04 gennaio 2023

CONVOCAZIONI PER GARE DI COPPA DEL MONDO

E’ arrivato il momento di parlare delle convocazioni degli atleti/e per gare di coppa del mondo. Alcuni di essi ed i loro I genitori lamentano una gestione federale imperfetta e vediamo il perchè.
L'Italia è uno dei pochissimi Paesi in cui esiste la distinzione tra atleti convocati e autorizzati, ovvero tra atleti che partecipano alle gare di Coppa del Mondo a totale carico della Federazione e atleti che invece partecipano a tali competizioni interamente a proprie spese. In particolare, se si guarda alle Nazioni che occupano i vertici delle classifiche mondiali nelle 3 armi, l'Italia è l'unico Paese ad attuare questa politica.

Che si tratti di una scelta giusta o sbagliata, motivante o demotivante, selettiva o discriminatoria non saprei dirlo, certo è che il budget a disposizione della nostra Federscherma permetterebbe anche di sostenere quegli atleti che partecipano alle gare di coppa del mondo a spese proprie, proprio perché meritevoli di considerazione ed attenzione, seppur con riserva o ancora sub judice.

Ad aggravare la situazione per gli atleti autorizzati (e, soprattutto, le loro famiglie!) ci sono alcuni aspetti non trascurabili, quali:

1)  il variegato calendario internazionale, con almeno 4 gare di Coppa del Mondo su 8, fuori dall'Europa (questo per quanto riguarda la categoria Assoluti);

2)      le condizioni e modalità imposte dalla Federazione, ai fini della concessione dell’autorizzazione a partecipare.

Riguardo al punto 1), poco si può fare, il mondo della scherma è sempre più globale ed è equo alternare geograficamente le gare.

La FIE potrebbe migliorare, in certi casi, la distribuzione geografico-temporale delle competizioni ma è comprensibile quanto sia complesso il processo di stesura del calendario internazionale.
Per quanto concerne il punto 2), il problema è, invece, meramente italiano e federale. Vediamo nel dettaglio quali sono le problematiche che affliggono gli atleti autorizzati della nostra Nazionale.
Dal punto di vista normativo, il regolamento federale prevede che, per le gare di Coppa del Mondo, le richieste di partecipazione a proprie spese debbano essere effettuate 15 giorni prima della gara. La Federazione emette il verdetto il giorno successivo, ovvero 14 giorni prima della gara. In caso di eventuali rinunce, gli eventuali scorrimenti vengono comunicati solo 10 giorni prima della gara.
Da queste disposizioni emerge lampante quanto i termini imposti dalla Federazione siano estremamente ristretti.

Fino a che si tratta di acquistare voli aerei per destinazioni europee il problema, seppur presente, è di portata limitata. Un volo per Parigi, Barcellona o Varsavia acquistato così sotto data costerà sicuramente da Euro 100 a 300 circa in più rispetto ad un acquisto effettuato con un mese o più di anticipo.
Quando, invece, la destinazione da raggiungere è asiatica, americana o africana, la situazione si fa grave. Quale persona ragionevole acquisterebbe un volo intercontinentale con soli 14 o addirittura 10 giorni di anticipo? Nessuna, fatta eccezione per gli schermidori italiani a proprie spese, costretti a investire Euro 1000 o più a volo per un totale di 8 gare di Coppa del Mondo ogni anno.
Ma non è finita qui. Il regolamento federale stabilisce anche i criteri di merito per l'autorizzazione alle Gare di Coppa del Mondo.

Nella categoria Assoluti, il CT ha totale libertà di scelta sulle convocazioni e sulle autorizzazioni, a parte 2 posti: uno è per il miglior atleta assoluto, l'altro è per il miglior atleta U23 tra i richiedenti (considerando il ranking nazionale assoluto).

Un atleta che progetta di partecipare ad una gara di Coppa del Mondo a proprie spese è quindi obbligato ad aspettare gli ultimi 14 o 10 giorni prima della gara. In alternativa, se occupa una posizione alta nel ranking italiano, può letteralmente "farsi due calcoli" sulla base degli atleti convocati dal CT.

Per fare un esempio, un atleta assoluto che occupa la 6a posizione nel ranking, ha la matematica certezza di essere autorizzato se il CT convoca i primi 5 del ranking. Lo stesso vale per il primo atleta U23 del ranking assoluto escluso dalle scelte di convocazione del CT.

Sarebbe quindi auspicabile che i commissari tecnici delle varie armi emanassero le loro convocazioni quanto più celermente possibile, se non altro per permettere ai 2 atleti che verranno autorizzati in base al ranking di acquistare i voli in anticipo. Considerando che le gare di Coppa del Mondo del calendario Assoluti hanno cadenza mensile e che le prove nazionali assoluti sono 2 all'anno, sarebbe ragionevole la pubblicazione delle convocazioni nel più breve tempo possibile, ovvero il giorno dopo l'ultima gara utile.

Questa pratica di mero buon senso non andrebbe contro nessuna norma federale, né inficerebbe la libertà di scelta dei CT.

Parimenti, per rimanere in tema di buon senso, sarebbe caldamente gradito che la Federazione modificasse i termini per le autorizzazioni da 15 a 30 giorni. È impensabile che un atleta venga a conoscenza di poter partecipare ad una gara intercontinentale con soli 10 giorni di anticipo (ovvero più o meno quando dovrebbe fisicamente partire) ed è irrispettoso che debba sostenere il costo di un volo last minute di questa portata.

Queste pratiche federali sono immutate da almeno un decennio.

Come è possibile che nessun CT e, ancora peggio, nessun esponente federale o rappresentante degli atleti si sia mai posto il problema, nonostante le tante lamentele di atleti e genitori?
Come è possibile mancare di rispetto, perché di rispetto si tratta, alle tante famiglie che investono sui propri figli, contribuendo così a mantenere vivo il movimento schermistico giovanile?

A onor del vero bisogna specificare che alcuni commissari tecnici del fioretto e della sciabola, in occasione delle gare più dispendiose, si sono più o meno organizzati in modo autonomo per emanare le convocazioni e le autorizzazioni celermente (in ogni caso si tratta di pratiche marginali e limitate).
Per concludere, le considerazioni sin qui evidenziate sono volte a far comprendere a tutti, in primis alla Federazione, la situazione in cui verte un grandissimo numero di atleti: basti pensare a quante sono le gare di Coppa del Mondo, assolute e giovanili, maschili e femminili, nelle 3 armi, nell'arco di un anno.E per quanto riguarda la nostra Federscherma, basterebbe un piccolissimo sforzo per venire incontro a tutti questi atleti che investono continuamente su loro stessi per rappresentare la Nazionale italiana, la stessa Nazionale dei convocati.

Ezio RINALDI

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