18 giugno 2017

UN GRAVE LUTTO PER LA SCHERMA ITALIANA: è morto il Maestro Pier Luigi CHICCA.

Dopo una lunga malattia è venuto a mancare nella notte il maestro Pierluigi Chicca. 
Nato a Livorno il 22 dicembre 1937, è stato un eccellente sciabolatore vincitore di due medaglie d'argento ed una di bronzo ai giochi olimpici di Roma, Tokio e Città del Messico.
Cresciuto schermisticamente sotto la guida del Maestro Bela Balogh, ha fatto parte dello storico Circolo Scherma Fides di Livorno.
Nel 1969, terminata l'attività agonistica, ha iniziato la carriera di allenatore con la nazionale messicana nelle tre armi.
Da maestro, ha esportato la scherma azzurra e la sciabola in particolare in Paesi come l'Egitto, Messico, Spagna e Brasile. Proprio come Direttore tecnico ha seguito la Nazionale brasiliana fino ai Giochi Olimpici di Londra2012.
Fu Commissario tecnico anche della Nazionale azzurra di sciabola dopo i Giochi Olimpici di Sydney2000 sino a gennaio 2002.
Una perdita molto grave sotto l’aspetto tecnico, ma ancor più sotto quello umano. Egli è stato un ambasciatore della scherma italiana nel mondo.
Negli ultimi anni, è stato coordinatore di diversi corsi di formazione magistrale promossi dalla Federazione Italiana Scherma, durante i quali non ha mancato di trasmettere la sua grande passione e competenza ai giovani maestri italiani.
Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze di Piazza della Scherma.

Ezio RINALDI

1 commento:

  1. Ho tanti piacevoli ricordi legati la M° Chicca, uno di quei maestri di altri tempi. Sempre disponibile a parlare di scherma, ed in particolare della sua amata sciabola.
    Pochi però, almeno dei più giovani, che il M° Chicca trascorse la sua giovinezza schermistica a Torino, a cavallo tra gli anni '50 e '60, quando nel capoluogo piemontese si coagulò tutto il meglio della sciabola nazionale, e dove insegnavano mostri sacri della specialità quali Bela Balogh e Jànos Kèvèj. Vinse il campionato regionale assoluto nel 1956, allora gara importantissima (non come oggi, purtroppo), seconda solo al campionato italiano, e contribuì non poco a quel magico momento della scherma torinese che produsse scudetti a ripetizione.
    Che la terra ti sia lieve, grande atleta, grande Maestro ma soprattutto grande Uomo.

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