14 maggio 2021

LA PROPOSTA DEL MAESTRO GIANNI SPERLINGA


Da qualche tempo, ho preso in esame alcuni cambiamenti per modificare la scherma (sciabola e fioretto) attuale con lo scopo di renderla più comprensibile e appetibile al grosso pubblico, di solito incapace (non sempre per colpa sua) di apprezzarne le tecniche, le azioni, lo spettacolo. L’obbiettivo è quello di eliminare una delle cause principali della difficile lettura da parte del pubblico, ridurre, fino ad eliminarlo, l’handicap più grave: il fattore uomo, cioè l’arbitraggio, che spesso appare inintellegibile, illogico, incomprensibile, quasi misterioso, se non del tutto oscuro.

Per realizzare uno sport corretto, pulito, in cui vince chi merita, bisogna assolutamente eliminare qualunque discrezionalità della classe arbitrale, cancellando la convenzione. I numerosi tentativi, fatti da tantissimi maestri, hanno dimostrato che qualunque dialogo volto a modificare questo atteggiamento arbitrale attraverso un dialogo costruttivo, basato sulla buona volontà e la buona fede, è risultato ipocrita e non ha portato ad alcun cambiamento. Bisogna prenderne atto e metterci una pietra sopra. Ma andiamo per ordine. La novità principale, a mio avviso, può essere una sola: l’inserimento, tra le armi, della sciabola da terreno (o da duello). Questa novità si può applicare in tre modi diversi:

1) inserirla come 4^ arma;

2) sostituirla alla sciabola attuale;

3) lasciare, come armi olimpiche, solo la spada e la sciabola da terreno, dando spazio al fioretto e alla sciabola convenzionali come propedeutiche alle prime due, limitandone la pratica nel G.P.G., fino alla categoria Giovanissimi/e.

Al di là di questo compito di formazione, anche il fioretto, così com’è adesso, va eliminato! La sciabola, eliminata la convenzione e adottando il tempo della spada, può rimanere esattamente com’è adesso, con la variante che chi tocca per primo fa punto (si potrebbe annullare il colpo doppio). Così facendo, qualunque pubblico sarebbe in grado di capire quanto avviene in pedana, senza essere costretto a seguire le difficili e, il più delle volte, astruse ricostruzioni arbitrali. Gli assalti acquisterebbero in spettacolarità e gli atleti (tutti i praticanti) non sarebbero mortificati dagli arbitraggi (causa non ultima di abbandoni precoci) e si restituirebbe credibilità a tutta la scherma. Consolidando il fatto che le armi “vere” rimarrebbero due, come ho anticipato, si potrebbe studiare uno spazio in cui collocare il fioretto, che non può più essere quello inventato di volta in volta da un mondo arbitrale al quale (com’ è emerso con grande evidenza durante il recente “incontro” su Zoom) i maestri sono costretti (mi è sembrato consapevolmente) a sottomettersi. Tutti, alla fine, concordavano sul fatto che l’unico suggerimento da dare ai propri schermitori è quello di adattarsi di volta in volta al modo di arbitrare di quel particolare arbitro. Trovo inconcepibile, umiliante che la classe magistrale debba adattarsi a tale scelta che, comunque, rimane priva di effetti positivi poiché la “discrezionalità” degli arbitri rappresenta un veleno micidiale che non ha alcun antidoto valido.

Gianni SPERLINGA

3 commenti:

  1. Buongiorno a tutti, la sciabola da terreno è una specialità molto interessante che, anche a mio avviso, aumenterebbe decisamente il divertimento dei partecipanti e il loro stesso numero, tant'è che la 4^ arma non sarebbe proprio una novità. All'inizio della vita della Federazione stessa le armi erano 4: 2 da sala e 2 da terreno, una di queste poi andata scomparsa per lasciare spazio alla sola spada da terreno (quella odierna). La disciplina della sciabola da terreno è stata poi ripresa in questi ultimi anni, soprattutto in scherma storica, dove è stata anche sperimentata con l'equipaggiamento elettrico dell'olimpica, l'eliminazione della convenzione e l'utilizzo dei tempi di spada dell'apparecchio; c'è anche tutto un regolamento dedicato dall'AAI (Accademia d'Armi Internazionale). Io stesso avevo organizzato un paio di eventi con questa specialità e mi stavo organizzando per farne uno più in grande, ma causa covid e tutto quello che ne è seguito è rimasto tutto fermo e rimandato a momenti migliori...vedendo però che la cosa potrebbe trovare ancora interesse, cercherò di riproporlo appena possibile!

    Alessandro Tosoni

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  2. Sono da tempo molto favorevole al ritorno, dopo lunghissima assenza, della sciabola da terreno. Mi piacerebbe che si sperimentassero tutte le possibilità: bersagli, tempo del doppio o sua totale eliminazione per via elettronica, segnalazione senza fili e quindi possibilità di pedana circolare, e quant’altro. Penso, come molti altri, che il successo della spada – il numero ben più alto di praticanti - sia dovuto all’assenza di convenzione e di regole troppo interpretabili, come purtroppo avviene oggi nel fioretto e nella sciabola olimpiche. Credo che la sciabola da terreno potrebbe portare linfa nuova al mondo della scherma, con beneficio di tutti.
    Giancarlo Toràn

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