08 ottobre 2015

CONSIDERAZIONI E PROPOSTE DEL C.S. TORINO


Pubblico integralmente la lettera che il C.S. Torino ha inviato al Presidente della Federazione ed a tutti i club schermistici italiani, poiché meritevole di un serio dibattito, di un confronto che possa ulteriormente arricchire le tematiche esposte. Non ho voluto fare una sintesi, poiché avrei potuto stravolgerne i concetti, che così come enunciati rendono chiarissimo il pensiero del Consiglio Direttivo della società torinese. Intanto, a titolo personale, lo ringrazio per il contributo dato al movimento. Contributo assolutamente scevro da contestazioni o peggio ambizioni di qualsiasi genere.

“Il Club Scherma Torino, al solo fine di contribuire alla predisposizione del programma federale in occasione della prossima assemblea elettiva, sottopone sia alla Federazione, che alle società affiliate le sottoestese considerazioni nell’auspicio che le stesse possano confluire nel programma dei candidati alla Presidenza della Federazione ed al Consiglio Federale.

COMUNICAZIONE

Occorre considerare la necessità di una corretta comunicazione fra Federazione e società con un sito accessibile e sul quale possano essere ospitate osservazioni e proposte, tanto più che le società non hanno alcuna sede od occasione di dibattito e non possono essere chiamate ad esprimersi solo ogni quatto anni in occasione dell’assemblea elettiva. Discutere, confrontarsi e decidere costituisce lo stimolo necessario per la crescita, all’inverso una gestione burocratica è causa di inaridimento. La recente convocazione della riunione nell’episodio di Piacenza costituisce un buon inizio, ma occorre una più efficace comunicazione, che invece, è stata carente.

Le riunioni annuali delle società con gli organi federali da svolgersi, senza spese, al margine di gare nazionali (es. GPG) devono essere adeguatamente pubblicizzate superando la carente comunicazione che necessita di una riflessione sulla idoneità del Sito federale a raggiungere l’obbiettivo.

TRASFERIMENTI

E’ costume di assoluta scorrettezza, attraverso la promozione di alcuni maestri, causare il trasferimento di atleti da una società ad altra. Si consuma un’attività di sciacallaggio che non solo danneggia la società che perde gli atleti, ma gli stessi ragazzi che sicuramente perdono il gruppo di amici e la loro stessa serenità. Si è arrivati anche al punto di convocare o partecipare, nella sede della società che mira al trasferimento, ad una riunione con i soci dell’altra società con la presenza dei dirigenti e tecnici della società che mira al piano di acquisizione. Occorre ampliare le somme risarcitorie e la platea degli atleti per i quali le società hanno titolo ad essere risarcite dei costi di formazione sostenuti. L’atleta che si colloca, ad esempio al 20° posto è pur sempre necessario per comporre una squadra e privarne la società costituisce grave danno.

Occorre disincentivare una tale illecita pratica e gli effetti del trasferimento, che l’atleta ha diritto di richiedere, per la società di ricevimento opera solo al momento della corresponsione del risarcimento è garanzia del buon funzionamento dell’istituto. Inoltre in caso di disaccordo sull’entità del risarcimento la determinazione potrebbe essere demandata al Comitato Regionale. Sino al momento in cui venga erogato il risarcimento la società che ha preso in carico l’atleta non riceve punti né può inserire l’atleta nella squadra sociale.

Inoltre vanno riconosciuti al maestro che ha formato l’atleta i premi per un periodo di due anni decorrenti dalla data del trasferimento.

COMITATI REGIONALI E ORGANI DI GIUSTIZIA

E’ necessario conferire ai Comitati Regionali il potere di vigilare sul rispetto dei principi etici e consentire che in caso di violazioni abbiano titolo di denunciare i fatti agli organi di giustizia che devono essere articolati se non a livello regionale almeno per aree (nord, centro e sud) evitando la concentrazione romana che il Club di Scherma Torino ha duramente contestato per inidoneità, superficialità e trascuratezza nell’esame degli atti e documenti.

PROCURE REGIONALI ed ORGANI DI GIUSTIZIA

 Tali organi si possono articolare per aree con modifica regolamentare che dipende solo dalla volontà di decentramento espressamente prevista e disciplinate dal Codice della Giustizia Sportiva del Coni. Gli art. 3 ,15 e 22 per i giudici sportivi territoriali, mentre l’art. 42 consente le articolazioni territoriali dell’ufficio del Procuratore federale.

E’ possibile, quindi, regolamentare la materia adeguandola ai principi dettati dal Coni.

GARE

E’ necessario considerare che i costi delle trasferte sia per le società, che per le famiglie sono insostenibili. Senza dover ridurre le gare, una riorganizzazione delle stesse sul modello di simulazione esposto durante il convegno sul ”Quale futuro per la sciabola” potrebbe essere un’ipotesi da seguire o dalla stessa trarre qualche spunto che si muova nella linea indicata.

GARE INTERNAZIONALI

Si ritiene importante limitare da parte della Federazione le spese di trasferta per tutte le gare internazionali sia per il segretario generale, che per i consiglieri federali e i funzionari, privilegiando il corpo magistrale e sicuramente per i tecnici che hanno loro atleti in gara, ma anche per gli altri tecnici costituendo la partecipazione alle gare internazionali una quota rilevante della formazione.

SELEZIONI E CONVOCAZIONI

Le purtroppo note vicende delle selezioni e delle convocazioni rimesse all’assoluta ed insindacabile discrezionalità dei Commissari Tecnici impone la ricerca di criteri oggettivi e di un controllo sull’attività dei Commissari. Occorre trovare una strada intermedia fra la rigida selezione americana (il campione del mondo se non si qualifica resta ai blocchi) e la incontrollata discrezionalità che ben conosciamo. Il Presidente od i consiglieri delegati, uno per arma, devono verificare il rispetto dei criteri e le motivazioni dei Commissari se derogano ai criteri medesimi. Il Commissario Tecnico deve infatti poter avere margine di manovra e discrezionalità, che sono sempre state caratteristiche che hanno permesso all’Italia di distinguersi rispetto ad altre nazioni che hanno criteri molto più standardizzati. Ma questo non si può tradurre in pieni poteri e completa soggettività del selezionatore, per tre motivi:
  1. Gli atleti che si sentono “esclusi” si demotivano e sentono che essendo “poco graditi”, per motivi tecnici o altri motivi, in nessun modo potranno riuscire ad emergere, con il risultato di smettere o comunque diminuire il loro impegno, diminuendo la competitività della nostra rosa.
  2. Gli atleti che si sentono al sicuro e tranquilli del loro posto, spesso corrono il rischio di sottovalutare alcuni impegni, oppure tendono a “sedersi” e a rendere meno di quello che potrebbero. Dando loro l’obbligo di mantenere certi standard e di dimostrare di essere i migliori attraverso i risultati, e non solo per la considerazione che ricevono o per la bravura tecnica o il talento, li si manterrebbe continuamente motivati, dando loro quella spinta a migliorare che tutti ricevono da una sana competizione interna.
  3. La scherma, ed in particolar modo l’Italia, hanno sempre dimostrato che non esiste una ricetta unica per ottenere risultati, anzi l’eterogeneità degli atleti spesso si dimostra una risorsa soprattutto magari in competizioni a squadre. Affidarsi alla selezione di una sola persona basandosi sulla sua visione della scherma, per quanto sia sicuramente efficace e di alto livello, porterebbe ad impoverire quindi quel sistema che invece si è sempre rivelato vincente. Invece ciò su cui nessuno può sindacare e che restano oggettivi sono i risultati, che vanno quindi salvaguardati e valorizzati.

Alla luce di questi ragionamenti, come si può valorizzare la figura di un selezionatore? Si può proporre un meccanismo di questo tipo: la proposta è quella di lasciare a discrezione del Commissario Tecnico, in base alla sua esperienza e ai suoi parametri tecnici, l’individuazione di 5 gare, suddivise a suo piacere tra quelle nazionali ed internazionali, attraverso le quali si andrà a comporre un ranking che avrà funzione di selezione per i campionati europei e mondiali. Al momento delle convocazioni tale ranking sarà pubblicato sul sito federale e i primi 2 atleti per ogni arma saranno convocati di diritto in qualità di titolari alle prove individuali e a squadre di Europei e Mondiali. Al CT resterà la discrezione di scegliere motivatamente il terzo nome dell’atleta titolare, più il quarto che parteciperà, in occasione dei mondiali, alla sola competizione a squadre. IL presidente od i consiglieri delegati devono valutare le motivazioni del Commissario Tecnico.

ALLENAMENTI COLLEGIALI

Questi devono essere organizzati in maggior numero soprattutto per quello che riguarda le categorie giovanili, pensando anche ad una maggiore integrazione tra queste e la categoria assoluta. In questo modo si potrebbe evitare che atleti di meno di 20 anni siano costretti a decidere di trasferirsi a parecchi chilometri da casa propria per trovare altri atleti competitivi con i quali allenarsi. Per evitare di gravare troppo sulla Federazione, tali allenamenti potrebbero essere a parziale carico dei partecipanti. Andrebbero tuttavia svolti in sedi tali da evitare costi onerosi per gli stessi, magari con un sistema di rotazione se gli atleti fossero di provenienze particolarmente distanti tra loro. Inoltre tutti i tecnici di atleti convocati dovrebbero avere titolo di partecipare all’evento, sostenendone le relative spese, totalmente o parzialmente. Anche per gli allenamenti collegiali andrebbero inoltre individuati dei criteri più oggettivi, sia per la convocazione degli atleti, che per la convocazione dei tecnici.

FORMAZIONE MAESTRI

Questo è un aspetto fondamentale per la crescita della Federazione e di tutto il movimento. Vanno individuate delle formule che permettano a tutti i Maestri di crescere, anche a quelli lontani da centri di aggregazione di atleti di alto livello. Questo si può ottenere facendo ruotare con maggiore frequenza i tecnici che abbiano dimostrato di aver avviato un lavoro proficuo, portando atleti di categorie under 17 o under 20 a buoni livelli internazionali. Affiancandoli a tecnici esperti in qualità di convocati durante le competizioni internazionali e convocandoli anche a ritiri o allenamenti collegiali si aumenterà la loro esperienza, si permetterà di diffondere maggiormente sul piano nazionale l’alto livello, e si instaurerà un clima di crescita e collaborazione continua tra Maestri.

In sintesi, far ruotare molto di più i tecnici permetterebbe una maggiore crescita degli stessi.

E’ auspicabile coinvolgere il GSA nei corsi di formazione ed aggiornamento per tecnici, maestri ed istruttori nazionali. Si ritiene in ogni caso fondamentale calendarizzare riunioni fra GSA e tecnici sia per aree territoriali (nord, centro, sud), sia su piano nazionale.

Si potrebbe inoltre, nell’ottica della formazione dei tecnici, individuare 15 giorni continuativi, anche all’interno del collegiale under 20 di settembre, in cui 2-3 Maestri affermati e riconosciuti formino altri Maestri, che vogliano crescere a loro spese. Anche i fruitori dei corsi andrebbero selezionati dalla Federazione in base al loro curriculum, per mantenere alto il livello della formazione. Si instaurerebbe così un circolo virtuoso per crescita di atleti, di tecnici e di società, senza contare un eventuale introito per la Federazione.

Le argomentazioni svolte, come già detto, costituiscono un contributo alla Federazione ed una riflessione per le società che possono utilizzare questo documento come meglio credono.

Il Direttivo del Club Scherma Torino”

14 commenti:

  1. Condivido tutto. sono lieto che una grande società schermistica Italiana ne parli, e sono ansioso di conoscere la risposta della FIS. Dal mio canto sarei lieto che per diventare maestro non ci vogliano così tanti anni e...tanti soldi.
    Fabrizio Orsini

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    1. Gent.mo M° Orsini mi fa molto piacere vedere il particolare entusiasmo causato la lettura della lettera sopra riportata.
      Rilevo, con altrettanto piacere, anche la sua ansia di conoscere la replica della FIS.
      Mi permetta, però, di farle notare che, fino ad oggi, Lei non ha ancora informato i lettori di questo blog circa la risposta che la Fis Le ha fornito a giustificazione del mancato rimborso della quota di iscrizione ad una gara, come da Lei accennato nel penultimo post pubblicato.
      La prego, pertanto, di voler rispondere alla domanda precedentemente posta dal sig. Rinaldi, non essendo l’argomento di minore interesse rispetto a quello odierno.
      Per il resto anch’io condivido appieno i rilievi sollevati dal Club Scherma Torino.
      A. Fileccia

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  2. Dalla pagina facebook di Paolo CUCCU riporto alcuni commenti alla lettera del C.S.Torino:

    Paolo Filalete Cuccu
    "Ritengo che in questo post siano state mosse accuse gravissime, quanto molto circostanziate. Minimo ci si aspetterebbe una risposta dalle persone citate, o quanto meno una indagine federale volta a fare chiarezza la dove mi sembra ci stiano creando zone d'ombra particolarmente frequentate.
    "Si è arrivati anche al punto di convocare o partecipare, nella sede della società che mira al trasferimento, ad una riunione con i soci dell’altra società", mi pare che sia abbastanza per muoversi a livello federale.";

    Guido DB
    "umh detta così quella frase fa intendere che uno sa ma non vuole dirlo apertamente...o le cose si dicono o meglio tacere!!"

    Paolo Filalete Cuccu
    "Guido hai ragione, infatti un'accusa così in altre federazioni sarebbe oggetto di indagine perchè lede l'immagine stessa dello sport in questione. Lo descrive come un ricettacolo di loschi maneggioni, e questo è gravissimo. Una indagine serve proprio a stabilire se questa accusa, per altro abbastanza dettagliata, corrisponde a fatti reali, ed allora i responsabili andranno incontro alle giuste sanzioni, in caso si riveli solo un'accusa infamante allora sarà l'accusatore a dovere essere perseguito.";

    Gabriella Bozza
    " Io credo che il direttivo del c.s. Torino abbia messo in evidenza quello che sta succedendo in Italia in questo momento,abbiamo lavorato tanto affinché la scherma si facesse anche nei piccoli centri e non solo nelle grandi società e credo che i risultati ottenuti in questi ultimi decenni siano il frutto di tutto questo lavoro.....tornare indietro non credo sia la cosa giusta!!!!!!!"

    Guido DB
    "è cosa assai difficile dimostrare che un maestro o una società abbiano corteggiato o invitato un atleta a tesserarsi x loro...o gli atleti escono allo scoperto oppure il tutto sarà sempre coperto da una nebbia difficile da eliminare!!!";

    Paolo Filalete Cuccu
    "Ma qui non si parla di generico "corteggiamento", ma di una riunione, che certamente ha avuto una sede ed una data, oltre che dei partecipanti.";

    Guido DB
    "e come fanno a sapere cosa è stato detto in questa riunione?e perché nel caso lo sapessero lo fanno presente solo?? perdonami ma x come sono fatto io le cose dette a mezza bocca non piacciono...non so se la Federazione farà questa indagine o meno!! a voce ti dirò la mia idea su come si possa evitare o meglio regolamentare questo "ratto delle sabine" xkè le questioni vanno viste sotto vari punti di vista. .quello delle piccole società delle grandi e della Federazione che vi ricordo "campa" solo e soltanto grazie alle Medaglie che si vincono alle Olimpiadi";

    Paolo Filalete Cuccu
    "Guido la tua opinione mi interessa molto, ci vediamo ai Master ad Ariccia se ci sei";

    Guido DB
    "con piacere!!!"

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    1. Mi inserisco brevemente nel dibattito , che seguo con un certo interesse, per ribadire alcune argomentazioni che, a suo tempo, ho espresso e sostenuto con quanti, incaricati dalla FIS, elaborarono l'attuale regolamento.
      I tempi di durata biblica utilizzati e i risultati raggiunti mi fecero dire che la montagna aveva partorito il topolino (parturiuntur montes et nascetur ridiculus mus, direbbero i latini). Indubbiamente si era fatto un primo passo che però, come di fatti è stato, non è servito a nulla.
      Sostenevo allora che, trovandoci di fronte a veri e propri comportamenti delinquenziali (è tipico della "mafiosità" impadronirsi dei risultati del lavoro degli altri) le decisioni eventualmente prese dovevano servire da vero e proprio "deterrente". Le somme esigue, la valutazione riduttiva del valore degli atleti, la salvaguardia, sempre e comunque, dei gruppi sportivi militari, hanno reso invece insignificanti le decisioni prese, avallando l'incredibile ed interessata "transumanza" passata e attuale e mortificando soprattutto i giovani maestri, non solo nel loro presente lavoro ma anche nelle speranze di gratificanti mete future. Trovo che l'argomento sia molto complesso e coinvolga numerose importanti sfumature. Mi auguro che la buona volontà dimostrata allora (ricordo di aver apprezzato numerosi interventi dell'attuale Segretario Generale), spinga a fare un ulteriore passo avanti nella difesa di chiunque, con il proprio impegno,la propria passione e la propria competenza, acquisisca dei meriti. Ho letto da qualche parte, e condivido, che "il furto di merito è furto di vita". Non intervenire, da parte di chi ha il potere di farlo, potrebbe essere confuso con una, seppure involontaria, complicità.
      Un cordiale saluto
      Gianni Sperlinga

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  3. Buongiorno Rinaldi,
    Sperando di non creare risentimento su temi abbastanza delicati, desidero portare il mio contributo, che mi vede su posizioni un tantino differenti da quelle del Direttivo CS Torino. Premetto che l'iniziativa è pregevole trattando temi politicamente complessi in maniera trasparente e suscitando quindi un dibattito propositivo. Sula mobilità degli atleti io non penso si debbano aumentare i risarcimenti tra le singole società, così come sono regolati al momento, in quanto alla fine è l’atleta a farne le spese. Io ritengo che ogni atleta debba avere la libertà di andare nella sala che lui e la sua famiglia reputano la più idonea, questo perché ho una certa esperienza di calcio e vedo con preoccupazione la tendenza ad arrivare al punto in cui ragazzi di 14 anni non possano praticare lo sport desiderato solo perché la società di appartenenza impedisce loro di andare a giocare da un'altra parte. Le pratiche “commerciali” delle singole società le lascerei perdere senza scandalizzarmi più di tanto, fanno parte dei tempi e ci fanno perdere di vista il vero problema. Ritengo infatti la soluzione vada trovata in Federazione, nel senso che ogni atleta si tessera (alla fin fine) con la Federazione e non con il club di appartenenza ed ogni spostamento da una società all'altra deve essere consentito in piena libertà. Ritengo debba essere compito della Federazione regolare eventuali crediti e debiti formativi tra le società di tesseramento, questo è un tema che non può essere lasciato alla discrezionalità delle single società, nell'interesse e difesa degli atleti sulle cui libertà di movimento io non permetterei alcun compromesso.
    Sulle convocazioni e ritiri invece, parlo solo per la spada, arma nella quale esercito la didattica. Il nostro movimento di spada è talmente ampio e numeroso che pensare di gestirlo in base ad esperienza e discrezionalità di scelta sia un tantino semplicistico. I grandi numeri devono essere affrontati con i numeri, e nella spada penso quindi si debba andare verso la strada Americana (che poi è anche di molte altre nazioni), che utilizza il principio della trasparenza e pari opportunità nella definizione delle convocazioni e non concede alcuna discrezionalità ai tecnici. Trasparenza e pari opportunità creano competizione interna che è l’unica strada per fare crescere il livello tecnico del movimento e portare alla fine ad ottenere risultati in campo internazionale. Togliere discrezionalità ai tecnici non significa svilirne il compito ma altresì proteggerli da ingerenze politiche e permettere loro di fare il loro lavoro con la massima libertà didattica.

    Un saluto e buon lavoro.
    Stefano Bellomi, Maestro di scherma.

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    1. Caro Maestro, il tuo commento non potrà che accrescere il contributo a migliorare le cose. Ho una mia idea, ma non prendo posizione sul blog per non influenzare la discussione. Grazie per il tuo intervento e spero di leggerti ancora.

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  4. CONVOCAZIONI E COMUNICAZIONE

    Come si legge nella lettera, "gli atleti esclusi si sentono demotivati...."
    Appunto ma questa è la chiara 'tattica' demotivare quegli atleti che non rientrano negli standard (sono ormai chiari quali siano...) ma che comunque vincono o "rischiano" (il termine è appropriato perchè romperebbero gli equilibri) di farlo.
    E poi cosa meglio di convocare ed autorizzare atleti senza comunicarlo a nessuno.
    Nel regolamento Attività Agonistica si legge: "RICHIESTA DI ISCRIZIONI A PROPRIE SPESE A GARE DI COPPA DEL MONDO E “SATELLITE”
    Le richieste di partecipazione a proprie spese dovranno essere effettuate dalle Società Schermistiche con una
    preiscrizione sul sito del Tesseramento in: “Iscrizione Gare – Gran Premio Assoluti/Giovani – Internazionale”,
    tassativamente 15 giorni prima della rispettiva gara. Non saranno prese in considerazione le richieste
    pervenute in ritardo o in altra maniera.
    Le autorizzazioni verranno concesse sulla base del Ranking di categoria attualizzato"
    Ora considerando che il 23 c'è sia la prova di Coppa di Legnao che quella di Berna, perchè la FIS ed il CT rispettando il regolamento da loro imposto, non ci ha comunicato le scelte del CT in merito ad autorizzazioni e convocazioni.
    Andreotti diceva "pensar male si fa peccato ma non si sbaglia". Se le pubblicassero adesso con qualche "strana" scelta, il CT potrà usare sempre la frase: ma a RAvenna a dimostrato di meritarlo. Si ma la prova Open è postuma alla data di scadenza delle convocazioni e quindi anche il ranking attualizzato. Viceversa potrà dire, quello si perchè prima di Ravenna era tra i primi. Onde evitare equivoci e nella linea della massima trasparenza, non sarebbe stato il caso di pubblicare tutto prima come da REGOLAMENTO FIS? Non ci illudiamo di leggere anche poche righe sul perchè di alcune scelte, ma almeno di conoscerle. Ci rendiamo contro che scrivere le cose prima di Ravenna esporrebbe la FIS e il CT a domande chiare e dirette durante la gara o a smentite. Immaginiamo che a questo punto, come fece lo scorso anno, dove aveva propri atleti in finale ad 8, anche quest'anno il CT autorizzi alle prime gare di Coppa i FINALISTI dell'Open.
    Svevo Morandi

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    1. M è stato segnato che le convocazioni per la gara di Berna (coppa del mondo), erano visibili sul sito FIE prima e dopo la gara di Ravenna ....ora mancano i tre a pagamento in base al rank. Come si può notare non sono stati convocati atleti, diciamo così, discussi: diamo a Cesare quel che è di Cesare.

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  5. Fantastico dobbiamo vederle sul sito FIE e la FIS non ci può informare visto che sono soldi dei Tesserati FIS.
    Per precisione il file di riferimento è stato generato e pubblicato oggi (13ottobre) quindi il mio scritto è più che mai attuale e infatti notiamo l'ottimo Baroglio, ci sarebbe stato? Poi la FIS prevede nel regolamento la richiesta di partecipazione entro 15gg prima con relativa autorizzazione, ma fino ad ora non si sa chi saranno quelli autorizzati a spese proprie? Lo scorso anno furono premiati per oltre 3 gare di Coppa, i finalisti di Ravenna. Adesso?
    Basti pensare che a livello femminile sul sito FIE di oggi, risultano iscritte solo 8 atlete e manca la campionessa del Mondo, 3 delle quattro atlete della squadra del Mondiale. Però ci sono le solite strane presenze di atlete super stimate da anni. Ma in questo caso, lo stile lo conosciamo, le caratteristiche necessarie per rientrare nelle scelte del CT sono chiare.
    Rinaldi grazie sempre per la chiarezza che offre questo sito, in assenza totale di informazione e comunicazione.
    Svevo Morandi

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  6. Salve, leggendo mi chiedevo solo due cose:
    ma il solerte interlocutore che le ha fatto notare che parte degli iscritti erano sul sito FIE perchè non si adopera affinchè la FIS pubblicasse, come da SUO regolamento, l'elenco degli autorizzati e convocati, 15 gg prima?
    Una volta scoperto che sul sito FIE perchè non ha chiesto alla FIS di pubblicare l'elenco completo?
    Come mai sul sito FIE aggiornato ad oggi, si leggono 11 nomi e non 12 come previsto per l'Italia dal regolamento FIE?
    Ci sarà la sorpresa dal cilindro? magari comunicandola il giorno della gara le contestazioni saranno inutili?
    Le domande sono sempre tante ma la FIS fa il gioco del silenzio e dalla non trasparenza per continuare con la sua politica....ricorda ben altre situazioni e periodi storici

    Italo Rossi
    P.S. per non parlare della gara di Legnano dove,a 3gg dall'inizio non si conoscono i nomi delle prescelte 'unte' dal CT

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    1. Caro Rossi, a mio avviso, considerato che la persona che mi ha segnalato la pubblicazione dei convocati non è presidente di società, maestro o atleta, non ha nessuna competenza a fare segnalazioni alla FIS. Ha semplicemente inteso dare una informazione per il blog. Ritengo che ricondurre alla spada il contenuto dello scritto dell'avv. Vecchione mi sembra riduttivo. In tale lettera sono state scritte molte cose e come ho affermato in premessa della lettera medesima, almeno per me, sono tutte condivisibili. Ora la palla passa alla FIS.
      Grazie per il contributo.

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  7. AMMISSIONE DI …

    Siamo inorgogliti che la FIS dopo il nostro scritto del 12ottobre, è corsa a pubblicare, ieri 13ottobre, un comunicato con l’elenco degli atleti autorizzati a Legano e Berna. Notiamo anche che c’è il Ranking aggiornato al giorno 11.
    Due cose non chiare: come mai la FIS che in HomePage pubblica sempre ogni comunicato, decide di non mettere il Ranking e soprattutto gli Autorizzati di Novembre?
    Inoltre, visto che dalle autorizzazioni della SpF si e vince che sia stato dato peso al ranking aggiornato, perché la FIS pubblica regolamenti se non li rispetta?
    Non ci si dica che nel regolamento il CT sceglie il 50% dei nomi. Sarebbe cosa normale se questo avvenisse per premiare quegli atleti/e che da U20 sui quali investire. Ma, autorizzare le numero 22 e 29 del Ranking (quello valido prima di Ravenna e non il successivo nelle quali sono comunque 19 e 17) nate nel 1992 e 1993 che motivo c’è se non che per premiare le scelte societarie fatte?
    Ci si accusa di essere polemici, in realtà il sito offre a noi l’unica possibilità di essere chiari e cercare spiegazioni in cose che turbano gli atleti e sviliscono il lavoro delle famiglie e dei Tecnici. Ricordiamo che “Il termine polemica deriva dal greco "πολεμικός" che significa "attinente alla guerra", e designa quindi una sorta di guerra, per lo più verbale, condotta contro un avversario detto bersaglio della polemica”. La nostra anche in questo caso non è una guerra ma una ‘supplica’ affinchè ci sia trasparenza e chiarezza delle regole.
    Certo per essere lei una persona da evitare (come lei scrive in “La libertà ha un costo”) ed il sito un luogo di polemici, la FIS da spazio a quello che si scrive, infatti, corre ai ripari spesso e lo fa in modo silenzioso. Ma vede presidente Scarso, siamo stufi di questo modo di gestire la NOSTRA scherma, quindi siamo molto molto attenti a tutto e lo scriveremo fin quando Rinaldi ci ospiterà.
    Svevo Morandi

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  8. ben trovati sul blog, purtroppo sono stato all'estero per qualche mese e solo ora leggo i preziosi contributi proposti.
    ha ragione sig. Rinaldi , nell'articolo si ipotizzano accuse pesantissime, se non sbaglio il regolamento di giustizia di ciascuna federazione, compreso la scherma, impone a ciascun tesserato , che venga solo a conoscenza di fatti che possano portare ad evidenziare eventuali violazioni disciplinari, l'obbligo formale oltreché morale di informare gli organi di giustizia interni costituiti (Procura Federale) , solo così si può fare chiarezza e spazzare il campo da illazioni e sospetti.
    Tramacere

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  9. Caro avvocato, ho letto con molta attenzione la tua lettera e la ritengo condivisibile in ogni suo contenuto.
    Certamente la complessità degli argomenti trattati non può avere uno sviluppo su questo, sia pure autorevole, blog. Pertanto mi farà molto piacere discuterne personalmente con te, assicurandoti sin da ora la mia massima collaborazione, nel tenere vivo l'interesse per quanto da te scritto. Terrò calde le tematiche trattate in ogni mio intervento.
    Caro Presidente, tutto ciò nel primario interesse della crescita dell'intero movimento schermistico.
    Un caro saluto Mario Castrucci

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