19 aprile 2022

MOLESTIE SESSUALI: il caso sta sfuggendo di mano.

 Dal quotidiano "La Repubblica" del 19.04.2022
"Scherma, il caso Bucca: scontro tra tribunali sportivi e le mancanze della Federazione
di Cosimo Cito
La ricostruzione della vicenda mette in evidenza la diversa visione di Procura federale e Procura generale del Coni sul caso dell'arbitro di sciabola, accusato da una ragazza di molestie sessuali e giunto a un patteggiamento "senza incolpazione", senza cioè la pubblicazione del dispositivo della sentenza
La storia di Emanuele Bucca, l’arbitro di sciabola accusato di molestie sessuali da una aspirante collega ventenne e sotto indagine da parte della Procura di Rimini per un analogo episodio ai danni di un’atleta minorenne, rischia di provocare un terremoto all’interno dello sport italiano. In una nota la Federscherma ha ricostruito la vicenda, difendendo il proprio operato. Ma lo svolgersi dei fatti fa venire alla luce evidenti criticità nella gestione della vicenda e nei rapporti tra la propria Procura federale e la Procura generale del Coni.
La vicenda, punto per punto
Questa la ricostruzione punto per punto, utile a capire le dinamiche intercorse tra federazione e Coni, Procura federale Fis e Procura generale del Comitato olimpico italiano. Bucca ha evitato il processo sportivo appellandosi all’articolo 86 del Regolamento di giustizia FIS, che fa riferimento all’istituto del patteggiamento “senza incolpazione”, ossia senza che il dispositivo della sentenza venga reso pubblico. Nel caso di Bucca (i fatti risalgono all’ottobre 2021 e avvengono in hotel a Riccione), secondo la ricostruzione del Procuratore generale del Coni Taucer del 24 marzo 2022 in seguito alla richiesta di chiarimenti formulata dall’associazione ChangeTheGame il 21 febbraio 2022, avviene questo:
Il 1° gennaio 2022 il Procuratore federale della FIS informa la Procura del Coni del possibile accordo con Bucca.
Il 10 gennaio la Procura Generale del Coni riscontrava la richiesta di accordo “erroneamente nulla osservando in merito”.
Il 12 gennaio la Procura generale informa la Procura Federale di non poter aderire al patteggiamento e invita la stessa a esercitare l’azione disciplinare, mediante atto di deferimento, nei confronti di Bucca. Il segretario generale della Fis Marco Cannella nega di aver mai ricevuto questa comunicazione.
Il 21 febbraio, dopo aver ricevuto una lettera scritta da alcuni tesserati coinvolti a vario titolo nella vicenda di Riccione, l’associazione ChangeTheGame scrive a Taucer per far presente che Bucca è uscito dalla vicenda con un patteggiamento senza incolpazione e una sospensione di 30 giorni.
Il 28 febbraio la Procura del Coni scrive una nota alla FIS contestando che era impossibile non avesse ricevuto la precedente nota del 12 gennaio 2022,
comunque visibile al Procuratore federale sulla piattaforma – il database presso la Procura del Coni che contiene tutte le azioni disciplinari intraprese dai Procuratori federali delle singole federazioni-, e invitava il Presidente FIS a riconvocare il Consiglio federale per rivedere la propria decisione.
Il 18 marzo, su richiesta del Procuratore Federale, si svolge un incontro, al quale prendono parte, oltre al Prefetto Taucer, al Segretario della stessa Procura Generale dello Sport e allo stesso Procuratore Federale, anche il Presidente Federale Azzi e il Segretario Generale. il Prefetto Taucer confermava i contenuti della comunicazione del 12 gennaio 2022, ribadendo l’opportunità, vista la gravità dei fatti, che nei confronti di Bucca venisse esercitata l’azione disciplinare mediante atto di deferimento a giudizio dinanzi al Tribunale Federale.
La nota della Federscherma
Lo stesso giorno però la Procura Generale del Coni riceve da parte del Procuratore Federale – tramite inserimento sulla piattaforma informatica – la comunicazione per mezzo della quale il Presidente Federale informa che, sentito anche il Consiglio Federale in data 13 marzo 2022, confermava di non avere osservazioni da formulare in merito all’accordo e che quindi la vicenda era sostanzialmente chiusa con il patteggiamento e la sospensione di trenta giorni. In una nota la Federscherma fa riferimento a “trasparenza e senso di responsabilità” nella volontà di tutelare la presunta vittima delle molestie “per il quale è stato valutato opportuno non dare riscontro dell’accordo fra l’incolpato e la Procura”. "Se la Federscherma avesse avuto a cuore la vittima" fa notare ChangeTheGame "la sanzione patteggiata non sarebbe stata certamente di un mese soltanto"."

Dalla pagina facebook de il cavallo rosa change the game:
"
Facciamo chiarezza sulla vicenda dell'arbitro di scherma che ha patteggiato un mese di sospensione attraverso un accordo senza incolpazione con la FIS per un episodio di abusi durante un evento sportivo.
Nel caso di specie, secondo la ricostruzione dei fatti riportata dal Prefetto Taucer nella sua nota del 24 marzo 2022 in riscontro alle richieste di chiarimenti formulate da ChangeTheGame con nota del 21.2.2022, sarebbe avvenuto che:
a) il Procuratore federale FIS ha informato la Procura Generale del Coni del possibile accordo tramite inserimento sulla piattaforma, in data 1° gennaio 2022;
b) il 10 gennaio 2022 la Procura Generale del Coni riscontrava la richiesta di accordo “erroneamente nulla osservando in merito”;
c) due giorni dopo la Procura Generale del Coni “avvedutasi dell’errore materiale, in data 12 gennaio 2022 trasmetteva immediatamente una comunicazione di annullamento e rettifica del riscontro precedente”;
d) “con tale comunicazione in data 12 gennaio 2022, questa Procura Generale dello Sport, rammentando le preclusioni più volte espresse, informava la Procura Federale di non poter aderire al chiesto patteggiamento e invitava tale Ufficio a esercitare l’azione disciplinare, mediante atto di deferimento, nei confronti del Sig. Emanuele Bucca”;
e) contattato il Segretario Generale della FIS, questi sostiene di non avere mai ricevuto la nota di rettifica del 12.1.2022;
f) precisa la Procura Generale del Coni che essendo stata inserita sulla piattaforma era in ogni caso visibile al Procuratore Federale FIS;
g) il 21 febbraio 2022 ChangeTheGame scrive al Prefetto Taucer rappresentando che l’accordo sembrerebbe essere diventato efficace (o esecutivo);
h) il 28 febbraio 2022 la Procura del Coni scrive una nota alla FIS contestando che era impossibile non avesse ricevuto la precedente nota del 12 gennaio 2022, comunque visibile al Procuratore federale sulla piattaforma, e invitava il Presidente FIS a riconvocare il Consiglio federale per rivedere e riesprimersi sull’accordo;
i) Il 18 marzo 2022, su richiesta del Procuratore Federale, si svolgeva, presso la Procura Generale dello Sport, un incontro, al quale prendevano parte, oltre al Prefetto Taucer, al Segretario della stessa Procura Generale dello Sport e allo stesso Procuratore Federale, anche il Presidente Federale e il Segretario Generale della Federazione Italiana Scherma;
j) In tale incontro il Prefetto Taucer confermava i contenuti della comunicazione del 12 gennaio 2022, ritenendo, quindi, doveroso che il Consiglio Federale fosse messo a conoscenza di tale comunicazione, ribadendo l’opportunità, vista la gravità dei fatti, che nei confronti del Sig. Emanuele Bucca venisse esercitata l’azione disciplinare mediante atto di deferimento a giudizio dinanzi al Tribunale Federale, seppure nell’autonomia, riconosciuta dalle normative in vigore, del Presidente Federale – sentito il Consiglio Federale – di non formulare osservazioni, facendo così acquistare efficacia all’accordo intervenuto tra il Sig. Emanuele Bucca e la Procura Federale, seppure con il parere contrario della Procura Generale dello Sport;
k) In data 18 marzo 2022, la Procura Generale del Coni riceveva, da parte del Procuratore Federale – tramite inserimento sulla piattaforma informatica – la comunicazione per mezzo della quale il Presidente Federale informava che, sentito anche il Consiglio Federale in data 13 marzo 2022, confermava di non avere osservazioni da formulare in merito all’accordo."
Questi i fatti ed è sconcertante che su un simile accadimento ci sia lo scarica barile. Delle due l'una, o mente la Procura Generale del CONI o mente la Procura federale FIS e con essa il Presidente AZZI ed il suo Consiglio. Conseguentemente, appurate le responsabilità (da queste pagine è stato suggerito la istituzione di una commissione di indagine composta da persone terze), o si dimette il Procuratore Generale del CONI o il Presidente FIS che ha firmato la nota in cui contesta il Comitato Olimpico Italiano.
Tante cose ci sarebbero da dire ma, al momento, è meglio tacere.
Ezio RINALDI

1 commento:

  1. "Conseguentemente, appurate le responsabilità [...], o si dimette il Procuratore Generale del CONI o il Presidente FIS che ha firmato la nota in cui contesta il Comitato Olimpico Italiano"...

    ovvero, aggiungo io, proprio in virtù delle (irreali) contestazioni mosse al CONI, si commissaria la FIS: mi sembra sia l'unica opzione valida rimasta.

    Meditate, gente, meditate.

    Cordialmente.
    Gaspare Fardella

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