Elisa Di Francisca |
da sx Batini Cipressa,Volpi, Errigo |
Da ex ufficiale dell’Esercito, qualora un mio sottoposto, da me incaricato ad espletare un determinato servizio, abbia disatteso le direttive ricevute, il primo responsabile ero io e per due motivi: 1. Ero il comandante ed in quanto tale responsabile della gestione del personale; 2. La scelta di incaricare il sottoposto l’ho fatta io e per questo ne rispondo personalmente. Spero di essere stato chiaro.
In tutto questo bailamme, però, parrebbe essersi perso di vista il vero punto cruciale dell’articolo “TANTO TUONO’ CHE PIOVVE: la resa dei conti”, relativo al dubbio da me ivi posto e che qui riassumo in poche parole: è possibile che qualche soggetto importante (“menti raffinatissime”, per usare una frase di Falcone, pronunciata in un differente contesto e precisando che nulla ha a che fare con questo) abbia in qualche modo aiutato i ragazzi a scrivere la lettera?
da sx Avola, Focini Garozzo, Cassarà |
CT Andrea CIPRESSA |
Presidente FIS Paolo AZZI |
pongo a chi ha affermato che certe cose andavano discusse con il CT o con il Presidente, senza dare pubblicità alla faccenda, siete/siamo sicuri che non ci sia stato qualche tentativo di dialogo con i dirigenti FIS? Conoscendo i vari soggetti (consiglio direttivo) credo che abbiano fatto orecchie da mercante: il presidente ha dichiarato ad un genitore che CIPRESSA godeva della massima fiducia da parte sua e del consiglio, pertanto quale aspettativa potevano avere gli atleti? I ragazzi/e sono di un livello istruttivo culturale superiore alla media, quindi credo che prima di agire si siano consultati con soggetti capaci di garantire un certo esito della loro richiesta.
Tutto ciò detto e scritto, ribadisco che sono per gli atleti, per le società e per i maestri, ma contro una dirigenza miope, non lungimirante e del tutto incapace di vedere al di là del proprio naso.
Ezio RINALDI
Mi è giunto un commento anonimo a sostegno del presidente con il quale si afferma che avrei scritto delle castronerie. Mi sarebbe piaciuto tantissimo pubblicarlo. Purtroppo essendo anonimo non trova accoglienza. Un messaggio per il Presidente: sulla Piazza tutti sono graditi ospiti, soprattutto se si firmano. Purtroppo devo prendere atto che i tuoi sostenitori non hanno il coraggio di difenderti pubblicamente e di questo me ne dispiaccio molto.
RispondiEliminaEsordio davvero infelice, per il mio amico Paolo AZZI, che si trova ad affrontare grane di non poco conto, quali:
RispondiElimina- Olimpiadi con "zero tituli";
- Malagò che pretende cambiamenti e dichiara che la scherma é un intero "ambiente da ricostruire";
- fiorettisti che sfiduciano il CT e, conseguentemente, il presidente FIS.
A questo punto, Azzi dovrà decidere come vorrà passare alla storia, se quale eterno delfino di Scarso o come colui che ha voluto riformare una Federazione avvizzita, asfittica, superata e non più in sintonia con i tempi, con la base ed il mondo esterno.
Quale sarà la sua scelta la apprenderemo dal modo in cui egli affronterà il terzo problema: se intenderà attuare le stesse modalità con cui il suo predecessore, maresciallo Scarso, ha (a suo modo) risolto anni fa lo stesso problema che si presentò nella spada, allora vorrà dire che ha scelto di non voler essere l'uomo delle riforme, ma di continuare ad essere il vice presidente di Scarso e nient'altro.
Medita, Paolo, medita.
Cordialmente.
Gaspare Fardella