Il 22 giugno si terrà una
riunione delle società campane. In vista di tale riunione alla quale non potrà
prendere parte perché impegnato a Torun per gli europei, il CT della nazionale
di spada, Sandro Cuomo, ha inviato a tutte le società partecipanti una lettera
per conto del Club Schermistico Partenopeo, con la quale, anticipandone l’intenzione
di voto in vista della prossima tornata elettorale, invita dette società a
votare per il presidente Scarso, per il consigliere Campofreda e per il
presidente del Comitato regionale campano Autuori.
Questa lettera, a mio avviso, non
avrebbe mai dovuto essere scritta e, prima ancora, non avrebbe dovuto mai
essere pensata, non tanto per l’ovvia militanza elettorale del CT bensì per elementari
ragioni di opportunità.
La prima cosa che mi ha colpito è
il fatto che il CT scriva a nome di una società affiliata nella quale, che io
sappia, non riveste apparentemente alcuna carica e che ha costituito, fino ad
oggi, un significativo vivaio per la nazionale di spada.
La seconda è che le indicazioni
di voto provengano da un soggetto, un commissario d’arma, che è nominato
direttamente dal Presidente della federazione e che per tale ruolo percepisce
un compenso non di poco conto!
Ora, se la memoria non mi fa
cilecca, è ancora vigente una norma, mi pare l’art. 10 del codice di
comportamento sportivo Coni, che stabilisce che tutti i soggetti dell’ordinamento
sportivo sono tenuti a prevenire situazioni, anche solo apparenti, di conflitto
con l’interesse sportivo in cui vengano coinvolti interessi personali o di
persone ad essi collegati.
Io sono soltanto un uomo della
strada e non un giurista, e certamente mi sbaglio, però mi sembra che con
questa lettera ufficiale il CT, il quale è tenuto a rispettare scrupolosamente
il Codice etico ed attenersi ai principi fondamentali dell’ordinamento
sportivo, abbia dato vita ad una situazione di, quanto meno apparente,
conflitto di interessi che, come sportivo, mi imbarazza molto.
La terza nota stonata nella
lettera del CT è che l’ufficializzazione della candidatura di Giorgio Scarso,
di Luigi Campofreda, di Matteo Autuori e di Valentina Vezzali (quest’ultima al
posto di Elisa Uga) viene sostanzialmente anticipata con una lettera
sottoscritta da parte di Cuomo rappresentante di fatto di una società
partenopea e destinata alle sole società campane nonostante il perdurante
silenzio preelettorale di Scarso.
Perché mai, mi chiedo, Scarso abbia
affidato ad un CT della federazione il compito di ufficializzare la sua
candidatura e perché mai solo alle società campane?
Mi chiedo se questo sia il segno
della considerazione che Scarso ha per le altre società italiane e per coloro
che si candideranno con lui.
E’ fatto notorio che sino ad oggi
non era per nulla certa la candidatura di Scarso così come quella degli altri
componenti della “squadra” che correranno con lui i cui nomi non erano stati ancora
resi noti in via ufficiale; anzi sono parecchie le persone convinte che “i
giochi siano ancora aperti” e che, certe di appartenere alla cerchia degl’intimi,
sono sicure che saranno candidate. Brutto scoprire in questo modo di essersi
illusi e di essersi spesi inutilmente e che c’è sempre qualcuno più vicino al
sancta sanctorum …..!
Fossi stato io avrei rispettato
di più la forma, ma forse sono troppo tradizionalista oppure il Candidato è
molto sicuro di sé e può abbandonare ogni garbo verso gli elettori.
Certo se domani Giorgio Scarso
non avrà smentito quanto affermato dal suo CT e non ne avrà chiesto le
dimissioni, sarà confermata la sua candidatura ufficiale, così come quella
delle altre persone nominate da Cuomo, e sarà confermato il ruolo privilegiato
assegnato alla Campania.
Tale ruolo privilegiato, del
resto emerge con evidenza dalle ragioni indicate dal Club Schermistico
Partenopeo, per bocca del suo rappresentante di fatto Sandro Cuomo, a
giustificazione del voto per Giorgio Scarso e la sua squadra.
Con saggia lungimiranza, il CT,
spiega alle società campane come sia un privilegio non
concesso a tutte le regioni quello di avere un proprio conterraneo nel
Consiglio Federale, da lui definito molto familiarmente ‘nostro’. Le sue parole
sembrano suggerire che un Consigliere Federale debba preferire il proprio
territorio, riportandovi le competizioni nazionali e appoggiando le iniziative
delle società locali, rispetto a tutti gli altri, così che perdere tale
opportunità sarebbe un autogol. Infatti, non può passare inosservato il debito
di riconoscenza che Cuomo manifesta apertamente nei confronti di Campofreda
invitando le società partenopee a condividere il sentimento di gratitudine.
Anche in questo caso mi sembra
sia stato fatto un torto non solo a tutte le altre associazioni italiane ma
proprio all’immagine della Federazione, inducendo il dubbio che il ruolo istituzionale
di un consigliere federale e per esso di tutto il Consiglio, possa sottostare
ad interessi di campanile.
Auspico che sia Giorgio Scarso
che Luigi Campofreda prendano esplicitamente le distanze da questa immagine
della Federazione che traspare dalle parole del CT. Diversamente cosa dovranno
pensare mai gli elettori che non avranno la fortuna di avere un ‘loro’
rappresentante in Consiglio?
Infine, sempre secondo il CT l’ulteriore
motivo per cui le società campane dovrebbero risolversi a confermare Giorgio
Scarso e la sua squadra al governo federale è la circostanza che, al momento la
scherma è solidamente rappresentata in tutti gli istituti sportivi e politici,
dalla Vice Presidenza CONI, alla Vice Presidenza FIE, al Parlamento, al
Consiglio Regionale Coni.
Anche in questo caso le
perplessità sono parecchie.
Sembra proprio che il CT non
sappia che tutti gli organismi da lui indicati sono in scadenza e che non è
affatto certo che nella loro futura composizione l’attuale ‘solida
rappresentanza’ potrebbe essere confermata. In realtà potrebbe accadere
esattamente il contrario: in una diversa composizione di questi organi
l’attuale dirigenza potrebbe trovarsi assolutamente fuori posto. Oppure,
ancora, (in giro si sente dire proprio di tutto!), questi organi, anche
nell’odierna composizione, potrebbero già preferire e sollecitare una dirigenza
diversa da quella attuale.
Non comprendo, poi, l’accenno al
Parlamento italiano a meno che, anche in questo caso, si intenda fare un torto
ai parlamentari rappresentandoli come portatori di interessi prettamente
settoriali piuttosto che collettivi. Ma credo sia chiaro a tutti che così non
è, e, in ogni caso, quale che sia la ‘solidità’ della rappresentanza che la
scherma ha in Parlamento, non mi sembra che nulla sia stato ottenuto in suo
favore, legittimamente o meno.
Come ho già detto, spero che
Giorgio Scarso prenda una posizione netta su questa vicenda, e poiché tutti
sappiamo che sia lui che i suoi collaboratori leggono assiduamente questo blog,
anche il suo silenzio sarà, purtroppo, una presa di posizione netta.
Ezio RINALDI
Molto simpatica la vignetta. Mi pare anche abbastanza azzeccata vista la connotazione territoriale della vicenda!
RispondiEliminaA. Fileccia
Da facebook il commento di Paola PUGLISI:
RispondiEliminaIn casi come questo mantenere il silenzio è la scelta peggiore che si possa fare, spero che gli interessati chiariscano
....poi ci lamentiamo dei politici....mah....
RispondiEliminaRenato Del Mastro
Caro Ezio,
RispondiEliminaanche in questa circostanza viene ricordata l'esistenza di un codice etico. Per esperienza personale posso affermare che tale codice esiste solo sulla carta e che non interessa ad alcuno, se non in casi "particolari" applicarlo e farlo rispettare. Sulla vicenda in questione non ho parole, solo parolacce, che per rispetto soprassiedo ad esternare.
Caro Adelio, questo modo di fare appartiene a chi si sente in un ventre di vacca e comunque manifesta arroganza. Dopo 12 anni da Presidente e 4 da Vice credo proprio che si debba cambiare registro, altrimenti, come testimonia la lettera del CT la cosa pubblica diventa privata e personale. E' stato un piacere leggerti, Un abbraccio.
EliminaALTRO CHE VIVAIO
RispondiEliminaLa società del CT più che un vivaio sembra un allevamento di 'cavalli di razza' basti pensare che lo 'sparring partner' della spada Maschile a Rio sarà niente poco di meno che il numero 184 al mondo, con all'attivo stagioni intere in Coppa del Mondo ed una media di 1/2 turni superati. Certo se non c'era di meglio in Italia, molto triste pensare che il miglior spadista mancino sia 184 al mondo ed abbia 25anni. Basti pensare che nell'era del precedente CT questo ruolo a Pechino 2008 lo ebbe il diciottenne Enrico Garozzo Campione del Mondo U20 e a Pechino non mancarono le medaglie.Certo sicuramente il "purosangue" partenopeo sarà in grado di allenare i nostri 'brocchi' (i purosangue nascono in una palestra italiana) per la più importante manifestazione del quadriennio, non gli manca l'esperienza internazionale ad alto livello alla pari dei leader del ranking mondiale.
Certo c'è da chiedersi, essendo il CT un dipendente pubblico ed in forza alla Polizia di Stato, come possa conciliare l'attività politica con quella professionale, considerando che su questo le regole sono chiare per chi decide di darsi alla politica attiva. Fin qui era noto a tutti il suo ruolo, ma ora è ufficiale.
Ci chiediamo se Vezzali prende il Posto di Uga, se Cafiero sarà sostituito, se la Campania non perderà il Consigliere come scrive Cuomo, ma allora il nostro NORD non avrà una rappresentanza? Riproponiamo il Regno delle due Sicilie con l'aggiunta di Roma? Dobbiamo crearci un movimento della PADANIA anche nella scherma? Non ci dite c'è il consigliere dei Maestri, quello è gestito e nominato dalla romana Aims. La Vezzali è jesina ma prestata a Roma. Rimarranno Liguria e Emilia?
Spostando l'asse al Centro Sud, a Tokyo avremo non più 7 siciliani su 14 ma...
Svevo Morandi
Sparring partner,Executive coaching, team coaching, MindMove, Mental coach, Mental Trainer.....e tanti altri
EliminaAl di là degli anglicismi mi auguro che l'investimento della Federazione produca risultati apprezzabili!
A. Fileccia
Che dire... siamo al solito problema delle incompatibilità "compatibili", delle opportunità "inopportune", della forma che è sostanza, della "mano destra che non sa e non vede cosa fa la mano sinistra", a cui fa da contraltare, come simbologia applicabile a(gl)i (e)lettori della "missiva cumana" (campani e non), quello ben noto delle tre scimmiette, ovvero quello, e ancor più noto e che forse si adatta meglio, del "non so, non c'ero e, se c'ero, dormivo".
RispondiEliminaCordialmente.
Gaspare Fardella