Che si
tratti di una scelta giusta o sbagliata, motivante o demotivante, selettiva o
discriminatoria non saprei dirlo, certo è che il budget a disposizione della
nostra Federscherma permetterebbe anche di sostenere quegli atleti che
partecipano alle gare di coppa del mondo a spese proprie, proprio perché meritevoli
di considerazione ed attenzione, seppur con riserva o ancora sub judice.
Ad
aggravare la situazione per gli atleti autorizzati (e, soprattutto, le loro
famiglie!) ci sono alcuni aspetti non trascurabili, quali:
1) il variegato
calendario internazionale, con almeno 4 gare di Coppa del Mondo su 8, fuori
dall'Europa (questo per quanto riguarda la categoria Assoluti);
2)
le condizioni e
modalità imposte dalla Federazione, ai fini della concessione
dell’autorizzazione a partecipare.
Riguardo
al punto 1), poco si può fare, il mondo della scherma è sempre più globale ed è
equo alternare geograficamente le gare.
La FIE
potrebbe migliorare, in certi casi, la distribuzione geografico-temporale delle
competizioni ma è comprensibile quanto sia complesso il processo di stesura del
calendario internazionale.
Per quanto concerne il punto 2), il problema è, invece, meramente italiano e federale.
Vediamo nel dettaglio quali sono le problematiche che affliggono gli atleti
autorizzati della nostra Nazionale.
Dal punto di vista normativo, il regolamento federale prevede che, per le gare
di Coppa del Mondo, le richieste di partecipazione a proprie spese debbano
essere effettuate 15 giorni prima della gara. La Federazione emette il verdetto
il giorno successivo, ovvero 14 giorni prima della gara. In caso di eventuali
rinunce, gli eventuali scorrimenti vengono comunicati solo 10 giorni prima della
gara.
Da queste disposizioni emerge lampante quanto i termini imposti dalla
Federazione siano estremamente ristretti.
Fino a
che si tratta di acquistare voli aerei per destinazioni europee il problema,
seppur presente, è di portata limitata. Un volo per Parigi, Barcellona o
Varsavia acquistato così sotto data costerà sicuramente da Euro 100 a 300 circa in più rispetto ad un acquisto effettuato
con un mese o più di anticipo.
Quando, invece, la destinazione da raggiungere è asiatica, americana o
africana, la situazione si fa grave. Quale persona ragionevole acquisterebbe un
volo intercontinentale con soli 14 o addirittura 10 giorni di anticipo?
Nessuna, fatta eccezione per gli schermidori italiani a proprie spese,
costretti a investire Euro 1000 o più a volo per un totale di 8 gare di Coppa
del Mondo ogni anno.
Ma non è finita qui. Il regolamento federale stabilisce anche i criteri di
merito per l'autorizzazione alle Gare di Coppa del Mondo.
Nella
categoria Assoluti, il CT ha totale libertà di scelta sulle convocazioni e
sulle autorizzazioni, a parte 2 posti: uno è per il miglior atleta assoluto,
l'altro è per il miglior atleta U23 tra i richiedenti (considerando il ranking
nazionale assoluto).
Un
atleta che progetta di partecipare ad una gara di Coppa del Mondo a proprie
spese è quindi obbligato ad aspettare gli ultimi 14 o 10 giorni prima della
gara. In alternativa, se occupa una posizione alta nel ranking italiano, può
letteralmente "farsi due calcoli" sulla base degli atleti convocati
dal CT.
Per fare un esempio, un atleta assoluto che occupa la 6a posizione nel ranking,
ha la matematica certezza di essere autorizzato se il CT convoca i primi 5 del
ranking. Lo stesso vale per il primo atleta U23 del ranking assoluto escluso
dalle scelte di convocazione del CT.
Sarebbe
quindi auspicabile che i commissari tecnici delle varie armi emanassero le loro
convocazioni quanto più celermente possibile, se non altro per permettere ai 2
atleti che verranno autorizzati in base al ranking di acquistare i voli in
anticipo. Considerando che le gare di Coppa del Mondo del calendario Assoluti
hanno cadenza mensile e che le prove nazionali assoluti sono 2 all'anno,
sarebbe ragionevole la pubblicazione delle convocazioni nel più breve tempo
possibile, ovvero il giorno dopo l'ultima gara utile.
Questa
pratica di mero buon senso non andrebbe contro nessuna norma federale, né
inficerebbe la libertà di scelta dei CT.
Parimenti,
per rimanere in tema di buon senso, sarebbe caldamente gradito che la Federazione
modificasse i termini per le autorizzazioni da 15 a 30 giorni. È impensabile
che un atleta venga a conoscenza di poter partecipare ad una gara
intercontinentale con soli 10 giorni di anticipo (ovvero più o meno quando
dovrebbe fisicamente partire) ed è irrispettoso che debba sostenere il costo di
un volo last minute di questa portata.
Queste
pratiche federali sono immutate da almeno un decennio.
Come è
possibile che nessun CT e, ancora peggio, nessun esponente federale o
rappresentante degli atleti si sia mai posto il problema, nonostante le tante
lamentele di atleti e genitori?
Come è possibile mancare di rispetto, perché di rispetto si tratta, alle tante
famiglie che investono sui propri figli, contribuendo così a mantenere vivo il
movimento schermistico giovanile?
A onor
del vero bisogna specificare che alcuni commissari tecnici del fioretto e della
sciabola, in occasione delle gare più dispendiose, si sono più o meno
organizzati in modo autonomo per emanare le convocazioni e le autorizzazioni
celermente (in ogni caso si tratta di pratiche marginali e limitate).
Per concludere, le considerazioni sin qui evidenziate sono volte a far
comprendere a tutti, in primis alla Federazione, la situazione in cui verte un
grandissimo numero di atleti: basti pensare a quante sono le gare di Coppa del
Mondo, assolute e giovanili, maschili e femminili, nelle 3 armi, nell'arco di
un anno.E per quanto riguarda la nostra Federscherma, basterebbe un
piccolissimo sforzo per venire incontro a tutti questi atleti che investono
continuamente su loro stessi per rappresentare la Nazionale italiana, la stessa
Nazionale dei convocati.
Ezio
RINALDI
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