01 dicembre 2025

PROGETTO ECOBLADE

Vi ricordate il progetto “Ecoblade”, quello che durante la campagna elettorale del 2024 intendeva riciclare le lame spezzate? (articolo pubblicato su piazza della scherma il 23 novembre 2024 a firma di Fabrizio ORSINI) È partito.

Il n.2 della FIS ha ripreso la tematica annunciando, tramite un video postato sui social, la messa in opera del progetto. Pertanto vale la pena andare un po' più a fondo e per due semplici motivi: 1. Fornire un contributo di idee alla FIS; 2. Analizzare il progetto sia sotto l’aspetto economico che ambientale.

Non voglio entrare, almeno per il momento, in altri temi assai interessanti: ne parleremo in futuro.

Allo stato attuale vale la pena prendere atto che un progetto annunciato in campagna elettorale sta prendendo corpo.

Il piano prevede la raccolta delle lame rotte e la relativa consegna sui luoghi di gara.  L’azienda che compirà il miracolo della rifusione sarà la Valbruna di Vicenza, chiacchierata sul sito del TG3 (https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2025/11/vicenza-bolzano-caso-acciaierie-valbruna-governo-ha-annunciato-di-voler-esercitare-golden-power-e40b31c3-00d0-4492-a8e4-6ee6a292ec21.html), per alcune faccende legate all’assegnazione fondiaria e i soldi, che derivano da questo, che sono il capitolo più interessante della vicenda. Non si intende entrare nel merito della bontà della iniziativa bensì sottoporvi alcuni dati scevri da ideologie o contrapposizioni nei confronti di alcuno.

Il costo dell’acciaio viene pagato circa 1.500€/ton (https://mercatometalli.com/quotazione-rottami/quotazione-rottami-mercato-italiano-quotazioni-rottami-di-acciaio-mercato-italiano/, una cifra non molto distante dal costo dell’acciaio edilizio. Se il peso di una lama si aggira sui 0,4kg (peso molto generoso!), per raggiungere 1,5k€, la FIS dovrebbe totalizzare almeno il peso di 3.750 lame.

Se a una gara come quella Cadetti di Roma, i 1.411 partecipanti avessero spezzato una lama, il progetto Ecoblade avrebbe raggiunto la stratosferica percentuale di circa mezza tonnellata, per un ipotetico incasso di 850/900€. Se e solo se ogni atleta avesse rotto una lama, cifra altamente improbabile.

Facciamo però un secondo calcolo, più esteso e supponiamo che lo sportello per incamerare le lame spezzate sia aperto tutto l’anno e alla fine della stagione sportiva la FIS abbia totalizzato la straordinaria cifra di una lama spezzata per ogni atleta agonista, che dal sito Scherma.me sembrerebbe essere il magico numero di 10.736 atleti, si potrebbe totalizzare circa 4.300kg, cioè 4,3ton, che tradotti in soldi, sarebbero 6.450€, il tutto da ripartire per 362 società (fonte Scherma.me), così come promesso dal Sito federale. Tirando le somme vorrebbe dire poco meno di 18€ per ciascuna società. Ma provate a pensare se ogni atleta rompesse non una, ma tre lame all’anno, siamo nell’ordine di circa 35,6€ per società sportiva!

Considerato, stando ai calcoli, che l’importo conseguibile sarebbe di irrisoria portata, allora sarebbe auspicabile porre in essere iniziative o, se volete, regolamentazioni, che disciplinino la destinazione degli importi realizzati.

Tutto ciò detto, se lo scopo è fornire un contributo alla ecosostenibilità, credo che l’iniziativa vada semplicemente sostenuta, contrariamente se la meta è realizzare un introito da destinare alle società credo che la montagna abbia partorito un topolino.

In conclusione, ho come la sensazione che il progetto sia un lampo che non genererebbe nè un temporale nè una bella giornata.

Ezio RINALDI

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