22 luglio 2024

GIOCHI DI PACE - L'anima delle olimpiadi e delle paralimpiadi


Mancava nel panorama letterario un libro che allo stesso tempo fosse una testimonianza personale sia dello sport che della pace e infatti per merito del Dicastero Vaticano per la comunicazione che è scaturito “Giochi di pace”, una collectanea di confessioni (è il caso di dirlo) sullo sport, la cui prefazione è di Papa Francesco.
Numerosissime le testimonianze da José Toentino de Mendonça Cardinale prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, passando per Andrea Abodi, Thomas Bach, Giovanni Malagò e Luca Pancalli, solo per citare i primi e più importanti esponenti delle istituzioni sportive mondiali e italiane. A questo vanno aggiunti sportivi di importante rilievo che forse solo il Vaticano poteva muovere. Nino Benvenuti, Jury Chechi, Nadia Comăneci, Marcell Jacobs, Francesco Moser, Jannik Sinner, Tommy Smith e molti molti altri per un totale di ottantadue testimonianze, cui vanno ricordate le quattro dei prossimi portabandiera italiani a Parigi 2024 Arianna Errigo, Gianmarco Tamberi, Ambra Sabatini e Luca Mazzone.
Questo lavoro però non sarebbe stato possibile se il curatore, Vincenzo Parrinello, non avesse messo assieme con dovizia e precisione tutte le testimonianze e ovviamente aggiungendo anche la sua, che dall’alto delle sue dieci olimpiadi da dirigente sportivo non manca di ricordare che: “Lo sport è soprattutto credere e vivere valori come amicizia, lealtà, tenacia, spirito di gruppo, sacrificio, rispetto, solidarietà, inclusione.” cui non dimentica di aggiungere che “Una parola forse li riassume tutti: fraternità. E la fraternità porta la pace.” che è il tema conduttore di tutte queste preziose testimonianze.
Oggi infatti più che mai questa parola è tanto pronunciata, per invocare una tregua alle ostilità che stanno colpendo molti luoghi del mondo, ma che purtroppo resta sordamente inascoltata. Non manca il Papa nella sua prefazione di ripeterlo: “Sì la mia speranza è che possa essere accolto l’appello per una tregua scaturita dal comune linguaggio popolare olimpico a tutti comprensibile a ogni latitudine. La mia speranza è che lo sport olimpico e paralimpico […] possa essere un originale canale diplomatico per saltare ostacoli apparentemente insormontabili.”, perché, non va dimenticato sono “beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati Figli di Dio” (Mt 5,9).
Importante anche l’annuncio, passato inosservato ai più, ma non agli addetti ai lavori, che il motto olimpico “Citius, altius, fortius” (Più veloce, più in alto, più forte) ideato dal padre domenicano francese Henri Dion agli albori della fondazione olimpica, sia stato ampliato di un nuovo aggettivo: Communiter, cioè Insieme. Avvenuto nel 2021, il CIO lo ha inserito perché connetteva la prestazione olimpica al celebre proverbio sportivo per antonomasia, ovvero “l’importante non è vincere, ma partecipare”. “Lo sport è un sempre nuovo Cantico delle creature che vedo abbracciato dalle mie encicliche Laudato sii e Fratelli tutti”, dice il Papa, che al termine della sua testimonianza si firma con il solo nome di Francesco.
Per i lettori di Piazzadellascherma è giusto evidenziare le testimonianze degli schermitori. Margherita Granbassi, oggi giornalista, regala un pezzo gustoso di personale confessione sui suoi sogni ed esperienze olimpiche, dove “rispetto, lealtà e fratellanza sono i cardini. Impegno e passione, vorrei aggiungere. [e] Chi nel suo percorso da atleta […] riesce a cogliere questi valori e a trasmetterli nel cammino della vita, avrà vinto due volte.”
Non manca Valentina Vezzali, sentitamente vicina al Papa, che cita più di una volta. “Lo sport è il linguaggio universale che unisce i popoli, che non conosce distinzione e differenze”, dice chiosando le parole di Francesco. Chiude la grande carrellata un pensiero sulla maternità di Arianna Errigo che è ritornata in gara per i mondiali di Milano nel luglio 2023, dopo soli quattro mesi dall’aver messo al mondo due gemelli, “una dimostrazione a me stessa e a tutte le donne, che si può essere madri e atlete di alto livello”, perché la vita, mi permetto di aggiungere io, non ostacola mai la felicità. E non c’è vita se non c’è pace, nei cuori e nei fatti.
Mi sia permesso citare che proprio alle olimpiadi di Berlino nel 1936, grazie agli immensi sforzi del CIO fu ottenuta una sorta di equità fra gli atleti, che purtroppo il nazifascismo inquinava con le sue leggi sulla razza ariana. Le attività diplomatiche sopra e sotterranee, garantirono uguaglianza di diritti fra razze e religioni, e furono gigantesche. A queste si aggiunsero anche numerose attività diplomatiche non ufficiali per conoscere e comprendere il fenomeno nazista che nessuno fino a quel momento aveva mai visto, se non da lontano. Per questo non è fatua la speranza del Papa di veder parlare i soggetti che sono responsabili del dialogo internazionale, in clima disteso e meno formale di quanto potrebbe essere un summit della pace.
L’auspicio di tutti è quello di vedere dei concreti passi in avanti, e una pronta fine di tutte le ostilità.

Fabrizio ORSINI

Titolo: Giochi di pace – L’anima delle olimpiadi e delle paralimpiadi
A cura di: Vincenzo Parrinello
Ed.: LEV – Libreria editrice vaticana – giugno 2024
Prezzo: 17,00€, acquistabile su tutte le piattaforme web.

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