Riprendo il discorso della
campagna elettorale. Come ricorderete un Consigliere federale, presente su un
luogo di gara, pose in evidenza che il sottoscritto aveva già in iniziato la
campagna per il rinnovo delle cariche elettive. Ebbene, che male ci sarebbe? E’
un delitto forse porsi in alternativa a qualcuno e per farlo si frequenti i
luoghi di gara? Soprattutto se si vuole cercare di confutare legittimamente le
opinioni di natura politica si parli e si espongono pensieri ed idee alternativi
alla gestione attuale?
Forse ciò non è a tutti
consentito, ma per quanto mi riguarda essendo un uomo libero da condizionamenti
la mia aspirazione è quella di cercare di arrivare all’essenza delle cose e di
realizzare dei progetti nell’interesse dell’intero movimento sportivo a cui ho
dedicato una vita, naturalmente
sempre nel rispetto della libertà e della dignità di tutti.
Ora vi chiederete:” ma perché RINALDI dice
queste cose?” Ve lo spiego subito. Il Presidente Federale per contrastare
l’unità e la forza delle società laziali affermò per diverso tempo e
soprattutto prima e dopo l’Assemblea di Ravenna, che il Lazio voleva
impadronirsi della Federazione, senza riconoscere che il movimento laziale è
uno dei più produttivi: ma cosa ha fatto per questa regione? Niente poiché la
regione si è sempre tirata su le braghe da sola e non ha mai avuto velleità e aspettative di
alcun genere.
Oggi dal sito federale si
legge che il Presidente ha partecipato alla seduta del Comitato Regionale
tenutasi in data 3.05.12, affermando tra l’altro che “La scherma laziale è
una delle realtà pilastro del movimento schermistico italiano. Ho preso atto di
alcune meritevoli iniziative poste in essere e che ben si inseriscono nel
percorso intrapreso dalla Federazione Italiana Scherma, sia in termini di
promozione che di crescita dell'intero mondo della scherma italiana”.
Voglio ricordare al
Presidente federale
e a tutti noi che la
Regione Lazio, rappresentata egregiamente dal suo Comitato Regionale, da sempre è una realtà pilastro del movimento
schermistico italiano; sembra alquanto strano che lo stesso Presidente ha dovuto ammettere la realtà dei fatti solo
ora che si avvicina la scadenza del quadriennio olimpico, con conseguente
rinnovo delle cariche federali e solo ora dopo che il sottoscritto, che in un
certo qual modo è espressione di questa regione, ha rappresentato le proprie
dimissioni da qualsiasi incarico federale. Ma se
per farglielo ammettere c’era bisogno che RINALDI si facesse da parte, sono
fiero di aver rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere.
Come interpretare La
partecipazione del Presidente alla riunione del Comitato se non come un momento
di promozione di se stesso e quindi di campagna elettorale? Il 5 p.v.
parteciperà anche all’Assemblea dell’A.I.M.S. quindi come vedete non perde
occasione per fare politica, aggiungo anche legittimamente. Allora prima di
guardare la pagliuzza nell’occhio altrui si guardi la trave nel proprio.
Ad maiora
Ezio RINALDI
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