Villa GLICINI |
Da ieri, 11 ottobre, circolava la
notizia e oggi è apparsa sui quotidiani locali, in particolare su “La Stampa”
pagina di Torino. Il club di scherma Torino su disposizione del Comune del
capoluogo piemontese si è visto annullare l’esito della gara di appalto per l’assegnazione
di Villa Glicini, storica sede del sodalizio.
Su questa “Piazza” ci siamo
occupati del caso con diversi articoli e credevamo che la questione si fosse
chiusa con l’aggiudicazione della gara di appalto al club di scherma Torino.
Evidentemente qualcosa non ha funzionato, ovvero l’esame della documentazione
presentata a corredo della domanda di partecipazione per la gara di appalto ha rilevato
una irregolarità contributiva quantificabile in 23 mila euro circa da parte del
C.S. Torino.
Vale la pena sintetizzare lo
storico di tutta la vicenda. Nel mese di marzo 2019 inizia uno scontro tra i
dirigenti del Club scherma ed il comune di Torino che porta alla determinazione
dell’amministrazione comunale di comunicare ai dirigenti della scherma lo
sfratto dalla storica sede. Il C.S. Torino si rivolge al TAR ed il tribunale
conferma la determinazione di sfratto. A nulla sono serviti i vari interventi
della Federazione Italiana Scherma, in particolare l’incontro avvenuto a Roma
tra la sindaca Appendino e l’ex presidente FIS Giorgio Scarso. L’allora Presidente del CSTO, avv. Vecchione, adiva il
Consiglio di Stato chiedendo la revoca della sentenza ed in data 19 giugno la quinta sezione del massimo organo amministrativo dello
Stato, dispose, in attesa di entrare nel merito del contendere, la sospensione della sentenza del Tar Piemonte, accogliendo la richiesta
cautelare del CSTO e addebitando al Comune le spese processuali.
Alla
fine il Consiglio di Stato si pronunciò, confermando la sentenza del TAR e,
quindi, il Club di Scherma Torino doveva lasciare Villa Glicini, storica
struttura del parco del VALENTINO, in cui ha sede dal 1954. Con tale
decisione di fatto si disponeva che l’impianto venisse messo a bando, cosa
avvenuta nei mesi successivi.
Alla gara
di appalto parteciparono tre cordate per aggiudicarsi la concessione di Villa
Glicini, da sempre sede del Club di Scherma. Due sono torinesi: lo stesso Club,
l'Accademia scherma Marchesa e la terza è una realtà lombarda il cui socio
forte è il raggruppamento guidato da Bergamasca scherma. Il CSTO si aggiudica
la gara ma alla luce della determinazione dell’amministrazione comunale l’appalto
sembrerebbe aggiudicato alla terza cordata, guidata appunto dalla Bergamasca
scherma.
Da informazioni assunte presso
autorevoli voci dell’ex consiglio direttivo sembrerebbe che la vecchia gestione
abbia lasciato tutti i conti a posto con 60.000 euro in contanti e 80.000 euro
su apposito fondo per i TFR relativo ai dipendenti.
Intanto ai soci è stato posto l’invito
a continuare la normale attività sportiva in attesa degli ulteriori sviluppi
della faccenda.
Ezio RINALDI
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