Intervista ad Alessandro Puccini - di Fabrizio ORSINI -
È la rivelazione del mondiale di
scherma di Tbilisi Anna Cristino, una storia singolare della scherma italiana.
Una
rivelazione del fioretto femminile italiano, con un esordio in silenzio, e
stoccata dopo stoccata, come all’Europeo, si è fatta notare finché è arrivata
al podio. Sentiamo cosa ha da dire il suo maestro, Alessandro Puccini.
Alessandro PUCCINI |
È la fiorettista della porta
accanto?
È la
fiorettista che aveva bisogno di costruire una sua scherma, di lavorare con i
suoi tempi.
E alla Raggetti di Firenze ci
è riuscita.
Sì siamo
arrivati cinque anni fa e lì abbiamo trovato le condizioni ideali per
esprimerci al meglio.
Una storia lunga.
Sì. ma se
consideriamo che è giovane, nemmeno poi tanto. Comunque la costruzione
dell’alteta è una faccenda lenta per un maestro di scherma, una sua peculiarità
costruire l’allievo da quando è piccolo fino a farlo maturare nel momento
giusto.
Quando
hai visto il tabellone delle dirette cosa hai pensato?
Ero sereno.
Livello alto, ma fattibile. Siamo rimasti lucidi e concentrati, studiando le
avversarie che avremmo incontrato. Questo ha permesso di entrare in gara al
meglio e quando si è in giornata nella scherma va tutto per il verso giusto.
Anna CRISTINO |
La gara femminile arrivava dopo una prova dei maschi, purtroppo senza medaglie. Qual era il clima globale?
Bisogna
precisare che la situazione contingente era minata da alcuni episodi
significativi. Filippo (Macchi ndr) arrivava da un infortunio, Bianchi che era
in grande forma non è riuscito a esprimersi al massimo, Marini che in qualche
modo risentiva di alcuni cambi di abitudini, a valle del trasferimento a Roma,
e Foconi che ha dovuto rinunciare al suo maestro Romagnoli, che attualmente è
in Canada, hanno cambiato un pochino l’atmosfera globale. È comunque innegabile
che il gruppo sia eccezionale, e lo ha dimostrato nella gara a squadre.
Molto
carichi insomma.
Proprio
così, e le donne non sono state da meno e anche un po’ investite da questo
sentimento.
E com’è
l’atmosfera nello spogliatoio femminile?
Molto buono
direi, in quanto Anna e Martina (Favaretto ndr) c’è una buona intesa e stanno
cercando di calcare le orme delle veterane Volpi ed Errigo.
Anche con
il nuovo CT, Simone Vanni?
Direi
ottimo. Nei collegiali sa infondere serenità e ha una buona presa sugli atleti
che ne hanno stima.
Il
passaggio fra Cerioni è stato importante credo.
Molto, anche
perché Cerioni ha grande carisma e personalità, ma Simone non è da meno, pur
mantenendo uno stile completamente diverso, grazie al quale sa infondere la
giusta competitività e serenità allo stesso tempo. E comunque l’esperienza non
manca. Sia da atleta, che nel periodo in cui è stato CT della paralimpica.
Ma torniamo alla gara di Anna Cristino.
Già, il
tabellone. Dunque io avevo personalmente qualche cruccio, visto che avrebbe
incontrato prima la Scruggs, e poi la canadese Harvey, ma poiché ha iniziato
l’assalto con la dovuta concentrazione già dai primi colpi, ho avuto la
percezione immediata che ce l’avrebbe fatta. Scherma pulita, idee chiare,
determinazione adeguate. Nulla da dire.
Poi però
la Ranvier…
Contro la
francese c’è stato un calo di prestazione da parte di Anna e cercheremo di
valutarne le cause. Va detto che la Ranvier ha fatto un gran bell’assalto. A
proposito di questo mi chiedo se da parte della Ranvier fosse preparata quella
cosa che fa nel rimettere la botta dopo aver mandato in parata l’avversaria. A
tratti sembrava che le venisse spontanea, non come se fosse preparata. Di certo
riguarderò bene i video per capire meglio e non farci trovare sguarniti,
nell’insieme l’abbiamo vista maggiormente dotata di colpi diversi dai soliti,
con una scherma in generale più varia o se vogliamo meno prevedibile del
solito.
Nella
prova a squadre Anna si è distinta comunque.
Esatto e
credo che sia merito anche di Simone Vanni, che le ha dato fiducia nel darle
l’assalto di chiusura nella finalina del terzo e quarto posto. Non è cosa da
poco.
Tutto il
contrario! Tuttavia le più esperte si sono espresse al di sotto delle proprie
capacità, o mi sbaglio?
a sx Anna CRISTINO, a dx Alessandro PUCCINI |
Sono
entrambe fortissime e spetta solo a loro raccogliere le forze e proseguire
dando il massimo, così come solo loro sanno fare.
Parliamo
adesso di Martina Batini.
Bè la gioia
è stata pari alla rabbia quando non è riuscita a qualificarsi per la
semifinale. Partiamo però dall’inizio, cioè dal fatto che il rischio che si
potesse incrociare con la Cristino che era piuttosto alto, poi il sorteggio le
ha messe bene nel tabellone, e a quel punto la probabilità di raggiungere le
prime quattro, era tangibile. Poi però qualcosa si è inceppata.
Eppure
sembra rinata, schermisticamente parlando.
Per la
verità due anni fa ha terminato il ranking in terza posizione, e ha conquistato
il Campionato europeo individuale. Sia al mondiale di Molano che a quello di
Tiblisi si è fermata ai piedi del podio e le è mancato il guizzo finale, ma è
sempre stata fra le prime del mondo.
Due
atlete al mondiale non sono poche per un maestro, come vi allenate?
Facciamo
continui collegiali accordandoci con gli atleti di alto livello presenti nella
zona, in modo da essere presenti sempre tutti assieme in sedi diverse.
Un
sistema che sarebbe bello approfondire. Grazie per la tua disponibilità.
Grazie a te
per questa intervista
Nessun commento:
Posta un commento