Nella giornata del 7
feb. u.s. sono stato a Norcia ove si svolgevano i Campionati Italiani U.23.
Francamente non sono andato lì per assistere alle gare, ancorché interessanti,
ma per farmi vedere e cercare di capire chi possa o possano essere il/gli individuo/i
che, in un modo o nell’altro, sfruttano la mia persona quale mezzo di
contrattazione per ottenere una qualche prebenda. Perché dico questo? Semplice.
Non più tardi di qualche settimana fa una persona aveva manifestato ad un mio
amico il proposito di chiamarmi, chiedendo allo stesso di verificare la mia
disponibilità. Quando mi è stato riferito tale proposito mi sono dimostrato
riottoso. Il motivo è molto semplice: la persona che intendeva chiamarmi era
stata diffidata, in modo garbato ed amichevole, a non avere contatti con il
sottoscritto, poiché ciò gli avrebbe precluso la possibilità di interagire con
le alte sfere federali. Il soggetto in questione, nonostante avesse aderito all’invito,
non ha ottenuto le attese attenzioni e ciò gli ha fatto affermare:” E’ arrivato
il momento di telefonare a RINALDI”.
Ebbene questi
giochetti con me non funzionano, non sono il raccoglitore delle insofferenze
degli opportunisti, i quali osannano il Presidente quando ottengono qualcosa ma
pronti a dirne di tutti i colori non appena le loro aspettative segnano il
passo. Sono disponibile ad ascoltare chiunque abbia voglia di parlarmi con
serietà e la serietà non la intendo come un consenso alle mie idee, bensì un
contributo al movimento, anche in un contesto di contrapposizione ideologica.
Non dovrei stupirmi più
di tanto, anche se un Consigliere federale mi ha detto: “ Mi meraviglio del
fatto che ancora ti sorprendi di tali comportamenti. ” Come faccio a non
stupirmi? Posso capire che una simile condotta appartenga ai meno giovani, a
quelli che hanno meno esperienza ma non lo posso accettare dai 60enni. Da gente
matura che dovrebbe essere d’esempio ai più giovani. No! Non ci potrò mai fare
l’abitudine. La credibilità degli esseri umani si manifesta attraverso la loro onestà
morale, intellettuale e materiale e, purtroppo, devo constatare che nel nostro
mondo siffatte qualità sono latitanti per diversi individui. Costoro ritengono
conveniente rinunciare a principi o ideali e scendono spregiudicatamente a
compromessi per tornaconto o comunque per trarre il massimo vantaggio dalle
condizioni e dalle opportunità del momento, anche se ciò è a danno di altre
persone o di un intero movimento.
Finché ciò sarà il
livello in cui viviamo ritengo che perseguire uno sviluppo migliorativo sia molto
difficile e in questo contesto il nostro Presidente si muove a proprio agio.
Non dispero e da
inguaribile ottimista credo nel futuro e nei cambiamenti perché è la storia a
dircelo: il mondo non si ferma.
Ezio RINALDI
Da facebook riporto il commento del gruppo "Amici della Scherma":
RispondiElimina"Caro Ezio siamo tutti Italiani. Nel senso più deteriore e spregevole del termine. Siamo quelli che si fanno mettere i piedi in testa senza fiatare da uno Stato tiranno, ladro, laido e oppressore. Forse perché appena possiamo siamo noi a mettere i piedi in testa al primo che capita, siamo stati il popolo delle mazzette e della corruzione per 50 anni, finché una mattina ci siamo svegliati paladini della morale e della rettitudine. Siamo quelli che superano quando sono in fila, che insultano chi non è d’accordo, che scaricano sempre le responsabilità sugli altri, che se possono fottono il prossimo, che invocano la meritocrazia ma intanto cercano la raccomandazione “perché tanto fanno tutti così”, moralisti per definizione, egocentrici e divisi, campanilisti e piagnoni, ottimi predicatori e pessimi razzolatori. Così concentrati sul nulla da essere ancora convinti che in ItaGlia sia una questione di destra o di sinistra, senza comprendere che la partita si gioca molto più in profondità. Che la partita si gioca ben oltre i cancelli della politica,di questo o di quell'altro governo, da cui non riusciamo a staccare gli occhi. Che ora è l'ItaGlia di Renzi, come prima lo era di Berlusconi e che continuerà ad esserci se non cambiamo la prospettiva e la visione. Così come continueranno a esserci gli itaGliani. E lo stato. Questo Stato. Perché quei politici che detestiamo sono lo specchio del Paese. E per spazzarli via non ci sarà nessuna legge elettorale. Per spazzarli via, occorre una rivoluzione culturale e soprattutto mentale., che apra il Terzo Occhio. Finché gli itaGliani, uno per uno, non saranno persone migliori i politici saranno fatti della stessa materia. Le eccezioni nella società civile ci sono, per carità. Ma non è questo il punto. Questo è il paese dei privilegi acquisiti, in cui i parassiti difendono la categoria degli statali e parastatali, gli avvocati la categoria degli avvocati, i tassisti quella dei tassisti, i medici quella dei medici, i notai quella dei notai, i farmacisti quella dei farmacisti, i giornalisti quella dei giornalisti, gli occupati l'art.18 e così via. E in una cultura ancora ferocemente corporativa, la pianta della meritocrazia non può crescere. Esiste invece la demeritocrazia, per tutelare gli incapaci. Un Paese in cui nessuno sembra avere un quadro d’insieme, in cui nessuno capisce che la sopravvivenza collettiva dipende, non dallo Stato o dalla politica, ma,oggi più che mai, dall'individuo e dal suo senso di responsabilità . Mettiamocelo in testa: se non cambiamo noi tutti, nel nostro quotidiano, ci aspetta la fine. Con una morte lenta e lo sport è lo specchio di questa società. Un abbraccio Michele Bonsanto"
Caro Michele, ti ringrazio per tutto quello che hai scritto. Molto ancora ci sarebbe da dire sul nostro mondo, ma, come dicevo, sono un inguaribile ottimista ed in quanto tale penso sempre alle cose buone e non viceversa. Pertanto, e non potrebbe essere altrimenti, nel movimento scherma ci sono personaggi importanti e degni di ogni considerazione e stima ed a questi faccio riferimento per le mie azioni. Un abbraccio.
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