Tentare di condizionare le persone chiamate al voto, facendo loro
credere di aver già vinto le elezioni, è una strategia altamente ingannevole e
pericolosa, che si basa sul creare una falsa sensazione di certezza e di
successo, influenzando la percezione di chi legge e potenzialmente alterandone
il comportamento.
Di solito, questa vera e propria manipolazione può manifestarsi in
diverse forme e utilizzare varie tecniche comunicative.
Una delle strategie più utilizzate è rappresentata dalle Dichiarazioni
premature di vittoria. A volte, infatti, i politici o i gruppi
di interesse annunciano vittorie che non sono ancora state ufficialmente
confermate. Questo può spingere gli elettori a credere addirittura che il loro
voto non sia necessario o in grado di influenzare il risultato finale.
In altri casi si assiste alla Diffusione
di informazioni fuorvianti, cioè sondaggi o analisi non
ufficiali, che riportano numeri inventati di sana pianta per mostrare risultati
favorevoli, suggerendo per di più che una parte abbia già vinto. Questo può
demotivare gli elettori della parte rivale, che potrebbero sentirsi senza
speranza.
Ma la dinamica più perversa è di sicuro la creazione di
un effetto di "autoavveramento", fenomeno che si
determina quando un numero sufficiente di persone crede che un candidato abbia
già vinto.
L’obiettivo di quest’operazione, in effetti, è di fare in modo che una semplice
profezia finisca col realizzarsi inducendo subdolamente gli avversari a crederla
vera e, quindi, convincendoli a ritenersi sconfitti prima del tempo.
Le implicazioni etiche e legali di simili azioni di
condizionamento sono gravi.
Diffondere informazioni false o ingannevoli, infatti, può minare
la democrazia, ridurre la fiducia e creare inasprimenti dei conflitti o vere e
proprie liti con la parte avversaria.
Va sottolineato, tra l’altro, che in molti paesi è vietato
influenzare indebitamente gli elettori in questo modo.
Dunque, bisogna sempre avere il massimo rispetto dell’intelligenza
degli elettori e, in particolare, dei presidenti di società della scherma
italiana.
A buon intenditore.
Visto,
poi, che abbiamo parlato di alcune strategie che possono caratterizzare le
campagne elettorali in democrazia, voglio cogliere quest’occasione per
accennare anche ad altre dinamiche non proprio entusiasmanti.
Una delle più classiche è di sicuro la
mancanza di trasparenza.
La trasparenza, infatti, è considerata
un pilastro della democrazia, in quanto consente ai cittadini di monitorare e
valutare l'operato delle istituzioni ma, soprattutto, rafforza la fiducia tra
le parti coinvolte, che siano cittadini e governi, aziende e consumatori, o
individui in una relazione.
Essa implica, dunque, un'apertura e una
chiarezza nella comunicazione, nei processi decisionali e nell'accesso alle
informazioni.
In conclusione, è di fondamentale
importanza rendere visibile agli elettori ciò che altrimenti rimarrebbe
nascosto.
Ezio RINALDI
PIAZZA SCHERMA
Liberi pensieri sul mondo della scherma: tutto quello che gli altri non dicono!
21 dicembre 2024
MANIPOLAZIONI E TRASPARENZA
19 dicembre 2024
NULLA DI NUOVO ALL'ORIZZONTE
La campagna elettorale procede a passi svelti verso il suo momento finale, quello celebrativo delle votazioni, e fino a questo momento - con mio sommo rammarico - non posso, purtroppo, che affermare: “nulla di nuovo all’orizzonte!”
Stiamo, infatti,
assistendo al riemergere, in maniera convulsa e frenetica, di una “vecchia
politica”, al ritorno cioè di quel malinconico e triste modo di far “politica”,
assolutamente mortificante ed inelegante, che non ha per reale obiettivo la
crescita e lo sviluppo di un gruppo o una collettività o comunità di persone,
bensì il raggiungimento di traguardi individuali, al solo fine di appagare il
proprio ego e la propria personale ambizione:
occupare quella “particolare poltrona”.
Una politica ampiamente
umiliante, perché caratterizzata da prebende e promesse, da incarichi e
avvicendamenti, che, in prossimità del voto, aumentavano a dismisura e che ha
visto il suo apice negli scorsi quattro lustri.
Vale appena il caso di
ricordare che tale modus operandi è
stato mandato al macero, o, se preferite, in discarica, da Azzi, il quale ha
rivolto tutti i suoi sforzi a prediligere attitudini, abilità, meriti e capacità,
piuttosto che cartellini da mettere sulle poltroncine o sulle targhe premio.
Sembrava definitivamente
finito il “mercatino” dove proposta e adesione, domanda e offerta si
incontravano e si accordavano, alla stregua del Paese dei balocchi della storia
di Pinocchio, dove - come è noto - l’unico che ci guadagnava era l’imbonitore!
Anche oggi, purtroppo,
vediamo, anzi, assistiamo, da vicino e da lontano, a quelle stesse metodiche e a
quelle stesse azioni che ritenevamo essere state abbandonate, per questo - a
costo di essere ripetitivo - dico ancora una volta: niente di nuovo
all’orizzonte; anzi, sembra ci sia un peggioramento.
Ciò (il peggioramento)
lo si evince non soltanto dallo sbandieramento di promesse talmente enormi ed
imponenti che appare del tutto evidente che queste difficilmente potranno
essere mantenute, se non in toto almeno in gran parte, ma soprattutto dalla
provenienza di taluni “endorsement”, pienamente rivelatori della identità del propugnatore,
il quale, a dispetto di quanto da lui sempre sostenuto (rotazione, limiti di
mandato, trasparenza, decentramento), poco o nulla ha veramente realizzato.
La conferma di tale
assunto la si coglie dal seguente semplice episodio, evidente anche ai più
distratti: nel 2012 fu votato un presidente; costui venne riconfermato nel
2016, e successivamente, nel 2020, indicò Azzi, già vice presidente, quale suo
naturale sostituto, sostenendone candidatura ed elezione; oggi, appunto in
stridente contraddizione con quanto prima affermato, sembrerebbe, ma sono voci
che circolano da tanto tempo e che io per primo posi in evidenza sul blog, che
quel soggetto stia supportando e suggerendo un diverso candidato.
Alcuni parrebbero non
comprenderne il motivo, malgrado questo sia a tutti ben chiaro ed è da
ravvisarsi sul suo naturale allontanamento, allora imposto per legge ma dal
medesimo non digerito del tutto, tanto che ha cercato, in vari - ma vani - modi, di
“tornare in sella” ad agitare il vessillo del comando; forse, poiché il tentativo
di rientro/ritorno non è stato visto di buon occhio dai vertici federali, che hanno posto una certa resistenza, egli appoggia altri soggetti, sperando/affidandosi alla
loro benevolenza e riconoscenza.
Difficile poter
sostenere che all’orizzonte appaia un “nuovo che avanza”, ben potendosi
invece affermare l’assoluto contrario: si avvista all'orizzonte un molto probabile “totale ritorno al passato”.
E ciò vale tanto per i
soggetti che si affacciano nell’agone, quanto per i superati e vecchi metodi posti in essere, nello sforzo di esibire, mostrare, quasi ostentare, per non
dire millantare, un consenso in verità non ancora raggiunto.
Infatti, da una certa
parte, si asserisce il possesso di così tanti sostegni e voti, da far pensare
che il risultato sia già acquisito; ed, allora, mi domando: “perché chiedere le
deleghe?”, se il passato, sotto mentite spoglie, ha già vinto?
Peraltro, ad ulteriore conferma della vetustà dei metodi usati, è opportuno rammentare che proprio la “richiesta della delega” rappresenta un segno distintivo di un vecchio stile elettorale, antidemocratico, appartenuto ad un tempo passato, del quale francamente siamo tutti un po’ stanchi: ciò vale per tutti.
Non posso fare a meno di
rilevare - con grande dispiacere - come la lealtà ed il buon gusto, facilmente
rilevabili nei comportamenti di Azzi, specialmente in quest’ultimo difficile
triennio olimpico, siano visti come dei disvalori e cedano il passo a quel vecchio
criterio, appunto appartenente, come peculiare segno distintivo, a quel passato
che tenta di ritornare.
Al momento, dunque, niente
di moderno all’orizzonte; siamo di fronte alla vecchia politica fatta di
prebende, promesse in prossimità del voto; stiamo entrando nel vivo della
campagna elettorale per il rinnovo delle cariche federali e sembra proprio che,
rispetto al passato, nulla sia cambiato: le stesse metodiche e le stesse
azioni, pertanto - come già detto - niente di moderno all’orizzonte.
Qualche sostenitore del
candidato presidente, dr. MAZZONE, sostiene che debba vincere a tutti i costi.
Un po’ di classe non guasterebbe. Naturalmente certuni potrebbero farmi notare
che in politica vale tutto, ma qui siamo in campo sportivo dove valori come
lealtà franchezza e correttezza dovrebbero farla da padrone.
In conclusione, vorrei
che l’elettorato facesse le proprie scelte sulla base di conoscenze, esperienze
ed affidabilità e non su pressioni di questo o quello: sia libero e scevro da
condizionamenti: il movimento scherma non ha bisogno di salti nel buio.
Ezio RINALDI
18 dicembre 2024
IL DIRETTORE D'ORCHESTRA: finto o vero?
LA SALVAGUARDIA DELLE ARMI CONVENZIONALI
La salvaguardia delle armi convenzionali: il punto del Presidente AZZI in prospettiva futura.
08 dicembre 2024
07 dicembre 2024
VOTAZIONI, PROMESSE E MENZOGNE
(Dipinto: la Verità che esce dal pozzo, Jean-Léon Gérome, 1896.) |
Spesso il confronto fra i molteplici
candidati avviene all’insegna di chi la spara più grossa; da qui il disagio e
la difficoltà dell’elettore nel distinguere chi si avvicina di più alla verità
e chi da questa si allontana maggiormente.
Forse è per questo - e lo dico absit iniura verbis - che in tali circostanze mi sovviene un simpatico
aneddoto, molto calzante e significativo, che narra dell’incontro avvenuto un
tempo tra la “menzogna” e la “verità”; dico subito che la storiella non è mia,
ma che questa mi è piaciuta così tanto che l’ho postata, tempo fa, sulla mia
pagina di FB e che, qui di seguito, pongo alla vostra attenzione.
La Verità, sospettosa e dubbiosa, provò l'acqua e
scoprì che era davvero bella.
A quel punto, si convinse e i due, spogliatisi, entrarono
in acqua per fare il bagno.
Ma, improvvisamente, la Menzogna uscì dall'acqua e
fuggì, indossando i vestiti della Verità.
La Verità, furiosa, uscì dal pozzo per riprendersi i
vestiti, ma non li trovò; ed il mondo, pertanto, vedendo la Verità nuda,
distolse lo sguardo, con rabbia e disprezzo.
La povera Verità tornò al pozzo e scomparve per
sempre, nascondendo le sue vergogne.
Da allora, la Menzogna gira per il mondo, vestita con
i panni della Verità e, dunque, come questa, soddisfacendo i bisogni della
società, giacché il mondo non nutre alcun desiderio di incontrare la Verità
nuda”.
Cordialmente.
Gaspare Fardella
06 dicembre 2024
L'AUTOSOSPENSIONE DI USMANOV: che pagliacciata!
Riporto quanto pubblicato dalla FIE, peraltro articolo segnalatomi da più parti. Non credo ci sia molto altro da aggiungere anche perchè sull'argomento mi sono già abbondantemente espresso.
Purtroppo la potenza economica di Usmanov è tale che difficilmente le federazioni più povere possano resistere al richiamo del denaro. Però bisogna anche denunciare che non solo le federazioni più povere soggiacciono al potere dell'oligarca ma anche quelle tradizionalmente più strutturate ed importanti. In tal senso vale la pena ricordare che una delle vice presidenze è stata attribuita alla rappresentante ungherese. Ci sarebbe bisogno di una opposizione seria che dovrebbe partire dalla compattezza delle federazioni europee (oltre 45 FN) che tutte insieme potrtebbero, e dico potrebbero, in un qualche modo ostacolare l'azione dell'Uzbeco. Purtroppo non è così e lo si evince dal fatto che l'alternativa a Usmanov ha ottenunuto 26 voti. Alla luce di quanto emerso e del procedere in ordine sparso delle federazioni europee, il pragmatismo del Presidente AZZI è stato vincente e gli vanno espressi sinceri i complimenti.
Per quianto riguarda l'autosospensione dall'esercizio delle funzioni di Presidente della FIE, affermo che è un atto offensivo verso tutto il movimento e che questa pagliacciata si poteva evitare.
Ezio RINALDI
TRADUZIONE ITALIANA
Gentile Presidente,
Decisione del Comitato Esecutivo della FIE
Il Comitato Esecutivo della FIE si è riunito il 1° dicembre
2024 ed è stato informato della decisione del Sig. Alisher Usmanov di
sospendere volontariamente l'esercizio dei suoi poteri e doveri di Presidente
della Federazione Internazionale di Scherma al fine di garantire l'efficienza
delle operazioni della federazione.
Il Comitato Esecutivo ha accettato e ratificato la decisione
del Sig. Alisher Usmanov di sospendere l'esercizio dei suoi poteri e doveri di
Presidente della FIE.
In conformità con l'Articolo 5.1 degli Statuti della FIE, in
base al quale la gestione della FIE tra i Congressi è affidata a un Comitato
Esecutivo, e al fine di garantire il regolare funzionamento della FIE, il
Comitato Esecutivo ha nominato il Sig. Emmanuel Katsiadakis come Presidente ad
interim.
Il Sig. Emmanuel Katsiadakis ha accettato. In qualità di
Presidente ad interim, assumerà quindi tutte le funzioni del Presidente della
FIE, come previsto dagli Statuti della FIE e da altri regolamenti. La decisione
del Comitato Esecutivo sarà sottoposta al Congresso della FIE per la ratifica
nella sua prossima riunione.
04 dicembre 2024
IL SETTORE ARBITRALE SECONDO IL PRESIDENTE AZZI
02 dicembre 2024
FAVOLE, SOGNI, SCIOCCHEZZE E SOLIDE REALTA'
Infatti il piccolo roditore dal
palato sopraffino riesce a comandare il corpo di Alfredo con maestria, muovendo
le ciocche dei capelli dell’amico, nascondendosi sotto il cappello da chef,
tanto che potremmo dire che il povero Linguini è un burattino nelle zampette
del topo.
Il film finisce quando si scopre
l’inganno, e come nelle migliori favole americane, ognuno trova la sua
vocazione. Alfredo diventa un veloce cameriere che si muove sui pattini e il
topo fa lo cuoco assieme alla morosa dell’amico in un bistrot romantico che
ottiene successo grazie al ménage à trois.
Se non fosse una favola e non
fosse servito per inaugurare Disneyland Paris, (una specie di cattedrale
raccattasoldi nella pianura dell’Ile de France), avrei detto che il film è una
vera schifezza. Ma essendosi sforzati di creare una storia più o meno moderna,
senza dover attingere ai Fratelli Grimm o ad altri racconti popolari, non mi
vergogno di dire che di americano c’è quel tanto che basta per farmelo
disprezzare, tanto quanto invece me lo fa amare in virtù di quel poco di
europeo che vi è stato infilato. Resta il fatto che di originalità come al
solito ce n’è poca, e alla fine si capisce che è la solita operazione di
marketing per fare soldi, e senza dare mai, o quasi, nessun messaggio profondo.
L’obiettivo sembra infatti quello di poter vendere sempre la stessa acqua
zuccherata addizionata di anidride carbonica, ma con una etichetta diversa. Un
po’ come dire che alla fine la minestra servita è sempre la medesima, perché il
cuoco non cambia mai. Ed è qui il punto: stesso menù, stesso cuoco.
So che è trita, ma come non
sovvenire la frase di Tancredi ne Il Gattopardo, che diceva: “Se vogliamo che
tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”
Se quindi il teorema fosse
questo, come faremmo a capire se le cose stanno cambiando davvero nella
scherma? Se si è abituati a mangiare sempre la stessa zuppa, quando vi
serviranno qualcosa di meglio, sarà inevitabile credere che le cose non vadano
bene.
Ricordo a tal proposito un
vecchio amico che fin da piccolo era stato abituato a mangiare polenta, tanto
che per lui era il cibo più buono del mondo. Forse il problema era che non
aveva conosciuto uno chef diverso. E, sempre forse, il secondo e più profondo
dramma era che immaginare di mangiare cose differenti dalle solite lo avrebbe
in qualche modo spaventato.
In fondo è un problema antico
come l’umanità, se anche gli ebrei stanchi di mangiare gratis manna calata dal
cielo e quaglie, sospiravano con nostalgia le cipolle d’Egitto. E forse (ah
quanti ce ne sono!) è il sapore delle cipolle che un tempo si mangiavano nella
scherma che è rimasto nella bocca di molti, anche perché Azzi non ha ancora
servito quaglie a nessuno, prediligendo, sebbene centellinata, meritocrazia e
competenza, come se fosse timida quanto lui, una manna calata dal cielo sul
prato della scherma.
Sebbene io sia dispiaciuto del
fatto che Luigi Martillotti, arbitro giovane e lanciato, non sia entrato nella
Commissione referee, non posso lamentarmi degli splendidi successi di Giuseppe
Cafiero nella Commissione regolamenti, Gian Domenico Varallo Commissione SEMI,
Antonio Fiore, in quella medica. Tutti e tre risultati al primo posto nelle
votazioni, seguiti da Maurizio Randazzo, quarto nella Commissione legale. Un
grande successo italiano e di Azzi, terzo nel gradimento del Bureau!
Ho poi fatto una riflessione
pensando alla persona che esortava Azzi in modo moralistico, dicendo che
avrebbe dovuto starsene fuori dal Bureau, ingaggiare una protesta, e schierarsi
con lo Svedese antagonista di Uzmanov. Mi sono chiesto come avrebbe vissuto lui
l’altamente probabile déblacle italiana nello stare fuori dal bureau e dalle
varie commissioni e finanche vedere la sconfitta proiettata sullo schermo
gigante. Avrebbe goduto, oppure si sarebbe sentito una schifezza?
Mi chiedo se questa persona che
ha avuto il coraggio di alzare il ditino e dire la sua, con la presunta
sapienza del politico navigato, e che sta saggiando per la prima volta la
schermaglia delle azioni di palazzo, ben diverse da quelle delle pedane, come
avrebbe reagito nel vedere i nomi degli italiani tagliati fuori dai giochi
definitivamente? È spirito azzurro, o di altro colore?
Però lo voglio ringraziare,
perché per la prima volta grazie al suo pipponcino anche poco sostanzioso,
abbiamo assistito con trepidazione alle votazioni FIE, che nella scherma
italiana da almeno un ventennio non sono fregate mai a nessuno e anzi, forse qualcuno
sperava che l’Italia fallisse, per poter guadagnare terreno in patria, in
quella che sarà ricordata come la campagna elettorale più becera della storia
della FIS.
Invio a Paolo Azzi il miglior
augurio di buon lavoro, assieme a tutti gli italiani che sono stati pienamente
confermati, consapevole dell’importanza della nostra presenza nella scherma
mondiale.
Fabrizio ORSINI
29 novembre 2024
FIE: Pecunia Non Olet
Il Comitato Olimpico Internazionale (IOC) è un'impresa da molti miliardi di dollari, che ha generato circa 7,6 miliardi di dollari di entrate dal 2017 al 2021. Questi proventi provengono principalmente dai diritti di trasmissione, dai diritti di marketing e dalle donazioni degli sponsor. L'IOC assegna i suoi fondi per sostenere varie organizzazioni e iniziative olimpiche, tra cui: Associazioni Olimpiche Nazionali; Federazioni Internazionali che governano ciascuno sport olimpico; Olimpiadi invernali ed estive; Agenzia Mondiale Antidoping (WADA); Giochi Olimpici della Gioventù; ed Associazioni di Sport Olimpici.
Il Movimento Olimpico affronta numerose sfide, tra cui:
1. I costi di ospitalità in continua crescita, che richiedono un aumento delle
sponsorizzazioni e delle entrate.
2. La politica che si intromette sempre più nello sport.
3. Le minacce di terrorismo, una preoccupazione costante sin dai Giochi di
Monaco del 1972.
4. Le trasformazioni sociali e i valori in evoluzione.
5. Le guerre e le invasioni, come l'invasione dell'Afghanistan da parte
dell'URSS nel 1978 e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022,
che hanno portato a boicottaggi e sanzioni.
6. La politica del CIO di introdurre nuovi sport, a volte a discapito di quelli
esistenti.
1. I paesi che sfruttano lo sport, compresi i Giochi Olimpici, per mascherare
il loro trattamento discriminatorio nei confronti delle donne e dei lavoratori
migranti.
2. Una cultura di corruzione quasi endemica ed in crescita, che mina
l'integrità del Movimento Olimpico.
Esaminiamo la struttura di finanziamento della FIE. La tabella sottostante
illustra i livelli di finanziamento dell'IOC per gli sport olimpici estivi. Ho
categorizzato gli sport in sei gruppi in base ai loro livelli storici di
finanziamento dell'IOC negli ultimi due cicli olimpici (Rio e Tokyo). Queste
classificazioni sono arbitrarie e si basano sui dati dell'ASOIF (Association of
Summer Olympics International Federations). Gli importi assegnati coprono un
periodo di quattro anni (un ciclo olimpico).
IOC Funding* for one Olympic Cycle – 4 years in
million of USD per each international federation |
GROUP 1 $39.48 (1 Sport) |
GROUP 2 $31.36 ( 2
Sports) |
GROUP 3 $24.34mm (5 Sports) |
GROUP 4 $17.31 (8 Sports) |
GROUP 5 $15.14 (9 Sports)
|
GROUP 6 $12.98 (3 Sports) |
TOTAL |
|
ATHLETICS |
GYMNASTICS |
BASKETBALL |
BOXING |
EQUESTRIAN |
PENTHATLON |
|
|
|
AQUATICS |
SOCCER |
BADMINTON |
FENCING |
GOLF |
|
|
|
|
VOLLEYBALL |
ROWING |
HOCKEY |
RUGBY |
|
|
|
|
TENNIS |
JUDO |
CANOEING |
|
|
|
|
|
CYCLING |
SHOOTING |
HANDBALL |
|
|
|
|
|
|
TABLE TENNIS |
TRIATHLON |
|
|
|
|
|
|
WEIGHLIFTING |
WRESTLING |
|
|
|
|
|
|
ARCHERY |
SAILING |
|
|
|
|
|
|
|
TAEKWONDO |
|
|
SUBTOTALS |
$39.48mm |
$67.72mm |
$121.7mm |
$138.48 |
$136.26mm |
$38.94 |
$542.58mm |
*Tokyo 2020 and Rio 2016 hanno avuto lo stesso livello di
finanziamento
Come mostrato
nella tabella sopra, la scherma rientra nel Gruppo 5, ricevendo 15,5 milioni di
dollari insieme ad altri otto sport. Sebbene le disparità di finanziamento
siano comprensibili per gli sport dei Gruppi 1-3, le differenze tra i Gruppi 4
e 5 sembrano meno chiare. È interessante notare che ho scoperto che i criteri
dell'IOC per l'allocazione di questi fondi non sono pubblicamente disponibili.
Dopo aver contattato l'IOC, mi hanno diretto all'ASOIF, l'organizzazione
responsabile di queste allocazioni. Nonostante la mia richiesta scritta del 13
gennaio 2023, l'ASOIF non ha ancora risposto. Questa mancanza di trasparenza
solleva preoccupazioni. È sorprendente che l'IOC non divulghi i criteri per
l'allocazione di miliardi di dollari, soprattutto quando questi fondi
provengono da sponsor e donatori. È degno di nota che tre tra i principali
sponsor dell'IOC - Panasonic, Bridgestone e Toyota - hanno ritirato il loro
sostegno per i Giochi di Parigi 2024. Sebbene non sia la prima volta che uno
sponsor importante si ritira (McDonald's nel 2017), il pubblico globale enorme
delle Olimpiadi continuerà ad attirare i migliori sponsor nonostante le
preoccupazioni di alcuni di essi.
Un'analisi dei
bilanci finanziari della FIE conferma che, negli ultimi anni, la principale
fonte di finanziamento non è stata il CIO, ma piuttosto il presidente della
FIE, il sig. Usmanov. La sua generosità ha fornito alla FIE circa 5 milioni di
franchi svizzeri all'anno, equivalenti a almeno 20 milioni di dollari per ciclo
olimpico (convertiti in USD in modo conservativo). Se la FIE fosse una società
quotata in borsa, il sig. Usmanov sarebbe il suo azionista di maggioranza,
controllando effettivamente l'organizzazione. Nel 2022, il suo finanziamento ha
rappresentato il 93% dell'intero budget della FIE. https://www.insidethegames.biz/articles/1117949/david-owen-blog-on-alisher-usmanov.
Se si aggiunge al finanziamento dell'IOC il contributo personale del sig. Usmanov, la
FIE salta al secondo posto nel Gruppo 2,
come illustrato nella tabella rivista qui sotto.
$39.48 (1 Sport) |
GROUP 2 $35.14 (1 Sport) |
GROUP 3 $31.36 ( 2 Sports) |
GROUP 4 $24.34mm (5 Sports) |
GROUP 5 $17.31 (8 Sports) |
GROUP 6 $15.14 (8 Sports) |
GROUP 7 $12.98 (3 Sports) |
ATHLETICS |
FENCING |
GYMNASTICS |
BASKETBALL |
BOXING |
EQUESTRIAN |
PENTHATLON |
|
|
AQUATICS |
FOOTBALL** |
BADMINTON |
HOCKEY |
GOLF |
|
|
|
VOLLEYBALL |
ROWING |
CANOEING |
RUGBY |
|
|
|
TENNIS |
JUDO |
HANDBALL |
|
|
|
|
CYCLING |
SHOOTING |
TRIATHLON |
|
|
|
|
|
TABLE TENNIS |
WRESTLING |
|
|
|
|
|
WEIGHLIFTING |
SAILING |
|
|
|
|
|
ARCHERY |
TAEKWONDO |
|
Si prega di
notare che questa tabella è incompleta, poiché non riflette le fonti di
finanziamento aggiuntive (cioè gli sponsors) per le altre federazioni elencate,
probabilmente sostanziali per gli sport dei Gruppi 1, 2 e 3. Tuttavia, questa tabella evidenzia la posizione finanziaria
privilegiata della FIE, grazie alla generosità del sig. Usmanov. Questa
posizione "privilegiata" è stata acquisita senza disciplina, simile a
vincere alla lotteria. Non è stata guadagnata attraverso un aumento della
popolarità televisiva, una raccolta fondi di successo o una sponsorizzazione
diversificata. Invece, la passione del sig. Usmanov per la scherma e la
filantropia hanno contribuito in modo significativo alla stabilità finanziaria
della FIE. È importante notare che non c'è nulla di intrinsecamente sbagliato
nel fatto che individui ricchi sostengano organizzazioni, anche se questo
significa esercitare il controllo su di esse, sia direttamente che
indirettamente.
La generosità del sig. Usmanov va oltre il finanziamento diretto alla FIE. Ha
anche fondato fondazioni benefiche, come il Future of Fencing (FOF), che
sostengono i membri della FIE. Fondata nel 2005, il FOF dona circa 3-5 milioni
di euro all'anno alle Federazioni Nazionali di Scherma, equivalenti a circa 3-5
milioni di dollari USA. Come fondatore, il sig. Usmanov sembra mantenere il
controllo del FOF, che svolge un ruolo vitale nella promozione della scherma
internazionale. Questo sforzo filantropico è stato un fattore chiave nella
decisione del sig. Usmanov di accettare la nomina a presidente della FIE nel
2021, come dichiarato nel suo discorso di accettazione.
Inoltre, abbiamo un fondo per
lo sviluppo della scherma. L'anno prossimo, cambierò il suo Presidente perché
il nostro Presidente russo, il sig. Mikhailov, si è ritirato. Voglio
ringraziarlo dal Comitato Esecutivo, da me stesso personalmente e dal Congresso
perché non abbiamo una sola Federazione che non abbia avuto aiuto da questo
fondo locale. Dobbiamo ringraziare il sig. Mikhailov come Presidente di questo
fondo.
(Applauso)
Dobbiamo continuare il lavoro di questo Fondo che è tra i tre e i
cinque milioni di euro all'anno e ulteriori fondi che possiamo spendere per il
nostro sport, oltre alle spese della nostra Federazione. Per questo, capisco la
mia responsabilità di seguire la raccomandazione del Presidente del CIO di
mantenere la mia candidatura. Ho consultato Nathalie, il sig. Katsiadakis e
molti altri che si sono avvicinati a lui.
Senza dubbio, il
sig. Usmanov è il più importante benefattore nella storia della scherma
internazionale. In particolare, nel 2021, ha istituito un fondo per sostenere
gli schermidori veterani, finanziandolo con una donazione iniziale di 10
milioni di euro (circa 10.541.900 dollari USA) : Non calcoliamo i soldi
che spendiamo per aiutare i nostri Veterani. In realtà, abbiamo aumentato
quella somma e creato un Fondo per aiutare i Veterani, e questo Fondo funziona.
La prima somma base che ho messo è di 10 milioni di euro." Verbale
del Congresso FIE 2021.
Un'altra
organizzazione che contribuisce con fondi alle federazioni nazionali di
scherma, in particolare in Asia, è l'International Fencing Academy (IFA), con
sede a Tashkent, in Uzbekistan.https://ocasia.org/news/459-international-fencing-academy-to-be-built-in-tashkent.html
Secondo
l'articolo linkato, l'IFA è stata fondata nel 2020, con il sostegno della FIE.
Tuttavia, le fonti di finanziamento dell'organizzazione e le potenziali
connessioni con la filantropia del sig. Usmanov non sono note. Presumibilmente,
queste informazioni sono disponibili alla FIE, poiché ha sostenuto la sua
fondazione. L'IFA sembra svolgere attività simili a quelle della Fondazione per
il Futuro della Scherma. Ad esempio, sponsorizza la partecipazione di alti
dirigenti delle federazioni nazionali di scherma asiatiche a conferenze, come
l'evento "Sviluppo e diffusione della scherma nel mondo, problemi e
soluzioni" tenutosi il 10 Marzo 2023. Questa conferenza coincideva
con due altri eventi importanti: i Campionati asiatici di scherma juniores e
cadetti e il Congresso straordinario della FIE per votare la riammissione degli
schermidori russi e bielorussi. La lettera di invito dell'IFA ai presidenti
delle federazioni asiatiche affermava, in parte: L'Accademia
Internazionale di Scherma coprirà i costi per un leader della vostra
federazione per i biglietti aerei, l'alloggio e i pasti all'Hotel Hayat Regency
Tashkent dal 9 all'11 Marzo 2023
I contributi
indiretti del sig. Usmanov alla FIE hanno un impatto significativo sul
finanziamento dell'organizzazione. Di conseguenza, la scherma si sposta al
primo posto (Gruppo 1) nella tabella di finanziamento dell'IOC rivista, che
riflette una stima aggiuntiva conservativa di 1,5 milioni di dollari all'anno,
per ciclo olimpico. La tabella sottostante illustra i contributi diretti e
indiretti dell'IOC e del sig. Usmanov al budget della FIE, con l’eccezione dell'Accademia
Internazionale di Scherma.
GROUP 1 $41.14 (1 Sport) |
GROUP 2 $39.38 (1 Sport) |
GROUP 3 $31.36 ( 2 Sports) |
GROUP 4 $24.34mm (5 Sports) |
GROUP 5 $17.31 (8 Sports) |
GROUP 6 $15.14 (8 Sports) |
GROUP 7 $12.98 (3 Sports) |
FENCING |
ATHLETICS |
GYMNASTICS |
BASKETBALL |
BOXING |
EQUESTRIAN |
PENTHATLON |
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AQUATICS |
FOOTBALL** |
BADMINTON |
HOCKEY |
GOLF |
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VOLLEYBALL |
ROWING |
CANOEING |
RUGBY |
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TENNIS |
JUDO |
HANDBALL |
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CYCLING |
SHOOTING |
TRIATHLON |
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TABLE TENNIS |
WRESTLING |
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WEIGHLIFTING |
SAILING |
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ARCHERY |
TAEKWONDO |
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La tabella sottostante dettaglia i
contributi diretti e indiretti dell'IOC e del sig. Usmanov al budget della FIE,
con l'eccezione dell'Accademia Internazionale di Scherma.
Sebbene questa struttura
di finanziamento benefici senza dubbio la FIE e la scherma olimpica, esistono
due principali svantaggi:
1. La FIE dipende fortemente da un unico benefattore che è anche il presidente
dell'organizzazione. Questa situazione è potenzialmente piena di conflitti di
interesse, che richiedono una gestione attenta da parte del Comitato Esecutivo.
2. La FIE è diventata quasi esclusivamente dipendente da un unico sponsor.
Con riferimento al punto 1, sopra, quando combinato con una mancanza di
trasparenza nella governance, questi svantaggi possono portare a speculazioni e
accuse, come ad esempio l'acquisto di voti. Tuttavia, è più produttivo
concentrarsi sul miglioramento della governance della FIE piuttosto che
soffermarsi su voci o accuse non suffragate. Pertanto, per migliorare la
governance della scherma competitiva internazionale, raccomando quanto segue:
- La FIE dovrebbe implementare un processo di appalto rigoroso, trasparente e
accessibile pubblicamente per la selezione dei fornitori. Questo processo
dovrebbe essere chiaramente delineato sul sito web ufficiale della FIE,
garantendo la responsabilità e l'apertura nelle sue operazioni commerciali.
- Per mantenere gli standard etici più elevati, la FIE dovrebbe adottare e far
rispettare lo "Standard di Apparenza di Improprietà" in concomitanza
con il miglioramento delle sue regole sui conflitti di interesse. Questo
approccio duplice garantirà che non solo siano affrontati i conflitti di
interesse reali, ma anche che qualsiasi situazione che possa dare l'apparenza
di improprietà sia gestita e evitata con cura.
- Le nuove federazioni nazionali ammesse alla FIE dovrebbero sottoporsi a un
periodo di prova di 4 anni. Durante questo periodo, devono raggiungere
obiettivi specifici adattati alle demografie e alle capacità del loro paese.
Solo dopo aver raggiunto questi obiettivi alla fine del periodo di prova,
acquisiranno il diritto di voto. Questa proposta mira a prevenire la creazione
di "federazioni nazionali di carta" esclusivamente per lo scopo di
ottenere voti aggiuntivi, che potrebbero minare la missione della FIE di
stabilire federazioni nazionali autentiche.
- Consentire alle federazioni nazionali di sostituire i loro rappresentanti nel
comitato esecutivo è cruciale per una governance efficace. Questa flessibilità
è particolarmente importante poiché le elezioni delle federazioni nazionali e
le elezioni della FIE non sono allineate, il che può portare a una
rappresentanza non corrispondente. Consentire le sostituzioni consente alle
federazioni nazionali di assicurare che i loro interessi siano rappresentati in
modo coerente nel comitato esecutivo. Questa disposizione riconosce inoltre che
i cambiamenti nella leadership delle federazioni nazionali non dovrebbero
ostacolare la loro capacità di partecipare ai processi decisionali della FIE.
Per attuare ciò, la FIE potrebbe stabilire linee guida chiare per le federazioni
nazionali per sostituire i loro rappresentanti, incluse le procedure di
notifica e i tempi. Ciò aiuterebbe a mantenere la continuità e a prevenire
interruzioni al lavoro del comitato esecutivo.
- Per garantire la trasparenza e la responsabilità, la FIE dovrebbe: (a)
Stabilire linee guida e procedure chiare per limitare la discrezionalità
arbitraria del suo Comitato Esecutivo nell'interpretare gli statuti. Ciò
preverrà la presa di decisioni soggettive e garantirà la coerenza
nell'applicazione delle regole; e (b) Abrogare la gag rule ( regola del bavaglio) -con le dovute eccezioni- che limita i membri del suo Comitato Esecutivo
a discutere questioni relative alla FIE. Ciò favorirà una cultura di apertura,
incoraggerà il dibattito costruttivo e promuoverà decisioni più informate.
- Lo Statuto della FIE richiede un emendamento per incorporare disposizioni che
consentano al Comitato Esecutivo di sospendere il Presidente e/o gli Ufficiali
in circostanze straordinarie. Per mantenere la responsabilità e prevenire
l'abuso di potere, qualsiasi sospensione deve essere iniziata e decisa dal
Comitato Esecutivo. Inoltre, lo statuto emendato dovrebbe espressamente vietare
l'autosospensione del Presidente e/o degli Ufficiali, garantendo che tali
azioni siano soggette a supervisione e approvazione del Comitato Esecutivo.
- Il signor Usmanov dovrebbe consolidare e razionalizzare i fondi che
fornisce alle fondazioni esterne che sostengono le federazioni nazionali
attraverso la FIE. Questa ristrutturazione dei fondi all’interno della FIE migliorerà la
trasparenza, minimizzerà il rischio di conflitti di interesse e preverrà
qualsiasi apparenza di improprietà.
Riguardo al punto 2, sorge una preoccupazione critica: cosa succede quando il
sostegno finanziario cessa? È interessante notare che il signor Usmanov ha
personalmente affrontato questa questione.
Alisher Usmanov: È
qui che si apre la possibilità di trovare una fonte per la commercializzazione
del nostro sport. Perché il tennis attira così tanta attenzione da parte degli
sponsor? Perché non la scherma? Non ci sono cifre reali, ma Dota e altri giochi
sono molto popolari. Dobbiamo rendere il nostro sport interessante, brillante e
comprensibile? Dobbiamo pensarci. Questo è il modo strategico per trovare un
futuro per la scherma perché Usmanov non durerà per sempre. Se creo un fondo di
beneficenza nobile, non è comunque sufficiente. Quanto denaro paga la banca per
il fondo di beneficenza oggi, un percento, giusto? Nathalie Rodriguez: Sì, qui.
Un percento, al massimo. Alisher Usmanov: Per ottenere dieci milioni, bisogna
investire un miliardo. Non posso. (Risate) Per favore, siate più realistici e
sosteneteci . Vedi, Verbali del Congresso FIE 2021.
Per me, la risposta a quella domanda è inequivocabile: Après lui, le déluge!
Questa frase francese cattura succintamente le potenziali conseguenze di
affidarsi pesantemente a un unico benefattore, evidenziando l'incertezza e la
potenziale instabilità che possono seguire quando quel sostegno cessa.
Gil Pezza