07 agosto 2024

FLUCTUAT NEC MERGITUR

di Gil Pezza

Il mio primo ricordo delle Olimpiadi risale ai Giochi di Tokyo del 1964, la cui Cerimonia di Apertura coincideva con il mio compleanno. Guardandola in TV in Italia, la vidi in bianco e nero. Tuttavia, la mancanza di colore non diminuì la magia e l'incanto di quella esperienza.

Le Cerimonie di Apertura di Tokyo, Città del Messico, Monaco, Montreal e Mosca seguirono un modello simile: una sfilata delle nazioni, discorsi cerimoniali, l'ingresso della bandiera e dell'inno olimpico, e l'arrivo del portabandiera, culminando nell'accensione del braciere e nel rilascio della colomba. La solennità di quel momento collegava il mondo antico a quello moderno, trasmettendo un messaggio di pace (per inciso , il volo della colomba ). È interessante notare che questo messaggio era spesso seguito da spettacoli tecnologici radicati in armi da guerra, come un saluto di cannoni o il volo di jet militari sopra lo stadio, ma il contesto e l'intento dietro questi spettacoli militari erano compresi ed apprezzati.

La Cerimonia di Apertura divenne un evento molto atteso, creando entusiasmo per le competizioni nei giorni a seguire. In un'epoca più semplice, il rilascio di migliaia di palloncini, come a Tokyo '64, mi sembrava incredibile. Da giovane schermitore, mi sedevo vicino al piccolo schermo della televisione (nonostante la proibizione dei miei genitori per l’effetto sulla vista) per cercare di intravedere gli schermidori italiani durante la sfilata delle nazioni. Questi ricordi sono ancora nitidi, testimonianza dell'entusiasmo che le Olimpiadi hanno scatenato in me durante l'infanzia, un entusiasmo che si è trasformato in una passione duratura che mi ha guidato e ispirato sia da adolescente che da adulto.
Le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 segnarono un punto di svolta nella storia dei Giochi, rivoluzionando le Olimpiadi e la loro Cerimonia di Apertura per sempre. Per la prima volta, le Olimpiadi furono organizzate con l'obiettivo di realizzare un profitto, e la Cerimonia di Apertura fu trasformata per includere uno spettacolo artistico grandioso. Questo nuovo paradigma estese la cerimonia a un minimo di quattro ore, stabilendo uno standard nuovo per tutti i Giochi futuri. Ricordo distintamente l'ingresso della delegazione statunitense nello stadio, un mare di rosso, blu e bianco che fluiva in un movimento ondulato, allontanandosi dalla formazione ordinata tradizionale. Ma, per me, il pezzo forte fu l'arrivo di un uomo che volava nello stadio con un jetpack, evocando la scena iconica di James Bond in Thunderball - un momento che lasciò un'impronta indelebile sulla mia memoria. Proprio come l'accensione del Braciere Olimpico di Parigi 2024 - un perfetto connubio di artisticità e innovazione, rimarrà scolpito nella mia memoria per sempre.
Le Olimpiadi del 1984 stabilirono uno standard molto alto per le successive Cerimonie di Apertura, che divennero sempre più spettacolari e sensazionali. Lo spettacolo artistico aveva uno scopo duplice: catturare l'attenzione del pubblico televisivo globale e superare lo spettacolo della precedente Olimpiade, rimanendo fedeli al tema e allo spirito olimpico. L'obiettivo era raggiungere un equilibrio delicato, creando un'esperienza indimenticabile che non solo avrebbe lasciato un'impressione duratura sugli spettatori globali, ma li avrebbe anche uniti nello spirito delle Olimpiadi. In sostanza, "arte" che agisce in supporto del Tema Olimpico e non arte come fine a se stessa. Un esempio notevole è la cerimonia di apertura dei Giochi di Londra 2012, dove la tradizionale liberazione di colombe vive è stata sostituita da ballerini vestiti con costumi ispirati alle colombe, trasmettendo così il messaggio di pace in modo creativo e impattante. Questo approccio sottile ma potente ha garantito che l'espressione artistica rimanesse fedele ai valori olimpici, evitando potenziali controversie o distrazioni.
Le immagini alle Olimpiadi, sia nella cerimonia che nello spettacolo artistico, svolgono un ruolo vitale nel promuovere gli ideali e i valori olimpici, spesso operando a livello subliminale. La storia dei portabandiera che hanno acceso il Braciere Olimpico serve come testimonianza del progresso dell'umanità. Esempi notevoli includono:

- Tokyo 1964: Yoshinori Sakai, soprannominato il "Bambino di Hiroshima" a causa della sua nascita il giorno dei bombardamenti atomici

- Città del Messico 1968: Enriqueta Basilio, la prima donna a accendere il braciere

- Los Angeles 1984: Rafer Johnson, un atleta afro-americano e la prima persona di discendenza africana ad accendere il braciere

- Sydney 2000: Catherine Freeman, un'atleta aborigena-australiana di fama mondiale.
Le nazioni ospitanti hanno sfruttato il simbolismo in modo positivo e redentivo, promuovendo l'unità e l'inclusività. La scelta di Rafer Johnson, ad esempio, fu una dichiarazione simbolica  potente allineata con lo spirito olimpico, celebrando il progresso e la diversità negli Stati Uniti dal dopoguerra in poi. Al contrario, una rappresentazione di proprietari di schiavi che frustano o impiccano schiavi africani nello spettacolo artistico sarebbe stata storicamente accurata ma fuori luogo nonchè di cattivo gusto nel contesto di una Cerimonia di Apertura.
Onestamente, tutto ciò non è complicato come sembra - è più come Pianificazione Strategica 101. Identifichi il problema, lo riformuli come un'affermazione positiva e quella diventa la soluzione. Lo stesso principio si applica al Marketing Olimpico 101: il messaggio deve essere positivo, rilevante e allineato con il Tema Olimpico. Il più grande errore è promuovere un messaggio con una connotazione negativa non allineata. Ad esempio, presentare una rappresentazione artistica dell'assassinio di JFK nello Spettacolo Artistico di Los Angeles 2028 sarebbe un errore madornale, poiché introdurrebbe un elemento negativo e non correlato alla celebrazione. Il fatto che l'assassinio di JFK faccia parte della storia degli Stati Uniti non significa che debba essere necessariamente incluso nella Cerimonia di Apertura. Un marketing olimpico efficace richiede un approccio pianificato attentamente ed allineato con i valori e i temi dei Giochi.
Qui bisogna aprire una parentesi sul tableau vivant, una forma d’arte (che mi affascina) che combina l'essenza del teatro, dell'arte visiva e dell'espressione umana. Si tratta di un gruppo di persone che si posizionano (un tempo dovevano restare di rigore immobili) spesso in costumi elaborati e scenografie, per ricreare in maniera precisa un famoso dipinto, scena o momento nel tempo. Da notare che quando ci si rivolge a un pubblico televisivo globale è fondamentale considerare l'impatto subliminale delle immagini iconiche.
Per esempio, se proponessi un tableau vivant di un uomo crocifisso in un contesto irriverente, sarebbe inutile spiegare successivamente che esso rappresentava Dysmas, il ladro crocifisso alla destra di Cristo, poiché la maggioranza associerebbe immediatamente quell'immagine a Cristo stesso. Questo perché le immagini iconiche possono sovrastare le intenzioni, evocando connessioni culturali profondamente radicate; tenendo anche conto che il tableau vivant si sono evoluti ricreando a volte parodie di dipinti, immagini e momenti famosi che non si attengono scrupolosamente alla fedeltà di ciò che ricreano come era, invece, di prassi nel XIX Secolo. Infatti, un tableau vivant dell’ Ultima Cena “alla LGBQT” non è affatto una novità, come ammesso dagli stessi individui apparsi in quello di Parigi. Infatti, il tableau vivant è anche stato usato come strumento di protesta ed attivismo politico. Allo stesso modo, se rappresentassi una riunione del Gabinetto della Casa Bianca con il Presidente seduto al centro, affiancato dai consiglieri su un lato del tavolo con cibo, un giornalista potrebbe sensazionalizzare l'immagine, intitolandola "Il Presidente e i suoi Discepoli" tracciando un parallelo con l'ultima Cena di Leonardo da Vinci. Sarebbe poi ingiusto asserire che questa analogia è frutto della mia ignoranza dato che il numero di persone sedute al tavolo sono 17 anziché 12. (NB: Il Consiglio dei Ministri del Presidente Americano è composto dal Vicepresidente e dai 15 Responsabili dei Dipartimenti Esecutivi. Quindi, la vera mancanza sta nel non conoscere nulla del tableau vivant (e della sua evoluzione) né della storia delle Olimpiadi; una lacuna, questa, che impedisce di comprendere il contesto del tableau vivant proposto a Parigi e il suo impatto nel contesto di un'Olimpiade.
Questo evidenzia l'importanza di considerare gli effetti potenziali subconsci delle immagini iconiche sul pubblico; e il Direttore Artistico di una Cerimonia di Apertura - in questo caso un artista teatrale di nome Thomas Jolly - deve essere consapevole delle possibili conseguenze non intenzionali dell'uso di immagini iconiche fuori contesto, altrimenti potrebbero evocare associazioni indesiderate, interpretazioni errate o risposte emotive che distraggono dal messaggio o dalla visione artistica intenzionale. Thomas Jolly ha strutturato dodici tableaux vivant durante lo Spettacolo Artistico; ma ne è bastato uno solo per generare un'enorme controversia.
Le reazioni dei musulmani, tramite il Muslim Council of Elders, e del Vescovado Francese sono state immediate.  Muslim Council of Elders: Sporting Events Should Be Platforms to Celebrate Cultural Diversity and Mutual Respect and Not Insult Religious Symbols and Beliefs (muslim-elders.com).  Il governo iraniano ha ufficialmente convocato l'ambasciatore francese a Tehran poichè I musulmani considerano Gesù come un profeta di Dio, la rappresentazione irreverente di Gesù Cristo a Parigi  ieri è stata del tutto inaccettabile e ha oltrepassato ogni limite di rispetto. https://alphanews.am/en/iran-summons-french-ambassador-for-insulting-representation-of-jesus-christ-during-olympic-opening-ceremony/. Papa Francesco, invece, ha espresso la sua posizione una settimana dopo, presumibilmente a seguito di pressioni da parte del presidente turco Erdogan. La cancelleria turca ha riferito che Erdogan ha detto al Papa che la cerimonia di apertura delle Olimpiadi era stata immorale e ha fatto una parodia dei valori sacri, chiedendo di prendere una posizione comune contro di essa, secondo quanto riportato da Reuters. https://www.usccb.org/news/2024/vatican-says-it-was-saddened-olympics-opening-ceremony
A seguito della controversia, Thomas Jolly, il Direttore Artistico ha fornito una spiegazione sostenendo di aver voluto ricreare una festività pagana incentrata su Dionisio, il Dio Greco del vino e dell'estasi (noto anche come Bacco per i Romani). È importante notare che il riferimento al quadro "Il festino degli dei" di un artista olandese meno conosciuto (di Leonardo) è stato fatto da altri, e non dal Direttore Artistico stesso. Tuttavia, entrambe le versioni non sembrano concordare con il resoconto fornito da Piche, un attore del tableau e Drag Queen e Rapper, che ha affermato che il tableau rappresentava l'Ultima Cena di Leonardo. JO 2024: la drag-queen Piche répond aux critiques après sa performance à la cérémonie d'ouverture (bfmtv.com). È importante sottolineare che gli organizzatori stessi di Parigi 2024, all'inizio, aveva dichiarato che il tableau contestato era una reinterpretazione dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci.  Paris Olympics Say The Last Supper Inspired Opening Ceremony (thewrap.com)
Raggiungere un equilibrio delicato nella pianificazione di una Cerimonia di Apertura Olimpica è una sfida ardua. Richiede di navigare una rete complessa di pressioni da parte di vari stakeholder, tra cui interessi artistici, commerciali, finanziari, politici, tecnologici e mediatici. Per avere successo, è necessario un approccio multidisciplinare, che combini competenze core con un sistema di controlli e bilanciamenti per garantire che lo spettacolo artistico rimanga fedele al suo tema. Un modello esemplare è Marco Balich, Chief Creative Officer di Balich Wonder Studio, che ha dimostrato eccezionale abilità nel raggiungere questo equilibrio in tantissime manifestazioni sportive di grosso prestigio, incluso le Olimpiadi. È importante sottolineare che Chief Creative Officer e Direttore Artistico sono due ruoli diversi. Il primo impiega la creatività per conseguire obiettivi di business e di marketing, mentre il secondo si concentra sull'attuare la propria visione artistica personale.
Saltando avanti a Parigi 2024, la Francia ha sfidato la saggezza convenzionale rimmaginando la tradizionale Cerimonia di Apertura basata sullo stadio. Gli organizzatori hanno deciso di liberarsi dall'impostazione tradizionale dello stadio e hanno utilizzato la città di Parigi stessa come tela per lo Spettacolo Artistico. La Senna è stata il filo conduttore che ha unito le varie parti della città in una celebrazione che ha incarnato il motto latino di Parigi, Fluctuat nec mergitur ("Galleggia, ma non affonda"). Liberandosi dalle costrizioni di un unico luogo, gli organizzatori francesi hanno cercato di creare un'esperienza veramente unica e memorabile che avrebbe fissato un nuovo standard per tutti i Giochi futuri. Anche se i risultati sono stati inferiori alle aspettative bisogna ammirare sia la creatività di questo cambiamento radicale sia l'impegno di tutti i professionisti coinvolti.
La Cerimonia di Apertura è iniziata alle 13:30 ora est degli Stati Uniti e, alle 14:25, il mio telefono ha iniziato a vibrare con messaggi da amici e familiari: "Stai guardando questo?" Ho risposto a alcuni e ho iniziato a inviare alcuni messaggi anch'io. Ma un testo in particolare mi ha colpito. Proveniva da un amico che stava dirigendo un campo estivo di scherma al suo club per 30 bambini di età compresa tra 9 e 11 anni. Diceva che i ragazzini non erano minimamente interessati alla Cerimonia di Apertura.
Il resto è storia.
Le Mie Osservazioni
La mia opinione è che l'idea di decentralizzare la Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi attraverso un'estesa sezione di Parigi lungo la Senna sebbene interessante in teoria, in pratica non ha funzionato perché non c'era un legame sufficiente con lo spirito olimpico. Se fosse stato un festival dedicato alla città di Parigi, lo avrei apprezzato di più. La cerimonia ha mostrato un'incredibile arte ed ingegno, e poi Parigi è sempre bella da vedere. Tuttavia, come Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi, per me è stata la meno riuscita. Detto questo, non vedo l'ora di vedere la Cerimonia di Chiusura, che si terrà allo Stade de France.
L'uso di una fantasmagoria à la Fellini ha reso ancora più difficile cogliere il tema olimpico sottostante nello Spettacolo Artistico. In effetti, l'effetto fantasmagorico amplifica la fusione tra realtà e immaginazione, che consente poi alle persone di percepire le cose in modo soggettivo (da qui la controversia). Ad esempio, la sfilata di moda ha perso una grande opportunità di collegarsi con il tema olimpico. Invece di sfilare personaggi che sembravano usciti dal Satyricon di Fellini, avrebbe potuto evidenziare l'impatto della moda sulle uniformi ufficiali olimpiche indossate dagli atleti dalle Olimpiadi del 1896 ad oggi.
La Cerimonia in sé (nota bene: la Cerimonia di Apertura ha due componenti: lo Spettacolo Artistico e le Cerimonia) è stata spettacolare per innovazione e scenografia ai Jardins du Trocadéro. Anche se alcune delle sue componenti hanno perso slancio e impatto. Ad esempio (e questa è la mia opinione), se fossi un portabandiera per il mio paese, preferirei portare la bandiera camminando in uno stadio con migliaia di persone che applaudono piuttosto che farlo stando fermo su una barca.
Personalmente, non sono stato offeso dal tableau anche se ho riconosciuto immediatamente che molti lo avrebbero trovato offensivo. Non mi sono offeso perché capisco che l'arte non può sempre essere al servizio del potere e delle istituzioni. L'arte deve anche sfidare lo status quo e, a volte, offendere. Ma non quando deve agire in supporto di un tema specifico - le Olimpiadi in questo caso; anche se ciò è stato fatto involontariamente o per ricreare l'accuratezza storica. Per inciso, nell'esempio che ho usato nel paragrafo precedente, sarei contrario a includere atleti nudi nella sfilata di moda per mostrare l'evoluzione dei Giochi dalle origini antiche al mondo moderno. Personalmente, non lo trovo offensivo, ma sono consapevole che molti lo troverebbero inaccettabile. Ciò che conta è rispettare le opinioni altrui e non ridicolizzare chi potrebbe essere offeso per le proprie convinzioni.
In ogni caso, il pubblico globale è cambiato parecchio negli ultimi due cicli olimpici. Adesso, la maggior parte degli spettatori è super polarizzata e pronta a offendersi per un nonnulla. Il fatto che adesso si parli tanto di "micro-aggressioni" dimostra quanto siamo diventati sensibili. E poi, il fatto che non ci sia più contesto nei discorsi pubblici porta a discussioni assurde e divisive su cosa sia offensivo e cosa no. E per finire, ogni fazione politica si ritiene più morale dell'altra e prende in giro gli avversari per le loro presunte sensibilità. Questo clima tossico rende la vita difficile ai direttori artistici che devono cercare di unire un pubblico globale super frammentato.
Le Mie  Raccomandazioni
La commissione organizzatrice dovrebbe assumere un Direttore Creativo (CCO) e non un artista come Direttore Artistico. In alternativa, assumere entrambi (CCO e artista) ma dare loro il potere di veto reciproco.È ovvio che l'approvazione finale deve sempre spettare alla commissione organizzatrice.
La commissione organizzatrice dovrebbe avere un mix di competenze chiave per evitare controversie fin dall'inizio, tra cui marketing, media, relazioni pubbliche, teologia, arte, culture comparative e uno storico olimpico.
L'arte nello Spettacolo Artistico non dovrebbe essere autocelebrativa, ma utilizzata per supportare il Tema Olimpico.
Evitare di essere coinvolti in dibattiti post-controversia (era intenzionale o no) perché sono discussioni inutili. Il fatto che la Commissione Organizzatrice abbia dovuto tenere conferenze stampa per scusarsi o spiegare le motivazione del tableau è già di per sé un fallimento, perché ha creato divisione e non unità.
Bisogna distinguere lo Spettacolo Artistico dalla sezione Cerimoniale e non permettere che un fattore controverso in una di queste sezioni invalidi tutto lo sforzo. E non giudicare le Olimpiadi solo dalle cerimonie di apertura e chiusura. A Parigi, da quello che ho visto, hanno fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda le sedi e l'organizzazione di ogni evento. Alla fine, è questo che conta.
Se si utilizzano fantasmagorie e/o tableau vivant, utilizzare un narratore per spiegarli e fornire contesto durante lo spettacolo artistico. Infatti, in questo caso una semplice spiegazione in tempo reale del tableau vivant in questione avrebbe evitato tutta la controversia.
A chi si è offeso, dico: accettate le scuse degli organizzatori per quello che valgono e passate oltre, magari concentrandovi sugli eventi sportivi. A chi accusa gli altri di ignoranza, consiglio di seguire questa regola: non ridere mai dell'ignoranza altrui, perché quando pensiamo alla nostra propia ignoranza, dovremmo piangere.
Infine, ciò che mi ha colpito di più è stata la totale mancanza di interesse per la Cerimonia di Apertura mostrata dai 30 ragazzi del campo estivo di scherma del mio amico. Questo disinteresse è stato particolarmente sorprendente per me, perché ricordo di essere stato entusiasta degli stessi eventi a loro età. Pertanto, consiglio vivamente agli organizzatori di Los Angeles 2028 di considerare i giovani under 20 come loro principale target, in modo che l'evento possa galvanizzare la prossima generazione.

1 commento:

  1. Ciao Gil,
    complimenti per l'interessante e bellissimo articolo, molto ben scritto.
    Mi ha affascinato molto l'approfondita spiegazione sul suggestivo richiamo iconografico che un tableau vivant può generare, ma soprattutto come questo possa essere anche strumentalmente interpretato (seppur in maniera forzata e distorta) per aberranti e non condivisi fini politici, che con l'arte hanno poco o nulla a che fare.

    Un forte abbraccio.
    Gaspare

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