In senso
generale un dirigente è una persona che fa parte della direzione (o management) di una organizzazione; il termine è, quindi, sinonimo di manager.
In senso più specifico il dirigente è il lavoratore preposto alla direzione di una azienda pubblica o
privata, oppure di una parte di essa, che esplica le sue funzioni con autonomia
decisionale, al fine di promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi aziendali. Il dirigente così inteso, pertanto, svolge
funzioni tipicamente manageriali, anche
se non tutti coloro che svolgono tali funzioni sono dirigenti.
Alle
Federazioni sportive nazionali sono affiliate oltre 74 mila società sportive,
di cui il dirigente sportivo è responsabile: le sue attività sono molteplici e
dipendono in buona misura dalla grandezza della società che si trova a
dirigere, se la società è molto grande le mansioni possono essere ripartite tra
più persone.
Ma l’attività
di dirigente sportivo ha acquistato oggi complessità e include problematiche
impensabili fino a pochi anni fa. Anche i dirigenti volontari di piccoli
club si trovano ad affrontare un ambiente sempre più complesso e in continua
trasformazione che mette alla prova le motivazioni più persistenti e la
passione più intensa.
Negli ultimi
anni la legislazione nazionale e regionale in ambito sportivo si è certamente
arricchita ed è indubbiamente contraddistinta da una notevole complessità tanto
che molti dirigenti sono spesso impreparati nel coglierne le conseguenze per le
loro organizzazioni.
Questo rende necessario un costante aggiornamento attraverso corsi e attività formative promosse da club, federazioni sportive e dallo stesso Coni.
Questo rende necessario un costante aggiornamento attraverso corsi e attività formative promosse da club, federazioni sportive e dallo stesso Coni.
Il dirigente sportivo
agisce oggi all’interno di un quadro di riferimento molto diverso dal passato e
viene sempre più coinvolto in attività e organizzazioni complesse che per
funzionare bene richiedono la realizzazione contemporanea e coordinata di
numerose funzioni. Tra esse le più significative riguardano l’organizzazione
dell’attività sportiva stessa, il rapporto con i tesserati, la promozione delle
attività e il dialogo con istituzioni esterne, l’acquisizione di materiali o
servizi dall’esterno.
Oltre a queste funzioni fondamentali, va messa in conto – forse
più importante delle altre – la funzione strategica, che consiste
nell’indispensabile elaborazione di visioni e piani d’azioni per il futuro
capaci di assicurare lo sviluppo e il potenziamento delle attività sociali.
In dettaglio, il dirigente sportivo si occupa di:
In dettaglio, il dirigente sportivo si occupa di:
- selezionare gli
atleti;
– gestire i rapporti con
enti e federazioni;
– cercare sponsor e
finanziamenti;
– elaborare strategie di
marketing;
– curare i rapporti con
la stampa;
– gestire gli aspetti
legali, finanziari e fiscali della società sportiva.
Può viaggiare o fare frequenti spostamenti per tenere i contatti
con sportivi e funzionari o seguire le iniziative sportive.
Il dirigente sportivo ha contatti con atleti e allenatori della
società che dirige e, all’esterno, con i funzionari degli enti e istituzioni
che si occupano di sport. E’ una professione molto coinvolgente: di solito non
ha orari precostituiti e questo per far fronte a tutte le evenienze o per
riuscire ad organizzare le iniziative previste.
La complessità del
lavoro, infatti, rende ormai necessaria un’adeguata formazione per quanto
riguarda gli aspetti legislativi, fiscali, della sicurezza e del marketing.
Per questo federazioni sportive e scuole private organizzano anche corsi diretti ai manager dello sport. Da qualche anno, alcune facoltà di Scienze Motorie e il Coni hanno istituito corsi per l’amministrazione, la gestione e la direzione di palestre e impianti sportivi.
Per questo federazioni sportive e scuole private organizzano anche corsi diretti ai manager dello sport. Da qualche anno, alcune facoltà di Scienze Motorie e il Coni hanno istituito corsi per l’amministrazione, la gestione e la direzione di palestre e impianti sportivi.
Per quanto non esista un
percorso formativo univoco per diventare dirigente sportivo, solitamente, ma
non è una costante, la laurea in Scienze motorie (che dal 1998 sostituisce l’
ISEF) offre le basi tecniche per svolgere questa professione.
Detto titolo di studio
fornisce:
-
competenze relative alla comprensione, alla progettazione, alla conduzione e
alla gestione di attività motorie a carattere educativo, ludico o sportivo;
–
competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione;
–
competenze di carattere gestionale, economico e di marketing legato alle attività
sportive.
A mio avviso non sempre è necessario possedere
tale requisito e lo spiego meglio più avanti, però è fuori discussione che si debba avere delle peculiarità specifiche per ricoprire il ruolo.
Il dirigente sportivo trova impiego presso
società sportive, organizzazioni nazionali e internazionali, organismi quali
federazioni, leghe, aziende, enti pubblici.
In genere l’aspirante dirigente sportivo entra
nell’associazione o società come praticante di uno sport e in seguito può
ricoprire altri ruoli di tipo organizzativo o formativo. Il gradino del
dirigente è praticamente l’ultimo della scala; si possono migliorare la propria
posizione e le proprie entrate solo cercando di gestire società più grandi e
importanti.
Naturalmente, per la carriera contano i
risultati che sono stati ottenuti dalla società, la notorietà che è stata
raggiunta, la capacità del dirigente di sfruttare le conoscenze e le esperienze
acquisite nel tempo.
In genere non è un’attività dipendente ma si
opera come consulenti, almeno nelle società più grosse e di livello
professionistico (calcio, pallacanestro, pallavolo, pugilato etc. etc.)
In quelle più piccole è frequente che questo ruolo venga
svolto senza remunerazione e solo per passione, magari nei ritagli di tempo.
Nella gestione dello sport, in Italia, è presente una componente molto ampia di
volontariato che si basa soprattutto sull’esperienza personale e sull’amore per
lo sport.
Un Dirigente Sportivo con tali requisiti ha un
costo che i club dilettantistici non possono permettersi, quindi è verso il
volontariato che le istituzioni, a qualsiasi livello, devono indirizzare le
risorse necessarie per una crescita ed un adeguato sviluppo di detta figura.
Per far ciò è necessario abbattere pregiudizi
culturali che solo nella nostra società sono perennemente presenti.
Ezio RINALDI
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