Le festività pasquali volgono al
termine, riprendo, quindi, a scrivere ed a porre in evidenza gli accadimenti
precedenti la Pasqua cristiana.
Prima di tale solennità ho
ricevuto due lettere di segno contrario. La prima, trasmessami sotto falso nome
e con pretesa di pubblicazione, riprendeva
ancora una volta la questione che coinvolge le due a.s.d. palermitane di cui mi
sono ampiamente occupato per l’attualità e la rilevanza nazionale che è emersa
in modo prorompente.
Nella lettera si fanno nomi,
cognomi e vengono espressi giudizi aspramente critici nei confronti di soggetti
sportivi a diverso livello coinvolti. Ovviamente anche in questo caso ho
richiesto all’anonimo interlocutore, cui avrei garantito comunque l’anonimato,
di consentire la sua certa identificazione
ma non avendo ottenuto alcun riscontro non ho potuto non negare la pubblicazione. Nel contempo, però, ho
ritenuto opportuno trasmetterne il contenuto al Presidente Giorgio Scarso nel sincero
convincimento che alcune delle questioni sollevate potessero essere fatte
oggetto di puntuale riflessione da parte sua.
Con la seconda lettera, invece
autografa, mi è stato manifestato un certo disappunto implicitamente riconducibile al noto problema
del conflitto di interessi ed alle articolate conseguenze cui esso dà causa
sia pur sotto un aspetto meramente passionale. La lettera si distingue particolarmente
per la pacatezza e la civiltà del suo autore e, a mio parere, avrebbe fornito
un ulteriore e valente contributo al dibattito consentendo di mostrare anche
l’altra faccia della medaglia. Tuttavia l’autore mi ha chiesto espressamente di
non pubblicarla ed ha avanzato una richiesta astrattamente legittima, a cui
avrei dato seguito sol che fosse stata effettivamente fondata. Ho avuto modo di
evidenziare, anche in altre sedi, che per la sussistenza del conflitto di
interessi non è necessario che siano realmente poste in essere condotte
illegittime ma ne è sufficiente la sola potenzialità.
Qualcuno ha detto che le passioni
fanno vivere l’uomo ma è pur vero che la saggezza lo fa vivere più a lungo. Per
questo motivo auspico che il nostro interlocutore metta da parte ogni passione
e restituisca ai fatti la loro effettiva dimensione riconducendoli nell’alveo
della logica e della ragione.
Mi permetto di evidenziare che
quando si manifestano propositi, rilievi, richieste a garanzia della verità e
della giustizia sarebbe quanto mai opportuno che ognuno, per la parte che gli
compete, dia il personale contributo, manifestando apertamente il proprio pensiero,
la propria posizione, altrimenti si finisce sempre con il gettare il sasso e
nascondere la mano e ciò non aiuta certo a porre rimedio alle varie mancanze,
siano esse provenienti dal centro che dalla periferia.
Questo mio scritto intende
sensibilizzare, ancora una volta, chi, a vario titolo, ha responsabilità nei
confronti del mondo che lo circonda: nel caso specifico la scherma.
Ezio RINALDI
Gent.mo sig. Rinaldi, dal suo ultimo post si evince chiaramente come la questione del conflitto di interessi non cessi di far discutere e continui ad infiammare gli animi. Fino ad oggi mi sembra che due sono i casi in cui si è posta la questione: quello riferibile ad alcune palestre siciliane e quello relativo al CT della spada.
RispondiEliminaMi fa molto piacere che vi sia qualcuno che rivendichi o difenda la legittimità del doppio ruolo rivestito da taluni esponenti federali, ma sarebbe stato più opportuno che questo qualcuno lo facesse pubblicamente, mettendoci la faccia. Dico questo perché l’incoerenza tra cosa si pensa e come si agisce è spesso considerevole. Per fare un esempio, facendo un passo indietro e tornando alla vicenda della pubblicazione sui siti associativi di fotografie ritraenti arbitri, continuo a chiedermi come mai il delegato del GSA Barrera si sia tanto soffermato su una foto, disinteressandosi, invece, dei numerosi rapporti di parentela e frequentazione che vi sono tra gli arbitri siciliani e alcune associazioni sportive.
Basti pensare per esempio al caso degli agli atleti della Mazara Scherma A.S.D. i cui assalti non di rado sono arbitrati da Emanuele Bucca, sponsor ufficiale dell’associazione nonchè cognato di Rosa Inzirillo, che vi svolge attività magistrale e fa parte del consiglio direttivo.. O il caso degli atleti di Accademia Scherma Palermo società gemellata di Mazara Scherma, il cui maestro affiliante è la stessa Rosa Inzirillo.
Ciò premesso, sig. Rinaldi, continuo a non capire se questo conflitto di interessi sussiste, ed allora non comprendo perché il Presidente Scarso non interviene con l’incisività impostagli dal ruolo rivestito, oppure non sussiste ed allora, con buona pace di coloro che credono sia ancora vigente il principio sancito dall’art. 10 del Codice di Comportamento Sportivo C.O.N.I., non rende noto, una volta per tutte, che quel sacrosanto principio è solo un’illusione.
Nelle more che una seria riflessione sull’argomento porti consiglio a chi di dovere, mi permetto di suggerire al presidente Malagò una piccola modifica normativa al Codice di Comportamento Sportivo. L’articolo 10 di nuovo conio dovrebbe essere così riformulato: I tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti del settore schermistico nazionale NON sono tenuti a prevenire situazioni, anche solo apparenti, di conflitto con l'interesse sportivo, in cui vengano coinvolti interessi personali o di persone ad essi collegate.
Cordiali saluti
Antonello Fileccia