queste persone é costituito il nostro mondo. Sono come una certa politica nazionale il cui sport preferito é quello di condannare tutto ciò che non sia accondiscendente con il prorio pensiero.

      Elimina
  3. É stato emanato il comunicato federale con il quale si esplicitano le swuadte per le olimpiadi. Erica CIPRESSA farà le olimpiadi da riserva. Nell'articolo ho scritto che nulla sarebbe cambiato e così è stato. In bocca al lupo alle ragazze ed ai ragazzi, ma solo a loro ed a loro non mancherà il mio tifo.

    RispondiElimina
  4. Qualunque azione umana deve essere retta da un principio morale superiore di responsabilità e correttezza verso gli altri, soprattutto in un settore, come quello sportivo, dove non esiste normativa sul conflitto di interessi.
    E quando questa azione umana diventa fallace devono entrare in gioco i controllori.
    Ma se i controllori non fanno il loro lavoro e si comportano soltanto come un gruppo organizzato che ha come regola fondamentale l’auto protezione corporativistica, avallando meccanicamente la decisione fallace, diventa un problema di tutta la collettività.
    Se anche la collettività è indifferente e non e insorge, e’ finita, si può solo sperare nelle future generazioni, che però partono con il grave handicap di essere allevate da queste.

    RispondiElimina
  5. Caro Ezio, leggo l’articolo sulle decisioni del CT del fioretto e, più che commentare il fatto specifico, prendo spunto per parlare più in generale del conflitto d’interesse, “sdoganato” dall’ex capo del nostro governo, come da te sottolineato nella vignetta che lo ritrae, e assurto in ogni dove a sistema di conduzione degli incarichi.
    Ogni volta che entro in argomento chi si sente colpito risponde che il problema teoricamente esiste ma che non tange direttamente chi ne è sfiorato perché significherebbe ipotizzare la sua malafede. Oppure che il nostro mondo è piccolo e restringere la scelta dei soggetti sulla base di questo criterio farebbe perdere molte valide forze abbassando il livello qualitativo (per esempio, degli arbitri).
    Mi piace replicare che in genere, e soprattutto nelle situazioni di tensione emotiva e di pressione temporale, il nostro elaboratore centrale, la nostra mente, inconsapevolmente, prima agisce e poi pensa a quello che ha fatto. E la decisione e l’atto sono frutto del valore intrinseco che ha la situazione per l’autore. Così, per esempio, se sto dirigendo un assalto di un quarto di finale tra due contendenti che ipoteticamente proseguiranno la loro gara tirando con un atleta che alleno, impegnato su di un’altra pedana, è facile che del tutto inconsciamente, nella massima buonafede privilegi chi, a mio giudizio, è meno forte o più “adatto” per il prossimo incontro del mio atleta.
    Recentemente sono stato aggredito per aver civilmente sottolineato, ad un giudice convocato ad una gara che dialogava profusamente col gruppo dei ragazzi che normalmente allena nel club dove lavora, che egli era lì per giudicare e non per consigliare i suoi atleti e che, comunque, la scena non era appropriata alla situazione.
    Ancora di più. Un alto esponente del gruppo dirigente della nostra federazione, al riguardo della possibilità offerta ai “selezionatori”, o CT che dir si voglia, di lavorare e o dirigere anche in società civili, mi ha risposto che è possibile in virtù del fatto che a tali soggetti viene in gran parte corrisposta solo un’indennità giornaliera per le proprie prestazioni dimenticando, al riguardo, lo stipendio percepito dallo stato, quali ipotetici militari non in servizio, anche se distaccati presso la Federazione Italiana Scherma.
    In conclusione si può generalizzare dicendo che il conflitto d’interessi è un sistema diffuso dovunque, e certo la nostra federazione non fa eccezione, permettendo di svolgere parallelamente incarichi e perseguire interessi palesemente contrapposti. In tali sistemi tutti possono fare tutto (per esempio l’arbitro può fare l’atleta, l’allenatore e così via).
    A lungo andare il sistema è perdente opponendosi al sistema meritocratico che è alla base dell’attività sportiva e competitiva, scoraggiando dirigenti, maestri e atleti nella prosecuzione del loro “volontariato”.
    Riassumendo:
    CONFLITTO D’INTERESSI
    Quando un soggetto deputato a scegliere ha interessi personali o professionali che contrastano con l’imparzialità che la responsabilità di decidere richiede.
    Per la F.I.S. è un falso problema.
    In virtù di ciò:
    1. giudici di gara (arbitri, direttori di torneo, membri di commissione) possono dirigere e/o insegnare in club privati,
    2. membri della giustizia sportiva possono concorrere a cariche elettive senza prima dimettersi, magari giudicando i loro avversari politici
    3. i selezionatori dello staff delle nazionali possono:
    - dirigere o insegnare in club privati traendone benefici economici,
    - scegliere propri congiunti in competizione con altri,
    - concorrere a cariche elettive e svolgere campagna elettorale senza dimettersi preventivamente.

    RispondiElimina
  6. Ricevo sul mio cellulare la seguente precisazione, che parzialmente integra i risultati di cui alle tabelle esposte nell’articolo. L’autore mi ha chiesto la cortesia di non pubblicizzare il suo nominativo, quindi ritenendo di fare una cosa giusta e poiché l’autore si è palesato con il sottoscritto procedo alla trascrizione del messaggio omettendone le generalità:
    “Buongiorno Sig. Rinaldi.
    Sono …………………...
    Mi scuso subito se le scrivo qui ma ho problemi con il mio account e non riesco a trovare il modo di scriverle una mail in privato.
    E inoltre non ho facebook.
    Ci tenevo a scriverle, veramente senza alcuna polemica, in merito alla tabella risultati pubblicata sul suo blog.
    Manca un secondo posto di Erica Cipressa ad Algeri nella stagione 2017/2018.
    Ci sono 3 anni interi in cui non compare e non appare nemmeno il 16 a Doha (unico test post covid) dove invece Palumbo e Mancini hanno fatto 32.
    Inoltre anche se certamente non vale come qualifica olimpica Erica ha un oro individuale alle Universiadi mentre Camilla Mancini ha un bronzo.
    In merito al ranking attuale fie vorrei inoltre fare una precisazione:
    Erica e Camilla hanno gli stessi punti pur con una posizione di differenza.
    Francesca Palumbo è num 19 ma porta in dote i punti di europei e mondiali (ben 32) che le altre 2 non hanno.
    Penso che in merito alla questione sollevata ognuno possa avere il proprio pensiero ma è giusto che tutti leggano i dati così come sono nella realtà.
    La ringrazio, mi scuso ancora per averle scritto e porgo cordiali saluti.”
    Prendo atto della segnalazione ed in effetti Erica non viene citata per tre anni interi e non appare il 16° di Doha e mi spiace non averlo notato.
    Però il problema, a mio avviso, non è Erica, e non sono neppure i risultati (visto che alla fine per espressa ammissione del CT non sono dirimenti), ma il fatto che ci siano tre atlete vicinissime nel ranking internazionale e che a decidere chi sarà la riserva alle olimpiadi sia il padre di una di esse. Faccio notare che Cipressa non ha deciso sulla base dei migliori risultati ma, così ha dichiarato, su una presunta superiorità della figlia negli incontri a 5 stoccate, quindi su qualcosa di indimostrabile oltre che mai sentito prima.
    A mio avviso avrebbe potuto elegantemente risolvere la questione con dei trials: uno spareggio a tre e chi vince va a Tokio.
    Sarebbe stato davvero un gesto rispettabile e rispettoso dei veri valori sportivi.
    Un altro problema è la mancanza di chiarezza: doveva dichiarare per tempo i criteri che avrebbe adottato per le sue scelte. Pertanto non si può non considerare il conflitto di interesse ed in questo quadro viene naturale pensare che il padre abbia potuto privilegiare la figlia.
    Per quanto riguarda le Universiadi, queste hanno un peso relativo perché sono riservate soltanto a chi è iscritto a una università, ossia una minoranza di schermitori-studenti.
    Personalmente non ho nulla contro Andrea CIPRESSA, mi limito a riportare un mio pensiero che al momento attuale pare sia condiviso da molti.
    Comunque il Blog è aperto a tutti coloro abbiano qualcosa da dire (non gli anonimi e per essi intendo chi, in un modo o nell’altro, non si manifesta) ed a tal riguardo sarebbe gradita ed opportuna una dichiarazione del CT.
    Sono consapevole che si sia caduti in una situazione non facilmente gestibile e che ciò possa procurare delle turbative, ma chi è preposto a posti di alta responsabilità queste cose le deve prevedere e evitare.

    RispondiElimina