Gentile sig. Rinaldi, proprio ieri la Federazione ha dato notizia di
avere adeguato il proprio regolamento di giustizia ai nuovi principi dettati
dal CONI, e il Consiglio federale, aderendo ai dettami del nuovo codice,
ha nominato i membri dichiarati idonei
da una commissione di garanzia.
Fra i suddetti principi vi è anche quello
relativo alle incompatibilità che investono sia gli organi di giustizia che i
rappresentanti della procura federale, tenuti tutti, all’atto dell’accettazione
dell’incarico, a sottoscrivere una dichiarazione in cui attestano
l’insussistenza di rapporti di lavoro subordinato o continuativi di consulenza
o di prestazione d’opera retribuita, ovvero altri rapporti di natura
patrimoniale o associativa che ne compromettano l’indipendenza con la
Federazione o con i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti sottoposti
alla loro giurisdizione.
Scorrendo
i nominativi dei nuovi rappresentanti della giustizia federale, ho letto il
nome di alcuni giudici che rivestono, o almeno così sembrerebbe, ruoli ed
incarichi astrattamente non compatibili
con quell’esigenza di terzietà imposta dal nuovo codice di giustizia sportiva.
Mi
riferisco, in primo luogo, all’avv. Joelle
Piccinino, nominato componente del Tribunale Federale che, in base ai dati
dallo stesso forniti e relativi al suo attuale profilo professionale,
pubblicati sul sito internet LINKEDIN (http://it.linkedin.com/pub/joelle-piccinino/21/309/2a1)
risulterebbe rivestire oltreché il ruolo di consigliere federale presso il
Comitato regionale Lombardo anche quello di presidente della a.s.d.
“Scherma&20” e di atleta schermistico agonista.
Il ruolo di consigliere regionale risulta peraltro
confermato anche dal sito ufficiale del Comitato Schermistico Lombardo ( http://www.crl-fis.it/indexFrames.html
).
Atteso
che le circostanze dell’incompatibilità originano da una presunzione di parzialità da
cui deriverebbe la perdita di credibilità dell’organismo per cui sono previste,
non me ne voglia l’avvocato Piccinino, ma mi domando quanto possa considerarsi
in linea con i principi dettati dal Codice della Giustizia Sportiva la
posizione del giudice sunnominato.
Analoga considerazione potrebbe valere anche
per il giudice sportivo Gaspare Lo Schiavo in quanto esponente dell’assetto
schermistico arbitrale (http://www.ilmattino.it/sport/altrisport/occhiuzzi_sorbillo_villa_dangelo_pizza/notizie/905895.shtml)
o per il Presidente della Corte Sportiva d’Appello Antonio Vannucci, atleta
master tesserato presso la Chiti Scherma
(http://www.reportpistoia.com/sport/pistoia/item/11266-antonio-vannucci-della-chiti-scherma-e-il-nuovo-presidente-della-corte-d-appello-fis.html ) o infine per il giudice della Corte Federale d’appello Marta Terzani, anch’ella atleta master FIS.
(http://www.reportpistoia.com/sport/pistoia/item/11266-antonio-vannucci-della-chiti-scherma-e-il-nuovo-presidente-della-corte-d-appello-fis.html ) o infine per il giudice della Corte Federale d’appello Marta Terzani, anch’ella atleta master FIS.
Mi
domando inoltre se, nel caso in cui il
rappresentante di un organo di giustizia o della procura federale fosse coniuge
di un tesserato FIS, magari di rango, quale potrebbe essere ad esempio un
tecnico della nazionale, non si versi nell’ipotesi descritta dalla norma
surrichiamata che fa riferimento a qualunque circostanza che possa compromettere
l’indipendenza dell’organo rispetto alla Federazione, ai tesserati, agli affiliati
o soggetti comunque sottoposti alla sua
giurisdizione.
Come
già osservato prima, le disposizioni sulle incompatibilità servono, in primo
luogo, a tutelare l’immagine di imparzialità degli organi di giustizia, salvaguardandone
l’immagine e il trasparente esercizio della funzione. Ed è proprio questa
finalità che appare frustrata laddove, solo per fare un esempio, il quotidiano online
“ReportPistoia”, nel pubblicare la notizia della nomina dell’avv. Vannucci
esordisce con la seguente attestazione “Importante riconoscimento per la Chiti
Scherma in ambito federale”, con ciò veicolando la suggestione che la nomina si
rifletta in una situazione premiale per la società di appartenenza di quel
giudice.
Chi
mai potrebbe rimproverare, allora, il tesserato che portando una controversia
contro l’associazione pistoiese dinanzi alla Corte d’appello dubiti in cuor
proprio della parzialità dell’organo?
Le
sarei molto grato se potesse fornirmi una sua opinione al riguardo, anche alla
luce della sua esperienza federale.
distinti
saluti
Antonello
Fileccia
Suvvia Dr. FILECCIA, vuole dirmi che la FIS non ha valutato appropriatamente il curriculum dei nominati? Se così fosse ci troveremmo di fronte ad un atto di assurda arroganza.
RispondiEliminaCerto le Sue argomentazioni fanno molto riflettere e dal momento che, a parte la battuta iniziale, ha sempre documentato le affermazioni pubblicate su questo blog, devo desumere che anche questa volta la Sua denuncia ha forti fondamenta.
Lei chiede un mio parere e francamente non saprei cos’altro aggiungere al suo scritto se non che qualsiasi persona dotata di equilibrio, di buon senso, ma soprattutto di un alto concetto delle istituzioni manifesterebbe una certa confusione e non capirebbe qual’ è la linea di demarcazione tra un sistema di giustizia assolutamente credibile ed uno, diciamo così, astrattamente controllabile.
Ezio RINALDI
Il link http://www.ilmattino.it/sport/altrisport/occhiuzzi_sorbillo_villa_dangelo_pizza/notizie/905895.shtml non è più disponibile.
RispondiEliminaIl nuovo link per l'accesso all'articolo giornalistico è il seguente:
http://sport.ilmattino.it/altrisport/occhiuzzi-sorbillo-villa-d-amp-39-angelo-pizza/905895.shtml
A, Fileccia