Circa un mese fa (04.12.2024), il leader della compagine che si pone in alternativa alla attuale leadership federale convocò un incontro via web con la componente arbitrale del movimento scherma. Il numero degli auditori connessi è stato di una novantina di persone: una partecipazione consistente! Evidentemente molta era l’attesa, probabilmente in virtù delle possibili novità, (modifiche e miglioramenti) che il relatore avrebbe proposto.
Dal simposio online è emersa
la volontà di un cambio di rotta volendo attribuire o far diventare gli arbitri
i MAGISTRATI del nuovo movimento. MAGISTRATI di cosa? Forse, nel senso di un
giudice di gara che dovrebbe svolgere la propria mansione in serenità e senza pressioni?
Ed in pratica, ma molto più semplicemente e ancor più concretamente, assumere loro
stessi il ruolo di araldi/ambasciatori per un eventuale nuovo corso arbitrale?
E qui già sorge una domanda: fino ad oggi, cosa sono stati gli arbitri? Per la
mia visione, non sono altro che ragazzi/e i quali, per passione, si avvicinano
a questo ruolo, prima, in regione e, poi, in ambito nazionale. Lo svolgimento della
mansione di arbitro, in modo sereno e con autorevolezza, dipende dalla loro
preparazione e conoscenza dei regolamenti, elementi fondamentali per emergere
ed arrivare al gradino più alto: la qualifica di internazionale.
Le pressioni a cui è stato
fatto riferimento non si possono eliminare, giacché il gioco delle parti che
ognuno svolge in un assalto (atleta, maestro, accompagnatore) fa parte
integrante di un incontro di scherma. Infatti, un maestro partecipante a
quell’incontro virtuale, autodefinitosi “maestro di Pressione”, ha detto che fa
parte del proprio ruolo ottenere il massimo, sempre senza eccessi, anche per
pareggiare la pressione che dalla parte opposta della pedana svolge il suo
collega.
E’ da sottolineare che da
anni non si vedono più le sceneggiate di una volta. La federazione, attraverso
l’azione della Commissione Arbitrale, che gestisce l’attività e l’operato dei Direttori
di Torneo, Computeristi ed Arbitri, da anni persegue una condotta volta alla
eliminazione di ogni forma di protesta ed atteggiamenti non tollerabili. Ne
sono segno le svariate sanzioni che da anni sono impartite a chi travalica il
proprio ruolo. Oggi le gare, sempre con il necessario buon senso, sono svolte,
relativamente alla tensione sportiva, in ambiente sufficientemente sereno. Questo
dato è sotto gli occhi di tutti e, come dicevo prima, ascrivibile alle
direttive federali, e poste in essere ed applicate dalla commissione Arbitrale.
Altro argomento trattato è
stata la “formazione”, e la proposta individuata è l’istituzione di un docente nazionale
che la pianifichi e la coordini nei territori. Anche qui sorge spontanea la
domanda: ma questa figura non c’era pure prima? Tale compito non spetta
istituzionalmente a Presidente della Commissione arbitrale, che può svolgerla
direttamente o delegando qualcuno? Questo qualcuno, soprattutto negli anni 80 e
90, quando non era proprio il Presidente del GSA, non era per caso il compianto
maestro Giovanni Augugliaro? Quindi se tale figura, avente compiti sia
formatovi, che di indirizzo, che di individuazione dei soggetti migliori da
proporre alla Commissione stessa ed al direttivo FIS, era e/o è già presente
nei ruoli federali, dove è il nuovo, in cosa consiste il fattore novità?
Ho come l’impressione, se la
proposta da me recepita dovesse essere quella appena descritta, che si tratti
di mera propaganda. E’ bene ricordare che l’attuale governo federale ha e sta
investendo tanto nella formazione. Probabilmente, il proponente avrà o entrerà
in possesso di risorse aggiuntive per implementare l’esistente: staremo a
vedere, ma secondo quanto affermato in riunione, i rimborsi arbitrali potranno
subire degli aumenti solo in presenza di risorse economiche aggiuntive, che al
momento sono solo fantasie. Quindi ancora vacue promesse, idonee a generare
soltanto vane e flebili aspettative che difficilmente potranno essere
realizzate.
Sono state date
assicurazioni sull’ impiego degli arbitri in base alle fasce di appartenenza e
di merito. Anche qui la domanda è: allo stato attuale non esistono queste
fasce? Il settore ha una complessità non a tutti nota. Intanto il grado di
preparazione della nostra classe arbitrale è livellato verso l’alto e spesso
capita che giudici di gara vengano impiegati in fasce diverse da quella di
appartenenza. Ciò è dovuto al fatto che molte convocazioni siano disattese, nel
senso che vi sono molte rinunce a causa di impegni lavorativi (da noi non
esiste l’arbitro professionista).
Alla domanda sul numero dei
componenti la Commissione la risposta è stata “Non lo sappiamo”. E qui ogni
lettore può fare voli di fantasia e si sa che un posto in commissione GSA è
ambitissimo: si sta forse pensando di implementare il numero attuale? Ma,
soprattutto, questa ventilata implementazione ha un concreto aspetto tecnico o
è piuttosto una boutade dal sapore politico.
Il relatore ha affermato che
gli esami per il conseguimento del patentino nazionale introdurrebbero delle
novità, come, tra tutte il fatto che gli esami si sosterrebbero durante una
gara, con l’esaminatore che provvederebbe a correggere gli errori
dell’esaminando. Quindi, anche sotto questo aspetto, nessuna novità, poiché
tale prassi è stata perseguita in passato ed abbandonata per una evidente
lacunosità del giudizio. Infatti potrebbe accadere che ad un candidato capiti
un assalto “facile” dove si accenderebbe una sola luce o con una evidente superiorità
di uno dei due atleti, mentre ad un altro esattamente il contrario con un
evidente sforzo emotivo e psicologico.
Questo in buona sostanza il
contenuto della Call, ma può essere che mi sia sfuggito qualche passaggio ed in
tal senso prego chiunque dei partecipanti ad integrare o correggere quanto da
me riportato.
Credo, data la mia
esperienza, di poter fare delle proposte in merito ed, in tal senso, già fin
d’ora, mi permetto di precisare di potere reperire delle risorse economiche,
attraverso la non partecipazione a qualche gara a livello internazionale: ciò
porterebbe un sicuro risparmio economico da destinare al settore.
Pertanto, ravvisandosi la
necessità di elevare il livello qualitativo di tale categoria si dovrebbe
prevedere:
- un meccanismo efficace di aggiornamento e verifica periodica delle capacità dei singoli arbitri che la Commissione Arbitrale dovrà porre in essere, secondo le indicazioni della Federazione;
- la definizione dei criteri di disciplina delle incompatibilità tra appartenente al G.S.A., dirigente societario, tecnico e atleta;
- l'individuazione di un sistema di rimborso spese con relativo gettone di presenza che preveda un adeguamento automatico alla realtà economica, intesa come inflazione, del paese.
La
riforma, che potrebbe cambiare totalmente la struttura del GSA, sarebbe quella
di responsabilizzare il settore arbitrale, prevedendo
un criterio elettivo dei componenti della commissione, in luogo di quello
attuale di nomina, strutturandolo come un Comitato regionale ed assegnazione di
fondi con i quali redigere un bilancio preventivo e consuntivo. Nel primo
verrebbero enunciati gli obiettivi con i relativi costi e nel secondo la
realizzazione degli stessi.
Ezio RINALDI
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