DI MAIO - CONTE - SALVINI |
Era prevedibile e solo gli stolti potrebbero pensarla diversamente.
Nel 2017 ci sono state le elezioni amministrative ed i vari partiti hanno
scelto come affrontarle ed in compagnia di chi. Da una parte il centro destra
con FI, LEGA e FDI, dall’altra il PD e M5S che correvano da soli.
L’esito delle urne ha premiato M5S e LEGA, il PD si è attestato quale
seconda forza parlamentare, FDI ha visto aumentare i propri elettori e FI perde
gran parte del proprio elettorato e diventa, insieme al PD un partito perdente.
Il capo politico della LEGA intende andare al Governo per realizzare i
propri progetti e per farlo molla il centro destra, con il quale aveva fatto un
accordo preelettorale per governare il paese in caso di vittoria e per farlo si
associa con i grillini. In campagna elettorale i toni dell'uno contro l’altro
sono aspri, ai limiti della violenza verbale, con dichiarazioni del tipo:” MAI CON I
GRILLINI e PD” e “ MAI CON LA LEGA o PD”.
Nonostante le forti dichiarazioni, si arriva ad una associazione tra
LEGA E M5S, non basata su un progetto condiviso e dichiarato prima delle
elezioni ma su un contratto di governo per realizzare i propri fini. Una
alleanza così fatta non poteva finire diversamente da come è finita e non
voglio entrare nel merito delle argomentazioni con le quali si è arrivati a
questo punto.
Il Premier in Senato attacca duramente il suo vice ed in pratica gli
dice che lo ha sempre sopportato e gli ha destinato epiteti durissimi,
addossandogli la responsabilità della crisi, con questo cercando di salvare se
stesso. Il vice gli risponde dai banchi del proprio partito (doveva farlo da
quelli del Governo) con un discorso assolutamente inefficace, dimostrando una
caratura politica di piccolo calibro. Ma tant’è ci troviamo adesso con una
situazione per la quale il futuro non sarà migliore del presente.
Quale uomo della strada mi piacerebbe che il Presidente della
Repubblica imponesse a questi signori la elaborazione di una legge finanziaria
che consenta al paese di essere tutelato per l’immediato futuro, soprattutto,
checche se ne voglia dire, dimostrare all’Europa che, al di la delle forti
divisioni interne, siamo un Stato responsabile ed affidabile; segnalare il
nominativo di una personalità dall’alto profilo istituzionale per l’incarico di
Commissario UE. Assolti questi due impegni si vada alle elezioni. Ma, già, io
sono un uomo della strada e che posso capire i giochi politici e di potere?
Giovanni MALAGO' |
Da questa crisi cerco di capire come possa influire sullo sport, in
termini positivi e negativi. Come ebbi modo di dire nell’articolo CONI vs GOVERNO: come
finirà? Sono stato favorevole all’intervento del Governo sullo sport
per disciplinarne le regole, soprattutto quelle riguardanti i mandati dei
Presidenti federali, ma contrario a che
il medesimo lo gestisca direttamente. Lo sport deve essere indipendente dalla
politica affinché non perda la propria idendità, che è quella di lavorare tutti
insieme, senza distinzioni di colori politici, pur in presenza di una diversità
di opinioni per la sua amministrazione. Sono fermamente convinto che con
l’ingresso del PD al Governo ci sarà un riequilibrio delle competenze tra Sport
Olimpico (CONI) e la SPORT e SALUTE, con grande giovamento per tutto il
movimento e, soprattutto, un segnale al CIO sulla indipendenza dello sport
dalla politica.
Ezio RINALDI
Trovo del tutto inopportuno parlare di temi politici su un blog che dovrebbe parlare di scherma.
RispondiEliminaE perché mai dato che la politica condiziona lo sport?
EliminaE' vero! Però il tutto è riportato alla riforma gestionale dello sport e poi, senza entrare nel merito politico, di questo argomento ne abbiamo parlato su questa PIAZZA.
RispondiEliminaÈ pur vero che lo Sport dovrebbe stare fuori dalla politica, ma l'argomento trattato da Rinaldi lo vedo di grande attualità. Per quanto riguarda l'attuale crisi forse è arrivata un po' tardi. Peggio non potrà andare.Anche se il momento che attraversiamo è abbastanza delicato rimango "cautamente" fiducioso. La speranza è sempre l'ultima a morire.
RispondiEliminaIn effetti l'articolo è pertinente.
RispondiEliminaInfatti non è un mistero che le posizioni del neonato gruppo aspirante dirigenziale che si contrappone all'attuale dirigenza federale sia di vocazioni pentastellate.
Il partito nato dal vaffa a prescindere come qualcun altro ha scritto, sicuramente motivato da una insofferenza più che giustificata rispetto a certi schemi di governo federale, ma che non possiede gli strumenti e le capacità per proporre una valida alternativa che si discosti in modo efficace dall'attuale modo di governare.
Un partito che si è sciolto prima ancora di iniziare ma che se per caso dovesse arrivare al governo della Federazione causerebbe una situazione endemica di immobilità e regressione, esattamente come quello che in campo della politica nazionale patisce l'attuale Governo.
Molti giovani i politici pensano di poter governare e si fanno beffe degli anziani ma gli anziani, per quanto a qualcuno possono sembrare dei rincoglioniti, posseggono una lungimiranza governativa ed una autorevolezza che bisogna conquistarsi prima di poterla sostituire.
"Molti giovani i politici pensano di poter governare e si fanno beffe degli anziani ma gli anziani, per quanto a qualcuno possono sembrare dei rincoglioniti, posseggono una lungimiranza governativa ed una autorevolezza che bisogna conquistarsi prima di poterla sostituire."
EliminaBravo, bravissimo, caro Giorgio, gran belle parole.
Ma l'ha sempre pensata cosi, o hai cambiato opinione di recente, perché nel 2004 eri di diverso avviso, specie in Sicilia.
Questi sono gli articoli di un certo spessore che vorremmo leggere (ore 09.56). Articoli che darebbero segno indiscutibile di qualità e di moralità, a prescindere. Complimenti, chiunque tu sia.
RispondiEliminaCi piace questo teatrino che nel caldo ferragostano scrive (cavolate) e si autocompiace! Se avete questa capacità strategica mettete una firma. Oppure fate parte di quelli che salteranno sul carro del vincitore all'ultimo minuto?
RispondiEliminaAnonimo delle 14,14 perché non da il buon esempio e di firma ci metta anche la sua. FAI QUELLO CHE DICO MA NON FARE QUELLO CHE FACCIO, recitava un vecchio detto. Si può essere anonimo, come lo consente il blog e non essere scostumati e screanzati.Io rispetto il prossimo, compreso lei, faccia lo stesso.
RispondiEliminaanonimo delle 15:59 non è ancora il momento.... stia sicuro che il mio nome e cognome gli amici di ItaliaScherma lo conoscono bene. entro fine anno lo conoscerà anche lei. io dubito che invece conosceremo il suo
Eliminahttps://www.vanityfair.it/sport/altri-sport/2019/08/26/la-passione-politica-di-marco-fichera
RispondiEliminaCon buona pace della “politica fuori dallo sport” ...😂😂