29 agosto 2020

LA PERCENTUALE DIMENTICATA


Ciao Ezio, con la pubblicazione dell’articolo “PUNTEGGI PER ATTIVITA' AGONISTICA: le proposte del Maestro BERTACCHINI” ho ripreso con piacere a scrivere ed a esporre le mie riflessioni sul tuo Blog. Ho apprezzato molto la scelta sull’anonimato, che mi sembra sia stata quasi obbligata.
Questa volta intervengo su un argomento che speravo fosse chiaro alla FIS e che è oggetto di critiche bipartisan, da molti anni. Mi riferisco all’uso della percentuale per stabilire i numeri dei qualificati alle competizioni. La FIS da sempre usa numeri fissi e che poi si concretizzano, nella loro assurdità, nella Coppa Italia, dove i 16 posti rappresentavano il 4% nella spada Maschile e quasi il 20% nelle altre armi.
Adesso invece, nel valutare il nuovo regolamento Agonistico per la stagione prossima, chiamata di transizione, si evincono alcune criticità. Prima tra tutte quella che fa riferimento ai qualificati alle prove nazionali di Coppa Italia Assolute, Giovani e Cadetti. Il Regolamento prevede, si numeri diversi tra le diverse armi, ma rappresentano circa il 10% del Ranking di ogni categoria, molto ridotto considerando il movimento agonistico. Capiamo l’esigenza Covid per il distanziamento e il non affollamento delle palestre, ma forse ci sono numerose soluzioni per far si che l’unica gara nazionale per questi atleti, sia anche accessibile. Consideriamo che gli atleti IN saranno ammessi, poi c’è la qualificazione di un atleta per Regione, con numeri che in alcune Regioni rappresentano meno del 10% dei partecipanti.
La cosa che però stride con ogni ragionamento è che i Campionati Italiani vedranno, nelle diverse categorie, sempre 42 atleti partecipanti e che si qualificheranno solo ed esclusivamente dalla Coppa Italia, fatta eccezione per gli atleti d’Élite. Facendo due calcoli, nella sciabola con un buon girone si è qualificati anche perdendo alla prima diretta. Nella spada non basta una diretta. Rendiamoci conto della incongruenza di tutto ciò. Per la Coppa Italia i numeri tengono in considerazione la base di partecipanti, in modo ridotto, ma almeno una differenziazione si fa, mentre alla Finale si va sempre e comunque a numeri fissi.
Altra cosa che richiama l’attenzione è la novità che vede la creazione di una ‘casta’ per gli atleti d’Interesse Nazionale, che negli ultimi 20anni sono stati sempre dimenticati e trattati senza alcun privilegio, anzi spesso si è chiesta la pubblicazione dei nomi. Quest’anno, quello più complesso, hanno invece un vantaggio enorme: sono già qualificati alla Coppa Italia in ogni categoria alla quale possono accedere. Questo prima cosa risulta essere una novità assoluta, seconda cosa priva di un confronto gli atleti in uno sport dove da sempre abbiamo avuto la dimostrazione che mai niente e nessuno è dato per scontato. Non dimentichiamo che negli anni, nomi illustri non hanno conquistato la qualificazione alle prove regionali o sono usciti al primo turno alle gare nazionali. Nella sciabola da alcuni anni, per garantire i numeri alla prova nazionale assoluta, abbiamo annullato la qualificazione di zona, adesso invece lavoriamo su numeri ristretti, privilegi non coincidenti con le forze in campo e fermiamo anche la crescita del movimento in alcune regioni dove da qualche anno si investe.
Le Liste Federali non sono il Ranking, che anche se menomato dalla mancanza di gare, da una sorta di valore in campo. Le liste hanno criteri diversi e comprendono atleti di varie età che si troveranno così già in Coppa Italia nella quale con una sola diretta, conquisteranno la finale. Non dimenticando il criterio del Ranking e l’enorme vantaggio che questi avranno nella stagione post olimpica, dove avranno punti a gare di coefficiente superiore per le quali hanno avuto accesso diretto.
Massima comprensione per la gestione e stesura di un Regolamento in un momento così delicato come quello dell’era ‘pandemia’, ma forse la FIS bene avrebbe fatto ad attendere ancora qualche mese per decidere e soprattutto, magari, ascoltare qualche spunto sulla possibilità di gestire le gare in ambienti più ampi e magari anche in più giorni, pur di consentire un maggiore e migliore confronto e dare una parvenza di normalità alle competizioni ed alle classifiche.
Infatti, ho avuto modo nei mesi di lockdown di fare alcune concrete proposte, ma ovviamente la FIS è sorda ad ogni proposta e soluzione. Mi dispiace perché chiunque mi conosce sa bene che io sono una persona concreta e prima di parlare valuto sempre le mie idee nella loro realizzazione.
Ripeto le mie sono idee sono tali, ma mi dispiace che non ci sia una valutazione reale e un confronto affinché si possano presentare soluzioni che aiutino le società a non perdere allievi e garantire la sopravvivenza. Tutti i maggiori esperti di Economia precisano sempre come i contributi economici a pioggia, siano un palliativo all’agonia, ma la soluzione è sempre e solo nelle politiche adottate per contrastare il fenomeno.
Massimo BERTACCHINI

2 commenti:

  1. Ciao Massimo,
    riprendo il tuo concetto della casta di atleti "privilegiati" per spostare l'attenzione sulla casta dei tecnici "privilegiati". Quest'anno per la prima volta nella storia del sito federale non sono stati pubblicati i nomi degli atleti e dei tecnici convocati ai collegiali Azzurrini. E' un trend verso la mancata trasparenza che è iniziato qualche anno fa con l'eliminazione delle liste degli atleti e dei tecnici convocati in gare ufficiali U20 ed U17. Credo che questa insistenza nel vole tenere nascosti i nomi dei convocati vada più a vantaggio dei tecnici che degli atleti, i quali sono semplici spettatori delle scelte politiche federali. Chi sono i colleghi convocati ai ritiri? Hanno titoli? Hanno fatto atleti? Possiamo vedere un C.V.? La mancanza di trasparenza e di pari opportunità lede la motivazione degli atleti e aumenta sia il tasso di abbandono agonistico che la migrazione di atleti da una sala all'altra.

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  2. Penso anche che convinca molti giovani tecnici italiani ad emigrare per trovare fortuna, consensi e riconoscimento del merito all'estero ...

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