16 ottobre 2019

UTOPIA: L'ISOLA CHE NON C'E'


Utopia - L'isola che non c'é
Sapete ci piace essere ironici, ma non troppo. Fantasiosi, ma non troppo. Idealisti, ma realisti.
Facciamo una ipotesi fantastica. 
Raffaele Itlodeo grande e vincente ex atleta sbarca a Utopia. In considerazione del suo curriculum sportivo, viene nominato da Tommaso Moro, Capo di Utopia, responsabile sportivo. Raffaele fa e disfa, crea e distrugge, sceglie e cambia, tutto senza mai una linea guida e soprattutto con il sostegno indiscusso di Moro e dei suoi discepoli. Apparentemente, Utopia, isola della perfezione, sembra offrire democrazia e linearità, dare spazio a tutti e ascoltare il popolo. 
Si capisce però sin da subito che Raffaele e Tommaso hanno un rapporto e una complicità molto speciale e quindi difficilmente c’è spazio per altri e soprattutto per la meritocrazia. Quindi Utopia inizia a cambiare aspetto e con il passare del tempo sembra quasi che Utopia slitti dall’Inghilterra all’Oceano Atlantico a sud della Florida.
Raffaele vede i figli crescere e quindi decide, con l’apporto e il supporto di re Tommaso, che il primo deve diventare un atleta professionista, quindi inizia a creare un progetto approvato, solo per il figlio in via sperimentale, che consente al giovane di studiare facendo sport a seguito dell’intervento del governo sportivo, Tommaso, con vertici scolastici. Caso vuole che i vertici scolastici abbiano un figliolo impegnato nello sport e allenato da Raffaele, che spesso usufruisce delle strutture e programmi governativi al pari dei vincenti atleti di vertice. Il giovane figlio di Raffaele, brucia le tappe e partecipa a soli 13 anni ai primi allenamenti con le nazionali maggiori e al fianco del padre, sempre e comunque, svolge l’attività riservata ad atleti vincenti.
Questo accanimento terapeutico porta i propri frutti e il giovane, riesce a conquistare alcuni lusinghieri risultati, complice anche il forte ruolo carismatico di Raffaele con altri avversari/atleti di Utopia e coetanei del figliolo.
Sin da subito si aprono anche le porte governative per il giovane e entra a far parte della famiglia di professionisti dello sport di Utopia, inserendosi come tutore dell’ordine. Stesso incarico ricoperto dal babbo e da gran parte dei suoi collaboratori, ma anche di persone sempre e comunque volute da re Tommaso.
Il giovanotto dopo tanto clamore stenta a emergere nel mondo dei grandi di Utopia e quindi il babbo, forte del suo ruolo, attira a se atleti di varie parti per allenare il figliolo alla conquista del sogno cerchiato, inoltre, il giovanotto mai consapevole della sua ormai non più giovane età, continua a partecipare da 10anni all’attività giovanile oltre che a quella ‘adulta’. Praticamente il governo di Tommaso e Raffaele gira attorno al ragazzo che “deve” emergere.
Intanto, Raffaele si rende conto che anche il piccolo di casa, secondogenito, dovrà trovare un lavoro e soprattutto avere un futuro garantito, onde evitare che possa sbandarsi. Quindi inizia così un secondo e più duro esprimente degno del settore Ricerca di Utopia. Infatti, bisogna portare il piccolo a crescere velocemente e soprattutto avere il minimo ‘sindacale’ per portalo a rappresentare Utopia nelle manifestazioni importanti, ma anche e comunque dargli un posticino statale in qualche ente sportivo, al pari di padre e fratello.
E’ qui che Raffaele mostra tutto il suo talento nell’arte psicologica e economico aziendale, nel settore Risorse Umane. Sotto lo sguardo attento e consapevole di Tommaso, ormai annullatosi al potere di Raffaele, quest’ultimo porta il figliolo, ben lontano dai vertici nazionali, a fare allenamenti e iniziative governative, inserito sempre e comunque per ‘scelta’ del Babbo. Così il piccolo, si fa per dire, dopo la mancata partecipazione alle finali di categoria alle Utopiadi, dopo notevoli mediocri piazzamenti, ad Utopia e fuori, giunge a ottenere un piazzamento buono alla prima prova delle Utopiadi. 
Raffaele urlando a tutti, dopo aver seguito attentamente il figliuolo, che si tratta della conferma di ciò che aveva visto e previsto. Qualche attento osservatore fa notare a Tommaso che così e tutto molto facile, prendiamo un criceto gli mettiamo una ruota collegata ad una dinamo e poi diciamo che il criceto è un genio perché fa accendere la luce.
L’esperimento è solo ad una fase intermedia, perché Raffaele riuscirà a raggiungere anche questo obiettivo e dare un futuro lavorativo anche al secondogenito, in attesa che l’isola di Utopia sparisca dalla geografia mondiale e che si torni alla realtà.
Thomas More

30 commenti:

  1. Il nuovo editoriale è arrivato giusto in tempo per mettere un velo pietoso sullo sguaiato intervento dell'anonimo delle 17.25. Reagire in un modo, così scomposto da far riflettere anche sul mittente il quale ha fatto ben capire chi è. Non avevamo dubbi.
    Ora c'è un nuovo editoriale, ma gli attacchi sono sempre rivolti allo stesso personaggio di sempre, attraverso il figlio. Inventiamo qualcosa di diverso e soprattutto di attualità. Per esempio si ha notizia della sentenza di secondo grado? Perché nessuno ne vuol parlare? Cosa ne pensa Scisciolo di questo assordante silenzio? Buona serata a tutti.

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    1. Leggendo More mi pare di capire che l'essenza sia la stessa, ma la cosa è diversa, infatti, si parla di altri figli e altri esperimenti.
      Forse più che cambiare argomenti dovremmo cambiare i personaggi che li ispirano.

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    2. Anonimo commentatore lealista pseudo filosofo delle 20,39, sei sempre fuori tema.
      Hai fatto un commento all'articolo di cui sopra, ma, delle 98 parole spese, solo 20 si riferiscono a questo.
      Cerca di attenerti all'argomento di cui si discute, se ti riesce, altrimenti vedi di tacere, perché di finti pensatori, dal perfetto aplomb inglese, che vorrebbero dare lezione di stile (senza, peraltro, riuscirci), non se ne sente la necessità.
      Un tuo grande estimatore

      P.S.: Per inciso, riguardo alla reazione che ti ha sconvolto e turbato, ti informo che è stata data risposta alle ore 11,30

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  2. Ma a Utopia c'è spazio anche per i tecnici 'videoamatori' diventati responsabili d'arma? Per neo diplomati lanciati tra i grandi senza mai aver prodotto allievi? di fisioterapisti convocati prima della laurea al pari di atleti campioni prima di aver vinto qualcosa? Ma essendo su Utopia ci sarà spazio per tutto questo.

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  3. Certamente su Utopia la psicologia è molto considerata e Raffaele lo sa bene. Basti pensare che raramente lo si è visto alle gare giovanili, quasi mai, però all'ultima c'era e come. Chissa che i giovani atleti di Utopia si saranno sentiti onorati e tesi nel vederlo seguire i loro incontri quando affrontavano il figlio. Poi avere come avversario il figliolo di Raffaele, mette ansia mentre lui suggerisce all'erede cosa fare. Ma siamo a Utopia e quindi sarà utopico pensare che le vittorie 15/14 e 7/6 sono dettate dalla tensione che accompagnava gli avversari anche condizionati da cotanta 'platea' ad un semplice incontro lontani dalle medaglie.

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  4. Ma su Utopia la Giustizia funzionerà o sarà utpia pensare che chi ruba delle tute ad atleti di altre nazioni, durante una gara e all'interno del luogo di gara, sia punito e non premiato? Magari se il governo di Utopia deve le scuse per il gesto dei propri atleti, qualcuno ne risponderà oppure la giustizia si pronuncerà dopo le gare di categoria così, l'eventuale 'pena' non influenzerà la carriera e il futuro degli atleti. Ma ad Utopia forse il furto, lo screditare la propria bandiera, sono un merito. Si sa ad Utopia la politica domina tutto e quindi anche la giustizia dipende da quella.
    'La legge è uguale per tutti' ma ad Utopia non funziona così.

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    1. Ovviamente pur non essendo ad Utopia, i due praticanti l'arma di taglio, parteciperanno alla gara di Bastia e la solerte giustizia federale cosa fa?

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    2. salve, dopo tante critiche sulla impossibilità, unica nazione d'europa, di seguire da web le gare nazionali, finalmente per Bastia abbiamo il collegamento con un sito attivo da oltre 10anni.
      Bhè mi chiedo per avere la sentenza relativa all'operato degli atleti a Godollo, aspetteremo anche qui 10anni? per il momento tutto tace sul sito FIS e pure domenica questi 'atleti' hanno una gara.

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  5. Ma Cuome si fa a inventarsi storie così inverosimili?

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    1. Infatti, totalmente lontane dalla realtà. Scarso e il suo consiglio mai permetterebbero il verificarsi di queste cose.

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    1. Rinaldi, però se cancella i post a suo piacimento e senza darcene motivazione...non è carino. Anche perché prima di pubblicarli lei ha la possibilità di leggerli, quindi? È arrivato in ritardo il consulto legale? Ma le ripeto, per questo non si deve preoccupare, gli screenshot salvano tutto!!

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    2. Anonimo, delle ore 06,58, purtroppo dovendo eliminare con urgenza un commento diffamatorio ed operando con il cellulare ne ho eliminato anche alcuni che invece dovevano restare. Mi spiace e chiedo scusa per questo.

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    3. Per la cronaca: gli creenshot non sono una prova perchè come tutte le foto, modificabili. In ogni caso credo sempre che chi denuncia per diffamazione apre solo un vaso di Pandora. Nessuno che si offende è libero dal peccato, quindi poi se nell'occasione qualcuno ha più o meno esagerato, la denuncia consente di tirar fuori tanto altro.
      Chi vuol capire...

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    4. Certo, soprattutto a favore di chi denuncia . E comunque quando accadono queste cose, si salva lo screenshot e la pagina web offline dove risiedono i dati necessari alle indagini. Chi vuol capire...

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    5. Sorrido, le sue minaccie, più o meno velate, dimostrano la sua debolezza. Non cancellano però i fatti, che sono ben chiari e noti.

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    6. Ma di quali fatti parla lei, caro edotto della materia. Se mai avesse il coraggio, perché non si espone facendo nomi e cognomi. Perché non ha mai accusato in maniera palese il suo interlocutore? La verità è una ed una sola: siamo tutti bravi a buttar merda sulle persone senza rischiare. La cosa ancor più angosciante è vedere che i “leoni” vengono ospitati da Rinaldi senza che questo abbia mai parlato con gli accusati. Rinaldi abbia l’onestà di interloquire con il diretto interessato per sentire l’altra campana. Forse lo ha già fatto e ci vuole celare il tema della discussione?

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    7. Tu che tanto sorridi dietro la tua tastiera, perché non affronti i tuoi rivali? Hai paura? Omuncolo di strada, dimostri solo che alla fine sei un misero ed infamante codardo.

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    8. Anonimo delle ore 01,52, anche tu sei un leone da tastiera, infatti non ti firmi. Con chi dovrei parlare?

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    9. Rinaldi, sorrido quando cerca di lasciar intendere che non abbia capito. Con chi dovrebbe parlare? Con quel personaggio che i suoi amici chiamano “bombolone”. E non mi dica che non ha capito di chi parlano i suoi amici scrittori di nota provenienza sucula. Ha cancellato di corsa il post che palesava la persona in questione.

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  7. Anonimo lealista, ma sei tu? Eri uno degli uomini più affascinanti d’Italia. Eri meraviglioso, desiderato e le donne perdevano all’istante la testa per te. Parliamo al passato perché dalle ultime immagini che circolano nelle ultime ore, anonimo appari completamente trasformato. Difficile davvero riconoscerti. Il tempo passa per tutti ma con alcuni è davvero crudele. E veramente ci sorprende vederti in questo stato. Trasandato, depresso, ma, più che altro, ingrassato, sei a dir poco irriconoscibile. Incombe la sindrome da carenza parziale di androgeni in età senile. Chi va col sindromato comincia a sindromare.

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  8. Uno dei pilastri della democrazia occidentale è costituito dalla alternanza nel potere. È un principio che risale alla Repubblica romana: per timore che ritornassero i re, la prima regola fu che i consoli non potessero durare più di un anno. Si vennero poi a fissare norme costituzionali per cui nessuno poteva ricandidarsi al consolato se non fossero passati dieci anni.
    Il XXII emendamento della Costituzione americana fissa il limite massimo di due mandati per il presidente della Repubblica. All’estero dopo una decina di anni anche i più grandi leader abbandonano il potere.
    Anche in Italia, per evitare pericolose e dannose affezioni al potere locale, si fissò all’indomani di Tangentopoli, il limite dei due mandati per i sindaci. Un limite analogo è stato introdotto nel 2004 per i governatori delle Regioni.
    Persino nella recente riforma dell’università è stato inserito il limite di un solo mandato per i rettori, per favorire il ricambio ed evitare atteggiamenti da casta. Manca il limite più importante, quello per chi governa il Paese. Perché non si fissa anche qui il limite dei due mandati per il Premier? E magari, dopo due legislature, anche una pausa per i parlamentari. Ho allergia per ogni “ventennio”, di qualunque colore sia e chiunque lo incarni.
    Giuseppe Valditara
    Professore ordinario di Diritto Pubblico Romano e co fondatore di Crescita e Libertà


    P.S.
    Presidente Scarso + Componenti del Consiglio federale FIS, con + di 3 mandati, lasciate la poltrona per favorire il ricambio ed evitare atteggiamenti da casta, come quelli raccontati nell’articolo Utopia.

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  9. Puntualmente, quando non si ha niente da dire, si incomincia con le scemenze. Non sarebbe meglio stare zitti?

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  10. Ma ad Utopia si creano commissioni dove i rappresentanti sono scelti tipo i gironi dell'Inferno Dantesco, cioè gli opposti. In commissione 'Semi' quella che detta le regole sui materiali e controlla il rispetto di esse, c'è chi ha trascorso un periodo ospite dei penitenziari londinesi, per truffa. In commissione immagine un dirigente che sembra abbia avuto qualche "problemino" con la sua società storica, tutto tranne che una 'immagine' positiva.
    Ma fortunatamente siamo ad Utopia, queste cose nella realtà non esistono.

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  11. Speriamo che per il futuro Consiglio Federale non ci vengano proposti o propinati pseudo personaggi che hanno scheletri nell'armadio. Già oggi ce ne almeno uno, "notissimo" aspirante alla poltrona piu importante,che si diverte a giocare a nascondino. Se effettivamente vogliamo il bene della Federazione, evitiamo di partire col piede sbagliato. A buon intenditor poche parole.

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  12. Anonimo del 17 ottobre ore 21.26: finalmente una persona assennata e di alto spessore morale.

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  13. Scusate una domanda: ma a Utopia è possibile seguire solo il figliuolo a spese della propria Federazione e farlo con permessi rilasciati dal governo sportivo per il gruppo statale al quale si appartiene? oppure lo si fa semplicemente prendendo le ferie? Piccole domande per capire la vita ad Utopia quanto differisca dalla nostra.

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  14. Chissà se ad Utopia si costringerebbe una atleta plurimedagliata in una disciplina e vincente nell'altra, a scegliere obbligatoriamente una arma e quando questa non lo fa ricorrendo a vie legali, le si impone le scelte mettendo sempre le gare in contemporanea. Con il sistema delle gare insieme poi si ottiene anche il doppio risultato di non farle avere punti ranking nell'arma che "deve" abbandonare e quindi non darle la possibilità di fare gare all'estero a spese proprie.

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  15. Ad Utopia menti brillanti inventano, scimmiottando, regolamenti che prevedono i primi 16 del ranking nazionale, già qualificati alle dirette o meglio alla seconda diretta? Quindi sancendo che se uno l'anno prima ha fatto discretamente la seconda prova nazionale, magari con tanta fortuna, fa gli assoluti e di fatto ha il 70% di possibilità di rimanere al vertice del ranking, avendo un percorso agevole almeno fino ai 64 della prima prova nazionale, avendo la possibilità di mettere punti per le gare internazionali.
    Tutto questo solo per aver beccato la fortuna in una gara. Non sembra essere limitativo per un moviemnto che vanta il70% del livello degli atleti, omogeneo, dare il Jolly per oltre 13mesi a chi fa solo una gara discretamente? non sarebbe meglio rimettere tutti allo stesso livello nelle gare nazionali e poi i big dimostrino di esserlo.
    Ad Utopia queste cose sicuro non avverranno...

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