1. Commissione Scuola, Promozione e Immagine la presidenza è affidata a Mario Micheli. Si occuperanno della sezione “Scuola” Alice Cometti, Roberto Faldini, Maurizio Fuccaro, Paolo Menis, Teresa Polimei, Marina Passaseo e Alessandro Rubino. Il Vicepresidente federale Vincenzo De Bartolomeo sarà il referente del Consiglio.
Ben consapevole che le critiche non sono mai gradite, anche se mosse con intenzione positiva e costruttiva, vale forse la pena di soffermare l’attenzione sulle nuove commissioni federali.
Prima di addentarmi su tale disamina, non posso esimermi dal notare e far notare che, dal confronto dei nomi attuali con quelli precedenti, sorprende trovare, accanto a moltissime riconferme, qualche “ripescato” e qualche “eliminato”. Sarebbe interessante conoscere le motivazioni di queste scelte, anche se non dubito affatto che ciò sia avvenuto in virtù dell’alta professionalità e competenza nel campo specifico di tutti i prescelti, specialmente delle “new-entries”, che sapranno senz’altro dare un nuovo impulso.
Ciò precisato, nell’iniziare a trattare l’argomento, è impossibile non scorgere che queste sono ben 18, suddivise tra sottocommissioni, gruppi di lavoro e sottogruppi, per un totale di persone impegnate pari a 106 unità.
Ora, senza considerare ancora il settore tecnico, quello arbitrale e la Consulta dei CR, che comportano un considerevole aumento, in termini numerici, delle persone coinvolte a vario titolo nella vita federale, la suddetta componente numerica (106) sembra veramente elevata, spropositata, quasi eccessiva ed ingiustificata, se solo si considera il tipico ruolo che, a termini di Statuto, le commissioni assolvono: talvolta di controllo, alcune volte propulsivo, certe altre progettuale, ma principalmente ed essenzialmente propositivo e consultivo, ma mai vincolante per il CF, cui spetta l’ultima parola, senza obbligo di motivazione e/o comunicazione del lavoro svolto dalle commissioni.
E proprio perché le decisioni finali le prende il CF, non sempre tenendo conto dell’apporto delle commissioni, né pubblicandone i risultai, ma nella consapevolezza che il loro contributo è certamente importante, se non determinante, sarebbe particolarmente utile ed interessante conoscerlo, al fine di poterne verificare l’impatto sulla vita federale; non avendo così alcun tipo di riscontro da confrontare, il risultato finale è di difficile comparazione ed analisi, non potendosi rilevare quale beneficio sarebbe potuto provenire da una successiva differente scelta.
Venendo meno il riscontro sul lavoro portato avanti da tante qualificatissime persone, sorge legittimamente e fondatamente un sospetto: è possibile che questi siano contentini, onorificenze, nomination varie, e quindi forse solo facili strumenti per procurare consenso, voti, solleticandone la vanità e l’ambizione? Si! Credo sia proprio così, e ciò a dispetto del principio del contenimento e dell’utilità della spesa che ogni bravo pater familias dovrebbe sempre custodire, soprattutto in considerazione dei costi per le periodiche riunioni di tante persone, non certo trascurabili, anche al giorno d’oggi, con l’affermarsi dello smart working e delle video conferenze.
È lecito quindi prevedere per il futuro una ulteriore proliferazione di commissioni e membri, e quindi di voti? Staremo a vedere.
Ezio RINALDI