31 maggio 2015

SFRATTATA L'ASSOCIAZIONE CARIPLO SCHERMISTICA PICCOLO TEATRO MILANO


http://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/01/ed/82/4d/provided-by-piccolo-teatro.jpgIl Piccolo Teatro di Milano, società di scherma fondata nel 1958 per iniziativa del regista teatrale Giorgio Strehler, viene sfrattato. Dopo la fusione con l’Associazione schermistica Cariplo Milano assume la denominazione di Associazione Cariplo Schermistica Piccolo Teatro Milano. Dalla stagione 2006/07 l'A.S. Cariplo Piccolo Teatro Milano è diventata Centro di Allenamento Federale (C.A.F.). Attualmente occupa (occupava?) un posto nel cuore di Milano, in Via Cerva, in zona San Babila. La sensazione è che in quei luoghi la scherma si faccia (si faceva?) in maniera pregnante tanto che anche i muri sono densi del sudore degli atleti.

Ultimamente il lavoro del Piccolo Teatro è stato di notevole consistenza tanto da diventare una sala scherma con atleti di valore e tra i suoi collaboratori figura un certo Alfredo Rota. Recentemente ha vinto il campionato italiano a squadre di B1, con grande sorpresa ma anche con merito.

Da tempo si sapeva del loro sfratto da via Cerva, ma se ne era solo parlato e dato il silenzio, si pensava che fosse tutto o quasi risolto, visto che in Italia sfrattare qualcuno è impresa ardua. Ci si aspettava molto probabilmente un epilogo diverso, ma ormai è andata così e sul Corriere della Sera di Milano del 29 maggio 2015 appare un articolo dal titolo altisonante: La scherma di Strehler perde il duello con il CONI.

Si sa che il Coni Servizi, ovvero la società del CONI che gestisce gli immobili ha bisogno di fare cassa e dalla vendita della palestra di via Cerva, vorrebbe ricavarne un bel gruzzolo, però fa strano che il Coni Servizi, provvedendo allo sfratto non abbia indicato una soluzione alternativa per uno spazio da destinare al Piccolo Teatro. Purtroppo la storia della scherma ci dice che gran parte delle società sportive di questa disciplina vive in condizioni di alto precariato logistico, e nonostante questo le medaglie arrivano puntualmente da tutte le competizioni sportive, in primis le olimpiadi. Evidentemente il Coni e ancora più, il Coni servizi è interessato più a far cassa che non ad assicurare al maggior produttore di medaglie olimpiche strutture adeguate. Quando porrà tra le priorità una adeguata politica sull’impiantistica sportiva allora il movimento farà il vero salto di qualità. Ciò che meraviglia più di ogni altra cosa e che non si perde occasione per porre in evidenza le posizioni di prestigio che la scherma ed i suoi dirigenti centrali occupano in ogni dove e proprio su questo che ci si pone la domanda: “quali vantaggi ne traggono le società schermistiche se nel momento del bisogno queste posizioni non si sfruttano?” Ho l’impressione che servano solo ad occupare poltrone comode.

Ezio RINALDI

 

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