19 giugno 2016

VOTA ANTONIO, VOTA ANTONIO

Il 22 giugno si terrà una riunione delle società campane. In vista di tale riunione alla quale non potrà prendere parte perché impegnato a Torun per gli europei, il CT della nazionale di spada, Sandro Cuomo, ha inviato a tutte le società partecipanti una lettera per conto del Club Schermistico Partenopeo, con la quale, anticipandone l’intenzione di voto in vista della prossima tornata elettorale, invita dette società a votare per il presidente Scarso, per il consigliere Campofreda e per il presidente del Comitato regionale campano Autuori.
Questa lettera, a mio avviso, non avrebbe mai dovuto essere scritta e, prima ancora, non avrebbe dovuto mai essere pensata, non tanto per l’ovvia militanza elettorale del CT bensì per elementari ragioni di opportunità.
La prima cosa che mi ha colpito è il fatto che il CT scriva a nome di una società affiliata nella quale, che io sappia, non riveste apparentemente alcuna carica e che ha costituito, fino ad oggi, un significativo vivaio per la nazionale di spada.
La seconda è che le indicazioni di voto provengano da un soggetto, un commissario d’arma, che è nominato direttamente dal Presidente della federazione e che per tale ruolo percepisce un compenso non di poco conto!
Ora, se la memoria non mi fa cilecca, è ancora vigente una norma, mi pare l’art. 10 del codice di comportamento sportivo Coni, che stabilisce che tutti i soggetti dell’ordinamento sportivo sono tenuti a prevenire situazioni, anche solo apparenti, di conflitto con l’interesse sportivo in cui vengano coinvolti interessi personali o di persone ad essi collegati.
Io sono soltanto un uomo della strada e non un giurista, e certamente mi sbaglio, però mi sembra che con questa lettera ufficiale il CT, il quale è tenuto a rispettare scrupolosamente il Codice etico ed attenersi ai principi fondamentali dell’ordinamento sportivo, abbia dato vita ad una situazione di, quanto meno apparente, conflitto di interessi che, come sportivo, mi imbarazza molto.
La terza nota stonata nella lettera del CT è che l’ufficializzazione della candidatura di Giorgio Scarso, di Luigi Campofreda, di Matteo Autuori e di Valentina Vezzali (quest’ultima al posto di Elisa Uga) viene sostanzialmente anticipata con una lettera sottoscritta da parte di Cuomo rappresentante di fatto di una società partenopea e destinata alle sole società campane nonostante il perdurante silenzio preelettorale di Scarso.
Perché mai, mi chiedo, Scarso abbia affidato ad un CT della federazione il compito di ufficializzare la sua candidatura e perché mai solo alle società campane?
Mi chiedo se questo sia il segno della considerazione che Scarso ha per le altre società italiane e per coloro che si candideranno con lui.
E’ fatto notorio che sino ad oggi non era per nulla certa la candidatura di Scarso così come quella degli altri componenti della “squadra” che correranno con lui i cui nomi non erano stati ancora resi noti in via ufficiale; anzi sono parecchie le persone convinte che “i giochi siano ancora aperti” e che, certe di appartenere alla cerchia degl’intimi, sono sicure che saranno candidate. Brutto scoprire in questo modo di essersi illusi e di essersi spesi inutilmente e che c’è sempre qualcuno più vicino al sancta sanctorum …..!
Fossi stato io avrei rispettato di più la forma, ma forse sono troppo tradizionalista oppure il Candidato è molto sicuro di sé e può abbandonare ogni garbo verso gli elettori.
Certo se domani Giorgio Scarso non avrà smentito quanto affermato dal suo CT e non ne avrà chiesto le dimissioni, sarà confermata la sua candidatura ufficiale, così come quella delle altre persone nominate da Cuomo, e sarà confermato il ruolo privilegiato assegnato alla Campania.
Tale ruolo privilegiato, del resto emerge con evidenza dalle ragioni indicate dal Club Schermistico Partenopeo, per bocca del suo rappresentante di fatto Sandro Cuomo, a giustificazione del voto per Giorgio Scarso e la sua squadra.
Con saggia lungimiranza, il CT, spiega alle società campane come sia un privilegio  non  concesso a tutte le regioni quello di avere un proprio conterraneo nel Consiglio Federale, da lui definito molto familiarmente ‘nostro’. Le sue parole sembrano suggerire che un Consigliere Federale debba preferire il proprio territorio, riportandovi le competizioni nazionali e appoggiando le iniziative delle società locali, rispetto a tutti gli altri, così che perdere tale opportunità sarebbe un autogol. Infatti, non può passare inosservato il debito di riconoscenza che Cuomo manifesta apertamente nei confronti di Campofreda invitando le società partenopee a condividere il sentimento di gratitudine.
Anche in questo caso mi sembra sia stato fatto un torto non solo a tutte le altre associazioni italiane ma proprio all’immagine della Federazione, inducendo il dubbio che il ruolo istituzionale di un consigliere federale e per esso di tutto il Consiglio, possa sottostare ad interessi di campanile.
Auspico che sia Giorgio Scarso che Luigi Campofreda prendano esplicitamente le distanze da questa immagine della Federazione che traspare dalle parole del CT. Diversamente cosa dovranno pensare mai gli elettori che non avranno la fortuna di avere un ‘loro’ rappresentante in Consiglio?
Infine, sempre secondo il CT l’ulteriore motivo per cui le società campane dovrebbero risolversi a confermare Giorgio Scarso e la sua squadra al governo federale è la circostanza che, al momento la scherma è solidamente rappresentata in tutti gli istituti sportivi e politici, dalla Vice Presidenza CONI, alla Vice Presidenza FIE, al Parlamento, al Consiglio Regionale Coni.
Anche in questo caso le perplessità sono parecchie.
Sembra proprio che il CT non sappia che tutti gli organismi da lui indicati sono in scadenza e che non è affatto certo che nella loro futura composizione l’attuale ‘solida rappresentanza’ potrebbe essere confermata. In realtà potrebbe accadere esattamente il contrario: in una diversa composizione di questi organi l’attuale dirigenza potrebbe trovarsi assolutamente fuori posto. Oppure, ancora, (in giro si sente dire proprio di tutto!), questi organi, anche nell’odierna composizione, potrebbero già preferire e sollecitare una dirigenza diversa da quella attuale.
Non comprendo, poi, l’accenno al Parlamento italiano a meno che, anche in questo caso, si intenda fare un torto ai parlamentari rappresentandoli come portatori di interessi prettamente settoriali piuttosto che collettivi. Ma credo sia chiaro a tutti che così non è, e, in ogni caso, quale che sia la ‘solidità’ della rappresentanza che la scherma ha in Parlamento, non mi sembra che nulla sia stato ottenuto in suo favore, legittimamente o meno.

Come ho già detto, spero che Giorgio Scarso prenda una posizione netta su questa vicenda, e poiché tutti sappiamo che sia lui che i suoi collaboratori leggono assiduamente questo blog, anche il suo silenzio sarà, purtroppo, una presa di posizione netta.
Ezio RINALDI

8 commenti:

  1. Molto simpatica la vignetta. Mi pare anche abbastanza azzeccata vista la connotazione territoriale della vicenda!
    A. Fileccia

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  2. Da facebook il commento di Paola PUGLISI:
    In casi come questo mantenere il silenzio è la scelta peggiore che si possa fare, spero che gli interessati chiariscano

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  3. ....poi ci lamentiamo dei politici....mah....
    Renato Del Mastro

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  4. Caro Ezio,
    anche in questa circostanza viene ricordata l'esistenza di un codice etico. Per esperienza personale posso affermare che tale codice esiste solo sulla carta e che non interessa ad alcuno, se non in casi "particolari" applicarlo e farlo rispettare. Sulla vicenda in questione non ho parole, solo parolacce, che per rispetto soprassiedo ad esternare.

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    1. Caro Adelio, questo modo di fare appartiene a chi si sente in un ventre di vacca e comunque manifesta arroganza. Dopo 12 anni da Presidente e 4 da Vice credo proprio che si debba cambiare registro, altrimenti, come testimonia la lettera del CT la cosa pubblica diventa privata e personale. E' stato un piacere leggerti, Un abbraccio.

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  5. ALTRO CHE VIVAIO

    La società del CT più che un vivaio sembra un allevamento di 'cavalli di razza' basti pensare che lo 'sparring partner' della spada Maschile a Rio sarà niente poco di meno che il numero 184 al mondo, con all'attivo stagioni intere in Coppa del Mondo ed una media di 1/2 turni superati. Certo se non c'era di meglio in Italia, molto triste pensare che il miglior spadista mancino sia 184 al mondo ed abbia 25anni. Basti pensare che nell'era del precedente CT questo ruolo a Pechino 2008 lo ebbe il diciottenne Enrico Garozzo Campione del Mondo U20 e a Pechino non mancarono le medaglie.Certo sicuramente il "purosangue" partenopeo sarà in grado di allenare i nostri 'brocchi' (i purosangue nascono in una palestra italiana) per la più importante manifestazione del quadriennio, non gli manca l'esperienza internazionale ad alto livello alla pari dei leader del ranking mondiale.
    Certo c'è da chiedersi, essendo il CT un dipendente pubblico ed in forza alla Polizia di Stato, come possa conciliare l'attività politica con quella professionale, considerando che su questo le regole sono chiare per chi decide di darsi alla politica attiva. Fin qui era noto a tutti il suo ruolo, ma ora è ufficiale.
    Ci chiediamo se Vezzali prende il Posto di Uga, se Cafiero sarà sostituito, se la Campania non perderà il Consigliere come scrive Cuomo, ma allora il nostro NORD non avrà una rappresentanza? Riproponiamo il Regno delle due Sicilie con l'aggiunta di Roma? Dobbiamo crearci un movimento della PADANIA anche nella scherma? Non ci dite c'è il consigliere dei Maestri, quello è gestito e nominato dalla romana Aims. La Vezzali è jesina ma prestata a Roma. Rimarranno Liguria e Emilia?
    Spostando l'asse al Centro Sud, a Tokyo avremo non più 7 siciliani su 14 ma...
    Svevo Morandi

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    1. Sparring partner,Executive coaching, team coaching, MindMove, Mental coach, Mental Trainer.....e tanti altri
      Al di là degli anglicismi mi auguro che l'investimento della Federazione produca risultati apprezzabili!
      A. Fileccia

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  6. Che dire... siamo al solito problema delle incompatibilità "compatibili", delle opportunità "inopportune", della forma che è sostanza, della "mano destra che non sa e non vede cosa fa la mano sinistra", a cui fa da contraltare, come simbologia applicabile a(gl)i (e)lettori della "missiva cumana" (campani e non), quello ben noto delle tre scimmiette, ovvero quello, e ancor più noto e che forse si adatta meglio, del "non so, non c'ero e, se c'ero, dormivo".
    Cordialmente.
    Gaspare Fardella

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