Nei giorni scorsi ho ricevuto questo accorato appello: “Salve buongiorno Sig.
Ezio. Non so con chi parlare e solo ieri mi sono reso conto di questa cosa
accaduta nella prova di qualificazione assoluti del Lazio. Sinceramente non so
come spiegarmi ma le dico di andare a vedere la classifica dopo i gironi della
spada maschile e si renderà conto che è stata tutta sballata. Ci sono degli
errori madornali di posizionamento dopo i gironi, forse un errore del computer.
Fatto sta, questa cosa si ripete anche nella gara femminile è nelle gare di
fioretto e di sciabola. Dei giorni 1-2 maggio. La saluto e le auguro cordiali
saluti.”
Mi sono immediatamente attivato, girando a degli esperti i dati delle
gare, al fine di fornire risposte esaustive all’appello rivoltomi. E’ bene
chiarire subito che le competizioni hanno avuto uno svolgimento assolutamente
regolare. Allora perché scrivere un articolo o, se volete, un pensiero
sull’argomento? E’ presto detto. L’esame della documentazione ha posto in
evidenza sostanzialmente tre cose:
a. Le classifiche, dopo i gironi eliminatori,
presentavano molteplici errori, tanto da far supporre ad una alterazione ad arte
delle competizioni; tuttavia, la collocazione degli atleti nel tabellone della
diretta è risultata corretta. Evidentemente il Direttore di torneo ed il
computerista, accortisi di tali errori, devono aver forzato il sistema gestione
gare affinchè la compilazione dell’eliminazione diretta risultasse corretta.
Perché non pubblicare la classifica corretta dopo i gironi?
b. Dagli atti della
gara non si evidenzia da nessuna parte il nominativo del Direttore di torneo e
quello del computerista;
c. Non è indicata la formula di gara. Una maggiore
attenzione e meno superficialità avrebbe evitato, nel caso di specie, ed
eviterebbe, per il futuro, agli atleti di nutrire dubbi e perplessità circa la
correttezza dello svolgimento delle gare: ne viene meno l’autorevolezza dei
conduttori responsabili. Anche sulla base di quanto sopra, ribadisco la
necessità di una adeguata riforma del settore.
Altro argomento spinoso riguarda
la Giustizia sportiva o, se volete, domestica (direi addomesticata). Infatti nei
giorni scorsi si è dimesso un autorevole componente della Corte di Appello
Federale, peraltro appena nominato. Indiscrezioni, voci di corridoio, rumors,
malelingue - chiamatele come volete - riferiscono che tale autorevole
personaggio, nella passata gestione, già facesse parte del Tribunale federale e
che le sue dimissioni trarrebbero motivazione nella mancata promessa
dell’assegnazione della Presidenza del Tribunale e non la nomina di “semplice”
componente della Corte di Appello federale, quindi una mancata promessa ovvero
una promessa non mantenuta.
Sinceramente mi auguro che siano tutte malelingue e
pettegolezzi, ma, se così non fosse, non sarebbe chiaro il motivo per cui il
Direttivo della FIS, o qualche suo pesantissimo componente, avrebbe dovuto
promettere una cosa del genere. Purtroppo, questo non è l’unico interrogativo,
perché ad esso se ne aggiunge un altro, visto che si sarebbe notato che il papà
di uno schermidore, in odore di convocazione tra gli atleti della nazionale, sia
essa junior che senior, sarebbe stato chiamato a far parte degli organi di
Giustizia; ed allora – come diceva Lubrano – la domanda nasce spontanea: come
sarebbe possibile ciò? Se il tutto rispondesse al vero (non so se lo sia) in
mano a chi siamo? Sarebbe giusto affermare che la giustizia della Federazione è
davvero libera, autonoma, indipendente e terza, o piuttosto avrebbero ragione
coloro che sostengono che questa è non solo domestica, ma addirittura
addomesticata?
Come a tutti noto, nella recente assemblea, il presidente uscente
è stato proclamato Onorario. Ma quali sono i suoi compiti? Quali sono le
normative che ne regolano l’attività? Qual è il costo che la collettività dovrà
sostenere per tale carica, che – ricordo – è solo ONORIFICA. Appare giusto,
esatto e corretto che il soggetto che riveste detta carica, in quanto Presidente Onorario, abbia preteso uno spazio per sé nell’ufficio del Presidente
FIS? Le domande sono assolutamente lecite, perché riguardano aspetti
fondamentali della vita federale, quali: i possibili costi, gli ambiti di
competenza, la sfera d’azione, l’eventuale sua partecipazione alle assise
consiliari ed assembleari, le decisioni assunte, le supposte (quasi inevitabili)
influenze in momenti decisionali.
Ora, senza nulla dire che tutto ciò non sembra
essere consacrato e/o previsto da alcuna norma (ma mi potrei anche sbagliare),
le solite malelingue riferiscono di un evidente disagio da parte di altri
soggetti, forse anche del Presidente FIS, e che a costoro il neo Presidente
Onorario avrebbe risposto che era nei patti pre elettorali e che egli avrebbe
continuato ad essere operativo fino a dopo le olimpiadi di Tokio:
conseguentemente, e di fatto, quindi, il medesimo continuerebbe ad agire in
qualità di Presidente FIS, rappresentando la stessa federazione presso le varie
istituzioni, sia sportive che amministrative, sia locali, che nazionali o
internazionali.
Inutile dire che ciò contrasterebbe con qualunque basilare e semplice
norma civilistica, perché oltre al fatto che aggirerebbe ad arte la norma che limita i
mandati, creerebbe una illecita e non prevista estensione della legale rappresentanza
della FIS, la quale spetta e compete, come tutti sanno - o dovrebbero sapere -
solo ed esclusivamente al Presidente eletto, non a quello onorario e nominato. E
poi, se così fosse - ma non ci voglio credere - AZZI chi è e cosa fa? Il
prestanome o il portavoce di altri? Egli è a conoscenza che solo lui risponde
degli atti federali in tutte le sedi, sia politicamente che legalmente? Mi
auguro veramente che siano solo malelingue, tese a screditare il buon nome della
federazione. Me se così non fosse, la FIS da chi sarebbe governata?
Infine, la
disputa nelle varie sedi (tribunali-Consiglio di Stato) tra FIS ed ANS pare non
sia destinata ad avere la parola FINE. Infatti, mentre l’ANS cerca in tutti i
modi di stabilire un dialogo sulla base delle sentenze pronunciate, la
federazione, da una parte, sembra accogliere la volontà di ragionare sulle
rispettive competenze, dall’altra, e subito dopo una riunione - evidentemente
tra sordi - pubblica il regolamento sulla Scuola Magistrale Federale,
Regolamento, peraltro, zoppicante in molteplici punti. Il messaggio che la
federazione fa passare è il seguente: noi siamo la FIS e facciamo quel che ci
pare, voi siete l’ANS e ve la prendete nel secchio. Il Marchese del Grillo
docet.
Cari amici nulla è mutato, il vero cambiamento deve ancora arrivare:
arriverà mai?
Ezio RINALDI
Eh, lo so che quello che scrivo da molto fastidio. Fatevene una ragione. Forse a rosicare siete voi che non vedete pubblicati i vostri post mentre io li posso leggere. Beh, fatevene una ragione perché sarà sempre così. Se invece voleste insultarmi fimandovi vi pubblicherei senza alcuna remora. Avrete mai il coraggio di farlo?
RispondiEliminaGli anonimi sciocchi, preoccupati - bontà loro - che io possa essere oggetto di querela per diffamazione, mi invitano a denunciare alle autorità competenti i riferimenti a Giorgio Scarso; allora, domando a costoro: quali siano le Autorità competenti? La Giustizia ordinaria o quella domestica? E mi domando ancora: ma dove è la diffamazione?
RispondiEliminaChi dovesse sentirsi leso quereli pure il sottoscritto per offesa, oltraggio calunnia, denigrazione ecc., ne discuteremo in tribunale. Le mie non sono insinuazioni, piuttosto libere opinioni o, se volete, riflessioni consequenziali. Le invocate Autorità, specialmente quelle sportive, leggono il blog e potrebbero aprire un fascicolo e procedere con le indagini: se le mie opinioni/riflessioni fossero campate in aria - e potrebbe essere - , sarebbe sufficiente che l’autorità competente si pronunciasse in tal senso; Con riferimento, invece, alla Giustizia Ordinaria, non avverto minimamente la necessità di investirla di ciò, perché io mi limito ad informare, anche esprimendo il mio pensiero, il movimento schermistico; dovrà essere, quindi, quest’ultimo, se interessato, a procedere nelle forme che riterrà più opportune.
Infine, una precisazione mi è d'obbligo: l’anonimo in questione si rivolge a me, appellandomi “Carissimo Ezio”, siamo quindi amici? No, non credo, di simili persone non so che farmene: i miei AMICI hanno nome e cognome e non si nascondono.
Grande Ezio.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Gaspare