“le accuse emerse dall'inchiesta, se si dimostreranno
vere, significherà che "i miei collaboratori hanno tradito la mia fiducia.
Io, quando sono uscite le prime notizie, ho chiesto a Antonio Lucarelli,
Riccardo Mancini e Franco Panzironi se avevano contatti con questi criminali e
mi hanno risposto 'assolutamente no'. Io ho una storia di lotta contro la
criminalità organizzata e la mafia. Ho chiesto più volte al Prefetto, al
Questore se c'era un problema di criminalità organizzata a Roma e mi hanno
detto di no. E anche alla Procura, prima di Pignatone, mi hanno detto che non
c'era questo problema. Quando è arrivato Pignatone mi ha detto invece di non
saperlo. Stento a credere che Franco Panzironi fosse a libro paga di criminali
e comunque non accetto che i cinque anni della mia amministrazione vengano
identificati con questi problemi." Queste le parole dell’ex Sindaco di
Roma - Gianni Alemanno, il quale ha poi riferito di essere "rimasto scosso
dalle intercettazioni. “Io ho dato fiducia a queste persone, se hanno tradito
la mia fiducia io me ne faccio carico politicamente".
Belle parole, con le quali ancora una
volta si cerca di prendere in giro il popolo. Chiunque assuma posizioni di
rilievo e quella di Sindaco di Roma lo è per eccellenza, non può non sapere
qual è la situazione in cui è chiamato, per scelta propria o per nomina
governativa, a gestire. L’ex Sindaco avrebbe fatto meglio a tacere. Non voglio
condannare nessuno ma chi ha compiuto reati associandosi alla malavita, e sarà
la magistratura ad appurarne le responsabilità, dovrà essere perseguito senza
se e senza ma.
Questa gente, da destra a sinistra, ha
sporcato Roma, ha infangato la Capitale, ha disonorato l’Italia. Che nessuno
osi chiamarsi fuori poiché Roma è stata governata dalla vecchia DC e dalla
Sinistra e per 5 anni dal Centrodestra. Quindi i mali di questa meravigliosa
città non sono addebitabili solo ad Alemanno ed alla sua Giunta, ancorché molto
colpevoli perché da loro il popolo di Roma si aspettava pulizia ed onestà, ma
ad una governance che è stata al potere per oltre 60 anni.
E’ vero che il Potere politico è sempre
andato a braccetto con quello economico e la dove c’è da gestire denaro
(appalti assunzioni, incarichi, consulenze etc.etc.) l’onestà è in serio
pericolo.
Il problema è che in tutta l’Italia ed
in tutti i settori chi governa lo fa per pagare debiti politici ed appoggi
ricevuti e ciò avviene con assunzioni clientelari e, come dicevo prima,
incarichi vari. Ognuno, con la scusa di personale di fiducia, si porta dietro
il proprio staff cioè quel gruppo di persone che dovrebbe garantire la
sicurezza morale ed intellettuale di una gestione corretta a favore dei
cittadini. In realtà questi staff servono per garantire il proprio padrone
circa la permanenza su una determinata poltrona e poco importa se per farlo si
calpestano le norme giuridiche, le leggi e la dignità delle persone oneste. A
questi signori poco importa se ci sono
uomini e donne che soffrono la fame, che vivono in uno stato di indigenza:
queste ultime non vanno aiutate poiché portano via risorse, quelle risorse per
le quali si delinque.
La sporcizia morale, intellettuale ed
economica la trovo dappertutto, anche nell’assegnazione di palestre o strutture
sportive da destinare alla pratica sportiva per persone meno abbienti. Bisogna
partecipare a concorsi, a graduatorie, le quali non sono immuni da magheggi
vari. A tal proposito mi domando: siamo sicuri che il mondo dello sport sia
immune da tale vergognoso sistema? Alcune situazioni farebbero capire che anche
in questo ambito ci sono criticità (alcune amministrazioni sono ancora sotto
inchiesta per la gestione di fondi governativi destinati allo sport).
TENIAMO GLI OCCHI APERTI!
Ezio RINALDI
Gent sig. Rinaldi, sono certo che lo sport abbia grandi potenzialità quale strumento promotore di valori positivi, anche se è noto che diffuse vicende corruttive impediscono il dispiegarsi degli effetti benefici in favore dei singoli e delle società.
RispondiEliminaE la corruzione purtroppo, può manifestarsi in diverse forme ed interessare diversi campi, da quello agonistico a quello prettamente gestionale. Nel primo caso, la forma più comune di corruzione consiste in quegli illeciti accordi finalizzati ad alterare il risultato di un evento sportivo per ricavarne i guadagni legati al mondo delle scommesse e del gioco d'azzardo.
I casi di corruzione di tipo gestionale sono purtroppo multiformi poiché investono il più ampio panorama della governance.
Non sarebbe difficile, per una federazione sportiva, mettere a punto uno strumento di autovalutazione che, al pari di quanto avviene in alcuni settori della Pubblica Amministrazione, individui aree di intervento e relativi indici di valutazione che fungano da indicatori dei livelli di trasparenza organizzativa,trasparenza nella comunicazione, rappresentanza democratica, procedure democratiche e meritocratiche di selezione, funzionamento degli organi di controllo, integrità e solidarietà fra gli associati.
Ma siamo sicuri che siano questi gli obbiettivi che le federazioni sportive italiane, ivi compresa quella schermistica, intendono realmente perseguire e raggiungere?
Antonello Fileccia