Tentare di condizionare le persone chiamate al voto, facendo loro
credere di aver già vinto le elezioni, è una strategia altamente ingannevole e
pericolosa, che si basa sul creare una falsa sensazione di certezza e di
successo, influenzando la percezione di chi legge e potenzialmente alterandone
il comportamento.
Di solito, questa vera e propria manipolazione può manifestarsi in
diverse forme e utilizzare varie tecniche comunicative.
Una delle strategie più utilizzate è rappresentata dalle Dichiarazioni
premature di vittoria. A volte, infatti, i politici o i gruppi
di interesse annunciano vittorie che non sono ancora state ufficialmente
confermate. Questo può spingere gli elettori a credere addirittura che il loro
voto non sia necessario o in grado di influenzare il risultato finale.
In altri casi si assiste alla Diffusione
di informazioni fuorvianti, cioè sondaggi o analisi non
ufficiali, che riportano numeri inventati di sana pianta per mostrare risultati
favorevoli, suggerendo per di più che una parte abbia già vinto. Questo può
demotivare gli elettori della parte rivale, che potrebbero sentirsi senza
speranza.
Ma la dinamica più perversa è di sicuro la creazione di
un effetto di "autoavveramento", fenomeno che si
determina quando un numero sufficiente di persone crede che un candidato abbia
già vinto.
L’obiettivo di quest’operazione, in effetti, è di fare in modo che una semplice
profezia finisca col realizzarsi inducendo subdolamente gli avversari a crederla
vera e, quindi, convincendoli a ritenersi sconfitti prima del tempo.
Le implicazioni etiche e legali di simili azioni di
condizionamento sono gravi.
Diffondere informazioni false o ingannevoli, infatti, può minare
la democrazia, ridurre la fiducia e creare inasprimenti dei conflitti o vere e
proprie liti con la parte avversaria.
Va sottolineato, tra l’altro, che in molti paesi è vietato
influenzare indebitamente gli elettori in questo modo.
Dunque, bisogna sempre avere il massimo rispetto dell’intelligenza
degli elettori e, in particolare, dei presidenti di società della scherma
italiana.
A buon intenditore.
Visto,
poi, che abbiamo parlato di alcune strategie che possono caratterizzare le
campagne elettorali in democrazia, voglio cogliere quest’occasione per
accennare anche ad altre dinamiche non proprio entusiasmanti.
Una delle più classiche è di sicuro la
mancanza di trasparenza.
La trasparenza, infatti, è considerata
un pilastro della democrazia, in quanto consente ai cittadini di monitorare e
valutare l'operato delle istituzioni ma, soprattutto, rafforza la fiducia tra
le parti coinvolte, che siano cittadini e governi, aziende e consumatori, o
individui in una relazione.
Essa implica, dunque, un'apertura e una
chiarezza nella comunicazione, nei processi decisionali e nell'accesso alle
informazioni.
In conclusione, è di fondamentale
importanza rendere visibile agli elettori ciò che altrimenti rimarrebbe
nascosto.
Ezio RINALDI
21 dicembre 2024
MANIPOLAZIONI E TRASPARENZA
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