Questa volta intervengo su un argomento che speravo fosse
chiaro alla FIS e che è oggetto di critiche bipartisan, da molti anni. Mi
riferisco all’uso della percentuale per stabilire i numeri dei qualificati alle
competizioni. La FIS da sempre usa numeri fissi e che poi si concretizzano,
nella loro assurdità, nella Coppa Italia, dove i 16 posti rappresentavano il 4%
nella spada Maschile e quasi il 20% nelle altre armi.
Adesso invece, nel valutare il nuovo regolamento Agonistico
per la stagione prossima, chiamata di transizione, si evincono alcune
criticità. Prima tra tutte quella che fa riferimento ai qualificati alle prove
nazionali di Coppa Italia Assolute, Giovani e Cadetti. Il Regolamento prevede,
si numeri diversi tra le diverse armi, ma rappresentano circa il 10% del
Ranking di ogni categoria, molto ridotto considerando il movimento agonistico.
Capiamo l’esigenza Covid per il distanziamento e il non affollamento delle
palestre, ma forse ci sono numerose soluzioni per far si che l’unica gara
nazionale per questi atleti, sia anche accessibile. Consideriamo che gli atleti
IN saranno ammessi, poi c’è la qualificazione di un atleta per Regione, con
numeri che in alcune Regioni rappresentano meno del 10% dei partecipanti.
La cosa che però stride con ogni ragionamento è che i
Campionati Italiani vedranno, nelle diverse categorie, sempre 42 atleti
partecipanti e che si qualificheranno solo ed esclusivamente dalla Coppa
Italia, fatta eccezione per gli atleti d’Élite. Facendo due calcoli, nella
sciabola con un buon girone si è qualificati anche perdendo alla prima diretta.
Nella spada non basta una diretta. Rendiamoci conto della incongruenza di tutto
ciò. Per la Coppa Italia i numeri tengono in considerazione la base di
partecipanti, in modo ridotto, ma almeno una differenziazione si fa, mentre alla
Finale si va sempre e comunque a numeri fissi.
Altra cosa che richiama l’attenzione è la novità che vede la
creazione di una ‘casta’ per gli atleti d’Interesse Nazionale, che negli ultimi
20anni sono stati sempre dimenticati e trattati senza alcun privilegio, anzi
spesso si è chiesta la pubblicazione dei nomi. Quest’anno, quello più
complesso, hanno invece un vantaggio enorme: sono già qualificati alla Coppa
Italia in ogni categoria alla quale possono accedere. Questo prima cosa risulta
essere una novità assoluta, seconda cosa priva di un confronto gli atleti in
uno sport dove da sempre abbiamo avuto la dimostrazione che mai niente e
nessuno è dato per scontato. Non dimentichiamo che negli anni, nomi illustri
non hanno conquistato la qualificazione alle prove regionali o sono usciti al
primo turno alle gare nazionali. Nella sciabola da alcuni anni, per garantire i
numeri alla prova nazionale assoluta, abbiamo annullato la qualificazione di
zona, adesso invece lavoriamo su numeri ristretti, privilegi non coincidenti
con le forze in campo e fermiamo anche la crescita del movimento in alcune
regioni dove da qualche anno si investe.
Le Liste Federali non sono il Ranking, che anche se menomato
dalla mancanza di gare, da una sorta di valore in campo. Le liste hanno criteri
diversi e comprendono atleti di varie età che si troveranno così già in Coppa
Italia nella quale con una sola diretta, conquisteranno la finale. Non
dimenticando il criterio del Ranking e l’enorme vantaggio che questi avranno
nella stagione post olimpica, dove avranno punti a gare di coefficiente
superiore per le quali hanno avuto accesso diretto.
Massima comprensione per la gestione e stesura di un
Regolamento in un momento così delicato come quello dell’era ‘pandemia’, ma
forse la FIS bene avrebbe fatto ad attendere ancora qualche mese per decidere e
soprattutto, magari, ascoltare qualche spunto sulla possibilità di gestire le
gare in ambienti più ampi e magari anche in più giorni, pur di consentire un
maggiore e migliore confronto e dare una parvenza di normalità alle
competizioni ed alle classifiche.
Infatti, ho avuto modo nei mesi di lockdown di fare alcune
concrete proposte, ma ovviamente la FIS è sorda ad ogni proposta e soluzione.
Mi dispiace perché chiunque mi conosce sa bene che io sono una persona concreta
e prima di parlare valuto sempre le mie idee nella loro realizzazione.
Ripeto le mie sono idee sono tali, ma mi dispiace che non ci
sia una valutazione reale e un confronto affinché si possano presentare
soluzioni che aiutino le società a non perdere allievi e garantire la
sopravvivenza. Tutti i maggiori esperti di Economia precisano sempre come i
contributi economici a pioggia, siano un palliativo all’agonia, ma la soluzione
è sempre e solo nelle politiche adottate per contrastare il fenomeno.
Massimo BERTACCHINI
Ciao Massimo,
RispondiEliminariprendo il tuo concetto della casta di atleti "privilegiati" per spostare l'attenzione sulla casta dei tecnici "privilegiati". Quest'anno per la prima volta nella storia del sito federale non sono stati pubblicati i nomi degli atleti e dei tecnici convocati ai collegiali Azzurrini. E' un trend verso la mancata trasparenza che è iniziato qualche anno fa con l'eliminazione delle liste degli atleti e dei tecnici convocati in gare ufficiali U20 ed U17. Credo che questa insistenza nel vole tenere nascosti i nomi dei convocati vada più a vantaggio dei tecnici che degli atleti, i quali sono semplici spettatori delle scelte politiche federali. Chi sono i colleghi convocati ai ritiri? Hanno titoli? Hanno fatto atleti? Possiamo vedere un C.V.? La mancanza di trasparenza e di pari opportunità lede la motivazione degli atleti e aumenta sia il tasso di abbandono agonistico che la migrazione di atleti da una sala all'altra.
Penso anche che convinca molti giovani tecnici italiani ad emigrare per trovare fortuna, consensi e riconoscimento del merito all'estero ...
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