06 agosto 2025

Anna CRISTINO - la rivelazione di Tbilisi: intervista ad Alessandro PUCCINI.

Intervista ad Alessandro Puccini - di Fabrizio ORSINI - 

È la rivelazione del mondiale di scherma di Tbilisi Anna Cristino, una storia singolare della scherma italiana.

Una rivelazione del fioretto femminile italiano, con un esordio in silenzio, e stoccata dopo stoccata, come all’Europeo, si è fatta notare finché è arrivata al podio. Sentiamo cosa ha da dire il suo maestro, Alessandro Puccini.

Alessandro PUCCINI
È una storia singolare che meriterebbe di essere conosciuta nella scherma, perché non ha vinto mai nulla. Né il GPG, o i nazionali cadette, ma nemmeno mondiali giovani o junior, anzi avrebbe voluto smettere qualche anno fa, ma poi è stata convinta a fare un ultimo tentativo dopo il quale è andata sempre di bene in meglio.

È la fiorettista della porta accanto?

È la fiorettista che aveva bisogno di costruire una sua scherma, di lavorare con i suoi tempi.

E alla Raggetti di Firenze ci è riuscita.

Sì siamo arrivati cinque anni fa e lì abbiamo trovato le condizioni ideali per esprimerci al meglio.

Una storia lunga.

Sì. ma se consideriamo che è giovane, nemmeno poi tanto. Comunque la costruzione dell’alteta è una faccenda lenta per un maestro di scherma, una sua peculiarità costruire l’allievo da quando è piccolo fino a farlo maturare nel momento giusto.

Quando hai visto il tabellone delle dirette cosa hai pensato?

Ero sereno. Livello alto, ma fattibile. Siamo rimasti lucidi e concentrati, studiando le avversarie che avremmo incontrato. Questo ha permesso di entrare in gara al meglio e quando si è in giornata nella scherma va tutto per il verso giusto.

Anna CRISTINO

La gara femminile arrivava dopo una prova dei maschi, purtroppo senza medaglie. Qual era il clima globale?

Bisogna precisare che la situazione contingente era minata da alcuni episodi significativi. Filippo (Macchi ndr) arrivava da un infortunio, Bianchi che era in grande forma non è riuscito a esprimersi al massimo, Marini che in qualche modo risentiva di alcuni cambi di abitudini, a valle del trasferimento a Roma, e Foconi che ha dovuto rinunciare al suo maestro Romagnoli, che attualmente è in Canada, hanno cambiato un pochino l’atmosfera globale. È comunque innegabile che il gruppo sia eccezionale, e lo ha dimostrato nella gara a squadre.

Molto carichi insomma.

Proprio così, e le donne non sono state da meno e anche un po’ investite da questo sentimento.

E com’è l’atmosfera nello spogliatoio femminile?

Molto buono direi, in quanto Anna e Martina (Favaretto ndr) c’è una buona intesa e stanno cercando di calcare le orme delle veterane Volpi ed Errigo.

Anche con il nuovo CT, Simone Vanni?

Direi ottimo. Nei collegiali sa infondere serenità e ha una buona presa sugli atleti che ne hanno stima.

Il passaggio fra Cerioni è stato importante credo.

Molto, anche perché Cerioni ha grande carisma e personalità, ma Simone non è da meno, pur mantenendo uno stile completamente diverso, grazie al quale sa infondere la giusta competitività e serenità allo stesso tempo. E comunque l’esperienza non manca. Sia da atleta, che nel periodo in cui è stato CT della paralimpica.

Ma torniamo alla gara di Anna Cristino.

Già, il tabellone. Dunque io avevo personalmente qualche cruccio, visto che avrebbe incontrato prima la Scruggs, e poi la canadese Harvey, ma poiché ha iniziato l’assalto con la dovuta concentrazione già dai primi colpi, ho avuto la percezione immediata che ce l’avrebbe fatta. Scherma pulita, idee chiare, determinazione adeguate. Nulla da dire.

Poi però la Ranvier…

Contro la francese c’è stato un calo di prestazione da parte di Anna e cercheremo di valutarne le cause. Va detto che la Ranvier ha fatto un gran bell’assalto. A proposito di questo mi chiedo se da parte della Ranvier fosse preparata quella cosa che fa nel rimettere la botta dopo aver mandato in parata l’avversaria. A tratti sembrava che le venisse spontanea, non come se fosse preparata. Di certo riguarderò bene i video per capire meglio e non farci trovare sguarniti, nell’insieme l’abbiamo vista maggiormente dotata di colpi diversi dai soliti, con una scherma in generale più varia o se vogliamo meno prevedibile del solito.

Nella prova a squadre Anna si è distinta comunque.

Esatto e credo che sia merito anche di Simone Vanni, che le ha dato fiducia nel darle l’assalto di chiusura nella finalina del terzo e quarto posto. Non è cosa da poco.

Tutto il contrario! Tuttavia le più esperte si sono espresse al di sotto delle proprie capacità, o mi sbaglio?

a sx Anna CRISTINO, a dx Alessandro PUCCINI

Sono entrambe fortissime e spetta solo a loro raccogliere le forze e proseguire dando il massimo, così come solo loro sanno fare.

Parliamo adesso di Martina Batini.

Bè la gioia è stata pari alla rabbia quando non è riuscita a qualificarsi per la semifinale. Partiamo però dall’inizio, cioè dal fatto che il rischio che si potesse incrociare con la Cristino che era piuttosto alto, poi il sorteggio le ha messe bene nel tabellone, e a quel punto la probabilità di raggiungere le prime quattro, era tangibile. Poi però qualcosa si è inceppata.

Eppure sembra rinata, schermisticamente parlando.

Per la verità due anni fa ha terminato il ranking in terza posizione, e ha conquistato il Campionato europeo individuale. Sia al mondiale di Molano che a quello di Tiblisi si è fermata ai piedi del podio e le è mancato il guizzo finale, ma è sempre stata fra le prime del mondo.

Due atlete al mondiale non sono poche per un maestro, come vi allenate?

Facciamo continui collegiali accordandoci con gli atleti di alto livello presenti nella zona, in modo da essere presenti sempre tutti assieme in sedi diverse.

Un sistema che sarebbe bello approfondire. Grazie per la tua disponibilità.

Grazie a te per questa intervista

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