27 settembre 2015

FESTA,INCONTRO E COMUNICAZIONE



C'era un comico che fece fortuna dicendo ossessivamente:  “parlamm' e nun ci capimm” (parliamo e non ci capiamo), e così pare che accada nella strategia comunicativa della federscherma. Nei giorni 12 e 13 settembre 2015 si è svolta nel salone di Palazzo Gotico a Piacenza la Festa della scherma, un grande avvenimento annuale in cui si premiano atleti, società maestri ecc., e, come si apprende dal sito federale, si è avuto anche l’incontro tra il Consiglio Federale ed i rappresentanti dei club schermistici italiani. Non so se chiamarlo incontro o assemblea, visto che erano invitate a partecipare tutte le società italiane: il fatto è che non tutti gli affiliati erano a conoscenza di tale invito. Il Presidente ha, quindi, presenziato una platea numericamente al di sotto delle aspettative: presenti erano le società coinvolte nelle varie premiazioni e menzioni, ma tutte le altre sono rimaste a casa loro.

Certo sarebbe bello leggere il verbale di quel consesso, se mai ne sia stato redatto uno. L’incontro, credo sia più corretto chiamarlo così, tenutosi nell’ambito di una festa è stato poco pubblicizzato, infatti per averne notizia bisognava collegarsi al sito federale e viene da chiedersi: “Chi per varie ragioni, indisponibilità di internet, assenza di energia elettrica o in presenza di altri impedimenti, da chi e come avrebbe dovuto apprendere la notizia?”.
Si danno per scontate cose che scontate non sono. Sembrerebbe che il vertice federale, tanto per citare una definizione cara a qualche giornalista, si sia lamentato o abbia posto in evidenza la esigua rappresentanza di società del nord: è stato un messaggio (snobbare il Presidente) o semplicemente una insufficiente comunicazione?
Credo più nella seconda ipotesi. Non basta lanciare un call sul sito per attendersi una larga partecipazione! Nell'era telematica, dei telefonini, dei siti web, della posta elettronica e della posta certificata (PEC), come abbia potuto, la federazione, quella che sbandiera la propria attenzione verso la base, non porre in atto una incisiva azione comunicativa per avere una partecipazione numericamente significativa?
Affinché si potesse attribuire la giusta valenza alla “Festa della Scherma”, dare una adeguata rilevanza all'incontro con il Consiglio Direttivo avrebbe dovuto essere l’obiettivo primario, poiché, ma è solo il mio pensiero, la Base pone più attenzione ad un confronto con il Presidente che non ad un avvenimento, sia pure particolarmente importate, come la “Festa della Scherma”. Credo che al Presidente possa essere sfuggito un meccanismo semplicissimo della buona comunicazione: se sei chiaro la gente capisce.
I contenuti della lunga prolusione del presidente, di quasi due ore di monologo, non sono stati divulgati, ancora, oppure sono reperibili nell'oceanico sito web in cui trovare notizie è più difficile che trovare un ago in un pagliaio.
Ah la chiarezza! Cosa assai utile alla base, contrariamente alla nebulosità, che invece aiuta molto chi gestisce il potere!

Ezio RINALDI

1 commento:

  1. NON COMUNICARE…È COMUNICARE

    Qualsiasi comportamento, in situazione di interazione tra persone, è ipso facto una forma di comunicazione. Di conseguenza, quale che sia l’atteggiamento assunto da un qualsivoglia individuo (poiché non esiste un non-comportamento), questo diventa immediatamente portatore di significato per gli altri: ha dunque valore di messaggio. Anche i silenzi, l’indifferenza, la passività e l’inattività sono forme di comunicazione al pari delle altre. La domanda non è quindi “se” una persona stia comunicando, ma “cosa” stia comunicando, anche tramite il silenzio o l’assenza.
    Dal primo degli Assiomi della Comunicazione, citati da molti scritti in tale direzione, si evince la Comunicazione della FIS e del suo presidente. Appunto, come lei scrive, non si trovano tracce del Bilancio e di altre cose che fanno riferimento alla Fis ed alla attività della stessa Federazione e del suo presidente. Basti pensare che ci sono scarni e generici scritti sulle riunioni del Consiglio Federale, ma non si entra mai nel merito.
    Non leggiamo mai dei membri del CF e del loro operato, questo per farci capire chiaramente che c’è un solo uomo al comando.
    Leggiamo di approvazioni di variazioni di Bilancio, ma non c’è il Bilancio.
    Leggiamo delle decisioni del Giudice Sportivo, ma non ci propongono una ricostruzione degli eventi che tenga conto anche delle lettere inviate alla FIS da parte degli interessati.
    Leggiamo il Calendario delle Gare, ma non dei criteri di assegnazioni delle sedi e degli organizzatori.
    Leggiamo degli Allenamenti o Gare ufficiali con i relativi convocati, ma questo solo dopo che il CF ha approvato e magari dopo che si sono svolti, così nessuno può obiettare e Comunicare in tal senso il dissenso con le motivazioni. Non leggiamo neppure le motivazioni relative alle scelte, se non su siti personali dei CT. Non leggiamo delle relazioni del CF a tali decisioni.
    Leggiamo e notiamo le foto utilizzate come mezzo di comunicazione chiara, quando si vuole imporre una scelta chiara.
    Leggiamo i nomi degli atleti e dello Staff, notiamo due nomi che sono una chiara ‘comunicazione’ della Politica federale. Scopriamo, infatti che oltre agli esperti massaggi di un talento, nel futuro della scherma italiana e come riferimento a favore di una difficile qualificazione olimpica, c’è il numero 50 del ranking assoluto, anno 1992 e con all’attivo un titolo europeo U23 nel 2013 e come da Curriculum del sito FIS ultimo risultato utile il 27simo posto agli Europei U23 del 2014.
    Ma anche in questo caso la Comunicazione del CT e della FIS è chiara. ‘’Le regole le decido, senza comunicarle apertamente, infatti, in passato la FIS ed i CT ci hanno abituato a dare spazio agli U20 o al primo anno over, negli allenamenti Assoluti e puntare molto sul Ranking. Ma adesso siamo a settembre 2015 e le regole sono cambiate.
    Chissà quali saranno nella prossima settimana, o giorni, o ore!!!
    Leggiamo che la spada maschile rischia di non qualificarsi alle Olimpiadi di Rio 2016, ma poco male, adesso c’è la svolta e si allenano con il numero 50del ranking e soprattutto con i loro Maestri, opps, con i maestri degli altri atleti convocati, opps... Wabbè almeno hanno il loro preparatore atletico, opps no quello è rimasto a casa.
    Wabbè dai ma dopo tutto la FIS Comunica quello che vuole, ma alla fine ascolta la base, infatti, dopo la gaffè ai Campionati del Mondo con la Fiammingo vincitrice e la delusione del Maestro per non essere stato convocato, adesso lui c’è, …opps, non c’è. Ma dai siamo a Modica e lui è di quella zona. Certo anche a Mosca, bastava un aereo, …ma, su questo la FIS comunica fin troppo bene e, infatti….

    Italo Rossi

    RispondiElimina