15 gennaio 2025

RICERCA FONDI: tutta propaganda?

Siamo agli sgoccioli di una campagna elettore che vede due gruppi fronteggiarsi per la conferma della carica di Presidente Federale o per un cambiamento: uno è capeggiato dal Presidente AZZI (riconferma) e l’altro dal Dr. MAZZONE (rinnovamento, ovvero un cambio al vertice). Ambedue propongono un programma con idee e progetti da realizzare qualora eletti. Per la verità il Presidente AZZI, sulla base del programma presentato in occasione della sua prima elezione, deve rispondere di quanto realizzato e quanto ancora in sospeso; il Dr MAZZONE deve invece convincere per un cambiamento, a mio avviso non necessario e del tutto fuori ogni logica. Mi piacerebbe conoscere le reali motivazioni che hanno portato alla costruzione di questo gruppo alternativo. Su questo punto il Presidente AZZI, in un suo reel, è stato esaustivo e nessuno, dico nessuno, lo ha contestato.

Detto questo, chiedendo scusa per la piccola digressione, passo al vero argomento che vorrei affrontare e che riguarda la ricerca di risorse aggiuntive da dedicare al movimento scherma.

In questi giorni sovente si parla e si discute su come aiutare i club, ovvero quali e quante risorse economiche destinare per l’aiuto alla loro gestione. Ho sentito dibattere su sponsor e marketing, formazione, su come arrivare ai fondi europei, ovvero come presentare un progetto e farlo finanziare dalla UE e tutto ciò al fine di fornire uno strumento utile per la vita amministrativa-organizzativa e sportiva di ogni club. Argomenti molto sensibili, dei quali sento parlare da anni e, tranne poche eccezioni, quasi sempre finiti nel dimenticatoio. Francamente, non mi definisco un esperto anche se l’Esercito, a suo tempo, mi fece frequentare corsi sulle metodologie della comunicazione, immagine e marketing e sulla base delle mie conoscenze credo di poter condividere cheLa sponsorizzazione è un contratto in base al quale un soggetto (sponsee) si obbliga ad associare alla propria attività il nome o il segno distintivo di un altro soggetto (sponsor), dietro corrispettivo, divulgandone così l’immagine o il marchio presso il pubblico e amplificandone, in maniera indiretta, le vendite dei prodotti. La sponsorizzazione è riconducibile alla categoria dei contratti di pubblicità, dato che lo sponsor effettua una tipica forma di comunicazione d’impresa attraverso l’abbinamento dei propri marchi o di altri propri segni distintivi all’attività dello sponsee.”

Pertanto, uno dei settori dove finalizzare le opportune azioni è quello della pubblicità, con relativa vendita di un prodotto. In questo caso la F.I.S. cosa vende o cosa deve vendere, ovvero quale è il mercato al quale rivolgersi? Stabilito il percorso da seguire è necessario produrre un progetto da presentare al soggetto cui ci si vuole legare, per una proficua e reciproca soddisfazione. Ciò richiede una specifica competenza che non si assume con corsi di formazione della durata di una settimana ma anche di un tempo maggiore. Non bisogna mai dimenticare che alla teoria deve essere abbinata una formazione pratica, imprescindibile per l’acquisizione di nozioni fondamentali necessarie ad operare in settori così delicati. La stessa cosa vale per i progetti europei dove la conoscenza di leggi e la loro applicazione è di fondamentale importanza per la presentazione di progetti da finanziare.

In conclusione, non bisogna illudere gli operatori della scherma con programmi ed iniziative che per la loro applicazione richiedono competenze che si acquisiscono in anni di lavoro. Sarebbe  certamente meglio, a mio sommesso avviso, istituire, realizzare, in ambito federale, un ufficio apposito, con idonei professionisti, che possa essere di supporto agli agenti della scherma per la realizzazione di progetti utili al reperimento di fondi da destinare ai club ma anche alla Federazione.
Ezio RINALDI

13 gennaio 2025

ELEZIONI FEFDERALI: Maurizio RANDAZZO, Maurizio NOVELLINI, Giovanna TRILLINI, Sebastiano MANZONI, Guido DI GUIDA, Rosanna PAGANO, Claudio FONTANA e Paolo AZZI

 

                      Maurizio RANDAZZO                                           Maurizio NOVELLINI
Sebastiano MANZONI                                                Giovanna TRLLINI

                        Guido DI GUIDA                                                    Rosanna PAGANO
Claudio FONTANA

      
                            Paolo AZZI                                                                Paolo AZZI



08 gennaio 2025

Paolo AZZI, insieme passo dopo passo: impegno e trasparenza per tutta la F.I.S.

Il Presidente AZZI ha focalizzato gli aspetti più significativi della gestione federale, presente e futura. Nei video che seguono vengono trattati i seguenti argomenti, in ordine cronologico da sx a dx::
- GLI ORGANISMI TERRITORIALI - I GRUPPI SPORTIVI MILITARI - IL MARKETING E SPONSORSHIP - IL MOVIMENTO MASTER - IL SETTORE ARBITRALE - LA CRESCITA DEL MOVIMENTO PARALIMPICO - LA FORMAZIONE MAGISTRALE - LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' AGONISTICA - LA SALVAGUARDIA DELLE ARMI CONVENZIONALI - LE SOCIETA' SONO IL CUORE PULSANTE -I LUOGHI DI GARA - IL RANKING - UN PROGRAMMA COMPLETO - UN QUADRIENNIO RICCO DI SUCCESSI.

Al su indicato link potete analizzare il bilancio federale
Ezio RINALDI























06 gennaio 2025

IDEE E PROGETTI: il pensiero di Andrea CIPRESSA

Dalla pagina facebook di Andrea CIPRESSA riporto il suo pensiero, che ritengo particolarmente significativo e condivisibile. Certamente non tutti la penseranno come lui, ma sono sicuro che in tanti si porranno le stesse domande. Intanto BUONA BEFANA A TUTTI.
Ezio RINALDI
"𝐁𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐝𝐞𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐦𝐨.
Nonostante secondo me non si siano mai superati i limiti dell’educazione e del reciproco rispetto, ho letto su Facebook i commenti di qualcuno, tra il pubblico schermistico, che si è lamentato per i toni più accesi del dibattito politico, nel corso delle ultime settimane.
Mi verrebbe da domandare a queste persone così sensibili, che benevolmente definirei “teneroni”: in che mondo vivete, se vi turbate solo per qualche scambio un po’ più infervorato, tra l’altro innescato e del tutto giustificato dalla rivelazione di un’evidente mancanza di trasparenza in una delle due frange?
Va da sé, comunque, che esprimere in modo garbato e costruttivo delle osservazioni e porre delle domande a un gruppo politico, oltre che essere un diritto degli elettori, è anche un’operazione che richiede un approccio critico e razionale.
Coerentemente con questo principio democratico, voglio quindi esporre qualche considerazione.
Un primo aspetto problematico che suscita la mia perplessità, in quanto non è stato mai sottolineato da alcuno mentre, viceversa, andrebbe a mio avviso tenuto in un’adeguata considerazione, riguarda l’esperienza specifica maturata dai vari candidati nel ruolo di dirigente di una federazione sportiva.
Nel nostro caso, insomma, se vogliamo dimenticare per un attimo il ben noto “convitato di pietra” di cui si è abbondantemente parlato nelle scorse settimane e, di conseguenza, considerare solo l’aspirante alla presidenza Mazzone e i suoi compagni di cordata, va rimarcato che nessuna di queste persone ha mai svolto in passato un’attività dirigenziale all’interno del Consiglio Direttivo della FIS: questo, sinceramente, rappresenta un loro punto debole, perché la cosiddetta “gavetta”, più che un valore aggiunto è, direi, un requisito fondamentale, quasi una “conditio sine qua non” nell’approccio a questo delicato impegno, che non può prescindere da una conoscenza approfondita di una serie di meccanismi e di dinamiche.
Un secondo aspetto, che mi sta particolarmente a cuore, riguarda l’evidenza che Generazione Scherma si è finora limitata essenzialmente all’individuazione di una serie di problemi che secondo i suoi esponenti affliggono la FIS, formulando un giudizio totalmente negativo dell’ultima gestione di Azzi: colpevole tra l’altro, secondo i suoi avversari, di aver pedissequamente proseguito l’attività di un predecessore che però, guarda caso, rappresenta proprio una delle personalità che più sostiene Mazzone & C., in virtù di quel termine, “endorsement”, che è stato utilizzato solo per mascherare un appoggio politico estremamente concreto e non certo solo teorico.
Il tutto, insomma, appare un po’ ingarbugliato e incoerente.
Generazione Scherma, per di più dà quasi per scontata la propria capacità di trovare le varie soluzioni ai presunti problemi citati, facendo addirittura intendere che queste soluzioni sono già pronte e prendendo perfino l’impegno con gli elettori di tradurle in realtà.
Peccato che, però, non ne abbiamo ancora letta una che fosse articolata e dettagliata e che non si limitasse a dei proclami un po’ evanescenti.
In sostanza, perciò, questo gruppo politico ha finora presentato molte promesse, ma non ci ha mai spiegato come realizzarle.
Secondo me, invece, è innegabile che le soluzioni senza dei piani particolareggiati siano solo slogan e che le proposte senza dettagli spesso nascondono soltanto superficialità o intenti populisti.
Di fronte a certe promesse, insomma, gli interrogativi che sorgono spontanei sono soprattutto tre:
1. Quali sono le tappe previste per raggiungere i vari obiettivi profilati?
2. Sono stati considerati i rischi o gli ostacoli principali?
3. Quali risorse finanzieranno i progetti (sempre se i progetti ci sono)?
Le risposte sia alla prima domanda, sia alla seconda, non sono mai state illustrate e, di fatto, le esternazioni propagandistiche di Mazzone & C. si sono sempre mantenute sul filo di una generica elencazione di idee, che in certi casi somigliano molto ai sogni: quindi, questa carenza rappresenta a mio avviso un loro grosso punto a sfavore, perché rimanda a una volontà di affascinare l’elettorato, senza presentargli qualcosa di concretamente fattibile.
Per quanto riguarda la terza questione, che forse è la più sentita dai Presidenti delle società schermistiche, da parte di un gruppo che si ripromette di realizzare cambiamenti epocali (e inevitabilmente costosi), avrei avuto piacere di leggere da qualche parte un’approfondita e obiettiva analisi del contesto economico o amministrativo della FIS, in chiave di bilancio, di vincoli legali e di reperimento di risorse esterne, proprio al fine di confrontare le promesse con i dati reali nonché, soprattutto, di capire se lo scenario avveniristico immaginato dagli avversari di Azzi sia utopico (come io personalmente ritengo) o, viceversa, attuabile.
Un’altra considerazione riguarda l’idea, prospettata da Mazzone, di riportare la scherma nei palasport, i quali presentano degli evidenti limiti di capienza. Si tratta di un’ipotesi che, invece di andare nella direzione di un allargamento del numero degli atleti presenti alle fasi finali delle gare, otterrebbe esattamente l’effetto opposto: ridurlo. Lo scopo di Paolo Azzi, nel portare la scherma in luoghi ben più vasti e accoglienti in termini di pubblico, è proprio quello di non penalizzare gli atleti, in particolare quelli della spada e, ovviamente, le rispettive società.
Al cospetto di tutte le perplessità che ho citato, pertanto, preferisco sostenere un dirigente sportivo, Paolo Azzi, che per lo meno non ha mai cercato di prospettare futuri mirabolanti o irrealizzabili ma, mantenendo i piedi per terra, ha inanellato negli ultimi tre anni alcuni indubitabili risultati, tra i quali cito solo i seguenti:
la ricomposizione dell’annosa diatriba con l’Accademia di Napoli;
• la conquista di cinque medaglie olimpiche e di un numero enorme di medaglie nelle ultime due edizioni dei Mondiali;
• l’elezione di un cospicuo numero dei nostri rappresentanti in seno alla Confederazione Europea e alla FIE;
• la creazione del Centro Studi e Ricerche della FIS;
• l’aumento dei contributi alle società, dimostrando di avere a cuore il bene della componente più profonda ed essenziale del nostro movimento.
Concludo con un’ultima riflessione.
Volutamente, non ho messo nella lista quello che forse è stato per me il maggior merito di Paolo Azzi: avere la forza di viaggiare da solo e di decidere di testa propria, smentendo i timori di coloro i quali erano convinti che, al momento della sua elezione, in federazione sarebbe stato approntato un altro ufficio, dal quale sarebbero partite la maggior parte delle indicazioni, delle scelte, delle direttive e dei comandi. Si è trattato di una scelta impegnativa, molto difficile anche sul piano umano, che peraltro lui sapeva bene che avrebbe potuto portargli delle fastidiose conseguenze. E oggi, guarda caso, se non dessi per scontata l’intelligenza degli elettori e la loro capacità di intuire certi pericoli, il tentativo seppur attentamente mascherato di rilanciare quella prospettiva si profilerebbe di nuovo all’orizzonte."
 

05 gennaio 2025

COMMISSIONE GSA, ARBITRI E PROPOSTE

Circa un mese fa (04.12.2024), il leader della compagine che si pone in alternativa alla attuale leadership federale convocò un incontro via web con la componente arbitrale del movimento scherma. Il numero degli auditori connessi è stato di una novantina di persone: una partecipazione consistente! Evidentemente molta era l’attesa, probabilmente in virtù delle possibili novità, (modifiche e miglioramenti) che il relatore avrebbe proposto.

Dal simposio online è emersa la volontà di un cambio di rotta volendo attribuire o far diventare gli arbitri i MAGISTRATI del nuovo movimento. MAGISTRATI di cosa? Forse, nel senso di un giudice di gara che dovrebbe svolgere la propria mansione in serenità e senza pressioni? Ed in pratica, ma molto più semplicemente e ancor più concretamente, assumere loro stessi il ruolo di araldi/ambasciatori per un eventuale nuovo corso arbitrale? E qui già sorge una domanda: fino ad oggi, cosa sono stati gli arbitri? Per la mia visione, non sono altro che ragazzi/e i quali, per passione, si avvicinano a questo ruolo, prima, in regione e, poi, in ambito nazionale. Lo svolgimento della mansione di arbitro, in modo sereno e con autorevolezza, dipende dalla loro preparazione e conoscenza dei regolamenti, elementi fondamentali per emergere ed arrivare al gradino più alto: la qualifica di internazionale.

Le pressioni a cui è stato fatto riferimento non si possono eliminare, giacché il gioco delle parti che ognuno svolge in un assalto (atleta, maestro, accompagnatore) fa parte integrante di un incontro di scherma. Infatti, un maestro partecipante a quell’incontro virtuale, autodefinitosi “maestro di Pressione”, ha detto che fa parte del proprio ruolo ottenere il massimo, sempre senza eccessi, anche per pareggiare la pressione che dalla parte opposta della pedana svolge il suo collega.

E’ da sottolineare che da anni non si vedono più le sceneggiate di una volta. La federazione, attraverso l’azione della Commissione Arbitrale, che gestisce l’attività e l’operato dei Direttori di Torneo, Computeristi ed Arbitri, da anni persegue una condotta volta alla eliminazione di ogni forma di protesta ed atteggiamenti non tollerabili. Ne sono segno le svariate sanzioni che da anni sono impartite a chi travalica il proprio ruolo. Oggi le gare, sempre con il necessario buon senso, sono svolte, relativamente alla tensione sportiva, in ambiente sufficientemente sereno. Questo dato è sotto gli occhi di tutti e, come dicevo prima, ascrivibile alle direttive federali, e poste in essere ed applicate dalla commissione Arbitrale.

Altro argomento trattato è stata la “formazione”, e la proposta individuata è l’istituzione di un docente nazionale che la pianifichi e la coordini nei territori. Anche qui sorge spontanea la domanda: ma questa figura non c’era pure prima? Tale compito non spetta istituzionalmente a Presidente della Commissione arbitrale, che può svolgerla direttamente o delegando qualcuno? Questo qualcuno, soprattutto negli anni 80 e 90, quando non era proprio il Presidente del GSA, non era per caso il compianto maestro Giovanni Augugliaro? Quindi se tale figura, avente compiti sia formatovi, che di indirizzo, che di individuazione dei soggetti migliori da proporre alla Commissione stessa ed al direttivo FIS, era e/o è già presente nei ruoli federali, dove è il nuovo, in cosa consiste il fattore novità?

Ho come l’impressione, se la proposta da me recepita dovesse essere quella appena descritta, che si tratti di mera propaganda. E’ bene ricordare che l’attuale governo federale ha e sta investendo tanto nella formazione. Probabilmente, il proponente avrà o entrerà in possesso di risorse aggiuntive per implementare l’esistente: staremo a vedere, ma secondo quanto affermato in riunione, i rimborsi arbitrali potranno subire degli aumenti solo in presenza di risorse economiche aggiuntive, che al momento sono solo fantasie. Quindi ancora vacue promesse, idonee a generare soltanto vane e flebili aspettative che difficilmente potranno essere realizzate.

Sono state date assicurazioni sull’ impiego degli arbitri in base alle fasce di appartenenza e di merito. Anche qui la domanda è: allo stato attuale non esistono queste fasce? Il settore ha una complessità non a tutti nota. Intanto il grado di preparazione della nostra classe arbitrale è livellato verso l’alto e spesso capita che giudici di gara vengano impiegati in fasce diverse da quella di appartenenza. Ciò è dovuto al fatto che molte convocazioni siano disattese, nel senso che vi sono molte rinunce a causa di impegni lavorativi (da noi non esiste l’arbitro professionista).

Alla domanda sul numero dei componenti la Commissione la risposta è stata “Non lo sappiamo”. E qui ogni lettore può fare voli di fantasia e si sa che un posto in commissione GSA è ambitissimo: si sta forse pensando di implementare il numero attuale? Ma, soprattutto, questa ventilata implementazione ha un concreto aspetto tecnico o è piuttosto una boutade dal sapore politico.

Il relatore ha affermato che gli esami per il conseguimento del patentino nazionale introdurrebbero delle novità, come, tra tutte il fatto che gli esami si sosterrebbero durante una gara, con l’esaminatore che provvederebbe a correggere gli errori dell’esaminando. Quindi, anche sotto questo aspetto, nessuna novità, poiché tale prassi è stata perseguita in passato ed abbandonata per una evidente lacunosità del giudizio. Infatti potrebbe accadere che ad un candidato capiti un assalto “facile” dove si accenderebbe una sola luce o con una evidente superiorità di uno dei due atleti, mentre ad un altro esattamente il contrario con un evidente sforzo emotivo e psicologico.

Questo in buona sostanza il contenuto della Call, ma può essere che mi sia sfuggito qualche passaggio ed in tal senso prego chiunque dei partecipanti ad integrare o correggere quanto da me riportato.

In conclusione, la mia impressione finale - e vorrei tanto sbagliarmi - è stata che le aspettative di molti difficilmente potranno trasformarsi in fatti concreti o anche solo potenzialmente realizzabili, essendo emerso, dalla trattazione dei temi affrontati, pochi, pochissimi aspetti realmente innovativi e tanta autoreferenzialità.

Credo, data la mia esperienza, di poter fare delle proposte in merito ed, in tal senso, già fin d’ora, mi permetto di precisare di potere reperire delle risorse economiche, attraverso la non partecipazione a qualche gara a livello internazionale: ciò porterebbe un sicuro risparmio economico da destinare al settore.

Pertanto, ravvisandosi la necessità di elevare il livello qualitativo di tale categoria si dovrebbe prevedere:

  • un meccanismo efficace di aggiornamento e verifica periodica delle capacità dei singoli arbitri che la Commissione Arbitrale dovrà porre in essere, secondo le indicazioni della Federazione;
  • la definizione dei criteri di disciplina delle incompatibilità tra appartenente al G.S.A., dirigente societario, tecnico e atleta;
  • l'individuazione di un sistema di rimborso spese con relativo gettone di presenza che preveda un adeguamento automatico alla realtà economica, intesa come inflazione, del paese.

La riforma, che potrebbe cambiare totalmente la struttura del GSA, sarebbe quella di responsabilizzare il settore arbitrale, prevedendo un criterio elettivo dei componenti della commissione, in luogo di quello attuale di nomina, strutturandolo come un Comitato regionale ed assegnazione di fondi con i quali redigere un bilancio preventivo e consuntivo. Nel primo verrebbero enunciati gli obiettivi con i relativi costi e nel secondo la realizzazione degli stessi.

Ezio RINALDI

02 gennaio 2025

CORSA ALLA PRESIDENZA FIS TRA CULTURA, ETICA, ENDORSEMENT E MESSAGGI PROMOZIONALI.

«
𝑺𝒊𝒊 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒄𝒂𝒖𝒕𝒐 𝒏𝒆𝒍 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒂𝒓𝒆, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒕𝒖 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂 𝒂 𝒗𝒆𝒓𝒈𝒐𝒈𝒏𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒔𝒆 𝒍𝒆 𝒕𝒖𝒆 𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆𝒓𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒑𝒐𝒊 𝒂𝒍𝒍'𝒂𝒍𝒕𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒊𝒔𝒄𝒐𝒓𝒔𝒊

[𝑪𝒐𝒏𝒇𝒖𝒄𝒊𝒐]

 A pensarci bene, visto il piattume culturale in cui si dibatte il mondo d'oggi, è evidente che la spiccata eleganza nei modi e l'assoluta mancanza di ambiguità in ambito politico rappresentano due indubbie qualità di Paolo Azzi ma altresì dei requisiti diventati veramente molto rari in politica: al punto che dovrebbero apparire, proprio per la loro eccezionalità, estremamente innovativi agli occhi di un pubblico dotato di un minimo di intelligenza e di spirito critico.

A ogni modo, chiunque mirasse a ottenere un consenso elettorale il più vasto possibile, per di più puntando proprio sulla prospettiva di una realtà nuova e, almeno sulla carta, migliore, dovrebbe riflettere attentamente soprattutto in merito all'importanza di trasmettere al pubblico un messaggio politico caratterizzato in primo luogo dalla massima sincerità e limpidezza.

Certe qualità sul piano etico, insomma, non possono essere semplicemente dichiarate ma devono essere dimostrate coi fatti, perché a nulla servono le affascinanti promesse delle iniziative promozionali, se viene meno proprio l'elemento fondamentale della democrazia: la trasparenza.

In parole povere, troppo spesso le campagne elettorali sono caratterizzate da una moltitudine di slogan e spot oltremodo seducenti, tutti più o meno infarciti di una retorica che cerca di trasmettere un messaggio di rinnovamento, di evocare l'idea di un futuro più attraente e di costruire un'immagine fresca e moderna.

Tuttavia, nonostante operazioni propagandistiche di questo tipo siano spesso molto efficaci a un primo impatto, in un secondo momento possono correre il rischio di essere percepite dal pubblico a cui sono dirette come poco sostanziali o addirittura incoerenti, specie quando siano accompagnate da un'evidente volontà di occultamento di qualcosa che non sarebbe certo percepito come un esempio di innovazione ma, anzi, come la sua totale antitesi.

Per di più, la buffa storiella dell’endorsement, di recente rispolverata da un noto personaggio per tentare di giustificare la presenza dietro le quinte di un’ingombrante figura che con ogni evidenza è da tempo al lavoro per tornare in auge, potrebbe essere propinata solo a degli ingenui, in quanto sorvola “tatticamente” su una serie di vicissitudini che hanno caratterizzato in modo non proprio entusiasmante la storia della FIS dal 2004 al 2021 e che, soprattutto per rispetto di persone da poco scomparse, evito di citare nei dettagli.

Comunque, quando chi sostiene Paolo Azzi - il sottoscritto - parla da tempo di retroscena imbarazzante e di necessità di trasparenza, non fa certo “terrorismo politico” ma, sulla base di un elementare dinamica democratica, cerca solo di sensibilizzare gli elettori in merito al rischio di riportare indietro nel tempo la scherma italiana: esattamente l’opposto, quindi, di quanto viene propagandato dalla alternativa al Presidente in carica.

In conclusione, sento per l’ennesima volta la necessità di lanciare un avvertimento.

Quando certi accattivanti messaggi promozionali appaiono a tutti gli effetti poco congruenti con un’imbarazzante verità tenuta accuratamente e tenacemente nascosta per mesi (e in tal senso qualsiasi persona dotata di un’intelligenza almeno media dovrebbe chiedersi “perché?”), possono perfino diventare una specie di boomerang, rischiando di scatenare nella gente vari tipi di reazioni negative, come la disillusione, il dispiacere ma, soprattutto, un dubbio atroce: che certi slogan possano rappresentare, come purtroppo accade spesso, solo gli strumenti di mascheramento di strategie di potere decisamente più prosaiche e aggressive, molte delle quali già ampiamente sperimentate in passato e, come tali, intollerabili.

Ezio RINALDI

 

31 dicembre 2024

BUON ANNO

 

Non è facile e semplice porgere gli auguri in momenti particolari come quello che stiamo vivendo nel mondo scherma. La corsa per la Presidenza FIS, come noto, vede contrapposte due squadre, quella del Presidente in carica, Dr. Paolo AZZI, per la riconferma e quella del Dr. Luigi MAZZONE per un eventuale rinnovamento. In questi giorni sui vari social sono state scritte tante cose e si è fatto riferimento anche allo squallore in cui sarebbe scaduto il confronto dialettico. Purtroppo in una campagna elettorale può succedere anche questo: lo si è visto nel passato remoto, nel passato recente, nel presente e lo si vedrà anche in futuro. Come ho già scritto, mi assumo le responsabilità che discendono dai miei vergati sul blog e per questo chiedo scusa a chi si sia sentito offeso o comunque oggetto di aspre critiche.

Con l’imminente nascita del nuovo anno, voglio augurare a voi tutti ed alle vostre famiglie che il 2025 inizi bene, prosegua come ognuno di noi desideri e termini con grandi soddisfazioni. Ai competitor, al di la del tifo o del sostegno a questo o a quello, auguro che l’evento assembleare porti il risultato atteso.

E’ con questi pensieri che, metaforicamente, brindo con voi all’anno che verrà affinchè ci sia serenità, salute, successi schermistici e non, per tutti i 365 giorni che verranno.

BUON ANNO 2025

Ezio RINALDI


29 dicembre 2024

AZZI vs MAZZONE/SCARSO: chi scegliere?

Paolo AZZI
Il Guru della scherma ha postato un sondaggio sulla propria pagina che ho così interpretato: "quale ruolo avrà Scarso nel caso in cui venga riconfermato Azzi alla Presidenza? E quale nel caso Mazzone sostituisca l'attuale Presidente? 
Ebbene, il massimo vertice FIS ha commentato in maniera chiara ed articolata. Le sue parole mi sono sembrate particolarmente interessanti, ed offrono una esaustiva conferma della sua indipendenza dal modicano e la regia di questi nella squadra di Mazzone. Talchè oggi, semmai ve ne fosse ancora bisogno, non avrei dubbi sulla riconferma del Presidente in carica e in tale contesto mi permetto di rivolgere un invito ad una seria riflessione per un voto responsabile. 
Di seguito il commento del Presidente AZZI. 

Giorgio SCARSO

"Caro Guru. Il post/sondaggio mi ha persino fatto sorridere. Se non fosse che è del tutto sbagliato nei suoi presupposti di base.
Da quando ho l’onore di essere presidente, pur avendo il massimo rispetto per Giorgio Scarso (con cui ho lealmente collaborato per tutto il periodo della sua presidenza e non intendo rinnegare nulla su quella fase) e pur avendolo a suo tempo sostenuto nella sua ascesa alla Presidenza della Confederazione Europea, ho svolto il mio ruolo istituzionale in piena autonomia e  senza alcuna forma di sudditanza nei confronti di chicchessia, in piena sintonia con il Consiglio Federale.
Ed è proprio questo il motivo per il quale Scarso è divenuto il grande regista dell’operazione di destabilizzazione che ha come front man ufficiale Luigi Mazzone.
La realtà dei fatti, che renderebbe il post oltre che satireggiante, almeno aderente alla realtà elettorale è dunque: Squadra AZZI contro  MAZZONE/SCARSO. 
Ogni altra interpretazione è funzionale esclusivamente a colui che da Presidente Onorario, anziché essere padre nobile, è sceso ormai da mesi nell’agone politico, come  moltissimi appartenenti al nostro mondo hanno potuto constatare direttamente in questi mesi."
Ezio RINALDI

27 dicembre 2024

LUTTO NELLA SCHERMA ITALIANA: è scomparso il Maestro Giovanni AUGUGLIARO

Nella notte tra il 26 e 27 dicembre 2024 è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari il Maestro Giovanni AUGUGLIARO.
Di origini siciliane  nacque a Parma il 1 luglio 1935, di professione Sottufficiale dell'Aeronautica militare è stato ideatore, creatore e fondatore della Sezione Scherma del Centro Sportivo dell'Arma azzurra di Vigna di Valle e sotto la sua direzione sono transitati diversi campioni di scherma, tra i quali spicca il nome di Michele MAFFEI; ha preso parte, a vario titolo, a  4 olimpiadi, la prima nel 1960. é stato Maestro e responsabile tecnico di  scherma della Federazione Italiana Pentathlon Moderno; tre sono le medaglie olimpiche - due ori ind./sq. e bronzo individuale conseguite alle olimpiadi di Los Angeles 84; Atleta azzurro d'Italia e Stella d'oro al merito sportivo; insignito dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Nell'ambito della Federazione Italiana Scherma ha ricoperto il ruolo di consigliere federale; Segretario e plenipotenziario della Commissione Arbitrale, in quel contesto ha dato un notevole impulso alla formazione e crescita della categoria; in ambito internazionale ha ricoperto la carica di commissario della Commissione arbitrale della FIE e Responsabile della formazione per il medioriente; è stato segretario dell'Associazione Italiana Maestri di Scherma.
La sua vita schermistica è stata improntata ad un impegno costante verso il continuo cambiamento e miglioramento del sistema scherma, in tale contesto nel 1992 è stato il fautore del rinnovamento della classe dirigente che vide la caduta di un mostro sacro quale Renzo NOSTINI e l'ascesa di Antonio DI BLASI alla presidenza federale.
Uomo dalla forte personalità, aveva molti amici ma altrettanti contestatori, certamente una persona schietta e talvolta ruvida ma sempre disponibile ad aiutare ed essere vicino alle realtà meno forti.
Senza ombra di di dubbio si può affermare che sia stato un pezzo importante della storia schermistica dagli anni 60/70 del secolo scorso e nei primi 20 di quello attuale.
I personaggi che hanno avuto contrasti con il maestro Augugliaro non hanno avuto dubbi nel definirlo un autentico guerriero ed un avversario di tutto rispetto.
I funerali avranno luogo presso la chiesa di San Francesco d'Assisi in Lavinio mare il giorno 31.12.24 alle ore 10,00.
RIPOSA IN PACE AMICO MIO!
Ezio RINALDI